Unicredit, Debach: ‘Parte l’Opa di Bpm su Anima, ma Orcel sul Banco vuole chiudere in fretta’
Il settore bancario entra nel vivo con il lancio della prima offerta pubblica. Ha preso il via oggi il periodo per aderire all’opa da 1,78 miliardi di euro promossa da Banco Bpm su Anima. Gli investitori avranno tempo fino al 4 aprile, salvo proroghe. L’obiettivo dichiarato è il controllo del 66,67% del capitale, anche se per Banco Bpm potrebbe essere sufficiente raggiungere almeno il 45%. Secondo fonti vicine al dossier, l’operazione non dovrebbe presentare particolari difficoltà. Tuttavia, alcuni osservatori sottolineano che si attende ancora il via libera dalla Bce per l’applicazione del Danish Compromise, una norma che consentirebbe di ridurre l’impatto dell’operazione sul Cet1 ratio, l’indice di stabilità patrimoniale dell’istituto di Piazza Meda.
Intanto cresce l’attesa per la mossa di Unicredit, che ha lanciato un’Ops su Banco Bpm. Alcuni analisti ipotizzano che Andrea Orcel possa valutare l’opzione di rinunciare all’acquisizione, considerando che l’ingresso di Anima potrebbe aumentare il valore del Banco. Tuttavia, Gabriel Debach, market analyst di eToro, ha espresso un’opinione diversa in dichiarazioni all’Adnkronos. Secondo Debach, la strategia di Piazza Gae Aulenti si sta delineando chiaramente. “Unicredit accelera su Banco Bpm, anticipando l’assemblea degli azionisti al 27 marzo: un evidente segnale della volontà di chiudere rapidamente l’operazione”, ha sottolineato.
Permangono comunque alcune questioni aperte, ha precisato l’esperto. Tra queste, l’allineamento delle valutazioni e il trattamento del Danish Compromise relativo ad Anima. Tuttavia, le stime sulle sinergie e la limitata resistenza politica suggeriscono che l’Italia rimarrà il focus principale nel breve termine. Per quanto riguarda Commerzbank, Debach evidenzia che l’approccio di Unicredit appare più prudente. L’incertezza politica in Germania e i negoziati con il nuovo governo richiedono maggiore tempo. Tuttavia, anche in caso di mancata concretizzazione dell’operazione, il valore è già stato generato. Da settembre 2024, quando UniCredit ha annunciato la prima quota del 9%, il titolo Commerzbank ha registrato un incremento del +87%. Successivamente, con l’aumento della partecipazione al 28% a dicembre 2024, il rally è continuato con un ulteriore +54%.
Secondo Debach, il significativo apprezzamento del titolo ha generato un guadagno latente per Unicredit, assicurando così una maggiore flessibilità strategica. In caso di complicazioni politiche o regolamentari in Germania, la banca potrebbe liquidare la partecipazione e redistribuire il valore agli azionisti. In sintesi, la strategia di Unicredit sembra concentrarsi inizialmente su Banco Bpm, per poi rivolgersi successivamente a Commerzbank. “Unicredit sta costruendo un futuro solido in Italia, senza mai perdere di vista le opportunità presenti a Berlino,” conclude Debach. (di Andrea Persili)
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