Superenalotto, combinazione vincente di numeri per oggi 15 marzo
Nessuna vincita di prima categoria al SuperEnalotto nel concorso del 15 marzo 2025. In questa estrazione non sono stati centrati né il ‘6’ né il ‘5+’. Tuttavia, sono stati assegnati sette premi con il ‘5’, ognuno del valore di 29.074,91 euro. Il montepremi per il prossimo concorso, previsto per martedì 18 marzo, cresce fino a raggiungere la cifra di 87.400.000 euro.
Per partecipare al SuperEnalotto, la schedina minima comprende una sola colonna, che corrisponde a una combinazione di 6 numeri. La giocata massima, invece, può arrivare fino a 27.132 colonne, utilizzando i sistemi a caratura. In questi sistemi, ogni quota ha un costo di 5 euro e consente a un gruppo di giocatori di condividere l’eventuale vincita. Ogni combinazione su una schedina ha un costo di 1 euro, mentre aggiungendo l’opzione SuperStar, il costo aumenta di 0,50 euro.
Di conseguenza, la giocata minima con il SuperStar ha un costo totale di 1,5 euro. Per chi sceglie di giocare più colonne, basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per calcolare il costo complessivo.
Al SuperEnalotto è possibile vincere con combinazioni che vanno da 2 a 6 numeri, includendo il 5+. Gli importi dei premi variano in base al montepremi complessivo. Indicativamente:
- Con 2 numeri indovinati, si vincono circa 5 euro.
- Con 3 numeri indovinati, si ottengono circa 25 euro.
- Con 4 numeri, il premio è di circa 300 euro.
- Con 5 numeri, si vincono circa 32mila euro.
- Con 5 numeri + 1, si arriva a vincere circa 620mila euro.
Le eventuali vincite possono essere verificate comodamente utilizzando l’App ufficiale del SuperEnalotto, che consente anche di controllare le schedine giocate in passato. Inoltre, sul sito ufficiale è disponibile un archivio online con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
Per il concorso del 15 marzo, la combinazione vincente è stata: 2, 8, 50, 77, 79, 82. Il Numero Jolly estratto è 85, mentre il Numero SuperStar è 36.

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Esteri
Trump-Putin, Zelensky non si fida: “Russia non vuole fine guerra”

Putin punta a indebolire l’Ucraina senza mettere fine al conflitto. La recente conversazione telefonica tra Vladimir Putin e Donald Trump non convince pienamente Volodymyr Zelensky. Il presidente ucraino ha accolto favorevolmente il cessate il fuoco parziale annunciato da Mosca, che prevede una sospensione degli attacchi contro le infrastrutture energetiche per un mese. Tuttavia, Zelensky sottolinea che l’obiettivo di Putin rimane invariato: non cerca la pace, ma cerca di indebolire l’Ucraina. Secondo il leader di Kiev, le condizioni poste dalla Russia confermano questa strategia.
Putin avrebbe chiesto a Trump di interrompere l’invio di armi all’Ucraina, ritenendolo, secondo il Cremlino, la “soluzione chiave” per porre fine al conflitto. “Il piano di Putin è mirato a indebolire il nostro Paese”, ha dichiarato Zelensky, che auspica un confronto diretto con Trump. “Accogliamo con favore il cessate il fuoco e la sospensione degli attacchi alle infrastrutture energetiche, ma ci aspettiamo che gli Stati Uniti garantiscano il rispetto dell’accordo”, ha aggiunto. Zelensky ha poi affermato: “Ritengo fondamentale dialogare con il presidente Trump per comprendere nel dettaglio le proposte avanzate dai russi agli americani o viceversa”.
Nel frattempo, il conflitto prosegue tra accuse reciproche. La Russia sostiene che l’Ucraina abbia tentato un’incursione nella regione di Belgorod, mentre Kiev teme un’offensiva russa nell’oblast di Sumy. Le forze ucraine continuano a combattere nella regione di Kursk, che Putin considera completamente sotto il controllo russo.
“I nostri soldati continueranno a combattere per tutto il tempo necessario”, ha dichiarato Zelensky, che sembra determinato a mantenere una posizione forte da utilizzare nei futuri negoziati. “L’Ucraina sta svolgendo il proprio compito nella regione di Kursk. Le nostre forze militari sono presenti e rimarranno lì fino a quando sarà necessario portare avanti questa operazione”, ha concluso.
Notizie
Lotito: “Bernabé ancora a Formello, occupa stanza abusivamente”

