Nel frattempo, secondo alcune fonti, sarebbero in corso colloqui diretti tra l’amministrazione Trump e il gruppo sciita riguardo al rilascio degli ostaggi americani e a un possibile accordo più ampio per porre fine al conflitto.
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar, attraverso un messaggio su X, ha spiegato di aver discusso con il ministro degli Esteri britannico David Lammy in merito alla proposta dell’inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, che mirava a estendere il cessate il fuoco temporaneo a Gaza durante Ramadan e Pasqua. «Israele ha accettato la proposta di Witkoff a condizione che Hamas rilasci gli ostaggi», ha dichiarato Sa’ar, sottolineando però che «Hamas ha respinto l’offerta».
«Nella fase uno di 42 giorni, 25mila camion di aiuti sono entrati a Gaza: la metà del bilancio di Hamas a Gaza proviene da questi camion! Hamas sta ricostruendo le proprie capacità militari e arruolando nuovi, giovani terroristi. Questo non può continuare!», ha aggiunto Sa’ar.
“Colloqui diretti Usa-Hamas su ostaggi americani e fine guerra”
Parallelamente, due fonti a conoscenza diretta delle discussioni hanno rivelato ad Axios che l’amministrazione Trump starebbe tenendo negoziati senza precedenti con Hamas riguardo alla liberazione degli ostaggi americani ancora detenuti a Gaza e alla possibilità di un accordo più ampio per porre fine alle ostilità. Questi incontri, che avrebbero visto coinvolto l’inviato presidenziale americano per la questione degli ostaggi Adam Boehler, si sarebbero svolti nelle ultime settimane a Doha, in Qatar.
Dei cinque ostaggi che si ritiene siano ancora tenuti nella Striscia di Gaza, soltanto uno, il 21enne Edan Alexander, sarebbe tuttora in vita. Stando a Axios, Israele sarebbe stata consultata dalla Casa Bianca prima dell’inizio dei colloqui, ma avrebbe appreso i dettagli delle discussioni attraverso canali differenti. Al momento non sarebbe stato raggiunto alcun accordo.
Israele
Netanyahu: «Israele raggiungerà i propri obiettivi e otterrà la vittoria»
Nonostante tutto, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ribadito la determinazione di Israele a «raggiungere pienamente gli obiettivi della guerra» e a «ottenere la vittoria» contro l’Iran e i suoi alleati. Durante la cerimonia di insediamento del nuovo capo di Stato maggiore delle Forze di sicurezza israeliane (Idf), il generale Eyal Zamir, Netanyahu ha indicato come elementi cardine per la sicurezza di Israele «una mentalità offensiva, una forza soverchiante, la perseveranza, la sicurezza e un senso di rettitudine».
«La missione contro Hamas non è ancora conclusa», ha dichiarato il generale Zamir durante la cerimonia. «Il compito che mi viene affidato oggi è chiaro: guidare le Idf alla vittoria», ha aggiunto, rivolgendosi alle famiglie degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza. «I vostri cari sono davanti ai miei occhi. Il nostro dovere morale è evidente: riportare tutti a casa, in qualunque modo possibile e nel più breve tempo».