Milano, filosofia e note di Tananai: l’anima irregolare di “L’amore, in teoria”
Milano è un turbine di luci, suoni, gente che corre avanti e indietro, eppure non smette di sorprendere. Certe volte, guardando le vetrine scintillanti e il traffico frenetico, verrebbe da domandarsi: dove va a finire l’amore in tutto questo caos? Non pretendiamo di dare risposte certe – neanche noi abbiamo la formula magica. Eppure, con L’amore, in teoria, il regista Luca Lucini (lo stesso che aveva portato sul grande schermo Tre metri sopra il cielo) prova a mostrarci uno spaccato di sentimenti e dubbi che si aggrovigliano proprio nel cuore pulsante della città meneghina.
La trama che ribalta gli schemi
Leone (interpretato da Nicolas Maupas) incarna il bravo ragazzo modello. È un giovane studente di Filosofia, piuttosto educato, sempre con la battuta gentile al momento giusto. Impeccabile. Talmente irreprensibile che Carola (Caterina De Angelis) decide di sfruttare questa sua aura di perfezione per presentarlo ai genitori come il fidanzato ideale, pur essendo lei invaghita di Manuel, un ragazzo dal fascino più inquieto e di certo non raccomandabile. Allora ecco che, da un giorno all’altro, Leone si ritrova in un ingranaggio che non ha scelto, costretto a recitare una parte che non gli appartiene.
Il guaio è che Manuel combina un pasticcio, un crimine vero e proprio, e trascina dentro anche chi, all’apparenza, non c’entra per niente. E quel “chi” è proprio Leone, finito ingiustamente tra gli accusati e obbligato a svolgere servizi sociali. In mezzo a questa tempesta, ecco spuntare Flor (Martina Gatti), un’attivista ambientale che ci ricorda come l’amore, quando si mescola all’impegno e a un pizzico di ribellione, possa essere del tutto imprevedibile. La scintilla tra i due ha il sapore della scoperta, come se ogni scontro e ogni scambio di opinioni contenesse un brivido inaspettato. Ma il passato ritorna: Carola, pentita o forse incerta, si riaffaccia a chiedere spazio nel cuore di Leone. E da qui, è inevitabile interrogarsi: è più vero l’amore che credevamo di voler vivere o quello che si manifesta quando meno ce lo aspettiamo?
Un’ambientazione che parla da sola
Milano non è soltanto sullo sfondo: “la città è essa stessa un personaggio” — lo dicono in molti, e anche questa pellicola lo conferma. Dal Duomo che svetta elegante alle strade dai palazzi moderni, ogni angolo pare riflettere la frenesia dei protagonisti. Stando a ciò che ci è stato raccontato dalla produzione, Luca Lucini ha scelto location che sanno racchiudere l’anima milanese contemporanea, un misto di fascino e concretezza.
Non ci sono scorci cartolina privi di vita: c’è invece una metropoli viva, con le sue contraddizioni e la sua voglia di futuro. In certi momenti, si avverte perfino un senso di sospensione, come se le luci notturne e i tram sferraglianti fossero complici dei battiti incerti di Leone.
Volti noti e nuove promesse: il cast
La presenza di Nicolas Maupas parla da sé. Già conosciuto grazie a serie molto seguite, stavolta trova un ruolo cinematografico che ne valorizza la sensibilità interpretativa. Al suo fianco, Martina Gatti, reduce dall’esperienza in Bangla – La serie e Skam Italia, regala al personaggio di Flor una forza genuina, quella di chi lotta per l’ambiente e, tra uno slogan e l’altro, finisce col perdersi negli sguardi di chi mai avrebbe immaginato di incontrare. Caterina De Angelis (vista in Vita da Carlo) riesce a rendere Carola un’anima tormentata, divisa tra l’immagine del ragazzo “giusto” e la passione per un ragazzo “sbagliato”.
Il trailer ufficiale
Accanto a loro, Francesco Colella, con la sua esperienza consolidata in cinema, TV e teatro, e un cameo di peso di Francesco Salvi, che veste i panni di un senzatetto filosofo, Meda. Un personaggio bislacco, quasi un grillo parlante, in grado di suscitare sorrisi e riflessioni profonde. Potrebbe sembrare assurdo cercare consigli d’amore da chi non possiede nulla tranne i propri pensieri, ma il film dimostra che a volte le verità più grandi emergono proprio da chi la vita la guarda senza filtri.
Le radici del progetto e un tocco di filosofia
La firma in cabina di regia è di Luca Lucini, e ci sono tanti altri nomi da sottolineare per capire il valore complessivo di quest’opera. C’è una produzione corposa che mette insieme Indiana Production e Vision Distribution, in collaborazione con Sky. Il soggetto porta la firma di Gennaro Nunziante, famoso per il suo coinvolgimento in film di enorme successo. La sceneggiatura, invece, è affidata a Amina Grenci e Teresa Fraioli, due penne giovani che sembrano avere un occhio speciale per catturare il linguaggio e le incertezze della generazione di oggi. Perché in fondo, nella storia di Leone, Carola e Flor, ritroviamo l’eterna lotta tra quello che la società ci spinge a credere sia l’amore perfetto e ciò che invece sentiamo nostro nelle vene, a fior di pelle.
