Costanza, l’avventura televisiva che accende la curiosità su Rai 1
C’è un’energia frizzante nell’aria, una certa impazienza, quasi come se la nostra routine televisiva si stesse preparando a un momento di svolta. E in effetti, qualcosa di nuovo ci aspetta: Costanza, una serie che nasce da “Questione di Costanza” di Alessia Gazzola e promette di trascinarci in un mondo in cui passato e presente finiscono per intrecciarsi in modi imprevedibili.
Forse ricorderete la popolarissima saga de L’allieva – sempre di Gazzola – che ha spopolato su Rai 1 negli anni scorsi, creando una vera e propria comunità di appassionati. Bene, ora la scrittrice si riallaccia a quello stesso entusiasmo, ma cambia prospettiva: dalla medicina legale applicata al presente si passa a una specializzazione affascinante, la paleopatologia, che mette a nudo le malattie del passato studiando resti umani.
La data di debutto è fissata per il 30 marzo 2025, sempre su Rai 1. Qualcuno di voi avrà già segnato l’appuntamento sull’agenda o sulla proverbiale lavagnetta in cucina, perché – diciamocelo – quando una produzione porta la firma di Gazzola, c’è la concreta possibilità che ci si trovi davanti a un racconto intenso, brillante, capace di scavare a fondo nelle storie e nelle emozioni dei personaggi.
Dalle lezioni di Alice Allevi a un nuovo capitolo
Ricordiamo ancora l’entusiasmo scatenato da L’allieva. Per anni, il personaggio di Alice Allevi e le sue indagini forensi hanno riempito conversazioni, social network e serate sul divano in compagnia di amici, popcorn e quel pizzico di curiosità che ci ha portati a seguire ogni singolo episodio. La protagonista interpretata da Alessandra Mastronardi ha saputo rendere appassionante e “pop” un campo come la medicina legale.
Stavolta, la sfida punta a un altro genere di mistero: Costanza s’inoltra nelle profondità della storia umana, grazie alla paleopatologia. Non si tratta di risolvere crimini contemporanei, bensì di svelare tracce antiche, in qualche modo sepolte nella memoria collettiva. E questo cambio di prospettiva è forse proprio l’ingrediente più intrigante: vedere come un racconto di scienza si intrecci con la quotidianità di una donna che, al di là della sua professione affascinante, si ritrova a gestire sogni, ambizioni, relazioni umane.
Il volto di Costanza: Miriam Dalmazio
Al centro di tutto, c’è la dottoressa Costanza, una specialista presso l’Istituto di Paleopatologia. Non capita tutti i giorni di sentire parlare di questa disciplina e infatti sarà interessante scoprire ogni singolo dettaglio dei reperti e dei contesti storici che affioreranno. A dare vita a questo personaggio è Miriam Dalmazio, attrice che qualcuno avrà già notato per il suo ruolo in Studio Battaglia.
Una figura che promette spessore, quella di Costanza: curiosa, magari un po’ testarda, con quella scintilla di passione per un lavoro dai contorni intriganti. Dalmazio potrebbe regalarci un’interpretazione vibrante, dove la professionista e la donna si confondono, rivelando anche qualche insicurezza, qualche scintilla di ironia, magari pure una punta di ostinazione.
Intrecci di volti e storie: Marco Rossetti e gli altri
Intorno a lei si muove un cast che – inutile negarlo – attira l’attenzione. Marco Rossetti, già visto in Doc – Nelle tue mani nei panni del dottor Damiano Cesconi, farà squadra (o forse talvolta si scontrerà?) con la protagonista. E poi troviamo Lorenzo Cervasio, volto noto a chi ha seguito Il paradiso delle signore 2 e Caterina Shulha, comparsa in diverse produzioni, tra cui Un passo dal cielo e Nero a metà.
