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Danimarca ferma test ‘competenza genitoriale’ in Groenlandia: Trump fa paura?

C'è chi dubita che l'annuncio, atteso da anni, sarebbe arrivato senza la visita di Trump Jr.

Donald Trump - Agenzia Fotogramma / Ipa

Dopo anni di battaglie da parte degli attivisti, la Danimarca ha annunciato lo stop all'uso dei controversi test di 'competenza genitoriale' sulle famiglie groenlandesi, che hanno spesso colpito le famiglie di origine inuit, talvolta causando la separazione dei bambini dai loro genitori.

I test psicometrici utilizzati nelle indagini danesi sulla protezione dell'infanzia, noti come Fku, sono stati a lungo criticati dalle organizzazioni umanitarie in quanto ritenuti culturalmente inadatti ai groenlandesi e alle altre minoranze che vivono in Danimarca, che un tempo governava l'isola artica come colonia e continua a controllarne la politica estera e di sicurezza.

Dopo il terremoto scatenato dalle 'minacce' di Donald Trump, che ha dichiarato di voler annettere la Groenlandia agli Stati Uniti, il governo danese ha deciso di fare un passo verso Nuuk, annunciando di aver accettato di porre fine all'uso di test psicologici standardizzati nei casi di bambini che coinvolgono famiglie con un background groenlandese. "Sono stati sollevati dubbi sul fatto che un test psicologico standardizzato tenga sufficientemente conto della cultura e della lingua groenlandese - si legge - Pertanto, il governo danese e il governo groenlandese hanno concordato di abolire l'uso di test psicologici standaridazzati per valutare la competenza dei genitori nei casi di bambini con famiglie di origine groenlandese!.

I casi di bambini allontanati dai genitori

A novembre aveva fatto scalpore il caso di Keira Alexandra Kronvold, donna inuit che si era vista sottrarre il figlio appena due ore dopo il parto. Le proteste che ne scaturirono a Copenaghen e a Nuuk portarono la ministra danese degli Affari sociali e dell'edilizia abitativa, Sophie Hæstorp Andersen, a chiedere alle municipalità di “prendere in considerazione l'interruzione dell'utilizzo dei test criticati”. La stessa Andersen, tuttavia, ha dichiarato la scorsa settimana che il governo danese ha ascoltato le “serie preoccupazioni” sollevate dai test e ha proposto un'alternativa sotto forma di un'unità speciale con competenze culturali groenlandesi che “in futuro assisterà le municipalità” in questi casi.

Hæstorp Andersen ha motivato la decisione: “L'allontanamento di un bambino da casa è una delle cose più invasive che possano capitare a una famiglia. Il governo della Groenlandia ha sollevato serie preoccupazioni sull'approccio ai casi di bambini che coinvolgono famiglie di origine groenlandese. Noi del governo abbiamo ascoltato questa preoccupazione. Ora abbiamo trovato una soluzione valida e comune, che sostituisce l'uso di test psicologici standardizzati con un'unità speciale esperta nella lingua e nella cultura groenlandese. Spero che questa soluzione restituisca ai groenlandesi in Danimarca pace e sicurezza”. Il governo ha dichiarato che un disegno di legge sarà presentato “al più presto” e prevede di far entrare in vigore la nuova legge “entro il 1° maggio 2025”.

L'Istituto danese per i diritti umani aveva lanciato un monito sui test già nel 2022, denunciando il fatto che non tenessero conto delle differenze culturali, facendo correre ai genitori groenlandesi “il rischio di ottenere punteggi bassi nei test, in modo da concludere, ad esempio, che hanno capacità cognitive ridotte, senza che vi siano prove effettive di ciò”. “Questi potenziali errori di valutazione possono avere conseguenze di vasta portata sia per i bambini che per i genitori, poiché in caso estremo possono contribuire all'allontanamento forzato di un bambino”.

Merito della visita di Donald Trump Jr?

