Sanremo 2025: Una seconda serata all’insegna di musica, emozioni e grandi ospiti
Ad aprire la gara dei Big nella seconda serata del Festival di Sanremo 2025 (mercoledì 12 febbraio) è Rocco Hunt, che ripropone il suo brano “Mille vote ancora”. In completo scuro ed elegante, il rapper campano dedica la canzone a chi è costretto a lasciare la propria terra, alternando ritmi urban e melodia. Subito dopo arriva Elodie, avvolta in un abito viola con piume: la cantante offre una performance energica di “Dimenticarsi alle 7”, brano pop dalle vibrazioni dance, che la vede muoversi sul palco con sicurezza e grinta. Al termine, Elodie riceve un doppio mazzo di fiori: Carlo Conti le affida anche quello destinato a Rocco Hunt, ammettendo di essersene dimenticato e chiedendole di consegnarglielo nel backstage – un simpatico siparietto accolto con un sorriso dal pubblico.
Prosegue la gara con l’atmosfera poetica creata da Lucio Corsi. Il giovane cantautore, già apprezzato dalla critica, torna sul palco e si siede scompostamente al pianoforte per cantare “Volevo essere un duro”: occhi chiusi e voce intensa, Corsi incanta il teatro che lo ripaga con convinti applausi. Cambia il registro con The Kolors: la band porta sonorità funk-rock nel brano “Tu con chi fai l’amore”, scatenando l’Ariston. Bianca Balti, co-conduttrice, a fine esibizione confessa al frontman Stash: “Mi avete fatto ballare, grazie”, sottolineando il groove trascinante della performance. Spazio poi a Serena Brancale con “Anema e core”: la cantante pugliese mescola eleganza jazz e richiami alla tradizione partenopea nel suo brano dal titolo emblematico, offrendo una prova vocale raffinata e personale che viene accolta calorosamente dalla platea.
Arriva uno dei momenti più intensi con Fedez. Il rapper milanese, occhiali da sole e lenti a contatto nere, interpreta “Battito”, un pezzo autobiografico che tocca i temi della depressione e delle difficoltà recenti («dentro i miei occhi guerra dei mondi», recita il testo). La musica ha un ritmo quasi spensierato in contrasto con le parole sofferte e l’esibizione di Fedez – in completo scuro e visibilmente emozionato – si conclude tra gli applausi fragorosi e una standing ovation del pubblico. Subito dopo, un altro momento di grande emozione: Francesca Michielin torna sul palco nonostante un infortunio (nei giorni scorsi è caduta durante le prove, slogandosi una caviglia).
La cantautrice, evitando le scale per precauzione, interpreta “Fango in paradiso”, brano sull’elaborazione della fine di un amore. L’intonazione è carica di sentimento e, verso la fine, Francesca non trattiene le lacrime: conclude in pianto e, commossa, lascia il palco di corsa – malgrado la caviglia dolorante e i tacchi – mentre tutto l’Ariston le tributa un incoraggiamento affettuoso.
In scaletta c’è poi il ritorno di Simone Cristicchi, già vincitore di Sanremo 2007. Il cantautore romano propone “Quando sarai piccola”, un delicato brano dedicato alla madre gravemente malata. La sala si emoziona: applausi e lacrime scrosciano durante l’esibizione e in molti fra il pubblico non riescono a trattenere la commozione. Cristicchi, visibilmente coinvolto, ottiene una standing ovation sincera. Di tono diverso ma ugualmente attesa è l’esibizione di Marcella Bella: la veterana della canzone italiana riporta sul palco dell’Ariston la sua voce inconfondibile con “Pelle diamante”. L’interpretazione intensa e nostalgica della cantante siciliana (che mancava in gara da decenni) suscita l’applauso del pubblico, in un clima di rinnovato affetto per un’artista simbolo degli anni ‘70.
Nel finale, il palco si accende con tre delle esibizioni più attese. Achille Lauro porta in scena “Incoscienti giovani” con il suo stile inimitabile: si presenta in un elegante completo bianco gessato da gangster anni ’30, con tanto di spolverino abbinato. Performance carismatica e sopra le righe, la sua: Lauro unisce stile, voce e testo in una canzone potente, cantata benissimo e conferma di essere uno showman nato, conquistando pubblico e critica. Subito dopo tocca a Giorgia, altra big amatissima: il suo brano “La cura per me” mette in luce tutte le sfumature della voce calda e potente dell’artista romana.
