Miami Open: date, programma, italiani impegnati e dove vederlo in tv
Il tennis mondiale si sposta da *Indian Wells* a **Miami**, dove si terrà la seconda tappa del tradizionale ‘Sunshine Double’. Non sarà presente il campione in carica, **Jannik Sinner**, a causa della squalifica di tre mesi concordata con la WADA per il caso Clostebol. Tuttavia, il **Masters 1000** di Miami vedrà la partecipazione di numerosi atleti italiani, con il sorteggio del tabellone previsto per oggi, lunedì 17 marzo.
Il **Miami Open 2025** si svolgerà dal 16 al 30 marzo all’**Hard Rock Stadium** di Miami Gardens. Ecco il programma ufficiale del torneo:
16-18 marzo: qualificazioni
19 marzo: inizio del tabellone principale per il singolare femminile
20 marzo: inizio del tabellone principale per il singolare maschile
25-26 marzo: quarti di finale
27 marzo: semifinali femminili
28 marzo: semifinali maschili
29 marzo: finale singolare femminile e doppio maschile
30 marzo: finale singolare maschile e doppio femminile
Il sorteggio del tabellone principale maschile avrà luogo oggi, lunedì 17 marzo, alle 18 ora italiana. Tra i partecipanti, spiccano i nomi di **Alexander Zverev** e **Carlos Alcaraz**, attualmente numero 2 e 3 del mondo, pronti a sfruttare l’assenza di Sinner per avvicinarsi al primo posto nel ranking.
La spedizione italiana sarà guidata da **Lorenzo Musetti** e **Matteo Berrettini**, teste di serie al sorteggio. Insieme a loro, parteciperanno **Lorenzo Sonego**, **Matteo Arnaldi**, **Flavio Cobolli**, **Luciano Darderi**, **Mattia Bellucci** e **Federico Cinà**, che farà il suo debutto nel circuito ATP grazie a una wild card. Nel tabellone femminile, le italiane presenti saranno **Jasmine Paolini**, che potrebbe affrontare *Coco Gauff* nei quarti, **Elisabetta Cocciaretto** e **Lucia Bronzetti**.
Il **Miami Open** sarà trasmesso in diretta esclusiva su **Sky Sport**, con il tabellone femminile disponibile anche su *SuperTennis*. Sarà possibile seguire il torneo in streaming tramite l’app **SkyGo**, la piattaforma **NOW**, il sito di *SuperTennis* e *SuperTenniX* per gli eventi del circuito WTA.

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Finanza
Turismo: Lalli, ‘visione romantica, in Italia i fondi sono arrivati ma grandi...

In Italia si osserva una significativa assenza di grandi fondi d’investimento nel settore turistico, una situazione aggravata dalle barriere burocratiche che spesso ostacolano le iniziative e le strategie dei principali gruppi internazionali. Questo aspetto è stato evidenziato da Marina Lalli, presidente di Federturismo, durante un’intervista.
“Si tratta di una problematica tipicamente italiana”, ha spiegato Lalli. Tradizionalmente, il turismo nel nostro Paese è stato considerato in modo romantico, con ogni destinazione caratterizzata da una peculiarità unica. Questa diversità ha reso le vacanze in Italia un’esperienza inimitabile, lontana dai modelli standardizzati di altre destinazioni. Tuttavia, nel contesto del turismo globale, questa unicità rischia di essere compromessa.
Con l’espansione delle opportunità turistiche e l’evoluzione dei modi di viaggiare, il panorama tradizionale sta subendo un cambiamento. “Per essere competitivi a livello mondiale”, ha sottolineato Lalli, “è essenziale intercettare i flussi turistici ovunque. Le strutture più piccole e gli imprenditori locali incontrano difficoltà nel farsi notare e nel guadagnare visibilità. Sebbene l’interesse dei grandi gruppi sia aumentato, specialmente durante la crisi legata al Covid, molti rimangono scoraggiati”.
Quali sono le principali difficoltà? Secondo Lalli, il principale ostacolo è rappresentato dalla burocrazia italiana. “La complessità burocratica rende arduo prevedere i tempi di ritorno degli investimenti. Gli iter amministrativi, come quelli relativi alla valutazione di impatto ambientale o alla gestione dei beni culturali, introducono numerosi ostacoli. Progetti turistici che interessano aree di pregio sono spesso soggetti a vincoli e lungaggini che scoraggiano gli investitori”.
