Trump insofferente anche con Putin, la pace in Ucraina più complessa del previsto?
Mosca, dal punto di vista militare, non rallenta: continua a colpire e a minacciare l’Europa dopo l’approvazione del piano di riarmo, provocando l’ira del presidente degli Stati Uniti.
Come sta reagendo Mosca in queste ore convulse, mentre prende forma un nuovo scenario intorno alla guerra in Ucraina? E soprattutto, Vladimir Putin è disposto a dare ascolto alla pressante richiesta di Donald Trump di fermare il conflitto? I fronti aperti sono diversi: c’è il campo di battaglia, dove la Russia avanza per conquistare quanto più territorio possibile; c’è la questione dei rapporti con l’Europa, con la propaganda del Cremlino che alza il tono delle minacce dopo il Consiglio Ue che ha approvato il piano di riarmo proposto da Ursula Von der Leyen; infine, c’è il legame con gli Stati Uniti, più che mai complicato dalle dichiarazioni quotidiane di Donald Trump, che non contribuiscono a fare chiarezza.
Sul piano militare, la strategia è quella più chiara. I russi continuano a sferrare attacchi contro l’Ucraina, con l’obiettivo di infliggere quanti più danni possibili. Il ministero della Difesa di Mosca ha fatto sapere che nella notte appena trascorsa, le forze aeree, navali e terrestri russe hanno condotto operazioni con missili e droni “contro infrastrutture del gas e dell’energia che sostengono il funzionamento del complesso militare-industriale dell’Ucraina”. Kiev ha confermato gli assalti: l’Ucraina è stata bersagliata da almeno 58 missili russi e 194 droni, e per contrastare l’offensiva ha impiegato per la prima volta i caccia francesi Mirage 2000, consegnati dalla Francia il mese scorso.
Il secondo fronte è la reazione a ciò che è emerso dal Consiglio Ue, dove l’Europa ha espresso una posizione unitaria particolarmente decisa. “Questa retorica e questi piani aggressivi che vediamo a Bruxelles e nelle capitali europee – ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov – sono in profondo contrasto con lo spirito di ricerca di soluzioni pacifiche in Ucraina”. Ha poi sottolineato che il riarmo della Ue “è diretto principalmente contro la Russia” e ha aggiunto, secondo il classico copione, la minaccia conseguente: Mosca è pronta ad “adottare contromisure appropriate”.
Nel frattempo, il Cremlino può contare su un alleato affidabile anche all’interno dell’Unione Europea. Il premier ungherese Viktor Orban, unico a non approvare la risoluzione del Consiglio a favore di Kiev, ribadisce la sua netta posizione filorussa: “L’ingresso dell’Ucraina nell’Ue significherebbe il tracollo dell’Europa”.
Il terzo tema riguarda proprio il rapporto con Donald Trump. L’attuale linea degli Stati Uniti, più distanziata dall’Europa e interessata a chiudere in fretta la guerra in Ucraina, rappresenta sulla carta un vantaggio per Vladimir Putin, finora “isolato” dalla comunità internazionale che faceva riferimento alla Nato. Tuttavia, le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti iniziano a rivelare un certo nervosismo verso le reali intenzioni di Putin. Dopo aver detto che Kiev “desidera trovare un accordo perché non intravede alternative”, Trump ha aggiunto: “Credo che anche la Russia voglia trovare un’intesa perché pure lei non ha scelta, in un certo senso… un senso che conosco solo io”. A cosa allude Trump? Cosa significa “un senso che conosco solo io”? Il presidente degli Stati Uniti rimane fedele al suo stile: ha promesso la fine del conflitto e a quella soluzione intende arrivare. E adesso, dopo aver ridicolizzato Zelensky alla Casa Bianca, torna a prendere di mira anche Putin.
Significativo è ciò che Trump ha scritto su Truth: “Considerando che la Russia in questo momento sta letteralmente ‘martellando’ l’Ucraina sul campo di battaglia, sto valutando con molta serietà di introdurre sanzioni bancarie su vasta scala e dazi contro la Russia finché non sarà avviato un cessate il fuoco e non verrà sottoscritto un ACCORDO DI RISOLUZIONE FINALE SULLA PACE”. Le lettere maiuscole servono sempre a rendere il post più incisivo. “Russia e Ucraina, sedetevi subito al tavolo delle trattative, prima che sia troppo tardi. Grazie!!!”, ha concluso il presidente statunitense.
Tuttavia, la realtà mostra come la strada verso la pace possa rivelarsi più ostica di quanto lo stesso Trump si aspetti.
(Di Fabio Insenga)
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