Gaza, l’Italia con Francia, Germania e Regno Unito: “Favorevole l’iniziativa araba”
I ministri degli Esteri dei quattro Paesi: “Ribadiamo chiaramente che Hamas non deve più governare Gaza né costituire una minaccia per Israele”
“Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia e Regno Unito, accogliamo con favore l’iniziativa araba di un piano di ripresa e ricostruzione per Gaza. Il piano indica un percorso concreto per la ricostruzione di Gaza e promette – se attuato – un rapido e duraturo miglioramento delle condizioni di vita, attualmente disastrose, dei palestinesi residenti a Gaza.” È quanto affermano in una dichiarazione congiunta i capi delle diplomazie dei quattro Paesi europei, incluso il ministro degli Esteri Antonio Tajani, sottolineando che “gli sforzi di ripresa e ricostruzione devono poggiare su un solido quadro politico e di sicurezza, accettabile tanto per gli israeliani quanto per i palestinesi, in modo da garantire pace e sicurezza a lungo termine.”
“Ribadiamo con fermezza che Hamas non deve più governare Gaza né rappresentare una minaccia per Israele. Dichiariamo apertamente il nostro sostegno al ruolo centrale dell’Autorità palestinese e all’attuazione del suo programma di riforme”, proseguono i quattro ministri degli Esteri, elogiando “gli importanti sforzi di tutte le parti coinvolte” e apprezzando “il segnale rilevante che gli Stati arabi hanno inviato lavorando insieme a questo piano di ripresa e ricostruzione.”
“Ci impegniamo a operare per sostenere l’iniziativa araba, i palestinesi e Israele nell’affrontare congiuntamente queste questioni, comprese sicurezza e governance. Incoraggiamo tutte le parti a partire dai punti di sostanza del piano come base di riferimento”, concludono.
Il piano arabo per la ricostruzione di Gaza
È costituito da due fasi e prevede un investimento di 53 miliardi di dollari il progetto per la ricostruzione della Striscia di Gaza, presentato durante il summit di emergenza della Lega Araba al Cairo. Rappresenta un’alternativa al piano ipotizzato dal presidente americano Donald Trump. Secondo i media arabi, per i leader arabi, la ricostruzione di Gaza dovrebbe richiedere almeno quattro anni e mezzo. Questa prima fase prevede un cessate il fuoco temporaneo, durante il quale verranno “adottate misure per rafforzare la fiducia”, e nel frattempo Egitto e Giordania forniranno addestramento alla polizia palestinese, in vista del suo dispiegamento nella Striscia di Gaza.
Dai dettagli della bozza del piano egiziano, diffusi dall’emittente qatariota Al-Arabi, emerge che, oltre allo stanziamento di 53 miliardi di dollari per la ricostruzione della Striscia, è prevista l’istituzione di un comitato temporaneo incaricato della gestione di Gaza per un periodo di sei mesi. Si tratta di una fase transitoria, mirata a preparare il ritorno dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp) a Gaza. Durante il cessate il fuoco temporaneo, comincerebbero negoziati diretti tra Israele e palestinesi per arrivare a una soluzione a due Stati. Il piano arabo afferma infatti che i palestinesi hanno diritto a uno Stato indipendente che coesista accanto allo Stato di Israele, sottolineando: “La soluzione dei due Stati consentirà l’avvio di relazioni tra i Paesi della regione e Israele.”
Il progetto arabo apre anche alla possibilità che il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite valuti l’invio di forze internazionali a Gaza. In base alle anticipazioni, il comitato che si insedierebbe nella Striscia di Gaza sarebbe composto da figure indipendenti, escluderebbe membri di organizzazioni terroristiche palestinesi e opererebbe sotto l’autorità del governo dell’Anp di Ramallah. Inoltre, in sette aree della Striscia di Gaza verrebbero realizzati alloggi temporanei per 1,5 milioni di palestinesi, in contrasto con l’ipotesi di “massiccio sfollamento” immaginata da Trump.
L’emittente Al-Arabiya riferisce che la prima fase di ricostruzione dovrebbe durare due anni, per un costo di circa 20 miliardi di dollari. La seconda fase, invece, si estenderebbe su due anni e mezzo, con una spesa di circa 30 miliardi di dollari. Gran parte dei fondi è destinata alla ristrutturazione delle abitazioni dei residenti, precisa la tv. Il comitato temporaneo avrebbe il compito di raccogliere il sostegno e i finanziamenti necessari per la ricostruzione, mentre un fondo fiduciario supervisionato a livello internazionale gestirebbe le risorse raccolte, come riportato dai media arabi.
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