E il turismo nei primi mesi dell’anno? Lalli ha osservato che “il 2025 è iniziato lentamente. Il periodo invernale, che consideriamo da dicembre a marzo, quest’anno registrerà un calo. A differenza del 2024, sono stati gli stranieri a mancare”.
Quali altre problematiche affliggono il turismo? Secondo Lalli, ci sono diverse difficoltà da affrontare. Una delle più rilevanti è il sistema di trasporto, che non garantisce un accesso uniforme su tutto il territorio. “Le aree più conosciute sono anche le più facilmente raggiungibili, ma molte destinazioni meritevoli restano escluse. L’Italia offre una grande varietà di esperienze, ma dobbiamo puntare sullo sviluppo di queste zone meno esplorate”.
Cosa impedisce di sfruttare appieno il potenziale turistico italiano? Lalli ha ribadito che la lentezza burocratica rappresenta uno dei principali freni. “Siamo troppo lenti nel rispondere alle esigenze del turismo moderno, sia per quanto riguarda la ristrutturazione di luoghi turistici sia per l’adozione di strumenti digitali. Rispetto ad altri Paesi, siamo ancora indietro, e questo costituisce una sfida importante”.
Notizie
Record per la sostenibilità forestale, oltre 1 milione di ettari certificati Pefc

Il 2024 segna un traguardo importante per il settore della certificazione forestale, con un numero record di nuove aziende certificate. In Italia, la superficie di foreste e piantagioni gestite in modo sostenibile ha raggiunto quota 1.061.059,26 ettari, registrando un incremento dell’8,2% rispetto all’anno precedente. Questi dati emergono dal Rapporto Annuale di Pefc Italia, l’ente che promuove la certificazione per la gestione responsabile del patrimonio forestale.
Marco Bussone, presidente di Pefc Italia, ha sottolineato: “Questo risultato straordinario dimostra come la certificazione Pefc stia diventando un elemento centrale per le aziende italiane impegnate nella sostenibilità e nella responsabilità sociale d’impresa. È un passo essenziale per trasformare i processi produttivi e organizzativi. La crescente consapevolezza dei consumatori, insieme alle politiche pubbliche e ai criteri ESG, sta spingendo le aziende a operare in modo più virtuoso e responsabile, contribuendo al successo delle Green Community e affrontando le sfide ecologiche e demografiche.”
Dal punto di vista geografico, il Trentino Alto Adige mantiene il primo posto per superficie forestale certificata, con 598.463,29 ettari, seguito dal Friuli-Venezia Giulia (98.570,46 ettari) e dal Piemonte (86.847,97 ettari). Veneto e Lombardia continuano a contribuire significativamente, con rispettivamente 79.981,19 ettari e 79.084,31 ettari. La Toscana registra una crescita tangibile, raggiungendo 51.926,77 ettari, mentre Emilia Romagna e Marche arrivano rispettivamente a 27.855,07 e 14.610,05 ettari. Lazio, Basilicata e Abruzzo rimangono stabili, mentre Liguria, Umbria e Calabria registrano lievi aumenti.
Un aspetto significativo riguarda i servizi ecosistemici delle foreste certificate. Nel 2024 sono state rilasciate 15 nuove attestazioni, di cui 14 legate al carbonio e 1 alla biodiversità. Pefc Italia conta attualmente 35 certificati di servizi ecosistemici, coinvolgendo 27.856 ettari. Questi dati riflettono l’attenzione crescente verso la tutela della biodiversità, il turismo forestale e i benefici ecosistemici, supportati da progetti di finanziamento delle aziende italiane.
La certificazione di Catena di Custodia, che garantisce la tracciabilità dei materiali dal bosco al consumatore finale, ha visto un notevole aumento. Nel 2024, 236 nuove aziende hanno ottenuto questa certificazione, segnando un incremento del 16,8% rispetto al 2023. Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige guidano per numero di aziende certificate, con il Piemonte che registra il maggior numero di nuove adesioni.
I settori dell’edilizia e del packaging in legno emergono come trainanti, con una crescita significativa nelle categorie di pannellistica, segheria e legno lamellare. La certificazione di gruppo continua a favorire le piccole aziende, con il 53,4% delle nuove certificazioni ottenute tramite questa modalità.
