Il presidente ucraino pubblica le foto dei primi militari di Pyongyang catturati nel Kursk: "Operazione non facile". Droni ucraini contro palazzi in Russia
L'Ucraina ha catturato due soldati nordcoreani nel Kursk, poi trasferiti a Kiev e interrogati in queste ore dai servizi di sicurezza ucraini. Ad annunciarlo in un post su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, che parla di un'operazione "non facile" perché "le forze russe e il personale militare nordcoreano solitamente uccidono i loro feriti per cancellare ogni prova del coinvolgimento della Corea del Nord nella guerra contro l'Ucraina".
"I nostri soldati hanno catturato personale militare nordcoreano nella regione del Kursk", in Russia, e "due soldati, feriti, sono stati trasportati a Kiev, dove stanno ora parlando con il servizio di sicurezza dell'Ucraina", ha scritto il presidente.
Our soldiers have captured North Korean military personnel in the Kursk region. Two soldiers, though wounded, survived and were transported to Kyiv, where they are now communicating with the Security Service of Ukraine.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) January 11, 2025
This was not an easy task: Russian forces and other North… pic.twitter.com/5J0hqbarP6
Zelensky ringrazia poi i militari ucraini che hanno catturato "queste due persone" e aggiunge che "questi due soldati nordcoreani, come tutti i prigionieri di guerra, stanno ricevendo l'assistenza medica necessaria". Il presidente aggiunge di aver dato disposizione ai servizi ucraini affinché "garantiscano l'accesso dei giornalisti a questi prigionieri". "Il mondo deve sapere la verità su quanto sta accadendo", conclude nel post accompagnato dalle foto di due feriti.
"La sicurezza dell'Europa e dell'Indo-Pacifico sono direttamente collegate", ha quindi commentato in un post su X il ministro degli Esteri ucraino, Andrii Sybiha, che interviene nella vicenda dei "primi prigionieri di guerra nordcoreani ora a Kiev", dopo quanto reso noto dal presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "Truppe regolari nordcoreane, non mercenari, impegnate in una guerra di aggressione contro un Paese europeo - aggiunge Sybiha, rilanciando il post di Zelensky - Serve la massima pressione contro i regimi a Mosca e Pyongyang".
Mosca: "Droni ucraini contro palazzi in Russia"
Feriti nella Russia occidentale, dove droni ucraini avrebbero colpito due palazzi nella cittadina di Kotovsk, nella regione di Tambov. Diverse persone sarebbero rimaste ferite da schegge di vetri andati in frantumi, ha denunciato via Telegram il governatore Evgeny Pervyshov, precisando che comunque i danni sono di lieve entità. L'agenzia russa Tass ha riferito di un attacco di droni ucraini.
Solo ieri, una fonte della sicurezza russa aveva denunciato alla Tass come l'esercito ucraino avesse colpito un supermercato nel distretto Kievsky di Donetsk, probabilmente utilizzando un lanciarazzi multiplo Himars. "Si ritiene che un sistema Himars sia stato utilizzato per colpire il supermercato Moloko nel distretto di Kievsky. Quattro persone sono rimaste ferite", aveva spiegato.
Oltre al supermercato, danneggiate le finestre di diversi edifici residenziali, un grattacielo per uffici, un istituto nelle vicinanze e almeno dieci auto.
Russia prende il controllo di Shevchenko
Le forze russe hanno preso il controllo della cittadina di Shevchenko nella regione di Donetsk, ha intanto reso noto il ministero della Difesa a Mosca, citato dall'agenzia Tass.
Biden: "Putin in condizioni difficili"
Il leader russo Vladimir Putin "si trova in questo momento in condizioni difficili e penso sia davvero importante che non abbia respiro per continuare a fare le cose terribili che ha fatto", ha detto intanto nelle scorse ore ai giornalisti il presidente americano Joe Biden, parlando delle ultime sanzioni contro il settore energetico russo che avranno "un forte impatto" sull'economia russa e "renderanno più difficile per Putin condurre le sue guerre".
Biden ha avuto nelle scorse ore un colloquio telefonico con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che lo ha ringraziato per "il sostegno incrollabile all'indipendenza dell'Ucraina e per il ruolo fondamentale che gli Stati Uniti hanno svolto nell'unire la comunità internazionale". E ai giornalisti il presidente americano ha raccontato di "un lungo colloquio", convinto che con il sostegno occidentale, se continuerà, gli ucraini possano "prevalere".
Esteri
Los Angeles brucia, Meghan rinvia il lancio della serie...
