Amici 24, battito accelerato e storie di svolta
Non sono semplici sorrisi, quelli che notiamo negli allievi di Amici 24: si avverte una tensione che profuma di sfida, come un nodo in gola pronto a sciogliersi in lacrime o in un’esplosione di gioia. Da settimane, noi vediamo i volti di chi suda fra le prove, di chi abbraccia la paura e la trasforma in musica o danza. Non vogliamo negarvelo: raccontare questa fase ci colpisce molto, perché sappiamo che il 22 marzo, su Canale 5, si accenderanno i riflettori del serale e sedici giovani talenti si giocheranno il proprio futuro. In quell’istante, ogni minuto di studio, ogni sacrificio, ogni singola caduta prenderà forma e significato.
Sì, sedici allievi pronti a scattare, ognuno con la propria valigia piena di speranze e di ricordi. Il percorso fin qui non è stato una passeggiata. Ci sono stati momenti di esitazione, contrasti interni e addii dolorosi. Forse alcuni di voi avranno sperimentato la stessa insicurezza quando siete lì, sull’orlo di un cambiamento. Eppure, osservando questi ragazzi, si percepisce una forza quasi incontenibile: c’è chi ha lottato contro la timidezza, chi ha sfidato giudizi severi, chi ha messo in gioco la propria identità per emergere davvero. E ora, a pochi passi dal traguardo, non resta che fare un respiro profondo e lasciar vibrare le emozioni sotto i riflettori.
La lettera di Senza Cri: un viaggio nelle pieghe dell’anima
Fra le tante storie, ce n’è una che ci ha colpiti in modo particolare. È venuta a galla durante un momento di condivisione: una lettera, redatta da Senza Cri, allieva nella squadra di Lorella Cuccarini, che ha scelto di svelare parte del suo vissuto. Si parla di passi incerti, di un’infanzia in cui la passione per la musica era già accesa, di una madre che la spronava a sfiorare i tasti del pianoforte e a pizzicare le corde della chitarra.
Nel frattempo, il padre, come spesso accade, restava in disparte, un po’ dubbioso sull’effettivo valore di questa inclinazione artistica. In quelle righe intrise di coraggio, Senza Cri confessa di aver cercato a lungo di scappare dalle sue insicurezze, di aver temuto che il palco fosse un luogo troppo esposto. Ma poi, ecco che Amici 24 è diventato l’occasione per dire: resto qui, non mi nascondo più. Nella sua voce c’è la consapevolezza di chi ha toccato il buio e ora vede una lama di luce che illumina le paure e le trasforma in spinta creativa.
Il serale come rito di passaggio
Manca pochissimo all’appuntamento clou. Un countdown che scorre rapido e che fa tremare le mani. Forse vi domandate: “Che cosa accade, realmente, quando si spengono i microfoni e i ragazzi tornano in sala prove?” Succede che ci si scopre fragili, ci si scontra con la necessità di crescere in fretta e di capire se l’arte, qui, può davvero regalare un domani. Eppure, ogni passo avanti, ogni litigio superato, ogni rischio corso in scena diventa una scintilla che dà forma a un sogno.
Traguardi e promesse per una nuova generazione di artisti
Se vi state chiedendo come sarà questo serale, la nostra risposta è: vero, intenso, segnato da lacrime e applausi. La lettera di Senza Cri, in fondo, riflette la dimensione umana che permea tutto il programma: siamo davanti a ragazzi che affrontano le proprie insicurezze a viso aperto. E noi, come testata, ci prendiamo l’impegno di seguire ogni loro sfumatura, perché l’arte, dopotutto, nasce proprio là, dove un’emozione incontra una voce che ha finalmente scelto di farsi sentire. E, con un po’ di fortuna, trascinerà tutti noi in un vortice di musica e verità.

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Intrattenimento
Amici 24: la rivelazione che ha sorpreso tutti, tra Jacopo Sol e Francesca scoppia la...