Giorgia, in abito elegante, regala un momento di alta classe interpretando una ballata intensa che le vale applausi a scena aperta. Chiudono la serata due protagonisti della nuova scena musicale: Rkomi con “Il ritmo delle cose”, pezzo pop-rap dal groove orecchiabile, e Rose Villain con “Fuorilegge”, brano urban dallo stile internazionale, tra atmosfere R&B e attitudine rock. A calare il sipario sulle esibizioni in gara è Willie Peyote: il cantautore torinese (già vincitore del Premio della Critica nel 2021) ripropone “Grazie ma no grazie”, un brano ironico e graffiante. Con la sua consueta verve satirica, Willie chiude la gara lasciando al pubblico un ritornello che invita a pensare, accolto anch’esso da applausi convinti.
Ospiti, co-conduttori e momenti di spettacolo
Ad affiancare il direttore artistico e conduttore Carlo Conti in questa seconda serata sono tre co-conduttori d’eccezione: la top model Bianca Balti, il cantautore e personaggio televisivo Cristiano Malgioglio e l’attore-comico Nino Frassica. Ognuno di loro porta qualcosa di speciale sul palco. Bianca Balti, radiosa in un abito lungo, scende la celebre scalinata senza parrucca, mostrando con fierezza le cicatrici della sua recente battaglia contro il cancro. Conti la presenta come “una guerriera”, elogiandone il coraggio e la bellezza naturale. L’Ariston le tributa un grande applauso mentre Bianca dichiara emozionata: “Sono felicissima di essere qua. Carlo, grazie ai tuoi occhi sento che valgo e che appartengo a questo palco”. Malgioglio, noto per la sua ironia e gli outfit sgargianti, fa il suo ingresso trionfale con un abito nero dotato di un enorme fiocco rosso sulla schiena.
La lunga coda dell’abito crea qualche impaccio sulle scale: divertito, Conti si improvvisa “paggetto” e l’aiuta reggendogli lo strascico fino al centro del palco. Il pubblico apprezza la scena con un’ovazione, attendendosi – come di consueto – momenti di teatro e spettacolo da Malgioglio. Nino Frassica, infine, porta la sua comicità surreale: si presenta con capelli bicolore (ciuffo nero su chioma bianca, inverso dello stile di Malgioglio) e interrompe Conti con un finto annuncio del vincitore di Sanremo: “Il vincitore è…”. Il conduttore lo blocca ridendo e Frassica improvvisa una serie di statistiche demenziali sull’audience (“In questo momento il 119% ci sta vedendo. Su 100 televisori accesi, 188 sono spenti…” e così via) che strappano risate generali. La verve nonsense del comico siciliano dà ritmo alla serata e stempera la tensione della gara.
Sul versante ospiti musicali, il superospite atteso della serata è Damiano David, frontman dei Måneskin, qui in veste solista. Poco dopo l’apertura dello show, Damiano rende omaggio a Lucio Dalla cantando uno dei suoi brani più celebri, “Felicità”. Sul palco con lui c’è l’attore Alessandro Borghi, che abbraccia il piccolo Vittorio – suo nipote di 5 anni – il quale, travolto dall’emozione della musica, scoppia in lacrime. La scena, di grande intensità, commuove la platea che applaude calorosamente. Più tardi nella serata Damiano David torna sul palco per presentare il suo nuovo singolo in inglese “Born With a Broken Heart”, eseguito con l’accompagnamento dell’orchestra dell’Ariston. La performance rock, energica e internazionale, mostra un lato inedito dell’artista e viene accolta con entusiasmo dai fan presenti.
Il palco di Sanremo 2025 nella seconda serata si riempie anche di ospiti dal mondo del cinema e della TV. Intorno alle 23:40 fanno il loro ingresso i protagonisti del film italiano di prossima uscita “Follemente”: un parterre che include attori amatissimi come Edoardo Leo, Pilar Fogliati, Marco Giallini, Claudia Pandolfi, Maurizio Lastrico, Maria Chiara Giannetta, Emanuela Fanelli, Vittoria Puccini, Rocco Papaleo e Claudio Santamaria. Assieme a loro, vengono presentati anche due nuovi progetti della fiction Rai: la serie “Belcanto” (in arrivo a fine mese su Rai1, con protagonisti la stessa Vittoria Puccini, Carmine Recano e Giacomo Giorgio) e il film-tv “Champagne – Peppino di Capri” (previsto per il 24 marzo su Rai1).