Juan Bernabè, ex falconiere della Lazio, continua a trovarsi presso il centro sportivo di Formello. Tuttavia, l’aquila Olimpia, simbolo del club, non è più presente. Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha fatto chiarezza sulla questione legata a Bernabè, allontanato dalla società in seguito alla diffusione di immagini e video compromettenti, condivisi dopo un intervento chirurgico per l’inserimento di una protesi peniena.
“Si trova ancora a Formello, ma l’aquila non è qui. Non so dove sia stata portata. Attualmente, sta occupando in modo abusivo una stanza che non è nemmeno adibita ad abitazione,” ha affermato Lotito durante la trasmissione ‘Finché la barca va’, condotta da Piero Chiambretti e trasmessa su Rai 3. “Abbiamo già avviato una serie di azioni legali per gestire questa situazione,” ha aggiunto.
Lotito ha poi sottolineato: “Il suo comportamento è ingiustificabile. Ho sempre sostenuto l’importanza di un calcio educativo e moralizzatore. Il problema non è stato l’intervento chirurgico, ma ciò che ha dichiarato e pubblicato successivamente. Ha condiviso immagini che rappresentano atti osceni in luogo pubblico e ha fatto affermazioni inappropriate. Dopo quanto accaduto, non sarebbe stato più possibile proporlo come figura educativa, ad esempio nelle scuole, come avevamo fatto in passato.”
Cronaca
Consegnati i premi ‘Mario Sarzanini’, riconoscimento alla carriera per Rino...

Nell’Aula Magna dell’Università Guglielmo Marconi di Roma si è svolta la cerimonia di consegna dei premi della quarta edizione del Premio Giornalistico Mario Sarzanini, dedicato alla memoria dello storico giornalista di cronaca giudiziaria di Roma, scomparso nel 2021. Sarzanini collaborò con Adnkronos tra il 2016 e il 2017.
Tra i presenti in sala, i figli del giornalista: Fiorenza, vicedirettore del Corriere della Sera, ed Enrico e Roberta, anch’essi giornalisti. Davide Desario, direttore di Adnkronos e membro della giuria del premio, ha ricordato Mario Sarzanini con queste parole: “Mario rappresentava tutto ciò che manca a un’intelligenza artificiale: la serietà, la scrupolosità nel verificare le fonti e il rispetto per esse. L’intelligenza artificiale può compilare, ma non scoprire notizie. Questo premio celebra una persona che ha incarnato valori importanti e che ha cresciuto tre figli eccezionali. È fondamentale tramandare questi principi.”
Il premio per la categoria Tv è stato assegnato a Vittorio Brumotti, inviato di Striscia la notizia, il quale ha ricevuto il riconoscimento da Don Antonio Coluccia. Brumotti ha dichiarato: “Io porto denunce in tutta Italia e oltre. Qualcuno diceva che bisogna consumare scarpe e penne; io consumo le gomme della bicicletta, ma sempre con il sorriso. Faccio parte di un programma satirico e credo che prendersi troppo sul serio non sia corretto. Non immagino una Sparta, ma un’Atene dove le persone possano essere reintegrate. Con Don Antonio abbiamo realizzato bellissime iniziative nei rioni difficili, mescolando sport e satira: lui con il pallone, io con la bicicletta. A volte le cose non andavano lisce, ho ricevuto pietre e elettrodomestici sul tetto della macchina. Questo sono io, un ragazzo semplice, figlio di un carabiniere degli anni di piombo, impegnato a combattere le ingiustizie per riprenderci il territorio.”
Per la categoria Uffici stampa, il premio è andato ad Agostino Vitolo, capo dell’ufficio stampa del comando provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Roma. Vitolo ha sottolineato: “Da quando sono a capo dell’ufficio stampa dei Carabinieri, ho avuto la fortuna di conoscere tanti giornalisti, tra cui Mario Sarzanini. Ricordo che mi chiese di ricevere i comunicati stampa e, ancora oggi, inviamo i comunicati alla sua e-mail personale.”
Tra i premiati nelle altre categorie spiccano Mia Ceran per il podcast ‘The Essential’ nella sezione Web e Podcast, Marco Maffettone (Ansa) per le Agenzie e Giusi Legrenzi (Rtl 102.5) per la Radio. Il Premio alla carriera è stato assegnato a Rino Barillari, noto come il ‘King dei paparazzi’, che ha affermato: “Sarebbe meraviglioso tornare indietro e rifare tutto ciò che ho fatto. Dobbiamo tornare a scattare foto con la testa, non solo per il semplice scatto.”
Il Premio speciale di questa edizione è stato conferito al film ‘Il ragazzo dai pantaloni rosa’, che narra la storia vera di Andrea Spezzacatena, un quindicenne che nel 2012 si tolse la vita a causa del bullismo e cyberbullismo. A ritirare il premio sono stati la madre Teresa Manes e il produttore Roberto Proia.
A moderare la premiazione è stata Filomena Leone, che ha condiviso il palco con la giuria presieduta da Andrea Balzanetti e composta da Andrea Cappelli, Luigi Contu, Emma D’Aquino, Guido D’Ubaldo, Massimo Martinelli, Flavio Natalia, Andrea Pucci e Davide Desario.