Antonio Brunori, segretario generale di Pefc Italia, conclude: “L’aumento delle certificazioni Pefc rappresenta un cambiamento culturale verso la sostenibilità e la trasparenza nelle filiere produttive. In un periodo segnato dalla crisi climatica, questa certificazione assume un ruolo fondamentale per la gestione responsabile del patrimonio forestale e per il benessere della collettività.”
Esteri
Ucraina-Russia, il Kursk raccontato dai soldati: alla Bbc le testimonianze da “film...

“Come un film dell’orrore” è la descrizione dei soldati ucraini che si trovano a ritirarsi dal fronte nella regione russa di Kursk. Questo territorio, teatro dell’operazione iniziata nell’agosto scorso dalle forze di Kiev, ha visto la perdita del controllo di Sudzha, la città più grande conquistata dagli ucraini. Il ritiro è stato definito catastrofico, segnato da incessanti scontri, distruzione di colonne militari e continui attacchi di droni russi, secondo le testimonianze raccolte dalla BBC. Alcuni osservatori parlano di un vero e proprio crollo del fronte, con difficoltà nel delineare un quadro completo della situazione.
Gli esperti militari stimano che la Russia abbia radunato fino a 70.000 soldati, tra cui 12.000 nordcoreani, per riconquistare Kursk. Dall’altra parte, l’offensiva ucraina ha coinvolto circa 12.000 truppe, molte delle quali dotate di armamenti avanzati forniti dall’Occidente, tra cui carri armati e mezzi blindati. Tuttavia, video condivisi da blogger russi mostrano parte di questi equipaggiamenti distrutti o catturati.
Il 9 marzo, un soldato ucraino identificato come ‘Volodymyr’ ha confermato via Telegram di trovarsi ancora a Sudzha, descrivendo la situazione come un mix di panico e disorganizzazione, con droni russi che colpivano senza sosta le colonne militari. Ha sottolineato che la strada tra Sudzha e Sumy, inizialmente sicura, era ormai sotto il controllo del fuoco nemico, con droni operativi 24 ore su 24. Secondo ‘Volodymyr’, la sorpresa del comando ucraino di fronte a questa situazione ha aggravato le difficoltà.
Un altro soldato, ‘Maksym’, ha raccontato via Telegram che l’11 marzo le truppe ucraine erano impegnate in combattimenti per evitare l’interruzione della strada. Ha spiegato che era stato dato ordine di abbandonare le linee di difesa attraverso un ritiro organizzato, mentre la Russia continuava a rafforzare le proprie forze, includendo molti soldati nordcoreani e utilizzando i migliori droni FPV. Secondo ‘Maksym’, la Russia ha distrutto decine di equipaggiamenti, creando congestioni nelle rotte di rifornimento.
‘Anton’, un altro soldato ucraino, ha definito la situazione nel quartier generale del fronte di Kursk come catastrofica. Ha dichiarato che la logistica era ormai paralizzata, rendendo impossibili le consegne organizzate di armi, munizioni, cibo e acqua. Nonostante ciò, è riuscito a lasciare Sudzha a piedi, di notte.
Tra l’11 e il 12 marzo, ‘Dmytro’ ha condiviso sui social media immagini del ritiro, paragonandolo a scene da film horror. Ha descritto strade piene di veicoli distrutti, mezzi blindati danneggiati e un alto numero di feriti e caduti. La situazione è stata definita difficile e critica, culminando in una condizione catastrofica.
‘Artem’, ferito e ricoverato in un ospedale militare, ha raccontato via Telegram la resistenza delle forze ucraine nei pressi di Loknya. Ha elogiato il coraggio dei soldati, che “combattevano come leoni”, sottolineando l’importanza della creazione di una zona cuscinetto che impedisse ai russi di entrare a Sumy. Tuttavia, il 13 marzo, la Russia ha dichiarato che la situazione nel Kursk era sotto il suo completo controllo.
Secondo gli analisti, gli ucraini hanno perso due terzi dei mille chilometri quadrati conquistati inizialmente. Il generale ucraino Oleksandr Syrskyi ha difeso la decisione del ritiro verso posizioni più favorevoli, sottolineando che l’operazione russa ha causato oltre 50.000 perdite tra soldati morti, feriti e catturati.