Bonifici istantanei: la rivoluzione digitale che cambierà il modo di pagare
A volte, basta una piccola scintilla per dare il via a un grande cambiamento. E il 9 gennaio 2025 potrebbe essere ricordato come una di quelle date che segnano un prima e un dopo. Perché? Perché grazie al nuovo Regolamento Europeo 886/2024, i bonifici istantanei diventeranno finalmente accessibili a tutti, con costi identici a quelli dei bonifici ordinari. Sì, avete capito bene. Basta discriminazioni tra chi sceglie la velocità e chi opta per il risparmio. Ora, è tutta un’altra storia.
Un passo avanti verso l’equità
Facciamo un esempio concreto: siete un professionista, avete appena completato un lavoro urgente e aspettate il pagamento per acquistare nuovi materiali. Con un bonifico istantaneo, i soldi arrivano subito, senza quella frustrante attesa dei tempi bancari. Oppure, pensate a una famiglia che deve pagare una bolletta imminente. Grazie a questa novità, niente più ansie da scadenza o rischi di interruzioni di servizio. Una vera boccata d’ossigeno per chi vive il quotidiano con la pressione del tempo.
Ma cosa cambia davvero? Due tappe fondamentali sono previste per il 2025:
- Dal 9 gennaio, tutte le banche italiane dovranno equiparare i costi dei bonifici istantanei a quelli ordinari. Basta differenze abissali nelle commissioni: è finita l’era in cui un bonifico istantaneo poteva costare anche 2 euro mentre quello ordinario era gratuito (o, comunque, aveva dei costi inferiori).
- Entro il 9 ottobre, tutte le banche saranno obbligate a mettere a disposizione i bonifici istantanei, sempre, senza pause o scuse. Immaginate: è la Vigilia di Natale, avete dimenticato quel regalo per vostra sorella, o è Ferragosto e dovete pagare quel tecnico che vi ha salvato la giornata. Beh, in meno di 10 secondi potrete trasferire i soldi, senza dovervi preoccupare di orari, giorni festivi o chiusure bancarie. Praticamente è come avere la banca sempre in tasca, pronta ad aiutarvi, ovunque e in qualsiasi momento. Inoltre sarà anche introdotto un sistema di verifica del beneficiario per evitare errori e frodi, controllando la corrispondenza tra il nome del destinatario e l’IBAN.
Una spinta verso l’innovazione
Dietro questa rivoluzione c’è una visione più ampia. Rendere i bonifici istantanei accessibili significa non solo facilitare la vita dei cittadini, ma anche trasformare il settore bancario. Pensateci: processi più rapidi, costi operativi ridotti fino al 20%, banche più competitive. E poi c’è il lato tecnologico: questa normativa obbligherà gli istituti a investire in infrastrutture più avanzate. È come spingere tutti a fare un salto di qualità, senza scuse.
E la fiducia? Quella cresce. Sapere che il sistema è sicuro, veloce e accessibile aumenta la voglia di usare i pagamenti digitali. Per l’economia è una spinta in più: meno contante, più efficienza.
Perché un regolamento europeo?
Semplice: uniformità. L’obiettivo è rendere i pagamenti digitali più equi e alla portata di tutti. Tra i vantaggi più evidenti ci sono:
- Costi uguali per tutti: Stop alle disparità. Sia che viviate in una grande città o in un piccolo paese, le commissioni saranno le stesse.
- Rapidità: Meno di 10 secondi per trasferire denaro. Sempre. Senza pause festive.
- Sicurezza: Grazie ai controlli automatici sull’IBAN e il nome del beneficiario, gli errori e le frodi saranno drasticamente ridotti – tuttavia, per questo bisognerà aspettare l’introduzione del “Verification of Payee” (VoP) che avverrà gradualmente entro il 9 ottobre 2025.
Quest’ultimo punto merita un approfondimento. Immaginate di inserire un IBAN sbagliato. Oggi, in alcune banche, non ci sono verifiche automatiche. Con il nuovo regolamento, in vigore dal 9 ottobre, il sistema segnalerà subito se c’è una discrepanza tra il nome del destinatario e l’IBAN. Una sicurezza in più per tutti noi.
I vantaggi per voi, consumatori
Ecco cosa cambia, in concreto, per chi usa i bonifici:
- Fondi disponibili subito: Niente più attese di giorni lavorativi.
