Cybersicurezza, Lombardo (Az): “Al vaglio ammissibilità Scudo democratico, poi in Commissione chiameremo Cartabia”
La proposta di legge denominata Scudo Democratico, presentata da Azione per contrastare le ingerenze straniere, è attualmente in fase di valutazione presso gli uffici legislativi del Senato. Uno degli aspetti più critici è la sua ammissibilità, un passaggio fondamentale per consentire alla legge di arrivare in Aula dopo l’esame in Commissione. “Se riuscirà a superare questa fase, sarà complesso ostacolarla ulteriormente”, ha dichiarato Marco Lombardo, senatore di Azione e esperto di Diritto dell’Unione Europea, che ha collaborato con Carlo Calenda alla stesura del testo. Secondo Lombardo, i tempi di discussione potrebbero essere relativamente brevi, soprattutto perché Calenda ha già coinvolto il governo, discutendo con il sottosegretario Mantovano per garantire un processo inclusivo. “Non intendiamo farne una battaglia ideologica; speriamo che questa legge ottenga l’approvazione”, ha aggiunto il senatore.
Lo Scudo Democratico si propone come uno strumento preventivo per tutelare i processi democratici, al fine di evitare episodi controversi come l’annullamento di un risultato elettorale da parte della Corte costituzionale rumena. “L’idea alla base del progetto deriva dal rapporto della Commissione di Venezia, un organo consultivo del Consiglio d’Europa, che ha analizzato il ruolo delle Corti costituzionali nell’invalidazione delle elezioni”, ha spiegato Lombardo. Questo rapporto, approvato recentemente dall’Assemblea plenaria, è stato redatto da Marta Cartabia, rappresentante italiana nella Commissione insieme a Cesare Pinelli. “Abbiamo già invitato Cartabia a partecipare a un’audizione in Commissione e abbiamo esteso l’invito alla presidente della Commissione parlamentare sulle ingerenze straniere, Nathalie Loiseau”, ha anticipato Lombardo.
Nella proposta di legge, un ulteriore riferimento importante è il discorso programmatico di Ursula von der Leyen, che nel maggio 2024 ha inserito nell’agenda europea una risposta alle minacce contro la democrazia. Lombardo ricorda che “in quell’occasione, la von der Leyen parlò di uno scudo democratico europeo per contrastare le ingerenze straniere”. La proposta fu sostenuta da tutti i partiti, sia di centrodestra che di centrosinistra. Successivamente, la Francia ha approvato, il 25 luglio 2024, una legge che introduce misure sanzionatorie contro tali interferenze. Tuttavia, in Italia il dibattito su questo tema è rimasto praticamente inesistente. “Nonostante alcune competenze siano attualmente affidate al Copasir, è fondamentale garantire ai cittadini la possibilità di esprimersi liberamente e consapevolmente. Con lo Scudo Democratico vogliamo tutelare queste libertà. Come può un cittadino sapere se un algoritmo di un social network è stato modificato o se un candidato è stato finanziato illecitamente? La trasparenza è essenziale, senza interferire sulla libertà di voto”, ha sottolineato Lombardo.
Il sostegno politico alla proposta sembra essere trasversale. “Abbiamo il supporto del presidente della Commissione Terzi di Santagata e di diversi colleghi, sia della maggioranza che dell’opposizione, come Filippo Sensi e Franceschini. Anche esponenti di FdI e FI dimostrano sensibilità verso il tema. Tuttavia, gli ostacoli potrebbero emergere da entrambe le parti politiche”, ha concluso Lombardo.
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