Non sappiamo voi, ma noi ci siamo chiesti per giorni se fosse solo una voce messa in giro sui social o se dietro quel silenzio un po’ imbarazzato ci fosse qualcosa di più. L’abbiamo capito con l’inizio del serale di Amici 24, quando ogni sguardo e ogni gesto acquisiscono un’intensità diversa. È successo tutto pochi giorni fa, nella prima puntata andata in onda sabato 22 marzo, un appuntamento che già si preannunciava ricco di colpi di scena. Ed ecco che a un tratto, proprio mentre un allievo lasciava il programma, Jacopo Sol si è avvicinato a Francesca e… sì, avete indovinato, c’è stato un bacio fugace, inaspettato ma pieno di dolcezza.
Ci siamo guardati attorno e abbiamo avuto come l’impressione che qualcuno di voi, da casa, si fosse già accorto di questo legame speciale. Era un rumor che rimbalzava da un po’, ma finora nessuno dei due si era espresso. Eppure, guardandoli in sala prove, sembrava che ci fosse un’alchimia diversa, qualcosa che li univa oltre il semplice percorso artistico. Non mancavano sguardi complici, mani che si sfioravano e sorrisi appena accennati. Tuttavia non avevamo certezza, finché non abbiamo assistito a quel tenero momento che ha messo a tacere ogni dubbio.
Un momento sospeso tra tensione e gioia
Ora, cerchiamo di capire insieme come si è arrivati fin qui. Durante il ballottaggio finale, gli ultimi due nomi in gioco erano quello di Vybes e di Francesca. L’ansia si percepiva nell’aria, tanto che alcuni compagni di squadra sembravano quasi trattenere il fiato. Alla fine, dopo qualche istante di suspence, la sentenza è caduta sul primo, lasciando Francesca libera di proseguire l’avventura. Subito dopo, tutti si sono ritrovati in casetta per condividere l’esito. Ed è lì che Jacopo Sol ha rotto ogni indugio, appoggiando le labbra su quelle di Francesca in un gesto di affetto che ci ha fatto sorridere. Sembrava che l’attesa fosse terminata e che i due non potessero più nascondere quel sentimento sbocciato giorno dopo giorno.
La forza di un legame nato in silenzio
Qualcuno potrebbe chiedersi se dietro la complicità ci siano allenamenti comuni o una passione per la danza che ha unito i loro destini. Ma, stando a quanto abbiamo visto in questa prima settimana di serale, sembra piuttosto che i sentimenti siano emersi quasi spontaneamente. Loro stessi, in passato, avevano lasciato intendere poco e niente. Ci era bastato osservare come si comportavano tra una prova e l’altra: piccoli gesti, frasi accennate, sguardi che dicevano più di mille parole.
Domande, emozioni e un futuro tutto da scrivere
Voi, che magari seguite il talent da anni, sapete bene quanto queste storie possano influenzare anche il percorso artistico. Non è la prima volta che in Amici nasce una coppia: ricordiamo il caso di Alessia e Luk3, che avevano vissuto la loro relazione con la stessa riservatezza. Adesso tocca a Jacopo e Francesca fare i conti con l’attenzione mediatica. Riusciranno a gestire la competizione, il giudizio dei professori e la crescente curiosità del pubblico? Noi restiamo qui a goderci ogni passo, certi che questa storia regalerà ancora sorprese. E chissà, magari scopriremo presto qualche dettaglio in più su un amore che, almeno per ora, sembra destinato a crescere all’interno di una delle scuole più famose della TV.
Intrattenimento
Nathan Lane, talento e pregiudizi: un viaggio di rivincita e coraggio

Non c’è bisogno di girarci troppo intorno: a volte il cinema sa essere crudele. Quando ci guardiamo indietro e scopriamo che un attore come Nathan Lane fu escluso da un progetto per il suo orientamento sessuale, ci chiediamo se sia davvero cambiato qualcosa. Eppure ci sentiamo anche spinti a riflettere su come un singolo “no” possa trasformarsi in un trampolino verso nuove opportunità.
