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Israele-Hamas, tregua da domani: “25 ostaggi su 33 ancora vivi”

Saranno 737 i prigionieri che verranno liberati in cambio dei primi sequestrati. Intercettati due missili dallo Yemen. Almeno 123 morti da annuncio cessate il fuoco. Netanyahu: "Se fase due fallisce, la guerra riprenderà con sostegno Usa"

Distruzione a Gaza (Afp)

L'attesa tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza entrerà in vigore alle 8:30 di domani mattina, domenica 19 gennaio. Ad annunciarlo sono state le autorità del Qatar, in qualità di mediatore, dopo che nella notte il governo israeliano ha approvato l'accordo sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi.

"Come coordinato dalle parti e dai mediatori, il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza inizierà alle 8:30 di domenica 19 gennaio, ora locale di Gaza", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar Majed al-Ansari su X. "Consigliamo agli abitanti di esercitare la massima cautela e di attendere indicazioni da fonti ufficiali".

Israele dovrebbe ricevere nel pomeriggio i nomi dei primi tre ostaggi che verranno rilasciati. Lo ha riferito l'emittente pubblica Kan, sottolineando che Hamas darà i nomi al Qatar, che informerà a sua volta il capo del Mossad, David Barnea, il quale contatterà infine le famiglie. Secondo l'emittente, i primi tre ostaggi dovrebbe essere tutte donne civili.

Oggi intanto in Israele, anche nelle zone di Gerusalemme e Tel Aviv, sono tornate a suonare le sirene dell'allarme antiaereo mentre le forze israeliane (Idf) hanno confermato che sono stati intercettati due missili, lanciati dallo Yemen.

Il via libera di Israele

Dopo il primo 'ok' ieri del gabinetto di sicurezza, il via libera del governo israeliano è arrivato dopo una riunione fiume durata oltre 5 e nonostante il voto contrario del ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich.

L'intesa, secondo i media ebraici, ha avuto il via libera da 24 ministri. Ci sono stati 8 voti contrari. Hanno votato contro il ministro della Sicurezza nazionale Itamar Ben-Gvir, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich e gli esponenti dei loro due partiti, Otzma Yehudit e Sionismo religioso, il ministro David Amsalem, che non ha diritto di voto nel gabinetto di sicurezza e il ministro esponente del Likud Amichai Chikli. Gli oppositori dell'accordo possono presentare un ricorso all'Alta Corte di Giustizia, anche se è improbabile che la corte intervenga.

Gli ostaggi ancora vivi

Funzionari israeliani hanno affermato di ritenere siano vivi 25 dei 33 ostaggi che dovrebbero essere rilasciati da Hamas nella prima fase di attuazione dell'accordo approvato nelle scorse ore dal governo Netanyahu per la tregua nella Striscia di Gaza e il rilascio degli ostaggi in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi. E' quanto si legge sul sito di notizie israeliano Ynet.

737 detenuti liberi nella prima fase dell'accordo

Il ministero della Giustizia israeliano ha annunciato che 737 detenuti palestinesi saranno liberati nel quadro della prima fase dell'accordo. In una dichiarazione postata sul sito, il ministero afferma che "il governo approva" il "rilascio di 737 prigionieri e detenuti" attualmente sotto la custodia del servizio carcerario, in cambio dei primi ostaggi israeliani nelle mani di Hamas.

La lista include numerosi terroristi che stanno scontando condanne all'ergastolo per omicidio: tra loro esponenti di Hamas, della Jihad islamica palestinese e del movimento Fatah. A darne notizia è il Times of Israel. Il quotidiano cita poi un comunicato del Ministero della Giustizia in cui si annuncia che il primo gruppo di prigionieri coinvolti nell'accordo non sarà rilasciato prima delle 16 di domani.

Tra i nomi anche quello di Zakaria Zubeidi, già leader delle Brigate dei Martiri di Al-Aqsa in Cisgiordania. Zubeidi fu coinvolto in un'evasione da una struttura detentiva di massima sicurezza nel nord di Israele nel 2021 per poi essere nuovamente arrestato assieme ai suoi compagni di fuga.

L'anno scorso l'IDF ha ucciso suo figlio Mohammed insieme a diversi altri uomini armati in un attacco con un drone. Zubeidi figlio veniva descritto dai militari israeliani come "terrorista di spicco dell'area di Jenin". A riferirne è il 'Times of Israel'.

Familiari ostaggi a Netanyahu: "Subito i negoziati per la seconda fase accordo"

Nuovo appello al governo israeliano del Forum dei familiari degli ostaggi e dei dispersi. Chiedono all'esecutivo di Benjamin Netanyahu di iniziare a lavorare per negoziare l'attuazione delle prossime fasi dell'accordo con Hamas prima di quanto previsto dall'intesa annunciata e ricordano che oggi ricorre "il secondo compleanno di Kfir Bibas", il più piccolo degli ostaggi, che ha "trascorso entrambi i suoi primi compleanni prigioniero di Hamas".