C'è anche chi contesta il tempismo della decisione, arrivata appena dopo le parole del nuovo presidente americano e la visita del figlio, Donald Trump Jr., Aka Hansen, un regista Inuit che aveva preso parte alle proteste di novembre, ha dichiarato al Guardian: “È una grande sorpresa per noi che all'improvviso siano in grado di apportare modifiche alla legge. È una cosa attesa da tempo e dobbiamo assicurarci che ogni singolo caso venga rivalutato da un'équipe di Inuit, per assicurarci che i nostri figli abbiano una giusta opportunità”. Hansen dubita che l'annuncio sarebbe arrivato anche senza la visita di Trump Jr.: “Temo che non sarebbe successo nulla se lui non fosse stato qui”.

La decisione di Copenaghen potrebbe essere un segnale d'insicurezza o paura di perdere l'ex colonia. In un recente dibattito televisivo, trasmesso sia in Danimarca che in Groenlandia, il premier groenlandese, Múte Egede, ha detto che il territorio autonomo ne ha “abbastanza” di sentirsi dire che deve essere grato a Copenaghen per essere stato un “buon padrone coloniale”. Se la Danimarca si fosse comportata meglio con i groenlandesi, ha aggiunto, forse non starebbero discutendo del futuro dell'isola.

In risposta all'annuncio dell'abolizione dei test per i genitori, Aqqaluaq B Egede, ministro groenlandese per l'infanzia, la gioventù, l'istruzione, la cultura, lo sport e la chiesa, ha dichiarato: “Sono molto contento che il governo danese sia d'accordo con il nostro governo per soddisfare un desiderio sentito da tutta la popolazione. È stato un processo a lungo termine per raggiungere il nostro obiettivo di fermare l'uso dei test psicologici negli esami di idoneità genitoriale delle famiglie groenlandesi in Danimarca”. Ha inoltre rivelato che il governo danese ha accettato di rivalutare i casi in cui i test psicologici possono aver portato a un'ingiusta collocazione di bambini groenlandesi.

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Esteri

Ucraina, Zelensky: “Pronto a scambio territori con...

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Trump: "Un giorno Ucraina potrebbe essere russa". E aggiunge: "Da Kiev voglio 500 miliardi in terre rare"

Volodymyr Zelensky - Fotogramma /Ipa

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è detto pronto a uno scambio di territori con la Russia in un'eventuale trattativa, rinunciando alle zone che Kiev controlla nella regione russa del Kursk. "Scambieremo un territorio con un altro", ha affermato in un'intervista al Guardian, aggiungendo tuttavia di non sapere quale parte del territorio ucraino occupato dalla Russia Kiev chiederebbe in cambio. "Non lo so, vedremo. Tutti i nostri territori sono importanti, non c'è una priorità", ha affermato.

L'Ucraina ha le più grandi riserve di uranio e titanio in Europa e "non è nell'interesse degli Stati Uniti" che queste risorse finiscano nelle mani della Russia, che potenzialmente potrebbe condividerle con la Corea del Nord, la Cina o l'Iran, ha aggiunto Zelensky commentando la richiesta di Donald Trump a Kiev di terre rare in cambio di assistenza militare. "Stiamo parlando non solo di sicurezza, ma anche di denaro - ha spiegato - Risorse naturali preziose, con possibilità - che prima non esistevano - per i nostri alleati di investire in esse. Per noi si creeranno posti di lavoro, per le aziende americane si creeranno profitti".

Zelensky ha poi sottolineato che l'Europa da sola non sarebbe in grado di fornire le garanzie di sicurezza che Kiev chiede per mettere fine alla guerra, ribadendo la necessità che gli Stati Uniti continuino a sostenerla militarmente. "Ci sono voci secondo cui l'Europa potrebbe offrire garanzie di sicurezza senza gli americani, e io dico sempre di no", ha affermato. "Le garanzie di sicurezza senza l'America non sono vere garanzie di sicurezza", ha aggiunto.