In rappresentanza di quest’ultima produzione, già durante la serata si era esibito il piccolo Alessandro Gervasi, talento di soli 6 anni che interpreta Peppino di Capri da bambino: il giovanissimo pianista ha incantato l’Ariston suonando “Champagne” al piano, dimostrando un sorprendente virtuosismo “alto poco più di un metro”. La sua performance, introdotta come parte dell’intervallo, ha ottenuto un’ovazione e ha fornito un emozionante trait d’union tra la storia della musica italiana e le nuove generazioni. In Piazza Colombo, intanto, la voce della rapper BigMama risuona per la cittadina ligure: l’artista campana (ospite esterna) si esibisce davanti al pubblico fuori dall’Ariston, portando inclusività e potenza sul palco urbano e collegando idealmente il Festival ai giovani e alla piazza.
Nuove Proposte: i giovani in semifinale e un forte messaggio sociale
La serata del 12 febbraio si era aperta, come da tradizione, con la gara delle Nuove Proposte (i giovani talenti emergenti). Sul palco si sono affrontati i quattro artisti finalisti in due sfide dirette ad eliminazione: Alex Wyse con “Rockstar” contro il duo Vale LP & Lil Jolie con “Dimmi tu quando sei pronto per fare l’amore”, e a seguire Maria Tomba con “Goodbye (voglio solo good vibes)” contro Settembre con “Vertebre”.
Il voto combinato di Televoto (34%), Giuria della Sala Stampa (33%) e Giuria delle Radio (33%) ha decretato vincitori Alex Wyse e Settembre, che così conquistano un posto per la finalissima delle Nuove Proposte. La sfida tra giovani ha regalato anche un momento di forte impatto sociale: le due ragazze Vale LP e Lil Jolie, nel presentare la loro esibizione, hanno mostrato un cartello con la scritta “Se non voglio, tu non puoi”, un chiaro manifesto contro la violenza sulle donne e a favore del consenso informato. Il messaggio potente – applaudito dal pubblico in sala – è stato sottolineato anche dalla stampa come uno dei gesti simbolici più belli della serata, confermando l’attenzione del Festival ai temi sociali.
Ascolti record e reazioni del pubblico
Dopo il debutto boom della serata inaugurale (martedì 11 febbraio, condotta da Conti con Antonella Clerici e Gerry Scotti come co-presentatori), l’attenzione era alta nel vedere se Sanremo 2025 avrebbe confermato gli ascolti stellari. La prima serata ha registrato in media 12,6 milioni di telespettatori, pari al 65,3% di share, secondo i dati Auditel di Total Audience (che includono anche lo streaming) – un risultato addirittura superiore di due milioni rispetto all’esordio dell’anno scorso. Si tratta di cifre da record: Conti ha segnato il miglior debutto sanremese degli ultimi anni.
Tradizionalmente la seconda serata vede un leggero calo fisiologico rispetto alla prima (nel 2024 fu seguita da 10,36 milioni con il 60,1%). In attesa dei dati definitivi di quest’anno, le rilevazioni notturne indicano che Sanremo ha dominato la prima serata televisiva di mercoledì 12 febbraio senza rivali, attestandosi nuovamente sopra la soglia dei dieci milioni di spettatori medi e oltre il 60% di share. Se confermati, sarebbero numeri eccezionali, in linea con i record di Amadeus e tra i migliori di sempre per una seconda serata festivaliera. Anche i picchi di ascolto restano impressionanti: nella serata d’esordio il festival ha toccato punte di 17,8 milioni di spettatori alle 22:02 e un picco di share del 72% all’1:08 di notte; la seconda serata ha verosimilmente replicato picchi analoghi durante gli eventi clou (come l’omaggio di Damiano David).