- Comodità senza precedenti: Che sia una bolletta, un acquisto o un pagamento urgente, tutto si risolve in pochi secondi.
- Trasparenza: Sapere che i costi sono uguali ovunque elimina ogni dubbio o preoccupazione.
E non dimentichiamo il limite massimo trasferibile: 100.000 euro. Una cifra che rende i bonifici istantanei perfetti non solo per le famiglie ma anche per le aziende.
Cosa aspettarsi dal futuro
Ogni grande novità si porta dietro i suoi intoppi, è normale. Prendete i bonifici istantanei, ad esempio: una volta che li avete inviati, è fatta. Fine. Nessun tasto “annulla”, nessun margine di errore. Questo vuol dire che dobbiamo essere un po’ più attenti, più scrupolosi quando scriviamo un IBAN o il nome del destinatario. Non è il momento per distrazioni. Poi ci sono le truffe online – sì, quelle non spariranno mai del tutto. Ma le banche, fortunatamente, si stanno dando da fare: doppie autenticazioni, controlli sulle transazioni strane, e pure qualche campagna per insegnarci a riconoscere i pericoli. Insomma, un po’ di impegno da parte loro c’è.
E c’è pure un’altra cosa da dire. Per usare i bonifici istantanei, servono tecnologia e internet. E qui, chi non ha un cellulare decente o vive in una zona senza rete potrebbe sentirsi escluso. Ma è una questione di tempo, dai. La tecnologia è così: parte piano, lascia indietro qualcuno, poi si espande. Lentamente. Alla fine, ci arriveremo tutti.
Una rivoluzione che guarda avanti
Parliamoci chiaro: l’equiparazione dei costi tra bonifici ordinari e istantanei non è solo una mossa tecnica, è una rivoluzione. Una di quelle che ti toccano davvero, che cambiano le cose, anche nel quotidiano. Perché eliminare il contante, spingere verso i pagamenti digitali, significa tanto. Meno sprechi, meno monete che girano inutilmente, meno camion che trasportano soldi su e giù per l’Italia. È un piccolo pezzo di sostenibilità che entra nella nostra vita senza fare troppo rumore ma che lascia il segno.
E poi, diciamolo: è un cambiamento che guarda al futuro. Non è solo questione di comodità – anche se poter trasferire soldi in un attimo è fantastico. È questione di fiducia. Fiducia che il sistema bancario diventi davvero alla portata di tutti. Fiducia che l’economia trovi nuovi slanci, nuovi modi per crescere. Il 2025 è praticamente qui. Siete pronti a viverlo, a lasciarvi trasportare in questa nuova era digitale? Perché, che lo vogliamo o no, sta arrivando. E sembra promettere bene.

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Economia
Successo globale per la 56a edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna

La 56a edizione di Cosmoprof Worldwide Bologna ha chiuso i battenti con risultati straordinari, consolidandosi ancora una volta come evento di riferimento per l’industria cosmetica internazionale. Con la partecipazione di oltre 255.000 professionisti provenienti da 150 nazioni e la presenza di 3.128 aziende rappresentative di 65 Paesi e oltre 10.000 marchi, Bologna si è riconfermata capitale mondiale della bellezza.
Gli attori più rilevanti del settore si sono dati appuntamento a Bologna per stringere nuove collaborazioni, individuare tendenze emergenti e condividere esperienze. Grazie al Buyer Program di Cosmoprof, strumenti esclusivi di networking e matchmaking hanno permesso ai partecipanti di ottimizzare la loro presenza. Un ricco calendario di workshop, sessioni formative, dimostrazioni e spettacoli ha ulteriormente arricchito l’esperienza dei visitatori.
Gianpiero Calzolari, presidente di BolognaFiere Cosmoprof, ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti quest’anno. Abbiamo registrato un incremento del 4,5% nel numero di visitatori rispetto all’edizione precedente, con una significativa partecipazione internazionale. Questo è stato possibile grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Ice – Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane, che ha facilitato l’arrivo di 80 delegazioni dai principali mercati globali. Cosmoprof continua a rappresentare un supporto fondamentale per lo sviluppo del Made in Italy, dimostrando la vitalità del settore e l’interesse per nuove soluzioni di business.”