Zelensky ha quindi sottolineato che per la sicurezza dell'Ucraina è fondamentale che il sostegno militare degli Stati Uniti continui, citando l'esempio dei sistemi di difesa aerea Patriot. "Solo i Patriot possono difenderci da tutti i tipi di missili. Ci sono altri sistemi (europei, ndr), ma non possono fornire una protezione completa. Anche da questo piccolo esempio si può vedere che senza l'America, le garanzie di sicurezza non possono essere complete", ha concluso.

Trump: "Ucraina un giorno potrebbe essere russa"

Le dichiarazioni di Zelensky arrivano dopo il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in un'intervista a Fox News, ha affermato che "un giorno" l'Ucraina "potrebbe essere russa". "Potrebbero raggiungere un accordo, potrebbero non farlo - ha affermato a pochi giorni dal terzo anniversario dall'inizio del conflitto innescato dall'invasione russa su vasta scala dell'Ucraina - Potrebbero essere russi un giorno o potrebbero non esserlo".

Trump ha avanzato una richiesta specifica all'Ucraina. "Ho detto loro che voglio l'equivalente, circa 500 miliardi di dollari di terre rare. Sostanzialmente hanno acconsentito", ha aggiunto.

Trump ha poi confermato che l'inviato per l'Ucraina, Keith Kellogg, sarà presto a Kiev. Arriverà il 20 febbraio nella capitale ucraina, ha detto ieri all'agenzia Afp una fonte dell'ufficio di Zelensky. E un portavoce di quest'ultimo, Sergiy Nikiforov, ha detto all'agenzia che Zelensky incontrerà venerdì il vice presidente degli Stati Uniti, JD Vance, a margine della Conferenza di Monaco.

"Investite qui". E' stato l'appello esplicito rivolto nei giorni scorsi dal presidente ucraino Zelensky agli alleati, percorrendo la strada aperta da Trump il quale aveva chiesto esplicitamente "terre rare", le enormi risorse del sottosuolo determinanti per settori nevralgici dell'economia, in cambio di aiuti militari.

Peskov: "Gran parte vuole diventare Russia e già lo è"

Commentando le parole di Trump, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Mosca che gran parte dell'Ucraina desidera riunirsi alla Russia e lo ha già fatto, come dimostra la situazione sul campo di battaglia.

"Una parte significativa dell'Ucraina vuole diventare Russia e lo è già diventata. Questa è la realtà'', ha detto facendo riferimento all'annessione, da parte di Mosca di quattro regioni ucraine. "La Russia ora ha quattro nuove regioni. Persone che, nonostante molti pericoli, hanno fatto la fila per votare in un referendum sull'adesione alla Russia - Questa realtà corrisponde in gran parte a quello che ha affermato Trump.

Kiev: "Attacco russo, restrizioni su fornitura elettricità"

Intanto un attacco russo ha colpito nella notte le infrastrutture energetiche dell'Ucraina e nel Paese sono scattate restrizioni sulla fornitura di elettricità. Lo ha reso noto il ministro ucraino dell'Energia, Herman Halushchenko, come riporta Ukrinform. "Il nemico ha lanciato nella notte un attacco contro le infrastrutture del gas", ha scritto il Ministro su Facebook. "Stamani il settore energetico resta un obiettivo", ha aggiunto, precisando che per la fornitura di elettricità ci sono "restrizioni" con l'obiettivo di "ridurre al minimo le possibili conseguenze per il settore energetico".

007 russi, 'Kiev prepara attacco sotto falsa bandiera a nave nel Baltico

I servizi segreti ucraini, con l'assistenza di agenti occidentali, stanno preparando una serie di "provocazioni anti-russe", tra cui un attacco sotto falsa bandiera contro una nave nel Mar Baltico. E' quanto sostiene il servizio di intelligence estera della Russia (Svr), stando all'agenzia di stampa Ria Novosti. Secondo gli 007 russi, l'Ucraina pianifica di utilizzare le mine marine di fabbricazione russa a sua disposizione per far esplodere una nave straniera nel Baltico in modo da far ricadere la "responsabilità" su Mosca.