Non mancherà Franco Castellano, un attore che ha fatto la storia della fiction italiana e che molti ricordano per i ruoli in Commesse e Le tre rose di Eva. Insomma, un gruppo di interpreti capaci di abbracciare diverse sfumature, dal drammatico all’ironia, che in fondo è quel mix tipico dei romanzi di Gazzola: storie mai troppo cupe, ma neppure banali.
Dietro la macchina da presa: Fabrizio Costa e Banijay Studios Italy
È bene non dimenticare chi sta al timone di questa nuova serie. La regia è affidata a Fabrizio Costa, mentre la produzione porta la firma di Banijay Studios Italy, una garanzia di solidità e di esperienza in un panorama televisivo in costante evoluzione.
Abbiamo avuto notizia ufficiale della data d’uscita proprio dai canali social di Banijay, che ha scelto la primavera del 2025 per presentare la serie al pubblico di Rai 1. A quanto pare, i lavori di set e post-produzione sono stati organizzati con minuziosa cura, in linea con gli standard che ci si aspetta da una fiction di prima serata.
Location e fascino italiano: da Roma a Verona
Le riprese si sono svolte in diversi luoghi, ma a colpire particolarmente è la scelta di Roma e Verona come poli principali. Roma, con la sua storia millenaria, fa da sfondo a molti interni (le produzioni cinematografiche e televisive la amano, da sempre), ma questa volta la vera novità potrebbe arrivare proprio da Verona. Stando alle anticipazioni, la città scaligera avrà un ruolo di rilievo, consentendo di apprezzare scorci differenti, atmosfere meno comuni e forse anche una vena romantica che aleggia tra le mura antiche e i ponti sull’Adige.
Se L’allieva ci ha fatto scoprire le sfide della medicina legale contemporanea, Costanza si addentra in un territorio ancora più peculiare. Lo studio delle patologie antiche rappresenta un ponte tra passato e presente: la dottoressa, analizzando resti umani, potrà portare alla luce segreti che si credevano dimenticati. Eppure, la narrazione non si fermerà alla pura scienza. A quanto pare, le vite professionali e personali dei protagonisti finiranno spesso per intrecciarsi, creando quel mix di dramma, ironia e romanticismo che già conosciamo dai romanzi di Gazzola. Chissà quali verità sepolte – non soltanto materiali, ma anche intime – emergeranno nel corso degli episodi? Questa domanda rimane, almeno per ora, in sospeso.
Ingredienti da non perdere
- Nuova eroina femminile: Costanza si presenta come una donna forte e brillante. La paleopatologia non è esattamente la specializzazione che si incontra tutti i giorni, e proprio per questo intrigante.
- La firma di Alessia Gazzola: C’è una continuità di stile con la saga di Alice Allevi, ma anche un’aria di novità che fa venire voglia di gettarsi nella prima puntata senza esitazioni.
- Cast di rilievo: Dalmazio, Rossetti, Shulha… Nomi che già conosciamo e che sanno come vestire ruoli complessi con naturalezza.
- Scenari inediti: Verona, in particolare, fornirà uno sfondo che potrebbe diventare coprotagonista della storia, regalando immagini e suggestioni finora poco battute in questo genere di fiction.
- Data da ricordare: 30 marzo 2025. Un giorno che si avvicina a grandi passi.
Siamo onesti: qualsiasi nuovo progetto targato Alessia Gazzola non passa inosservato, e il motivo è semplice. I suoi romanzi uniscono un tocco di leggerezza a intrecci narrativi mai banali, capaci di coinvolgere un pubblico vastissimo. Dai più giovani, che apprezzano il brio delle protagoniste, a chi cerca un intrattenimento di qualità, lontano dalla superficialità. Inoltre, l’idea di basare una fiction su una disciplina ancora poco conosciuta fa pensare a un possibile elemento di originalità, un fattore in grado di stuzzicare la curiosità e stimolare dibattiti post-episodio.
