David Bowie, l’eterno rinascere: ecco il Reality Tour restaurato e un nuovo live in edizione limitata
Qualcuno una volta disse che Bowie non era semplicemente un musicista: era un’autentica visione in continuo movimento. Forse è vero. Oggi, guardando al nuovo materiale restaurato e all’album live che sta per arrivare, ci ritroviamo di fronte all’ennesima prova della sua capacità di sorprenderci. Un po’ come se ogni sua tappa fosse un pianeta sconosciuto in cui ci avventuriamo con la meraviglia di chi vuole ancora imparare qualcosa di nuovo.
Il documentario che torna alla luce
Vogliamo condividere con voi un evento speciale: mercoledì 19 marzo, su Rai5, a partire dalle 23:15, andrà in onda un filmato del Reality Tour di Bowie. Già di per sé basterebbe a scaldare il cuore di chiunque abbia avuto il privilegio di ascoltare dal vivo anche solo una nota di questo artista. Ma c’è di più: questa versione è stata totalmente restaurata e rimasterizzata in alta definizione. Ricorda uno di quei film d’epoca riportati in vita con tecnologie moderne, pronti a brillare con una luminosità inaspettata.
Le immagini provengono dai concerti di Dublino del 22 e 23 novembre 2003. Quel materiale fu poi pubblicato nel 2010, nell’album A Reality Tour. Certo, nei live di Bowie nessuno si annoia, però la scaletta di quelle serate aveva qualcosa di straordinario: “Rebel Rebel”, “Ashes To Ashes”, “Changes”, “Ziggy Stardust”, tanto per fare qualche nome. E poi la rarissima “Hang On To Yourself”, che Bowie eseguiva di rado. Insomma, un concentrato di gemme che ci ricorda quante sfaccettature abbia avuto il suo genio.
La nuova pubblicazione per il Record Store Day
Nel frattempo spunta un’altra chicca imperdibile: l’arrivo di un album live inedito, intitolato “Ready, Set, Go!” (live, riverside studios’ 03), previsto per il 12 aprile 2025 su etichetta Parlophone Records. Da quanto risulta, sarà disponibile su doppio vinile e anche su singolo CD in edizione limitata. Più che un semplice disco, è la testimonianza di un momento irripetibile: l’8 settembre 2003, Bowie si esibì ai Riverside Studios di Hammersmith, a Londra, in un concerto trasmesso in diretta a ben 86 cinema sparsi in 26 Paesi. La gente lo guardava da Hong Kong, Helsinki e soprattutto da 14 sale di Parigi interamente dedicate a quell’evento.
Chi era presente – o connesso via satellite – assistette alla prima esibizione live dell’album “Reality”: il disco sarebbe uscito appena una settimana dopo e fu come sbirciare dietro il sipario un attimo prima che si alzasse definitivamente. Non si trattò solo di musica, ma anche di un’occasione tecnologicamente all’avanguardia, con trasmissioni interattive in DTS 5.1 e un Q&A dal vivo. Bowie rispondeva in tempo reale alle domande, creando un ponte diretto con i fan. E, se ci pensate, nel 2003 non eravamo certo abituati alle dirette streaming su smartphone come oggi. Era tutto più “sperimentale”, quasi pionieristico.
L’epilogo terreno e l’immortalità dell’artista
Da allora, il tempo è corso veloce e noi abbiamo dovuto fare i conti con una perdita dolorosa: la scomparsa di Bowie il 10 gennaio 2016, dopo una battaglia di 18 mesi contro il cancro. Una ferita che si è aperta proprio mentre la musica ci mostrava ancora le sue ultime evoluzioni. “Look up here, I’m in heaven”, cantava in “Lazarus”, ci riportava in un attimo a quella sua aura quasi ultraterrena.
Se ripensiamo alla sua carriera, vediamo un eterno gioco di maschere. C’è stato l’eroe glam e androgino di Ziggy Stardust, il Duca Bianco raffinato e tormentato, l’uomo che sperimentava fra kraut-rock e ambient con Tony Visconti. A volte ci chiediamo come fosse possibile passare dal folk teatrale a un soul plastico, fino a un new-pop truccato, senza perdere un briciolo di fascino. Forse non c’è una vera spiegazione: Bowie era semplicemente un generatore di nuove identità.
E adesso? Be’, abbiamo l’occasione di rivederlo in azione con il documentario in alta definizione su Rai5 e di ascoltarlo nel live “Ready, Set, Go!”. Con ogni probabilità, non c’è modo migliore di ricordare chi ha fatto della sua stessa vita un’opera d’arte in continua trasformazione. Noi siamo qui, pronti a immergerci ancora una volta in quello spettacolo irripetibile e voi potreste scoprire—o riscoprire—un Bowie che non immaginavate. Non si finisce mai di imparare da un artista così imprevedibile. Forse è proprio questo il segreto della sua immortalità.
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