Ottimi riscontri arrivano anche dal fronte social. Sanremo 2025 si conferma un fenomeno virale: già dopo le prime due serate si contano decine di milioni di interazioni sui social network legate all’hashtag ufficiale #Sanremo2025, con un sentiment del pubblico in prevalenza positivo (stimato attorno al 70% di reazioni favorevoli). Su Twitter e Instagram gli utenti hanno commentato in massa i momenti più memorabili: in cima alle tendenze compaiono i nomi di Bianca Balti – celebrata per la sua eleganza e il messaggio di rinascita dopo la malattia – e di Fedez, il cui brano catartico ha toccato molti (“canta il dolore e non se ne vergogna, chi non gli crede non l’ha mai provato”, scrive qualcuno in sua difesa). Grande commozione e condivisioni anche per Simone Cristicchi, con utenti che ammettono di aver pianto ascoltando la sua canzone dedicata alla madre.
Allo stesso modo, la tenera scena del bambino in lacrime abbracciato da Borghi durante il tributo a Dalla ha fatto il giro del web, ricordando a tutti la potenza universale della musica. Non mancano i meme: Cristiano Malgioglio diventa virale con il suo look (c’è chi scherza paragonando il suo fiocco rosso a un cartone animato) e con le sue “gaffe” volutamente esagerate durante la serata. Nino Frassica raccoglie applausi virtuali per la sua comicità: le sue assurde statistiche sull’audience e il finto spoiler del vincitore generano ironia e clip condivise migliaia di volte.
La classifica provvisoria dopo la seconda serata
Al termine delle esibizioni, intorno all’una di notte, Cristiano Malgioglio ha annunciato la classifica provvisoria aggiornata, rivelando soltanto i nomi dei primi cinque artisti (in ordine casuale, come da regolamento). Dopo i voti della giuria della sala stampa, tv e web della prima serata e quelli combinati di televoto (50%) e giuria delle radio (50%) della seconda serata, la situazione in cima vede quattro conferme e una novità. Restano saldamente nei primi cinque Giorgia, Simone Cristicchi, Achille Lauro e Lucio Corsi, già premiati dalla critica nel giorno precedente, e si unisce a loro Fedez, nuova entrata di prepotenza nella top 5.
Di seguito i cinque artisti (in ordine casuale, come comunicato ufficialmente) attualmente in vetta alla competizione:
- Giorgia – “La cura per me”
- Simone Cristicchi – “Quando sarai piccola”
- Fedez – “Battito”
- Achille Lauro – “Incoscienti giovani”
- Lucio Corsi – “Volevo essere un duro”
Fuori dalla top5 provvisoria resta Brunori Sas (che con “L’albero delle noci” era risultato tra i primi cinque secondo la sola giuria stampa nella prima serata), ora scalzato dall’ingresso di Fedez. Va sottolineato che la classifica è ancora parziale e suscettibile di cambiamenti: nella terza serata (giovedì 13 febbraio) gli altri 14 Big riproporranno i loro brani in gara, sempre con voto 50/50 di televoto e giuria Radio, producendo una nuova graduatoria combinata. I punteggi di tutte le serate (escluse le cover/duetti di venerdì, che faranno classifica a parte) si sommeranno, portando poi alla finalissima di sabato. La corsa per la vittoria è dunque apertissima ma questi primi riscontri delineano già un quadro di favoriti molto amato sia dalla critica sia dal pubblico.
I commenti della critica e dei social
La seconda serata di Sanremo 2025 ha raccolto giudizi generalmente positivi da parte della critica. Le pagelle dei quotidiani promuovono senza riserve la presenza di Bianca Balti e Nino Frassica, considerati autentici punti di forza dello show (per entrambi fioccano voti altissimi, fino a 9/10, per carisma e personalità). Achille Lauro è un altro dei più elogiati: il suo look “gangster chic” e la performance travolgente vengono definiti “irresistibili” e di grande qualità artistica.
Anche Giorgia e Simone Cristicchi ricevono ottimi riscontri per l’intensità delle loro interpretazioni – in particolare Cristicchi ha colpito nel segno con un brano capace di commuovere pubblico e addetti ai lavori. Buone le note per Fedez, la cui sincerità sul palco è stata apprezzata: alcuni commentatori sottolineano come il rapper abbia saputo trasformare le sue fragilità in arte, senza timore di mostrarsi vulnerabile. Tra gli episodi più discussi sulle testate web c’è una piccola gaffe di Malgioglio durante la lettura della classifica (il cantautore ha scherzato inciampando su un nome, subito ironicamente rimediato con una battuta) – nulla di grave, anzi, un elemento che ha aggiunto spontaneità. L’insieme dello spettacolo è stato giudicato scorrevole e ben equilibrato tra gara e intrattenimento, confermando la mano esperta di Conti nel dosare ritmo e contenuti.