Una storia che esplora l’animo umano
Ci piace immaginare Costanza come qualcuno che, scavando tra i resti di epoche antiche, finisce per scoprire un po’ anche se stessa. È un cliché, forse, ma un cliché che funziona: affrontando lo studio di crani, ossa e malattie dimenticate, si entra in un viaggio che non è solo professionale, ma anche esistenziale. E a giudicare dalla reazione entusiasta di chi ha seguito passo passo le vicende di ripresa, c’è da credere che questa serie offrirà momenti di riflessione oltre che di puro intrattenimento.
Da parte nostra, siamo pronti a sintonizzarci su Rai 1 e a lasciarci trascinare in un microcosmo di storie umane, misteri e sentimenti. Del resto, quando un romanzo di successo incontra la televisione, di solito ne nasce qualcosa di grande. Costanza ha tutte le carte in regola per catturare il nostro tempo e la nostra immaginazione. E la vostra voglia di scoprire un mondo rimasto nascosto per secoli – ma con un cuore pulsante di emozioni contemporanee – potrebbe davvero trovare casa in questa nuova produzione. Il conto alla rovescia è iniziato.
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Intrattenimento
The Buccaneers 2, l’irriverente ritorno su Apple TV+ che scuote l’Inghilterra ottocentesca

Un tempo, l’Inghilterra dei salotti aristocratici pareva un mondo inviolabile. Oggi, invece, le giovani eroine di “The Buccaneers” ci fanno capire che ogni epoca può essere scossa da storie di passioni e intrighi senza tempo. Non si parla soltanto di crinoline e tè pomeridiani: qui ci troviamo davanti a una carica di energia fresca e ribelle, pronta a ribaltare convenzioni sociali vecchie di secoli.
Abbiamo un nuovo capitolo (l’hanno definito “seconda stagione”) della dramedy ispirata al romanzo incompiuto di Edith Wharton, e la curiosità è alle stelle. L’uscita è fissata su Apple TV+ per il 18 giugno, con il primo episodio in anteprima, poi un appuntamento settimanale ogni mercoledì fino al 6 agosto. Vuol dire che per più di un mese e mezzo resteremo inchiodati davanti allo schermo, in attesa di scoprire chi tradirà chi, quali pettegolezzi devasteranno i clan nobili e quali donne si faranno avanti per dettare le nuove regole del gioco.
La storia, se vogliamo riassumerla, ruota intorno a un manipolo di giovani americane catapultate nella Londra degli anni ’70 dell’Ottocento. Nan St. George, interpretata da Kristine Frøseth, è salita di grado ed è adesso la Duchessa di Tintagel. Di colpo, è diventata una figura potentissima nel panorama inglese. Nel frattempo, la sua amica Conchita Closson (Alisha Boe) è Lady Brightlingsea, una donna che ha lanciato una moda: tante ereditiere d’oltreoceano la seguono per cercare fortuna in Europa. Non è uno scenario tranquillo, viste le tensioni e i contrasti fra la vecchia nobiltà e i nuovi rampolli dell’alta società.
Il cast: volti noti e nuove sorprese
Rivedremo Aubri Ibrag (Lizzy), Josie Totah (Mabel) e Imogen Waterhouse (Jinny), mentre la carismatica Christina Hendricks continua a dar vita alla signora St. George. L’aria frizzante di questa stagione si deve anche alla presenza di Mia Threapleton (Honoria Marable) e di un nutrito gruppo maschile: da Guy Remmers (Theo, Duca di Tintagel) a Matthew Broome (Guy Thwarte), passando per Josh Dylan (Lord Richard Marable) e Barney Fishwick (Lord James Seadown). Ciliegina sulla torta, entrano in scena Leighton Meester nei panni di Nell, Greg Wise come Reede Robinson, Jacob Ifan come Hector Robinson, Grace Ambrose come Paloma Ballardino e Maria Almeida come Cora Merrigan. Insomma, un ensemble che promette scintille.
