Infortuni, Aifos: “Per 1 azienda su 2 nessun documento di valutazione rischi, molestie e violenze
La differenza di genere influisce anche sugli aspetti legati a salute e sicurezza sul lavoro. Per le donne, emergono problematiche più stringenti, come quelle relative ad abusi, molestie e violenze nei contesti lavorativi. L’Aifos, principale associazione italiana di operatori e formatori sulla sicurezza sul lavoro, ha condotto una ricerca su un campione di oltre 300 partecipanti per analizzare la valutazione dei rischi lavorativi in base al genere. Dall’indagine risulta che il 45% delle aziende ha redatto un documento per valutare i rischi legati alle differenze di genere, mentre il 40% non lo ha fatto. Inoltre, solo il 25% ha implementato un sistema per la gestione delle pari opportunità. Sul tema specifico dei rischi di violenze e molestie, appena il 35% delle aziende ha predisposto un documento, contro il 50% che non ha adottato alcuna misura.
Ma cosa si intende per documento di valutazione dei rischi? Si tratta di uno strumento obbligatorio per legge, redatto dopo un’attenta analisi dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori di un’organizzazione. La sua stesura richiede il coinvolgimento e la consultazione del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS). All’interno del documento vengono indicate sia le misure di prevenzione che di protezione, accompagnate da un programma di attuazione per migliorare progressivamente i livelli di salute e sicurezza.
Questo documento rappresenta il primo passo nella prevenzione, fungendo da base per tutte le iniziative di tutela del lavoratore. Anche la formazione deve essere calibrata sui rischi effettivamente rilevati, che variano in base alla mansione svolta e possono essere influenzati da fattori fisici e psichici specifici del lavoratore.
Dalla ricerca emerge che, per oltre il 90% del campione, la principale difficoltà è legata alla scarsa sensibilità culturale verso il tema. Tuttavia, l’88% degli esperti di formazione in salute e sicurezza ritiene che tra i temi fondamentali da affrontare nei corsi di formazione ci sia quello degli abusi e delle violenze nei luoghi di lavoro.
Circa il 47% delle aziende ha adottato misure preventive e protettive per affrontare i rischi associati alla differenza di genere, mentre solo il 37% ha organizzato corsi di formazione e aggiornamento, contro il 50% che non ha preso alcuna iniziativa. Secondo Paolo Carminati, direttore generale di Aifos, “la tutela della salute e sicurezza delle donne lavoratrici è influenzata dalla disuguaglianza di genere presente sia nel mercato del lavoro che nella società. Molti fattori critici che rendono il lavoro più rischioso per le donne sono stati ignorati a lungo e solo recentemente hanno iniziato a emergere. Tradizionalmente si è ritenuto che i ruoli maschili fossero più impegnativi, sia fisicamente che mentalmente, rispetto a quelli delle donne, un’idea che sta cambiando lentamente nonostante le crescenti evidenze che la mettono in discussione”.
I dati raccolti indicano che l’attenzione verso i fattori di rischio, spesso di natura relazionale o psicosociale, che colpiscono soprattutto le lavoratrici, è ancora insufficiente. La gestione della salute e sicurezza sul lavoro rimane spesso troppo neutrale rispetto alle differenze di genere. Tuttavia, la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali non potrà mai essere davvero efficace senza una piena considerazione delle variabili legate al genere”.
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