Nella nota l'Svr spiega che secondo i calcoli delle agenzie di intelligence ucraine e occidentali, l'episodio spingerà la Nato a chiudere l'accesso della Russia al Baltico con il pretesto di garantire la sicurezza della navigazione marittima. L'obiettivo della "provocazione", chiarisce l'Svr, è quello di trascinare l'Alleanza atlantica in un conflitto armato diretto con Mosca. I servizi russi hanno aggiunto che il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, e il suo entourage sono disposti a ogni tipo di "provocazione per salvarsi" e "non solo ostacoleranno l'avvio del processo di risoluzione del conflitto, ma sono anche pronti a spingere i combattimenti ben oltre i confini dell'Ucraina".

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Esteri

Santorini, tour operator italiano: “Resto, non è soap...

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Gianluca Chimenti all'Adnkronos "Più del terremoto è pericoloso l'effetto di una narrativa che rischia di danneggiare pesantemente il settore del turismo"

Santorini (Afp)

''Non è una soap opera, nemmeno un film dell'orrore'' quello che sta vivendo Santorini, isola greca della Cicladi dalla quale, da fine gennaio, novemila persone sono partite a causa delle oltre 12.800 scosse sismiche registrate. ''L'isola va rispettata, lo chiederò ufficialmente all'ambasciata italiana ad Atene'', perché ''più del terremoto è pericoloso l'effetto di una narrativa che rischia di danneggiare pesantemente il settore del turismo''. Così, in una intervista all'Adnkronos, il tour operator italiano Gianluca Chimenti che da 17 anni vive a Santorini e che spiega: "Assolutamente no, non me ne sono andato''. E ''ho parlato con la Farnesina, perché in vista dell'estate vengano trasmessi messaggi che rispecchiano la realtà e non distorti. Lo stesso appello che rivolgo al comune di Santorini''. Insomma, ''nessuna attività vuole accogliere in una situazione di pericolo i 300mila turisti che ogni settimana d'estate arrivano a Santorini'' e ''investire in sicurezza seguendo le indicazioni della protezione civile è fondamentale''.

Santorini, spiega, rappresenta ''un punto nevralgico del turismo greco'', che ''paga ogni anno 5 miliardi di euro di tasse allo Stato greco''. Sono ''circa trentamila i turisti che transitano da Santorini per andare ad esempio a Milos, Ios, Naxos, Paros.... Chiudere la porta di Santorini agli americani significa, per molti di loro, chiudere la porta dell'Europa''.

Restando in ufficio, nonostante ''le 150-170 scosse al giorno, anche ogni 4 minuti. Ora sono diminuite a 80-70 al giorno'', Chimenti ha visto che ''i messaggi e le mail con cui i turisti chiedono di poter prenotare, anche escursioni sul vulcano, continuano ad arrivare''. Quindi ''credo che non ci sarà un impatto sulla stagione turistica, al massimo ritarderà di qualche settimana''. Importante, sottolinea, ''iniziare subito, in questo periodo, i lavori per aumentare la sicurezza dell'isola mettendo ad esempio le reti per la caduta massi sulla Caldera''.

Un lavoro che viene ''favorito dallo stato di emergenza politico dichiarato per Santorini, che snellisce l'iter burocratico e favorisce ad esempio l'accesso a fondi Ue''. Grazie a questi fondi, aggiunge, ''è stato promesso che inizieranno i lavori per costruire un porto nel sud dell'isola, dove poter far attraccare i traghetti''.