Un rifiuto che lascia il segno
Nel 1996 usciva “Space Jam”, film che mescolava personaggi animati e grandi star. Noi, come tanti, ricordiamo Michael Jordan che si avventurava insieme ai Looney Tunes in improbabili partite di basket. Quello che forse non tutti sanno è che Lane avrebbe potuto interpretare il ruolo dell’assistente di Jordan, quello stesso personaggio poi affidato a Wayne Knight. Invece hanno rifiutato la candidatura di Lane. Motivo? “Troppo gay”. Ancora adesso ci suona strano, come se fossimo di fronte a un muro di gomma che blocca il talento invece di valorizzarlo.
Eppure lui non si è abbattuto. Ha reagito con un misto di sollievo e ironia, come se dentro di sé sapesse che non tutto era perduto. Forse i tempi non erano maturi, o forse qualcuno, fra i produttori, aveva le idee un po’ datate. Fatto sta che Lane non ha voluto rinunciare a farsi spazio.
Quando l’omofobia chiude le porte
È dura ammetterlo, ma l’omofobia ha influenzato più di una produzione cinematografica. Spesso ci fermiamo a guardare soltanto i successi, dimenticando quel dietro le quinte in cui un pregiudizio può distruggere i sogni. Lane non ha mai nascosto questa realtà: ha ricordato come, in passato, l’orientamento sessuale di un interprete fosse sufficiente a condizionare un provino. Noi cerchiamo di immaginare quanto debba essere fastidioso sentirsi dire che una parte non fa per te perché potresti risultare “troppo effeminato”. Viene quasi da chiederci quale visione limitata del mondo guidasse certe scelte.
La forza di chi non si arrende
Nonostante gli ostacoli, Lane ha collezionato successi che parlano per lui. “Piume di struzzo”, diretto da Mike Nichols e recitato accanto a Robin Williams, è stato un trionfo, con incassi di livello mondiale (circa 185 milioni di dollari). Non è roba da poco. Da lì in poi, non si è più fermato. Noi tutti l’abbiamo visto comparire in serie come Only Murders in the Building, dove si muove in compagnia di Martin Short, Selena Gomez e Steve Martin. Quando lo osserviamo sullo schermo, è impossibile non percepire la sua innata ironia.
C’è poi un riconoscimento sincero verso Ryan Murphy, il produttore che ha saputo valorizzare Lane in personaggi intensi come Dominic Dunne e F. Lee Bailey. È un ringraziamento che non nasconde la soddisfazione di chi ha trovato, finalmente, un ambiente disposto ad accogliere tutto il suo potenziale.
Il nostro sguardo verso il futuro
Ora la domanda la poniamo a voi: quanto spesso permettiamo che un pregiudizio oscuri la bravura di una persona? Se la storia di Lane ci insegna qualcosa, è che un rifiuto non spegne il fuoco della passione, semmai lo alimenta. Certo, rimane l’amaro in bocca pensando a certi meccanismi. Però la sua storia ci ricorda che, se esiste un muro, da qualche parte potrebbe esserci anche una porta pronta ad aprirsi.
Noi crediamo che questo esempio valga più di mille parole. Il successo di Lane testimonia che il talento va oltre qualunque etichetta. E, anche quando qualcuno ci dice che “non siamo adatti”, potremmo scoprire un percorso ancora più luminoso. In fondo, un rifiuto può trasformarsi nel primo passo verso una piccola grande rivincita.
Intrattenimento
Sfida di share e di emozioni: com’è andata la tv del 24 marzo?

Lo sappiamo che i numeri, certe volte, sono un po’ freddi. Anzi, diciamolo pure chiaramente: sono aridi. Però noi oggi proviamo a raccontarveli in modo diverso, perché dietro ogni numero ci sono volti, storie, emozioni. Perché la tv, in fondo, la guardiamo tutti e non la scegliamo mai a caso.
Partiamo dalla sera, quella che ci piace tanto.
La serata di ieri, dai dati ufficiali, dice che la Rai ha fatto meglio di Mediaset. E l’ha fatto pure bene: Rai (generaliste più RaiNews24) con il 33,4%, mentre Mediaset (generaliste più TgCom24) si ferma al 25,8%. Insomma, sembra proprio che ieri sera, seduti davanti al divano, molti di voi abbiano scelto Rai. Magari senza pensarci troppo, magari solo per abitudine.