Sui social media, come detto, l’atmosfera dominante è di entusiasmo. Numerosissimi i tweet e i post dedicati a Bianca Balti, elevata a simbolo di coraggio e positività: in tanti ne esaltano la “fragilità che diventa forza” nel mostrarsi al naturale dopo la malattia. Cristiano Malgioglio divide tra risate e qualche critica bonaria: i suoi outfit stravaganti e le uscite esuberanti alimentano meme virali, ma al contempo il pubblico social riconosce la sua capacità di intrattenere (“Sanremo senza Malgioglio non sarebbe lo stesso show”, scrive un utente). Grande sostegno online per Francesca Michielin: i fan si stringono attorno alla cantante lodandone la professionalità (“ha cantato con l’anima nonostante il dolore, chapeau”).
Allo stesso modo, la standing ovation per Fedez trova eco su Instagram e Twitter, dove molti condividono estratti della sua performance applaudendone l’onestà emotiva. Infine, il gesto di Vale LP e Lil Jolie con il cartello “se non voglio tu non puoi” diventa uno degli highlight social della serata: quel fotogramma fa il giro del web e viene rilanciato da figure pubbliche e comuni utenti come esempio del potere mediatico di Sanremo nel veicolare messaggi di civiltà.
La seconda serata del Festival di Sanremo 2025 si conferma un successo su tutti i fronti: musicale, per la qualità e varietà delle esibizioni; televisivo, per gli ascolti altissimi; spettacolare, grazie a ospiti e momenti memorabili; e social, per la capacità di far parlare di sé tutta l’Italia (e non solo). Ora la gara proseguirà con la terza serata e la finale di sabato, ma già questo secondo appuntamento ha lasciato un segno indelebile nell’edizione numero 75 del Festival, traghettando Sanremo nella contemporaneità senza dimenticare emozioni, cultura e impegno.

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Intrattenimento
The Buccaneers 2, l’irriverente ritorno su Apple TV+ che scuote l’Inghilterra ottocentesca

Un tempo, l’Inghilterra dei salotti aristocratici pareva un mondo inviolabile. Oggi, invece, le giovani eroine di “The Buccaneers” ci fanno capire che ogni epoca può essere scossa da storie di passioni e intrighi senza tempo. Non si parla soltanto di crinoline e tè pomeridiani: qui ci troviamo davanti a una carica di energia fresca e ribelle, pronta a ribaltare convenzioni sociali vecchie di secoli.
Abbiamo un nuovo capitolo (l’hanno definito “seconda stagione”) della dramedy ispirata al romanzo incompiuto di Edith Wharton, e la curiosità è alle stelle. L’uscita è fissata su Apple TV+ per il 18 giugno, con il primo episodio in anteprima, poi un appuntamento settimanale ogni mercoledì fino al 6 agosto. Vuol dire che per più di un mese e mezzo resteremo inchiodati davanti allo schermo, in attesa di scoprire chi tradirà chi, quali pettegolezzi devasteranno i clan nobili e quali donne si faranno avanti per dettare le nuove regole del gioco.
La storia, se vogliamo riassumerla, ruota intorno a un manipolo di giovani americane catapultate nella Londra degli anni ’70 dell’Ottocento. Nan St. George, interpretata da Kristine Frøseth, è salita di grado ed è adesso la Duchessa di Tintagel. Di colpo, è diventata una figura potentissima nel panorama inglese. Nel frattempo, la sua amica Conchita Closson (Alisha Boe) è Lady Brightlingsea, una donna che ha lanciato una moda: tante ereditiere d’oltreoceano la seguono per cercare fortuna in Europa. Non è uno scenario tranquillo, viste le tensioni e i contrasti fra la vecchia nobiltà e i nuovi rampolli dell’alta società.