La data è stata posticipata al 4 marzo
A causa dei devastanti incendi che stanno colpendo la Contea di Los Angeles, Meghan Markle ha deciso di posticipare il lancio del suo nuovo programma di lifestyle e cucina, 'With Love, Meghan', che sarebbe dovuto uscire il 15 gennaio.
La decisione
In una dichiarazione, rilasciata ieri dalla duchessa del Sussex, si legge: "Ringrazio i miei partner di Netflix per avermi supportato nel ritardare il lancio, mentre ci concentriamo sulle esigenze di coloro che sono stati colpiti dagli incendi boschivi nel mio stato di provenienza, la California".
Secondo quanto riportato da People, la data della messa in onda della serie composta da otto episodi è stata posticipata al 4 marzo. 'With Love, Meghan' è stato girata a Montecito, anche se non nella casa condivisa dal principe Harry e dalla duchessa, e pare che includa riferimenti allo stato d'origine della reale, che vive in California, e al suo forte legame con esso.
La duchessa del Sussex, che nel giorno delle sue nozze del 2018 ha inserito il papavero della California nel suo velo come omaggio al suo luogo di nascita, venerdì ha incontrato le vittime degli incendi di Los Angeles e il personale dei servizi di emergenza, impegnato a fronteggiare la devastazione. Durante l'uscita pubblica, Meghan era accompagnata dal principe Harry. Insieme, i reali hanno aiutato lo staff della World Central Kitchen di Pasadena a servire i pasti e distribuire beni essenziali alle vittime dell'incendio di Eaton. La coppia, attraverso la loro fondazione Archewell, ha anche contribuito finanziariamente a sostegno delle comunità colpite.
Esteri
Von der Leyen sta meglio, “si sta riprendendo...
La presidente della Commissione europea in fase di ripresa dopo il ricovero
La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen “si sta riprendendo bene” dalla polmonite nella sua casa di Hannover, ma non presiederà il Collegio di questa settimana. Lo afferma la portavoce capo dell’esecutivo Ue, Paula Pinho, nel briefing giornaliero con la stampa, evidenziando che von der Leyen ha chiesto alla vicepresidente esecutiva Teresa Ribera, suo numero due, di subentrare fino al suo rientro. È prevista la partecipazione di von der Leyen agli appuntamenti del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, e della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo, entrambi in agenda per lunedì 20 gennaio.
Pinho promette di tenere la stampa aggiornata riguardo agli sviluppi di von der Leyen, che a quanto apprende Politico e conferma la Commissione è stata ospedalizzata la settimana scorsa per via della polmonite da cui si sta riprendendo al momento - un dato che l’ufficio stampa dell’esecutivo europeo aveva evitato di divulgare, sollevando dubbi sulle pratiche di trasparenza in atto.
La presidente “non è mai stata attaccata al respiratore” e non è mai andata in terapia intensiva, assicura Pinho, sottolineando che nel periodo di malattia è stata in grado di mantenersi operativa e dialogare, tra gli altri, con la presidente del Consiglio italiana, Giorgia Meloni.
Esteri
Gaza, svolta nella notte: per Israele “accordo su...
Tel Aviv ha presentato un piano ai mediatori di Doha che descrive in dettaglio la presenza israeliana nella Striscia durante e dopo il cessate il fuoco. Attesa entro 24 ore risposta fratello Sinwar. Il movimento islamista ai detenuti palestinesi: "Presto liberi"
Ore cruciali per il futuro della Striscia di Gaza. Israele ed i Paesi mediatori (Qatar, Egitto e Stati Uniti) hanno raggiunto un'intesa su una bozza di accordo per il cessate il fuoco ed il rilascio degli ostaggi e l'hanno inoltrata a Hamas. Lo riferisce su X il giornalista di Axios, Barak Ravid, citando due funzionari israeliani e una fonte al corrente dei dettagli dell'intesa.
Le fonti hanno spiegato che i mediatori sono ora in attesa della risposta della fazione palestinese. Un funzionario israeliano ha spiegato che la decisione sarà presa dal capo dell'ala militare di Hamas a Gaza e fratello dell'ex leader, Mohammed Sinwar. Secondo i due funzionari israeliani, la risposta è attesa entro le prossime 24 ore. "Sembra che siamo diretti verso un accordo - ha affermato uno dei due funzionari - Israele è stato molto flessibile negli ultimi giorni su una serie di questioni, ma stiamo aspettando la risposta di Hamas e solo allora ne avremo la certezza".