Secondo Calzolari, l’intera industria della bellezza è in crescita costante. “Entro il 2025, il comparto è destinato a superare un fatturato globale di 612 miliardi di euro, come indicato da Euromonitor International. Cosmoprof si conferma un partner insostituibile per gli operatori del settore.”
Quest’anno, la fiera ha visto un’offerta espositiva di altissimo livello, rappresentando il meglio dell’industria cosmetica mondiale. L’ottimizzazione degli spazi espositivi, con l’introduzione di nuove categorie merceologiche, ha portato a una crescita del 5,8% dell’area espositiva rispetto al 2022. Con 29 padiglioni nazionali e il 78% degli espositori provenienti dall’estero, Cosmoprof si è riaffermata come evento strategico per il settore.
Matteo Zoppas, presidente di Agenzia Ice, ha sottolineato che l’export cosmetico ha registrato nel 2023 un aumento di oltre il 20% rispetto al 2022, con un ulteriore incremento dell’11,4% nel 2024. “La cosmetica si conferma un motore trainante per il Made in Italy, con esportazioni pari a 8,4 miliardi di euro, che rappresentano oltre il 40% del fatturato complessivo del settore. Per l’edizione 2025, Ice ha collaborato attivamente, portando in Italia 220 operatori, buyer e Key Opinion Leaders (KOL) da 80 Paesi, facilitando così l’incontro tra domanda e offerta.”
La partnership con Cosmetica Italia è stata altrettanto determinante. Benedetto Lavino, presidente dell’associazione nazionale imprese cosmetiche, ha evidenziato: “Con un fatturato di 16,5 miliardi di euro, la cosmetica è uno dei comparti del Made in Italy con la maggiore crescita delle esportazioni, registrando un incremento del 12% in un solo anno. Il saldo commerciale vicino ai 4,7 miliardi di euro dimostra il ruolo strategico del settore nel manifatturiero italiano.”
Lavino ha proseguito sottolineando l’importanza dell’internazionalizzazione per posizionare l’Italia tra i principali attori mondiali del settore. “Collaborando con BolognaFiere Cosmoprof, abbiamo enfatizzato l’eccellenza della nostra industria. Inoltre, il settore cosmetico si distingue anche per il suo impatto occupazionale, con 400.000 addetti lungo tutta la filiera.”
Durante l’evento, il confronto con le istituzioni italiane, rappresentate da figure politiche di alto livello come il Ministro delle Imprese del Made in Italy, Adolfo Urso, ha permesso di discutere misure per tutelare la competitività del comparto. Lavino ha concluso: “La sinergia tra imprese e istituzioni è essenziale per affrontare le sfide future.”
L’edizione del 2025 ha messo in luce l’innovazione del settore beauty, rispondendo alle esigenze di consumatori sempre più consapevoli e attenti sia al proprio benessere che all’impatto ambientale delle loro scelte. Soluzioni eco-compatibili, prodotti personalizzati e tecnologie innovative hanno catturato l’interesse dei partecipanti.
Enrico Zannini, Direttore Generale di BolognaFiere Cosmoprof, ha concluso: “Cosmoprof si conferma ancora una volta un’incubatrice di tendenze e idee. Dalla sostenibilità all’intelligenza artificiale, la nostra manifestazione ha offerto una panoramica su come il settore sta evolvendo. Nei prossimi mesi, continueremo a supportare la nostra community internazionale, gettando le basi per un’edizione 2026 ancora più memorabile.”
Economia
Il Futuro del Giornalismo tra Intelligenza Artificiale e Sostenibilità

Secondo Francesco Oggiano, noto giornalista e fondatore del Digital Journalism Festival (Djf), il futuro del giornalismo affronta sfide cruciali come l’adozione dell’intelligenza artificiale e la ricerca di modelli di sostenibilità economica sulle piattaforme digitali. Tuttavia, non è solo la tecnologia a rappresentare un punto di svolta. Oggiano sottolinea anche il rischio di un appiattimento creativo: “All’interno di questi ecosistemi, grazie alla tecnologia, rischiamo di produrre contenuti troppo simili tra loro”.