L’atmosfera si fa più densa: negli episodi precedenti, le “bucaniere” sono sbarcate in una Londra piuttosto rigida, portando scompiglio nei circoli esclusivi. Ora, però, quell’ambiente è diventato casa. Jinny, in particolare, sta attraversando un momento complicato per via del figlio che porta in grembo, e la stampa non le dà tregua. Un po’ di gossip, un po’ di scandalo. Eppure, non è solo questione di pettegolezzo: c’è l’urgenza di un cambiamento reale. Nan, Conchita e le altre non vogliono più subire scelte imposte da famiglie o titoli nobiliari.
Dietro le quinte: regia e produzione
A tenere le fila di questo racconto è sempre Katherine Jakeways, creatrice e sceneggiatrice della serie. Il team di registi comprende William McGregor (vincitore di un BAFTA), Rachel Leiterman (premiata dal DGA), John Hardwick e Charlie Manton. Non finiscono qui i nomi di spicco: Beth Willis (candidata al BAFTA) e Susanna White (vincitrice del BAFTA) affiancano Jakeways come produttrici esecutive. La realizzazione è nelle mani di The Forge Entertainment, parte di Banijay UK, in collaborazione con Apple TV+.
Al di là dei dettagli tecnici, ciò che stuzzica di più è l’idea di seguire un percorso d’emancipazione femminile in un’epoca in cui certe parole (come “indipendenza”) potevano far tremare i saloni bene. Non si tratta di un semplice salto indietro nel tempo, bensì di un viaggio dentro il desiderio universale di libertà e riconoscimento. Voi, come noi, probabilmente non vedete l’ora di scoprire come le Buccaneers sconvolgeranno la quotidianità di un mondo ancora troppo chiuso. C’è passione. C’è rischio. C’è quella voglia di rompere schemi e costruirne di nuovi.
Il conto alla rovescia è già cominciato. Il 18 giugno, “The Buccaneers” si riprende il palcoscenico. E almeno stando alle prime immagini, non farà sconti a chiunque cerchi di soffocare lo spirito di queste donne fuori dagli schemi. Prepariamoci a un po’ di sano scompiglio: in fondo, è da quelle rotture che a volte sboccia il cambiamento più autentico.
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Intrattenimento
Morgane – Detective Geniale, le anticipazioni del terzo e quarto episodio del 25...

Non c’è nulla di più spiazzante di una mente fuori dal comune che si aggira, un po’ ribelle, tra casi irrisolti e segreti di famiglia. A volte ci fermiamo a pensare quanto sia difficile bilanciare drammi personali e lavoro, ma in questa serie tutto prende una piega inaspettata. Sì, stiamo parlando di Morgane – Detective Geniale (titolo originale: HPI – Haut Potentiel Intellectuel) che torna con il terzo e il quarto episodio della nuova stagione, in onda martedì 25 marzo 2025 dalle 21:30 su Rai1. Forse avete già visto la prima parte della stagione. Altrimenti, beh, questo potrebbe essere un buon momento per entrarci dentro senza paura di restare incastrati in una rete di misteri. Come tutti i contenuti Rai, è sempre possibile recuperare sulla piattaforma gratuita RaiPlay!
Un’intelligenza che fa tremare i polsi
Ci sono talenti che non si possono ignorare, ed è il caso di Morgane Alvaro (interpretata da Audrey Fleurot). Ha una testa incredibile, però è travolta da problemi quotidiani che la mandano in tilt come chiunque di noi. E in questi nuovi episodi la situazione si fa ancora più complicata: ha appena scoperto di essere incinta ma non sa chi sia il padre del bambino. Non è proprio un dettaglio trascurabile. Noi che seguiamo la sua storia ci sentiamo un po’ trascinati nel vortice di dubbi ed emozioni che la colpiscono. Non bastasse, la sua relazione professionale e sentimentale con Adam Karadec (il comandante della polizia) è a pezzi: lui ha deciso di mollare la brigata alla fine del secondo episodio. Una sorpresa amara, per noi e per lei.