Il cast: volti noti e nuove sorprese
Rivedremo Aubri Ibrag (Lizzy), Josie Totah (Mabel) e Imogen Waterhouse (Jinny), mentre la carismatica Christina Hendricks continua a dar vita alla signora St. George. L’aria frizzante di questa stagione si deve anche alla presenza di Mia Threapleton (Honoria Marable) e di un nutrito gruppo maschile: da Guy Remmers (Theo, Duca di Tintagel) a Matthew Broome (Guy Thwarte), passando per Josh Dylan (Lord Richard Marable) e Barney Fishwick (Lord James Seadown). Ciliegina sulla torta, entrano in scena Leighton Meester nei panni di Nell, Greg Wise come Reede Robinson, Jacob Ifan come Hector Robinson, Grace Ambrose come Paloma Ballardino e Maria Almeida come Cora Merrigan. Insomma, un ensemble che promette scintille.
L’atmosfera si fa più densa: negli episodi precedenti, le “bucaniere” sono sbarcate in una Londra piuttosto rigida, portando scompiglio nei circoli esclusivi. Ora, però, quell’ambiente è diventato casa. Jinny, in particolare, sta attraversando un momento complicato per via del figlio che porta in grembo, e la stampa non le dà tregua. Un po’ di gossip, un po’ di scandalo. Eppure, non è solo questione di pettegolezzo: c’è l’urgenza di un cambiamento reale. Nan, Conchita e le altre non vogliono più subire scelte imposte da famiglie o titoli nobiliari.
Dietro le quinte: regia e produzione
A tenere le fila di questo racconto è sempre Katherine Jakeways, creatrice e sceneggiatrice della serie. Il team di registi comprende William McGregor (vincitore di un BAFTA), Rachel Leiterman (premiata dal DGA), John Hardwick e Charlie Manton. Non finiscono qui i nomi di spicco: Beth Willis (candidata al BAFTA) e Susanna White (vincitrice del BAFTA) affiancano Jakeways come produttrici esecutive. La realizzazione è nelle mani di The Forge Entertainment, parte di Banijay UK, in collaborazione con Apple TV+.
Al di là dei dettagli tecnici, ciò che stuzzica di più è l’idea di seguire un percorso d’emancipazione femminile in un’epoca in cui certe parole (come “indipendenza”) potevano far tremare i saloni bene. Non si tratta di un semplice salto indietro nel tempo, bensì di un viaggio dentro il desiderio universale di libertà e riconoscimento. Voi, come noi, probabilmente non vedete l’ora di scoprire come le Buccaneers sconvolgeranno la quotidianità di un mondo ancora troppo chiuso. C’è passione. C’è rischio. C’è quella voglia di rompere schemi e costruirne di nuovi.
Il conto alla rovescia è già cominciato. Il 18 giugno, “The Buccaneers” si riprende il palcoscenico. E almeno stando alle prime immagini, non farà sconti a chiunque cerchi di soffocare lo spirito di queste donne fuori dagli schemi. Prepariamoci a un po’ di sano scompiglio: in fondo, è da quelle rotture che a volte sboccia il cambiamento più autentico.
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Intrattenimento
Morgane – Detective Geniale, le anticipazioni del terzo e quarto episodio del 25...

Non c’è nulla di più spiazzante di una mente fuori dal comune che si aggira, un po’ ribelle, tra casi irrisolti e segreti di famiglia. A volte ci fermiamo a pensare quanto sia difficile bilanciare drammi personali e lavoro, ma in questa serie tutto prende una piega inaspettata. Sì, stiamo parlando di Morgane – Detective Geniale (titolo originale: HPI – Haut Potentiel Intellectuel) che torna con il terzo e il quarto episodio della nuova stagione, in onda martedì 25 marzo 2025 dalle 21:30 su Rai1. Forse avete già visto la prima parte della stagione. Altrimenti, beh, questo potrebbe essere un buon momento per entrarci dentro senza paura di restare incastrati in una rete di misteri. Come tutti i contenuti Rai, è sempre possibile recuperare sulla piattaforma gratuita RaiPlay!