Da siciliano, Chimenti spiega di essere ''abituato alle scosse sismiche'', ma allo stesso tempo dice che no, ''non ho avuto paura''. Nemmeno della scossa più forte, quella registrata ieri sera di magnitudo 5.3 della scala Richter. ''L'abbiamo avvertita, ma qui tutte le case e le strutture ricettive sono costruite nel rispetto dei parametri antisismici. E sono case alte al massimo due piani'', spiega. Questo perché ''dopo il terribile terremoto del 1956 di magnitudo 7.7, con 50mila scosse in sei mesi, a Santorini si è investito nella sicurezza'' e le case e le varie attività rispettano gli ''standard antisismici''. L'importante, aggiunge, è aver compreso che lo sciame sismico attuale è di natura tettonica e non vulcanica, ''i test effettuati ieri hanno rilevato che non c'è variazione di gravità, né risalita del magma''. (di Melissa Bertolotti)

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Esteri

Vespucci, sosta ad Alessandria d’Egitto e inizio tour nelle...

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Dal 12 al 17 febbraio

Vespucci, sosta ad Alessandria d’Egitto e inizio tour nelle acque del Mare Nostrum

La Nave Amerigo Vespucci farà sosta ad Alessandria d’Egitto dal 12 al 17 febbraio. Si tratta della seconda visita dello storico veliero e nave scuola della Marina Militare, Ambasciatore del Made in Italy nel mondo, nella città egiziana in 93 anni di storia ed è proprio da qui che Nave Amerigo Vespucci inizierà il suo tour nelle acque del Mare Nostrum.

All’iniziativa “Tour Mediterraneo di Nave Amerigo Vespucci e Villaggio IN Italia” voluta dal Ministro della Difesa Guido Crosetto aderiscono, con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, 12 Ministeri. L’iniziativa è realizzata da Difesa Servizi spa.

Giovedì 13 febbraio, Rai, media partner del Tour Mondiale, si conferma al fianco di Nave Vespucci anche per il Tour Mediterraneo con uno speciale collegamento con il Festival di Sanremo, nel corso della 75esima edizione della celebre manifestazione canora trasmessa dall’Italia in eurovisione, come già annunciato anche dal conduttore e direttore artistico Carlo Conti.

Accolti dall’Ambasciatore dell’Italia in Egitto Michele Quaroni, saranno presenti ad Alessandria d’Egitto e a bordo di Nave Amerigo Vespucci: Francesco Lollobrigida, Ministro dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e Alessandro Giuli, Ministro della Cultura.

Sabato 15 febbraio è in programma l’evento “il Vespucci incontra l’Egitto”, evento culturale ed enogastronomico organizzato dal Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste e dal Ministero della Cultura, con il supporto dell’Ambasciata d’Italia, dell’Agenzia ICE e dell’Istituto Italiano di Cultura del Cairo.

A partire dalle 17.30 una lettura di una selezione di brani di Giuseppe Ungaretti e Tommaso Marinetti (declamati dall’attore italiano Davide Rondoni e attrice egiziana Fatma Adel) e un’esibizione musicale che vedrà il coinvolgimento della Soprano Fiorenza Mercatali e del Tenore Paolo Mascari e la speciale partecipazione della Soprano egiziana Gala El Hadidi, accompagnati al pianoforte dal Maestro Francesco De Poli.

Saranno presenti anche 250 giovani studenti dell’Istituto «Don Bosco» di Alessandria d’Egitto, che Ungaretti frequentò durante la sua infanzia e, con l’occasione, verranno esposti i registri di classe e la pagella del grande poeta italiano.

Nel corso dell’evento pomeridiano grande spazio anche alle eccellenze gastronomiche con una degustazione del gelato dei mercati dei contadini, un progetto a cura del MASAF appena avviato ad Alessandria D’Egitto e che sta ottenendo ottimi risultati con Filiera Italia.

La sera del 15 febbraio verranno anche consegnati i riconoscimenti agli Ambasciatori della Qualità Italiana nel Mondo nel corso di una cena speciale a bordo di Nave Amerigo Vespucci dedicata alla candidatura UNESCO della Cucina Italiana come patrimonio immateriale dell'umanità, organizzata insieme al Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali del governo italiano.

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