Episodio 3: Penicillium Brevicaule
Questo è un titolo che evoca subito qualcosa di misterioso, magari un fungo o chissà. In realtà, si rivela un caso costellato di bizzarrie. Morgane, che ora collabora con un nuovo comandante, Fred Prigent, si imbatte nel cadavere di un famoso scrittore di 85 anni, Antoine Broussin. Il corpo viene scoperto in una stanza segreta della sua stessa abitazione. Sarebbe già un contesto da brividi, eppure c’è di più: circolano voci su una strana presenza femminile che si aggirerebbe tra quelle mura, quasi come un fantasma vendicativo.
Di colpo subentra un particolare ancor più scomodo: la principale sospettata risulta essere Marie Besnard, una conoscenza che Morgane ha fatto in prigione. Immaginatevi la tensione. Morgane è convinta dell’innocenza di questa vecchia amica ed è disposta a sfidare tutto e tutti per scagionarla. E mentre si addentra nel passato della famiglia Broussin, vengono a galla leggende antiche e ricostruzioni storiche che coinvolgono più epoche: si va dall’Ottocento agli anni ’70, passando per travestimenti assurdi (Gilles che si cala nei panni di una cameriera d’altri tempi è davvero spassoso). Queste scene, messe in flashback per farci capire la storia della casa, aggiungono un tocco surreale che ci strappa un sorriso e alimenta il fascino del mistero.
Alla fine, ogni tassello trova il suo posto: la morte di Broussin non è un semplice omicidio a sangue freddo. È il risultato di vicende passate, segreti ammuffiti (ecco spiegato il riferimento a Penicillium Brevicaule, un fungo che rammenta qualcosa che marcisce nel buio). Morgane scagiona Marie e, proprio mentre ci illudiamo che tutto sia finito, ecco un colpo di scena finale che la travolge sul piano personale. Non sappiamo se ridere o preoccuparci, ma di sicuro restiamo incollati allo schermo per scoprire cosa accadrà nel prossimo capitolo.
Episodio 4: Cavallo di Troia
Il quarto episodio segna il ritorno in scena di Adam Karadec, nonostante avesse lasciato la brigata. Si imbatte in un caso che si intreccia con l’indagine di Morgane. Un certo Tristan Delvallée, addetto agli approvvigionamenti in una ditta di manutenzione, viene rinvenuto pugnalato. Sembrerebbe un delitto come tanti, ma spunta una doppia vita da hacker che trasforma l’omicidio in un vero labirinto informatico. A noi piace considerarlo come un groviglio di codici, segreti e malware. Il “cavallo di Troia” non è più soltanto un espediente mitologico, ma un malware che esce dallo schermo per farci riflettere su quanto siano fragili i confini tra reale e virtuale.
Così Morgane e Karadec, separati da incomprensioni ancora fresche, devono rimettersi a lavorare insieme. Non è una passeggiata: lei è imprevedibile e scoppiettante, mentre lui tende a tenere tutto sotto controllo. Eppure l’affiatamento professionale che li unisce riesce ancora a creare la giusta alchimia. Lo si vede chiaramente quando seguono le tracce digitali di Tristan: scovano indizi, scoprono retroscena che portano a un probabile complotto ad alto tasso tecnologico. In pratica, qualcuno voleva farlo fuori proprio per le sue abilità informatiche.
Piano piano, in questo turbinio di tensioni personali e piste investigative, Morgane e Karadec ricompongono il puzzle. Il colpevole viene smascherato, però la storia non finisce qui. L’episodio fa da mezza stagione e ci lascia con questioni ancora in sospeso, tra cui la gravidanza di Morgane che incombe e ci fa temere sviluppi imprevedibili.
Uno sguardo al futuro
Avrete già capito che siamo davanti a una serie capace di mescolare ironia e suspence. Da una parte c’è la pura indagine poliziesca, dall’altra uno spaccato di vita familiare assai caotico. Noi crediamo che questo binomio sia la vera forza di Morgane – Detective Geniale. Ed è proprio per questo che vi invitiamo a non perdere i nuovi episodi: se amate le sorprese, l’emozione e un tocco di genuina follia, troverete pane per i vostri denti. In fondo, la vera magia sta nel guardare una mente brillante destreggiarsi fra misteri e sentimenti, costringendoci a riflettere su quanto sia complicato e bellissimo, essere imperfetti.
