La determinazione di Papa Francesco, ripresa e nomine dal Gemelli
Un nuovo slancio per la Chiesa universale, tra decisioni cruciali e impegni di governo.
C’è un’energia inaspettata che attraversa il decimo piano del Policlinico Gemelli, dove Papa Francesco si trova ricoverato dal 14 febbraio. Se qualcuno di voi immagina un ambiente sospeso, fatto di luce fioca e silenzio, forse dovrà ricredersi: l’atmosfera è tutt’altro che statica. Noi, seguendo le evoluzioni di queste ore, percepiamo un desiderio di rimettersi in movimento che risuona in ogni parola e in ogni decisione presa dal Pontefice. Sarà il suo spirito gesuita, quel motto ad maiorem Dei gloriam tipico di Ignazio di Loyola, sarà il suo continuo richiamo a «fare baccano» e non lasciarsi ingabbiare dalla stasi. Fatto sta che, nonostante la prognosi riservata, Papa Francesco non ha esitato a tornare in carreggiata.
Incontro chiave con il Segretario di Stato
Lunedì scorso, in modo quasi sottotraccia, il Santo Padre ha ricevuto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato vaticano, insieme all’arcivescovo Edgar Peña Parra, figura di rilievo che agisce come una sorta di “coordinatore interno” della Santa Sede. Non è stato un colloquio ordinario. Da quanto ci risulta, il cardinale Parolin aveva inizialmente suggerito di ridurre al minimo gli incontri, per proteggere il Pontefice da un eccessivo affaticamento. Ma Francesco ha preferito riavviare le attività e Parolin non ha potuto che confermare la sua disponibilità a raggiungerlo, proprio come il Papa desiderava.
Qual è il segnale più forte? Che la macchina del governo ecclesiale non si ferma. Anzi, la volontà di proseguire pare più vivace che mai. Anche mentre si trova ancora tra flebo e controlli clinici, Francesco ha posto la sua firma su documenti importanti, tra cui i decreti del Dicastero delle cause dei santi.
Nuovi santi e venerabili: il ruolo di Salvo D’Acquisto
A essere elevati alle prossime tappe verso la santità, in base alle indicazioni ricevute, sono diversi nomi di grande impatto. Tra i cinque “venerabili” c’è anche Salvo D’Acquisto, giovane carabiniere che sacrificò la propria vita per salvare ostaggi innocenti durante la Seconda guerra mondiale. E si aggiungono due nuovi santi: Bartolo Longo e Gregorio Hernandez. Riconoscimenti che, a quanto sappiamo, il Papa aveva già in cuore da tempo ma che adesso hanno ricevuto il via ufficiale.
Un nuovo concistoro in arrivo?
Si parla poi di un prossimo concistoro dedicato alle canonizzazioni. È un tema che, diciamocelo, in molti hanno subito collegato all’evento dell’11 febbraio 2013, quando Benedetto XVI annunciò la rinuncia al pontificato alla fine di un concistoro per la canonizzazione dei martiri di Otranto. Stavolta, però, i timori di qualche colpo di scena sembrano del tutto infondati. Nei corridoi vaticani ci hanno ribadito che non c’entra nulla con eventuali rinunce e che le date non sono ancora state fissate. Insomma, c’è un clima di solenne normalità intorno a questa prospettiva.
Una Chiesa in marcia: nomine, messaggi e attenzione globale
In parallelo, notiamo un flusso di provvedimenti e nomine che rende ancora più chiaro come Francesco, anche dalla sua poltrona d’ospedale, continui a governare la Chiesa con fermezza. Ha appena nominato due vescovi, uno in Canada e uno in Brasile, oltre a due nuovi segretari generali per il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. E non è tutto: ha ribadito in un messaggio indirizzato a un congresso in Perù l’urgenza di estirpare il cancro degli abusi dal tessuto ecclesiale e sociale, invitando tutti a un uso responsabile e umano dell’Intelligenza artificiale.
Un cambiamento storico è stato già annunciato qualche giorno dopo il ricovero: la nomina di suor Raffaella Petrini a presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano e del Governatorato. Partirà ufficialmente dal 1° marzo. È la prima volta che una donna ricopre un ruolo così alto, finora affidato esclusivamente a cardinali. Da allora, è giunta un’altra conferma: il Papa ha stabilito che potrà delegare e conferire competenze specifiche ai Segretari Generali. Una novità che potremmo definire concreto passo in avanti, soprattutto sul versante della presenza femminile nelle strutture di vertice.
Sguardo alla Quaresima: la speranza secondo Francesco
Non si è fermato nemmeno il consueto appuntamento con il messaggio per la Quaresima, intitolato «Camminiamo insieme nella speranza». La riflessione si aggancia a quanto scritto dal papa emerito Benedetto XVI nell’enciclica Spe salvi: la certezza che la morte, in Cristo, è stata trasformata in vittoria. E quando si scorgono nel testo i riferimenti alla fede come ancoraggio di speranza, si avverte lo stile di Francesco che invita a non sedersi, a non cedere alla rassegnazione. Da questa stanza d’ospedale, ricordiamolo, sta continuando a mandare un messaggio di fiducia e responsabilità.
La sensazione è netta: rimanere fermo non è un’opzione per Papa Bergoglio. Ogni nuovo atto ufficiale, ogni comunicazione rilasciata, sottolinea quanto il Pontefice faccia di tutto per rimanere connesso ai dossier caldi. C’è un Paese da guidare? No, è molto di più: c’è un’intera comunità mondiale di fedeli. E mentre i medici si preoccupano di tenerlo al riparo da un affaticamento eccessivo, Francesco sembra piuttosto concentrato a riprendere in mano, con slancio, le redini della Chiesa.
La verità, se vogliamo dirla tutta, è che questo Papa, anche tra le stanze del Gemelli, resta in tensione verso un obiettivo più grande. E voi, seguendo quest’onda, potreste aver l’impressione che tutto prosegua in modo quasi frenetico. Forse è proprio così: è la sua maniera di non lasciarsi frenare, di non rimanere immobile. E nel contempo, a modo suo, continua a farci intravedere che, anche quando le forze fisiche vacillano, si può ancora scegliere di camminare insieme nella speranza.
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