Un padre che non conosce mezze misure. Un figlio pronto a compiere il gesto estremo, pur di placare la sete di rivalsa. E, in mezzo a tutto questo, una serie di eventi sempre più drammatici, quasi surreali, che ci spingono a chiederci: fino a dove può arrivare l’odio in una famiglia? Noi ce lo siamo domandato a più riprese, mentre assistevamo all’inarrestabile escalation di intrighi in “Tradimento”, la soap turca che vede al centro della vicenda l’avvocato Tarık Yenersoy (Mustafa Uğurlu) e i suoi figli, determinati a sottrargli il controllo di ogni cosa, perfino della sua stessa vita.
Un padre controverso e un figlio in cerca di riscatto
Potente, freddo, inflessibile: ecco come appare Tarık nel momento in cui scopriamo che suo figlio Ozan (Yusuf Çim) ha cercato addirittura di ucciderlo. Un piano folle: far finire l’auto del padre in un burrone. Davvero? Viene quasi da stringere i pugni davanti a tanto rancore, eppure Ozan è andato vicino a compiere l’irreparabile. Una madre coraggiosa, Güzide Özgüder (Vahide Perçin), ex moglie dell’avvocato, si è trovata a fermare tutto un istante prima del disastro, strapparlo dall’orlo dell’abisso e salvare padre e figlio da un destino che avrebbe segnato le loro coscienze per sempre.
Cosa scatta nella testa di un uomo scampato per un soffio alla morte? Forse la voglia di punire chi ha tradito. Forse la necessità di ribadire il proprio potere. Tarık, rinvigorito dalla furia, decide di prendere una decisione devastante: togliere i suoi figli dal testamento. Fine del legame affettivo o pura strategia? Per Ozan e sua sorella Oylum (Feyza Sevil Güngör) è un colpo durissimo. Niente più eredità. Il nuovo “tesoro” passa tutto nelle mani della piccola Öykü (Masal Ayşe Gençer), nata dalla relazione tra Tarık e la determinata Yeşim Denizeren (Asena Girişken).
La svolta velenosa di Yeşim
In situazioni così, ci si aspetterebbe una pausa, un momento di tregua. Ma no. Yeşim, incoraggiata da sua zia İlknur Gülsoy (Özlem Tokaslan), sfiora l’impensabile: avvelenare Tarık per ottenere la sua parte di quell’enorme capitale. Non le basta recitare la parte della moglie fedele: preferisce agire. Si reca in hotel, versa qualche goccia di medicinale letale in un flute di champagne e lo porge a Tarık. Ecco, bevono. Un battito, un fremito… il cuore dell’uomo cede all’istante. Infarto. Un finale tragico servito su un vassoio d’argento, almeno nelle intenzioni di Yeşim.
Poi, all’improvviso, la scoperta: Öykü non potrà disporre del patrimonio prima dei venticinque anni. Quindi, a conti fatti, Yeşim rimarrebbe senza un soldo. Panico. Urla. Telefonate precipitose a İlknur. E la soluzione folle: provare a salvare Tarık. La corsa dell’ambulanza, la paura di arrivare troppo tardi, gli esami d’urgenza… e quell’uomo, apparentemente spacciato, si ritrova di colpo in un letto d’ospedale, vivo.
Dubbi e sospetti che non lasciano scampo
Una crisi cardiaca così improvvisa, così sospetta, non poteva passare inosservata. Lo staff medico ordina analisi approfondite e Yeşim adesso deve nascondere le tracce di quel tentato avvelenamento. Riuscirà a incolpare qualcun altro? Oppure la verità si spalancherà davanti a tutti come un pozzo senza fondo? L’atmosfera è densa di timori, sensi di colpa e inganni che si accavallano.
È impossibile non restare col fiato sospeso. Ogni scena di “Tradimento” trasmette l’inquietudine di un castello di bugie che potrebbe crollare da un momento all’altro. Noi seguiamo con apprensione questi personaggi sull’orlo della rovina, ben consapevoli che l’eredità più ingombrante non è certo fatta di denaro, ma di rancori antichi e ferite ancora sanguinanti. E non siamo affatto convinti che sia già finita qui. Prepariamoci, perché il prossimo capitolo promette di riservare sviluppi ancora più duri e forse, chissà, ulteriori rese dei conti.