Durante un’intervista, il giornalista ha raccontato come è nata l’idea di un festival dedicato al futuro dell’informazione digitale. “Il progetto ha preso forma durante la pandemia di Covid-19, quando eravamo confinati nelle nostre abitazioni. In quel periodo ho sperimentato con incontri virtuali e, dopo diversi tentativi, è arrivata l’occasione di organizzare un evento in presenza”. Oggiano ha espresso il desiderio che questo festival rappresenti solo l’inizio: “Nella mia visione, il Digital Journalism Festival è il primo capitolo di una lunga serie di edizioni”.
Il giornalismo, una professione che ha subito profondi cambiamenti negli ultimi anni, deve affrontare sfide complesse. Oggiano mette in guardia contro un errore già commesso in passato: “In un’epoca in cui ci si è lasciati travolgere dall’immediatezza delle news online, abbiamo spesso privilegiato la quantità rispetto alla qualità degli articoli”. Egli avverte che il rischio ora è di replicare lo stesso errore, ma con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale al posto delle persone. “Dobbiamo evitare di cadere negli stessi automatismi”, ha concluso con fermezza.
Finanza
Il futuro del settore bancario italiano: possibili scenari e prospettive

Si delinea un possibile scenario a tre nel panorama bancario italiano. Qualora le ipotizzate operazioni di fusione si concretizzassero, si assisterebbe alla formazione di tre grandi gruppi bancari: Unicredit-Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena-Mediobanca. Un’analisi condotta da Fabio Caldato, Portfolio Manager di AcomeA Sgr, evidenzia che il neo-gruppo Unicredit-BPM potrebbe dominare il mercato con una capitalizzazione stimata di 98 miliardi di euro e utili previsti pari a 11,2 miliardi, confermandosi come il soggetto più redditizio. Subito dopo si collocherebbe Intesa Sanpaolo, con una market cap di 85 miliardi e utili di 8,7 miliardi. Infine, il terzo gruppo, MPS-Mediobanca, pur rimanendo più contenuto con 25 miliardi di capitalizzazione, raggiungerebbe utili per 2,6 miliardi.
Dal punto di vista delle valutazioni di mercato, emerge un interessante confronto sui rapporti Price-to-Book. Il gruppo Unicredit-BPM si attesterebbe su un valore di 0,98, una cifra vicina al valore contabile, segno di una valutazione coerente con i significativi utili attesi. Intesa Sanpaolo, invece, registrerebbe un rapporto di 1,10, riflettendo la fiducia degli investitori nella solidità e nella capacità di generare profitti costanti. In coda, il gruppo MPS-Mediobanca avrebbe un rapporto di 0,92.
Questi numeri sembrano dimostrare l’efficienza del mercato azionario, con metriche che si rivelano coerenti sia in termini di capitalizzazione che di valori contabili. Sotto il profilo industriale, i due principali gruppi mantengono una posizione di leadership, sia in termini di dimensioni che di rilevanza sul mercato.
Secondo Caldato, tuttavia, il terzo polo, frutto dell’unione tra MPS e Mediobanca, potrebbe rappresentare un soggetto di grande interesse per il futuro. Sebbene le due banche siano profondamente diverse, una gestione adeguata e una leadership coesa potrebbero favorire una crescita superiore a quella dei due leader attuali, sottraendo loro quote di mercato. Si ipotizza, ad esempio, che il segmento di private banking di Mediobanca potrebbe trovare nuova forza grazie all’integrazione con MPS e ampliarsi ulteriormente sfruttando le peculiarità di entrambe le realtà. Anche il settore dell’investment banking di Mediobanca potrebbe beneficiare di un bacino d’utenza più ampio.
Va comunque sottolineato che, al momento, queste analisi si basano su scenari ipotetici e operazioni non ancora avvenute. Tuttavia, dal punto di vista finanziario, tali progetti presentano prospettive interessanti.
Nonostante queste previsioni, il top management di Mediobanca si oppone con fermezza a tale ipotesi di fusione e potrebbe valutare alternative, tra cui una possibile operazione con Banca Generali o il coinvolgimento di un “cavaliere bianco”.
Infine, ampliando ulteriormente gli scenari, Caldato suggerisce che una potenziale acquisizione di Mediobanca da parte di Unicredit, una possibilità che ha spesso stimolato l’interesse degli investitori, potrebbe avere un impatto significativo. Tale operazione, oltre a creare sinergie e vantaggi di scala, rafforzerebbe in modo definitivo l’influenza del gruppo su Assicurazioni Generali. Tuttavia, non vi sono al momento segnali concreti in questa direzione.