Disegno di legge sullo Spazio, Urso: “La normativa prevede in modo lungimirante una costellazione nazionale”
Il ministro: “Accuse prive di fondamento, l’Italia ha chiesto all’Ue di colmare il divario sullo spazio”. Le opposizioni protestano contro il ddl sullo Spazio e le dichiarazioni di Musk
“Non c’è alcuna necessità di modificare il testo, perché la legge ha già previsto con visione strategica la possibilità per il nostro Paese di realizzare una costellazione di satelliti nazionali in orbita bassa, anche per scopi istituzionali e di sicurezza, in attesa che Iris2 venga realizzato in Europa, nonostante i gravi ritardi dovuti ad altri, che potrebbe fornire servizi aggiuntivi”. È quanto replica il ministro delle Imprese e del Made in Italy e Autorità delegata allo Spazio, Adolfo Urso, in risposta alle osservazioni di alcuni parlamentari dell’opposizione sul provvedimento riguardante la Space economy, approvato a larga maggioranza alla Camera la settimana scorsa. Le opposizioni si scagliano contro il ddl sullo Spazio e contro le affermazioni di Musk su Ucraina e Starlink.
“Lo studio di fattibilità, assegnato dal Comint all’Agenzia Spaziale Italiana lo scorso dicembre, è quasi concluso e ci consentirà di decidere il percorso più adatto sotto il profilo tecnologico, economico e di sicurezza. Chi sostiene il contrario o ignora i fatti o agisce in malafede”, puntualizza Urso.
“Sorprende che, perfino in un’occasione di tale importanza per la sicurezza nazionale, molti preferiscano una polemica sterile e per giunta infondata”, dichiara il ministro.
“È stata proprio l’Italia – prosegue Urso – a sollecitare l’Europa a recuperare i ritardi nella politica spaziale: l’ho fatto anche di recente, incontrando il Commissario europeo allo Spazio Kubilius e i miei omologhi in Francia, Danimarca, Repubblica Ceca e Slovacchia. Nel frattempo, con la Germania abbiamo definito un documento di indirizzo strategico in materia spaziale, ora sottoposto all’adesione di altri Stati membri, affinché l’Ue si doti di una legislazione comune sullo Spazio, come sta facendo proprio l’Italia, prima tra i Paesi membri a disciplinare in modo organico le attività private nello Spazio”.
Elon Musk: “Se interrompo Starlink, collassa l’intero fronte ucraino”
A far discutere sono le dichiarazioni di Elon Musk, che su X ha affermato: “L’intera linea del fronte ucraina crolla se spengo il mio Starlink, ossia l’ossatura delle forze militari di Kiev”.
In Italia, le opposizioni insorgono.
“Nel giro di pochi minuti Elon Musk ci ha dato la sintesi del suo pensiero e, forse, anche di quello di Donald Trump, di cui è consigliere e collaboratore di rilievo”, afferma Francesco Boccia, capogruppo Pd al Senato. “‘Se disattivo Starlink il fronte ucraino collassa’ e ‘Dovremmo uscire dalla Nato, non è logico che l’America paghi per difendere l’Europa’ sono frasi pericolose. Ci troviamo di fronte a posizioni che lanciano un’ombra inquietante sulla sicurezza del nostro Paese, viste le relazioni del nostro governo con Starlink e considerato che pochi giorni fa Giorgia Meloni ha ribadito che per la difesa comune l’Italia deve puntare sulla Nato”.
“A questo punto, è ancor più necessario e urgente che Giorgia Meloni riferisca in Parlamento la posizione del nostro Paese. Su Starlink, abbiamo depositato un’interrogazione più di un mese fa e attendiamo ancora risposta. Sarebbe ora che Meloni smettesse di evitare le aule parlamentari e ci dicesse se intende affidare la sicurezza dell’Italia a un imprenditore che persegue soltanto il proprio interesse economico”, conclude Boccia.
“Dov’è finita la Meloni sovranista e patriottica? Quella che si dichiarava attenta agli italiani? Adesso sembra voler consegnare le chiavi della nostra sicurezza nazionale a un imprenditore americano, arrivando a privatizzarla. Non è forse motivo di vergogna? Non ritiene che le parole di Musk siano gravissime? E si ricordi che oggi tocca all’Ucraina, ma se domani toccasse a noi? È ora di svegliarsi! Il ddl Spazio è il primo passo verso la consegna del nostro Paese, mani e piedi, a un privato che bada solo al profitto. A noi non sta bene e lo diremo con determinazione”, sottolinea in una nota Debora Serracchiani, della segreteria Pd.
“Sono gravissime le dichiarazioni odierne di Elon Musk, che minaccia in modo subdolo conseguenze catastrofiche per l’Ucraina se Starlink fosse spento”, afferma in una nota Emma Pavanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Attività Produttive alla Camera. “Un ricatto vergognoso per imporre i propri interessi, persino a danno del popolo ucraino. Mi domando dunque se Meloni e i suoi siano davvero convinti di spalancare la porta alla svendita della nostra sicurezza nazionale a un personaggio di tale caratura, come intendono fare con il Ddl Starlink, che il governo continua a chiamare Ddl Spazio. Un testo che va subito rivisto, invertendo radicalmente la rotta, per difendere quella Patria di cui Meloni si riempie tanto la bocca, salvo poi venderla al primo ‘amico’ che chiede un favore. O che ricatta”.
“Ci troviamo davanti a un atto totalmente insensato di Giorgia Meloni: il ddl Spazio deve essere modificato, perché consegna la nostra sicurezza a Elon Musk, il quale punta solo ad accrescere la sua immensa fortuna a scapito di chiunque si trovi sulla sua strada”, dichiara Francesca Ghirra, capogruppo di Avs nella commissione Attività produttive della Camera. “È essenziale rivedere quel testo: in commissione e in Aula abbiamo fatto di tutto per spiegare che la proposta di governo e maggioranza è disastrosa. Deve essere riconsiderata”.
“Il sovranismo di Giorgia Meloni si ferma dove inizia l’amicizia con Elon Musk, a cui la nostra premier vorrebbe esternalizzare il sistema di telecomunicazioni del nostro Paese”, sottolinea Riccardo Magi, segretario di Più Europa. “È una svendita in piena regola, dettata dalla sottomissione di questo esecutivo all’amministrazione Trump. Ma dopo la minaccia di Musk di togliere la connessione satellitare all’Ucraina, è palese il tranello in cui stiamo per cadere. Meloni si fermi e interrompa ogni negoziato”.
“Questo deve valere anche come avvertimento per chi sostiene l’Europa e la resistenza ucraina: di fronte alla minaccia rappresentata da Putin e Trump, il progetto di von der Leyen appare ancora più indispensabile. Non si tratta di pianificare un’offensiva europea, ma di organizzare una resistenza comune. Perciò, serve che il piano sia accompagnato da programmi di difesa europei e non comprometta la costruzione di una politica di difesa e di esteri condivisa”, conclude Magi.
Secondo il responsabile Esteri di Italia Viva, Ivan Scalfarotto, “il solo fatto che Musk possa decidere se dare o negare Starlink a seconda del suo umore, come lascia intendere che potrebbe fare con l’Ucraina, dimostra senza ombra di dubbio che non ci si può basare su di lui per un’infrastruttura così cruciale e strategica per il nostro Paese”.
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