Ma qui dobbiamo dirvelo chiaramente: “Champagne Peppino Di Capri” è stata una scelta di cuore, di nostalgia, forse anche di casa. Quattro milioni e passa, tutti incollati davanti alla fiction di Rai 1 (4 milioni 240 mila, per i precisi). A noi piace immaginarvi lì, tranquilli, con la cena già finita, a godervi qualcosa che vi scalda un po’ il cuore, come si faceva un tempo.
E gli altri? Beh, diciamo pure che Alessia Marcuzzi con il suo nuovo “Obbligo o verità” non ha brillato particolarmente (679 mila spettatori, 4,1%). Massimo Giletti su Rai 3, con “Lo Stato delle cose”, poco meglio, appena 671 mila spettatori. Insomma, avete scelto chiaramente cosa guardare ieri sera, poche storie.
Ma poi, se guardiamo tutta la giornata, com’è andata davvero?
Nel totale della giornata, Rai sempre davanti (32,7%), Mediaset dietro (28,5%). Certo, un po’ più vicini, un po’ più testa a testa rispetto alla sera, però sempre Rai vince, inutile girarci intorno.
E sapete cosa ci colpisce davvero? I programmi di punta.
Quelli che guardiamo tutti, un po’ per abitudine, un po’ perché ormai fanno parte della famiglia. Tipo “L’Eredità”, che ormai è praticamente uno di casa, ieri ha fatto il 28,5% e quasi cinque milioni di voi l’hanno seguito. Ma pure “Affari tuoi” con Stefano De Martino (28,1% e quasi sei milioni!). E qui vi capiamo, perché in fondo questi programmi sono un po’ come un rituale, come qualcosa che ci dice: “Ok, anche oggi è andata. Ora relax.”
Non male nemmeno Giorgino con il suo “XXI Secolo”, che però fa meglio nella prima parte (11,8%) rispetto alla seconda (6,4%). Eh, forse a quell’ora un po’ di stanchezza arriva pure a voi.
E poi, Rai 3 con “Un posto al sole” che non delude mai (7%) e Chiambretti con quel suo “Fin che la barca va” che ci fa sempre sorridere un po’ amaro (4,6%). Insomma, c’è spazio per tutto, per sorridere e anche per pensare un po’.
Ma non ci dimentichiamo del giorno!
Il giorno scorre veloce e vi accompagna la Clerici con il suo “È sempre mezzogiorno!” (17,4%), e poi “La vita in diretta” con Alberto Matano (21,7%). Roba che vi tiene compagnia davvero, tipo un amico che ogni giorno passa a trovarvi.
C’è anche Rai 2, con “I fatti vostri” che non perde mai il suo fascino: oscilla tra il 7,6% e il 9,4%. E il pomeriggio con Milo Infante e “Ore 14”, quasi un milione di persone lì, curiose, interessate, attente (9,7%).
Su Rai 3 la giornata è piena, anzi, strapiena: “Buongiorno Italia”, “Agorà”, fino a “Geo” con quel suo modo calmo e pacato di raccontare la vita e il pianeta (11,3%). E poi una piccola partita, Italia-Danimarca Under 21, che certo, non sarà stato un match imperdibile, ma comunque qualcuno (491 mila spettatori, per l’esattezza) ha deciso di darci uno sguardo.
E alla fine? Alla fine cosa conta davvero?
Conta che dietro ogni numero ci siete voi, ognuno con il suo telecomando e con la sua vita. Ognuno con le sue scelte, fatte d’impulso o magari ponderate, riflettute. Conta che, ieri, la Rai ha fatto centro in molti cuori. Ma conta soprattutto come la tv entra nelle vostre vite, come vi emoziona, come vi fa compagnia.
E allora, questi dati, questi numeri che a prima vista sembrano freddi, diventano qualcosa di più. Diventano una piccola storia quotidiana, vostra e nostra insieme. Ora ci fermiamo qui, perché il resto della storia lo scriverete voi, domani e poi dopodomani, con le vostre scelte e con le vostre emozioni. Perché alla fine, la tv è proprio questo: un pezzo piccolo, semplice, ma importante della vostra giornata.