La conferma di Hamas
Anche Hamas ha confermato che sono stati compiuti progressi. "Rinnoviamo il patto con il nostro popolo fedele e paziente e con i nostri eroici prigionieri nelle prigioni, e affermiamo che abbiamo un appuntamento con la loro imminente liberazione", ha affermato il movimento islamista, citato dal Times of Israel.
La svolta nei colloqui svoltisi a Doha ci sarebbe stata durante la notte. Un funzionario del Qatar ha affermato che sia Israele che Hamas hanno ricevuto una bozza “definitiva” della proposta, anche se in seguito un funzionario israeliano ha smentito tale affermazione.
Israele sta ''lavorando duramente'' per arrivare a un accordo che favorisca il rilascio degli ostaggi ancora nella Striscia di Gaza, ha dichiarato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar nel corso di una conferenza con il capo della diplomazia danese Lars Lokke Rasmussen. "Ci sono stati progressi nei negoziati per il rilascio degli ostaggi. Israele vuole davvero il rilascio degli ostaggi e sta lavorando duramente perché si arrivi a un accordo", ha affermato Sa'ar.
Israele chiede zona cuscinetto
Si prevede che un possibile accordo preveda il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi, tra cui detenuti per terrorismo, per garantire la libertà degli ostaggi detenuti nella Striscia. Si ritiene che 94 dei 251 ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre siano ancora a Gaza, compresi i corpi di almeno 34 persone la cui morte è stata confermata dalle Idf.
Secondo quanto riporta Al-Quds Al-Arabi, Israele ha presentato un piano che descrive nei dettagli la presenza israeliana nell'enclave palestinese con la richiesta di una zona cuscinetto di circa un chilometro e mezzo lungo il confine di Gaza che rimarrà sotto il controllo di Tel Aviv. In precedenza, un'area di 300 metri era stata considerata come zona cuscinetto: sebbene non vi fosse alcuna presenza delle Idf, c'era un accordo secondo cui le truppe avrebbero sparato a coloro che fossero entrati in quel territorio.
Il rapporto afferma che è stato raggiunto un accordo sulle varie aree dalle quali le Idf si ritireranno nella prima e nella seconda fase dell'accordo, sottolineando che il cauto ottimismo degli Stati Uniti deriva dal fatto che l'attuale formulazione dell'accordo prevede il rilascio di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi concordati nelle prime due fasi.
Il rapporto afferma che gli argomenti ancora in discussione includono il numero di prigionieri palestinesi da rilasciare e dove verrebbero rilasciati coloro che scontano pene severe. Israele ha affermato di aver bisogno di sapere quanti degli ostaggi sono vivi prima di accettare una cifra. Secondo Al-Quds Al-Arabi, sono stati raggiunti accordi anche sulla gestione degli aiuti umanitari all'interno della Striscia.
Il quotidiano israeliano Haaretz, citando una fonte anonima, ha rivelato che uno dei temi che più starebbe rallentando i negoziati di Doha, sarebbe il rifiuto ostinato, da parte di Israele, d'impegnarsi per porre fine alla guerra su Gaza dopo la seconda fase dell'accordo.
La fonte ha detto che Israele proverà ad ottenere al massimo un impegno americano a “lavorare con Israele per porre fine alla guerra”, o in altre parole, una promessa americana di fare pressioni su Tel Aviv per porre fine alla guerra, senza però la condizione che Israele accetti apertamente tale impegno.
Telefonata Biden-Netanyahu
Continua intanto la pressione degli Usa, con il presidente Joe Biden che ieri ha telefonato al premier israeliano Benjamin Netanyahu. Nel corso del colloquio, riferisce l'ufficio del premier, "il primo ministro ha discusso con il presidente americano dei progressi nei negoziati per il rilascio dei nostri ostaggi e lo ha aggiornato sul mandato che ha affidato alla squadra di negoziatori a Doha, con l'obiettivo di far avanzare il rilascio degli ostaggi", si legge. Netanyahu ha anche espresso gratitudine a Biden e al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump per gli sforzi compiuti per ottenere il rilascio degli ostaggi.
Da parte sua, Biden ha "sottolineato la necessità immediata" di un cessate il fuoco e di un accordo per la liberazione degli ostaggi tra Israele e Hamas.
Idf: intercettato drone dallo Yemen
Un drone lanciato contro Israele dallo Yemen è stato intercettato poco fa dall'aeronautica militare israeliana. Lo ha reso noto l'esercito israeliano, precisando che un elicottero dell'Iaf ha abbattuto il velivolo senza pilota nei pressi della comunità meridionale di Gvulot.