Starship Troopers risorge con Neill Blomkamp: ritorno alle radici di Heinlein
Certe storie hanno un modo tutto loro di rimanerci incollate addosso. E Starship Troopers, nonostante le controversie iniziali, pare proprio una di quelle avventure che continua a bussare alla porta del cinema. Ora, a quasi tre decenni dal primo adattamento diretto da Paul Verhoeven, Sony Pictures affida il rilancio di questo classico a Neill Blomkamp, regista che non ha mai nascosto l’amore per la fantascienza più cruda e visionaria.
Un culto nato da un (apparente) insuccesso
Verhoeven, nel 1997, aveva realizzato un film partito con un budget di 100 milioni di dollari e accolto da un incasso globale di circa 121,2 milioni. All’epoca si pensò subito a un flop, perché ci si aspettava un boom ben più ampio, ma poi, con il passare del tempo, si è creata un’aura di culto attorno a quegli scontri senza tregua tra la Fanteria dello Spazio e gli inquietanti Aracnidi. Alcuni di voi ricorderanno pure i sequel — “Starship Troopers 2 – Gli eroi della federazione” e “Starship Troopers 3: Marauder” — che hanno tentato di conservare l’entusiasmo, pur senza ottenere la stessa risonanza.
Il fascino intramontabile del romanzo di Heinlein
Tuttavia, alla base di tutto c’è il romanzo di Robert A. Heinlein, pubblicato nel 1959, un testo che allora generò vivaci discussioni per il suo taglio militarista e il ritratto della società futura. Blomkamp, stando alle informazioni confermate da Sony, punterebbe proprio a quell’anima originaria: non un remake dell’irriverente opera di Verhoeven, ma una lettura più fedele allo spirito di Heinlein. Dicono che la fantascienza serva a mostrarci la nostra umanità, anche quando ci troviamo di fronte a enormi aracnidi spaziali.
L’impronta inconfondibile del regista di “District 9”
Come molti sapranno, Blomkamp si è fatto notare con “District 9”, film nominato a quattro Premi Oscar (incluso Miglior Sceneggiatura non originale), e ha continuato a mettere la sua firma su progetti ad alto tasso di adrenalina, da “Elysium” fino a “Chappie”. L’anno scorso ha persino diretto “Gran Turismo”, che secondo i dati ufficiali ha superato i 122 milioni di dollari al box office. Adesso, il regista sudafricano non soltanto dirigerà ma, insieme a Terri Tatchell, si occuperà pure della sceneggiatura. Una sfida non da poco, se si considera la reputazione del romanzo e la voglia di distanziarsi dal precedente adattamento.
Cosa ci aspetta sul grande schermo
Noi siamo curiosi di vedere come verrà declinato l’aspetto più cupo di questa storia, quella visione a tratti brutale di un futuro governato da rigide regole militari e da battaglie epiche contro forme di vita aliene. Blomkamp, con i suoi toni spesso duri e realistici, sembra il candidato ideale per restituire l’asprezza del conflitto originario. A questo punto, la domanda che ci poniamo è: sarà un racconto cupo e fedele all’impianto di Heinlein, oppure il regista cercherà qualche spiraglio di ironia, com’era capitato a Verhoeven?
Per adesso, si sa soltanto che l’obiettivo è riportare il nome Starship Troopers in auge, riscoprendone le radici profonde. L’ipotesi di un ritorno così coraggioso spinge a domandarci se lo spettatore di oggi sia pronto a una narrazione meno satirica e più fedele al romanzo. Noi siamo in trepidante attesa: a quanto pare, l’era degli Aracnidi spaziali ha ancora parecchio da raccontare.

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