"Noi, parenti dei 98 ostaggi, accogliamo con favore l'accordo volto a riportare a casa tutti gli ostaggi. Questo rappresenta uno sviluppo significativo e cruciale che ci avvicina al momento in cui vedremo tutti gli ostaggi tornare a casa, quelli in vita per tornare a vivere con le loro famiglie e i defunti per una giusta sepoltura - si legge in un comunicato rilanciato dal Times of Israel - Chiediamo con urgenza accordi rapidi per garantire che tutte le fasi dell'accordo siano attuate e sottolineiamo che i negoziati per le prossime fasi dovrebbero iniziare prima del sedicesimo giorno".

Almeno 123 morti da annuncio tregua

Sarebbero almeno 123 i morti, compresi 33 minori e altrettante donne, e più di 270 i feriti nella Striscia di Gaza da quando è stato annunciato l'accordo. E' la denuncia che arriva dall'enclave palestinese, come riporta la tv satellitare al-Jazeera. Stando alle informazioni fornite dai soccorritori, 92 persone sono state uccise a Gaza City, 19 a Khan Yunis, dieci nella zona centrale di Gaza e due a Rafah, nel sud della Striscia.

Jihad islamica: "Idf fermi i raid o potrebbero uccidere ostaggi israeliani"

Il portavoce dell'ala militare del Movimento per il Jihad Islamico in Palestina (Pij), Abu Hamza, ha invitato le famiglie degli ostaggi israeliani a chiedere all'Idf di fermare gli attacchi, intensificatisi nelle ultime ore prima dell'entrata in vigore dell'accordo. La Pij, che detiene ostaggi al pari di Hamas, ha avvertito infatti che questo “sarebbe un motivo per uccidere i loro figli”.

Leader Hezbollah: "Accordo per Gaza dimostra tenacia della resistenza"

"Questo accordo, invariato rispetto a quello proposto nel maggio del 2024, dimostra la tenacia dei gruppi della resistenza". Lo ha detto il leader di Hezbollah, Naim Qassem, in un discorso dopo l'annuncio dell'accordo per la tregua nella Striscia di Gaza. Nelle dichiarazioni rilanciate dalla tv satellitare al-Jazeera, il numero uno del Partito di Dio afferma che "i gruppi della resistenza hanno avuto quello che volevano, mentre Israele non è stato in grado di prendersi quello che cercava".

Netanyahu: "Ok Usa a riprendere guerra Gaza se fase 2 fallisce

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ottenuto garanzie sia dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, quanto dal futuro inquilino della Casa Bianca Donald Trump, che potrà riprendere la guerra nella Striscia di Gaza se non dovesse reggere la seconda fase dell'accordo con Hamas. Durante la riunione del gabinetto di sicurezza, Netanyahu ha letto ai ministri la trascrizione di alcuni dei suoi colloqui con Biden e con Trump. Ai due leader americani, il presidente israeliano ha chiarito di disporre di tutti i mezzi per garantire la sicurezza dello stato di Israele.

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Santorini, dichiarato stato emergenza. Alto rischio frane

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Terra trema ancora: mercoledì sera la peggiore scossa degli ultimi giorni, con una magnitudo di 5,2

Santorini  - (Afp)

Dichiarato lo stato d'emergenza a Santorini, in Grecia. L'isola continua a tremare: mercoledì sera è stata registrata la peggiore scossa degli ultimi giorni, con una magnitudo di 5,2 della scala Richter. Lo scrive il quotidiano Kathimerini, sottolineando che il timore principale deriva dal ''rischio elevato'' di frane a Thira e Thirasia, come ha avvertito l'Associazione ellenica per la prevenzione dei disastri.

Dal 31 gennaio si sono verificati una serie di terremoti. Lo stato di emergenza permetterà alle autorità di avere un accesso più rapido alle risorse statali. La decisione, annunciata dal ministero della Protezione civile di Atene, è stata presa dopo la scossa di magnitudo 5.2 a nord-est di Santorini. Il portavoce del governo di Atene Pavlos Marinakis ha confermato che numerosi servizi di emergenza sono già stati mobilitati per supportare l'isola delle Cicladi. A ora sono 11mila i residenti e i lavoratori stagionali che hanno lasciato l'isola delle Cicladi.

"I vigili del fuoco, la polizia, la guardia costiera, le forze armate e i servizi medici di emergenza hanno aumentato la loro presenza a Santorini e nelle isole circostanti", ha detto Pavlos nel corso di una conferenza stampa. Nonostante i danni siano minimi, lo sciame sismico ha provocato l'esodo di migliaia di residenti e lavoratori stagionali, la maggior parte dei quali è fuggita sulla terraferma greca in traghetto.