Un’intelligenza che fa tremare i polsi
Ci sono talenti che non si possono ignorare, ed è il caso di Morgane Alvaro (interpretata da Audrey Fleurot). Ha una testa incredibile, però è travolta da problemi quotidiani che la mandano in tilt come chiunque di noi. E in questi nuovi episodi la situazione si fa ancora più complicata: ha appena scoperto di essere incinta ma non sa chi sia il padre del bambino. Non è proprio un dettaglio trascurabile. Noi che seguiamo la sua storia ci sentiamo un po’ trascinati nel vortice di dubbi ed emozioni che la colpiscono. Non bastasse, la sua relazione professionale e sentimentale con Adam Karadec (il comandante della polizia) è a pezzi: lui ha deciso di mollare la brigata alla fine del secondo episodio. Una sorpresa amara, per noi e per lei.
Episodio 3: Penicillium Brevicaule
Questo è un titolo che evoca subito qualcosa di misterioso, magari un fungo o chissà. In realtà, si rivela un caso costellato di bizzarrie. Morgane, che ora collabora con un nuovo comandante, Fred Prigent, si imbatte nel cadavere di un famoso scrittore di 85 anni, Antoine Broussin. Il corpo viene scoperto in una stanza segreta della sua stessa abitazione. Sarebbe già un contesto da brividi, eppure c’è di più: circolano voci su una strana presenza femminile che si aggirerebbe tra quelle mura, quasi come un fantasma vendicativo.
Di colpo subentra un particolare ancor più scomodo: la principale sospettata risulta essere Marie Besnard, una conoscenza che Morgane ha fatto in prigione. Immaginatevi la tensione. Morgane è convinta dell’innocenza di questa vecchia amica ed è disposta a sfidare tutto e tutti per scagionarla. E mentre si addentra nel passato della famiglia Broussin, vengono a galla leggende antiche e ricostruzioni storiche che coinvolgono più epoche: si va dall’Ottocento agli anni ’70, passando per travestimenti assurdi (Gilles che si cala nei panni di una cameriera d’altri tempi è davvero spassoso). Queste scene, messe in flashback per farci capire la storia della casa, aggiungono un tocco surreale che ci strappa un sorriso e alimenta il fascino del mistero.
Alla fine, ogni tassello trova il suo posto: la morte di Broussin non è un semplice omicidio a sangue freddo. È il risultato di vicende passate, segreti ammuffiti (ecco spiegato il riferimento a Penicillium Brevicaule, un fungo che rammenta qualcosa che marcisce nel buio). Morgane scagiona Marie e, proprio mentre ci illudiamo che tutto sia finito, ecco un colpo di scena finale che la travolge sul piano personale. Non sappiamo se ridere o preoccuparci, ma di sicuro restiamo incollati allo schermo per scoprire cosa accadrà nel prossimo capitolo.
Episodio 4: Cavallo di Troia
Il quarto episodio segna il ritorno in scena di Adam Karadec, nonostante avesse lasciato la brigata. Si imbatte in un caso che si intreccia con l’indagine di Morgane. Un certo Tristan Delvallée, addetto agli approvvigionamenti in una ditta di manutenzione, viene rinvenuto pugnalato. Sembrerebbe un delitto come tanti, ma spunta una doppia vita da hacker che trasforma l’omicidio in un vero labirinto informatico. A noi piace considerarlo come un groviglio di codici, segreti e malware. Il “cavallo di Troia” non è più soltanto un espediente mitologico, ma un malware che esce dallo schermo per farci riflettere su quanto siano fragili i confini tra reale e virtuale.
Così Morgane e Karadec, separati da incomprensioni ancora fresche, devono rimettersi a lavorare insieme. Non è una passeggiata: lei è imprevedibile e scoppiettante, mentre lui tende a tenere tutto sotto controllo. Eppure l’affiatamento professionale che li unisce riesce ancora a creare la giusta alchimia. Lo si vede chiaramente quando seguono le tracce digitali di Tristan: scovano indizi, scoprono retroscena che portano a un probabile complotto ad alto tasso tecnologico. In pratica, qualcuno voleva farlo fuori proprio per le sue abilità informatiche.
Piano piano, in questo turbinio di tensioni personali e piste investigative, Morgane e Karadec ricompongono il puzzle. Il colpevole viene smascherato, però la storia non finisce qui. L’episodio fa da mezza stagione e ci lascia con questioni ancora in sospeso, tra cui la gravidanza di Morgane che incombe e ci fa temere sviluppi imprevedibili.