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Sylvester Stallone è di nuovo in gioco: ecco come Tulsa King si prepara alla terza...

Troviamo un fascino particolare in quei set cinematografici che prendono vita a pochi passi dalla gente comune. In questi giorni, mentre le telecamere cominciano a girare in Georgia e in Oklahoma, l’entusiasmo attorno a Tulsa King riaccende la curiosità di chi segue Sylvester Stallone da sempre. Non è soltanto un attore amato, ma un’icona che, con la sua determinazione, continua a mostrarsi protagonista anche all’alba di nuovi progetti. La terza stagione di Tulsa King è appena partita e noi vogliamo raccontarvi cosa sta succedendo dietro le quinte, cercando di portare anche un pizzico di quell’emozione che si respira sul set.
Un nuovo capitolo, stesse radici
La serie, prodotta da Paramount+, ruota attorno a Dwight “il generale” Manfredi, personaggio ruvido e determinato che tenta di ricostruire il proprio dominio in una Tulsa piena di sfide e pericoli. Questa volta, la squadra creativa sembra più agguerrita che mai: c’è la presenza di Dave Erickson come showrunner, già noto per il suo impegno in Mayor of Kingstown. Pare che l’obiettivo sia spingere ancora di più sulle dinamiche di potere e sui conflitti personali, mostrando un lato umano di Dwight in contrasto con la brutalità della vita criminale.
Chi ama il carattere di Stallone non rimarrà deluso. L’attore avrebbe siglato un accordo, lo scorso novembre, per proseguire almeno per due stagioni. Gli addetti ai lavori riferiscono che, non appena verranno ultimate le riprese della terza stagione, dovrebbe iniziare subito la produzione della quarta. Curioso? Noi sì, e non poco.
Filming in Georgia e Oklahoma
Alcuni membri del cast si stanno muovendo fra Atlanta e vari angoli dell’Oklahoma. Questa dualità di location (fra città frenetica e atmosfere più rurali) sembra riflettere lo stesso spirito della serie, divisa tra i sogni di un potere crescente e la durezza del territorio. Se passate da quelle parti e sentite parlare di Stallone in un bar, probabilmente non è un pettegolezzo campato in aria.
Cosa rende Tulsa King così seguita?
La seconda stagione, che ha visto l’ascesa di Dwight e della sua banda, ha segnato numeri clamorosi: oltre 21 milioni di spettatori nel mondo per il primo episodio. Un record per Paramount+, che punta forte su questa produzione. Impossibile non citare il cast variegato, in cui figurano Martin Starr, Jay Will, Max Casella e tanti altri nomi tra cui Dana Delany, Garrett Hedlund ed Annabella Sciorra. Ognuno sembra avere un ruolo ben definito in quella che di fatto è una guerra per il controllo del territorio, minacciata anche dalla mafia di Kansas City e da un influente imprenditore locale.
Oltre il piccolo schermo
La serie è frutto della collaborazione tra MTV Entertainment Studios e 101 Studios, con grandi nomi in veste di produttori esecutivi: Taylor Sheridan, Sylvester Stallone, Dave Erickson, David C. Glasser e molti altri. Sheridan, in particolare, è una firma ormai inconfondibile nel panorama seriale, con titoli come 1923 e Mayor of Kingstown già disponibili su Paramount+. Ci piace pensare che Tulsa King raccolga questa eredità per riportarla in un racconto ancora più duro ed emozionante.
Ci saranno sorprese? Scommettiamo di sì. Mentre Dave Erickson guida il timone creativo, Stallone rimane il volto che tutti attendono con trepidazione. Dopotutto, lui è il “generale”: e quando arriva sul set, la storia prende vita e non si ferma più.
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