La fragile tregua stabilita tra Israele e Hamas è giunta al termine senza trovare un accordo per prolungarla. Il portavoce del gruppo, Hazem Qassem, ha dichiarato che l’organizzazione non ha accettato la proposta di Israele finalizzata a estendere la prima fase dell’intesa, sottolineando l’assenza di trattative attualmente in corso per avviare una seconda fase del cessate il fuoco.
Le preoccupazioni delle Nazioni Unite
La fine della tregua ha suscitato timori presso le istituzioni internazionali, in particolare all’Onu. Il Segretario generale, António Guterres, ha ribadito l’importanza di mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, esortando entrambe le parti a compiere ogni sforzo per evitare nuovi scontri. In un comunicato diramato poco prima della scadenza dell’accordo, Guterres ha infatti puntualizzato che “i prossimi giorni saranno decisivi”, invitando a preservare ogni condizione atta a impedire una pericolosa escalation.
Secondo le disposizioni che regolavano la tregua, i combattimenti avrebbero dovuto restare sospesi finché israeliani e palestinesi si fossero impegnati a negoziare la prosecuzione del cessate il fuoco. La scadenza, tuttavia, è giunta in un clima di crescente incertezza, data l’insistenza di Hamas nel rifiutare ogni proroga della prima fase per concentrarsi direttamente sulla seconda.
L’accordo e i punti critici
In base ai termini già concordati, la seconda fase dell’accordo avrebbe il compito di segnare una fine definitiva alle ostilità nella guerra di Gaza. Tale scenario includerebbe la liberazione di tutti gli ostaggi rimanenti e il contestuale ritiro dell’esercito israeliano dal territorio di Gaza. Il mancato progresso nei negoziati, però, potrebbe alimentare nuove tensioni, minando la possibilità di stabilire una tregua duratura.
Dalla prospettiva di Hamas, la proposta avanzata da Israele per prolungare la prima fase non risponde alle esigenze necessarie a garantire un cessate il fuoco permanente. In mancanza di un’intesa condivisa, la strada verso la seconda fase appare incerta, mentre la comunità internazionale continua a monitorare con apprensione l’evolversi della situazione.
Uno scenario incerto
Le parti coinvolte si trovano adesso davanti a uno scenario colmo di interrogativi. Guterres ha sottolineato che “le parti non devono lesinare gli sforzi per evitare una rottura dell’accordo”, ricordando quanto siano critici i momenti successivi alla scadenza della tregua. Resta da vedere se nuove soluzioni diplomatiche si profileranno nelle prossime ore, oppure se il rifiuto di Hamas a prolungare la fase iniziale dell’accordo condurrà a una ripresa delle ostilità, con rischi umanitari e politici che potrebbero aggravare ulteriormente la crisi.