Uno sguardo al futuro
Avrete già capito che siamo davanti a una serie capace di mescolare ironia e suspence. Da una parte c’è la pura indagine poliziesca, dall’altra uno spaccato di vita familiare assai caotico. Noi crediamo che questo binomio sia la vera forza di Morgane – Detective Geniale. Ed è proprio per questo che vi invitiamo a non perdere i nuovi episodi: se amate le sorprese, l’emozione e un tocco di genuina follia, troverete pane per i vostri denti. In fondo, la vera magia sta nel guardare una mente brillante destreggiarsi fra misteri e sentimenti, costringendoci a riflettere su quanto sia complicato e bellissimo, essere imperfetti.
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Intrattenimento
Sylvester Stallone è di nuovo in gioco: ecco come Tulsa King si prepara alla terza...

Troviamo un fascino particolare in quei set cinematografici che prendono vita a pochi passi dalla gente comune. In questi giorni, mentre le telecamere cominciano a girare in Georgia e in Oklahoma, l’entusiasmo attorno a Tulsa King riaccende la curiosità di chi segue Sylvester Stallone da sempre. Non è soltanto un attore amato, ma un’icona che, con la sua determinazione, continua a mostrarsi protagonista anche all’alba di nuovi progetti. La terza stagione di Tulsa King è appena partita e noi vogliamo raccontarvi cosa sta succedendo dietro le quinte, cercando di portare anche un pizzico di quell’emozione che si respira sul set.
Un nuovo capitolo, stesse radici
La serie, prodotta da Paramount+, ruota attorno a Dwight “il generale” Manfredi, personaggio ruvido e determinato che tenta di ricostruire il proprio dominio in una Tulsa piena di sfide e pericoli. Questa volta, la squadra creativa sembra più agguerrita che mai: c’è la presenza di Dave Erickson come showrunner, già noto per il suo impegno in Mayor of Kingstown. Pare che l’obiettivo sia spingere ancora di più sulle dinamiche di potere e sui conflitti personali, mostrando un lato umano di Dwight in contrasto con la brutalità della vita criminale.
Chi ama il carattere di Stallone non rimarrà deluso. L’attore avrebbe siglato un accordo, lo scorso novembre, per proseguire almeno per due stagioni. Gli addetti ai lavori riferiscono che, non appena verranno ultimate le riprese della terza stagione, dovrebbe iniziare subito la produzione della quarta. Curioso? Noi sì, e non poco.
Filming in Georgia e Oklahoma
Alcuni membri del cast si stanno muovendo fra Atlanta e vari angoli dell’Oklahoma. Questa dualità di location (fra città frenetica e atmosfere più rurali) sembra riflettere lo stesso spirito della serie, divisa tra i sogni di un potere crescente e la durezza del territorio. Se passate da quelle parti e sentite parlare di Stallone in un bar, probabilmente non è un pettegolezzo campato in aria.
Cosa rende Tulsa King così seguita?
La seconda stagione, che ha visto l’ascesa di Dwight e della sua banda, ha segnato numeri clamorosi: oltre 21 milioni di spettatori nel mondo per il primo episodio. Un record per Paramount+, che punta forte su questa produzione. Impossibile non citare il cast variegato, in cui figurano Martin Starr, Jay Will, Max Casella e tanti altri nomi tra cui Dana Delany, Garrett Hedlund ed Annabella Sciorra. Ognuno sembra avere un ruolo ben definito in quella che di fatto è una guerra per il controllo del territorio, minacciata anche dalla mafia di Kansas City e da un influente imprenditore locale.
Oltre il piccolo schermo
La serie è frutto della collaborazione tra MTV Entertainment Studios e 101 Studios, con grandi nomi in veste di produttori esecutivi: Taylor Sheridan, Sylvester Stallone, Dave Erickson, David C. Glasser e molti altri. Sheridan, in particolare, è una firma ormai inconfondibile nel panorama seriale, con titoli come 1923 e Mayor of Kingstown già disponibili su Paramount+. Ci piace pensare che Tulsa King raccolga questa eredità per riportarla in un racconto ancora più duro ed emozionante.
Ci saranno sorprese? Scommettiamo di sì. Mentre Dave Erickson guida il timone creativo, Stallone rimane il volto che tutti attendono con trepidazione. Dopotutto, lui è il “generale”: e quando arriva sul set, la storia prende vita e non si ferma più.
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