La forza delle note: Tananai e la colonna sonora
Non è solo la storia a dare un’anima al film, ma anche la colonna sonora. Qui entra in gioco Tananai, fenomeno che negli ultimi tempi ha conquistato il panorama italiano. Si parla di due brani: “Alibi”, un inedito che dà pure ritmo al trailer ufficiale e “Booster”, pezzo estratto dal suo album Calmocobra, già diventato disco d’oro. È musica che accompagna l’innamoramento, le scelte folli, la disperazione, l’impeto che spinge a correre sotto la pioggia per urlare a qualcuno “Resta”. Sono canzoni che si incastrano bene con l’ironia e la fragilità dei personaggi.
Parallelamente, per Tananai, c’è anche in programma un tour europeo (sempre in aprile) e poi una serie di date estive in alcuni dei maggiori festival italiani. A supporto, la collaborazione con Radio Italia solomusicaitaliana in veste di radio ufficiale, ad amplificare l’energia che questa colonna sonora promette di portare in sala.
Domande e riflessioni: perché correre a vederlo?
Viene spontaneo chiedersi: serve davvero un ennesimo film d’amore? Forse sì, se riesce a parlare al cuore in un modo diverso dal solito. L’approccio di Lucini, che già aveva toccato le corde romantiche in passato, qui si rinnova grazie a uno sguardo più maturo ma ancora capace di leggere l’adolescenza – o la post-adolescenza – con delicatezza. E poi c’è Milano, che non rimane di contorno ma funge da cassa di risonanza alle emozioni. C’è un intreccio che unisce delusione, passione e (in)sicurezze, senza mai crollare in facili cliché.
Servizi sociali come punizione e come occasione di crescita, uno senzatetto che sfodera citazioni filosofiche meglio di un accademico, e soprattutto un ragazzo che mette in dubbio l’idea stessa di “perfezione” che lui stesso sembrava incarnare. Non è un film che prende scorciatoie: preferisce presentarci un protagonista che cammina in bilico su un filo sottile, chiedendosi quante volte la vita ci ponga di fronte a situazioni apparentemente inspiegabili, ma poi, guardandole dall’angolazione giusta, rivelatrici di chi siamo davvero.
Scheda rapida
- Titolo: L’amore, in teoria
- Uscita: 24 aprile 2025
- Regia: Luca Lucini
- Cast: Nicolas Maupas, Martina Gatti, Caterina De Angelis, Francesco Colella, Francesco Salvi
- Colonna sonora: Tananai (brani “Alibi” e “Booster”)
- Produzione: Indiana Production e Vision Distribution con Sky
Tra teoria e pratica: la magia del dubbio
Guardandolo, ci si aspetta di ridere e sospirare allo stesso tempo. C’è la commedia romantica che scalda il petto, con qualche tocco di ironia e quel velo di disillusione tipico delle grandi città. C’è il racconto di quanto possa essere complicato amare qualcuno, o pensare di amarlo, quando tutto ci spinge a recitare un ruolo convenzionale. L’amore, in teoria scava nelle crepe di questa idea di perfezione, prova a tirarne fuori qualcosa di genuino, forse imperfetto, ma vivo.
Non promettiamo che uscirete dal cinema con la risposta giusta – magari l’amore resta un mistero per definizione. Eppure, questa storia potrebbe indurre a guardare con occhi diversi la ragazza che incontro ogni giorno in biblioteca, o il vicino di casa che sembra sempre di fretta. Non si sa mai che, dietro un sorriso educato, ci sia qualcuno in cerca di una via di fuga, di un primo amore, di un’esperienza che rivoluzioni tutto.
La data è fissata: 24 aprile 2025. E noi, in redazione, un pensiero lo abbiamo già fatto: perché non concederci una manciata di ore davanti al grande schermo, circondati da pop-corn e speranze, ascoltando i brani di Tananai? In fondo, ogni tanto vale la pena uscire dagli schemi, chiudere i libri di filosofia e sperimentare sulla propria pelle. Forse è questa la vera lezione di Leone: l’amore si prova “in pratica”, non solo “in teoria”. E se volete verificarlo di persona, beh, sapete già in quale sala cinematografica dirigervi.
Cerchi qualcosa in particolare?
Pubblichiamo tantissimi articoli ogni giorno e orientarsi potrebbe risultare complicato.
Usa la barra di ricerca qui sotto per trovare rapidamente ciò che ti interessa. È facile e veloce!