I residenti, quelli che sono rimasti, solo ieri hanno avvertito 20 scosse sismiche con una magnitudo superiore al 4 e otto terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 4,8 nell'arco di 20 minuti. Nel frattempo il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e il ministro per la Protezione civile Vassilis Kikilias hanno ribadito l'appello alla calma rivolto alla popolazione dell'isola spiegando, accanto a scienziati, la particolarità del fenomeno geologico che è complesso e la prontezza delle autorità nel gestirlo.

Mitsotakis ha sottolineato che "in questa situazione direi che è richiesta un'obbedienza assoluta, in senso buono, alle indicazioni della Protezione civile, che a sua volta tiene conto di tutti i dati scientifici provenienti dai due comitati che si riuniscono quotidianamente". Come ha spiegato in conferenza stampa il presidente dell'Associazione ellenica per la prevenzione dei disastri, Efthymios Lekkas, il rischio frane è maggiore presso il vecchio porto di Fira, il porto di Athinios, la rete stradale di Ormos, le zone di Ammoudi e Armeni a Oia, l'insediamento di Korfos e la zona di Monopati a Thirasia.

Mitsotakis si recherà domani a Santorini per verificare di persona la situazione sull'isola. Vasilis Karastathis, direttore del Geodynamic Institute, ha dichiarato a ERTNews che "la sismicità continua allo stesso ritmo dei giorni precedenti, intensa" e "abbiamo un numero piuttosto elevato di terremoti di magnitudo superiore a 4". Inoltre ''non abbiamo visto alcun segno che si stia dirigendo verso la diminuzione" di intensità.

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Sanremo 2025, le pagelle della Crusca: ecco le canzoni...

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Achille Lauro, Coma_Cose e Clara conquistano un 7

Achille Lauro e Coma_Cose - (Fotogramma)

Per le loro canzoni Achille Lauro, Coma_Cose e Clara conquistano ampiamente la sufficienza: ricevono un 7 nelle prime pagelle linguistiche dell'Accademia della Crusca, affidate all'accademico Lorenzo Coveri, che sta studiano i testi delle canzoni in gara al Festival di Sanremo 2025. Le pagelle sono pubblicate dal sito Mentelocale di Genova e rilanciate dal canale ufficiale della Crusca su Intagram.

Il testo di Lauro, spiega il professor Coveri, è "caratterizzato da un italiano scabro e informale, vicino al parlato, con mascolinizzazione del modello di automobile, e un'apertura al discorso diretto che non riesce a nascondere qualche nota più intima, con echi del repertorio canzonettistico vintage. Un duro dal cuore tenero". Chiara si presenta con "un testo molto ambizioso, che parla di un amore come di una febbre", arricchito da "preziosità linguistiche: francesismi, tecnicismi, onomatopee, Noblesse oblige".

I "Cuoricini" (parola mai usata a Sanremo, mentre cuore figura in ben 688 canzoni) dei coniugi Zanardelli (Fausto 'Lama' Zanardelli, e Francesca 'California' Mesiano), in arte Coma_Cose, propongono un alto grado di inventività linguistica "qui stemperata dall'ironia e dall'autoironia professionale". Nel testo compare "una strofa da Corriere dei Piccoli. Piccoli come un emoticon", chiosa l'accademico della Crusca.

E se Bresh, con "La tana del Granchio', raggiunge un 6 utilizzando "una lingua contemporanea, colloquiale", Brunori Sas con 'L'albero delle noci' conquista un 9: "Molte figure colpiscono per originalità...", "usa una lingua di matrice letteraria, ricca e sontuosa, ma anche oscillante tra noto e nuovo cui si può perdonare qualche eccesso di sentimentalismo".

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Trattori, torna la protesta: sabato in 50 su Roma

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La delegazione di trattori da Lazio, Emilia Romagna e Toscana da Torrimpietra a piazza Irnerio

Roma, un momento della manifestazione degli agricoltori a febbraio 2024 (Fotogramma)

Torna la protesta dei trattori che sabato 8 febbraio punteranno su Roma. Attesa a piazza Irnerio, nella mattinata verso le ore 12, una delegazione di 50 trattori da Lazio, Emilia Romagna e Toscana al termine di un 'corteo' che partirà da Torrimpietra. E' la prima protesta dei trattori su Roma del 2025. Le motivazioni, dice all'Adnkronos Salvatore Fais, socio fondatore di 'Agricoltori italiani', "sono le stesse dell'anno passato perché non abbiamo ottenuto nulla dal governo: l'agricoltura penalizzata rispetto alle multinazionali e penalizzata dalla burocrazia, costi di produzione alti, nessun intervento sul grano, il problema alluvioni su cui bisogna intervenire...".

Le richieste dei trattori restano dunque le stesse, altro che dazi: "I dazi non ci preoccupano perché il prodotto italiano è pregiato e ha mercato, il problema semmai è il mercato interno nazionale, il made in Italy costa troppo e va ritrovato il giusto equilibrio tra produttore e Gdo", sottolinea Fais.

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