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Manovra, Commissione in stallo: governo non deposita emendamenti
Dopo le proteste dell'opposizione la convocazione è stata aggiornata per le 12 di oggi. Freni: "C'è volontà di fare cose fatte per bene"
Stallo sulla manovra finanziaria 2025. Gli emendamenti governativi che dovevano arrivare durante la notte in Commissione Bilancio della Camera – tra cui quello annunciato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, sull’Ires premiale per le imprese – non sono stati depositati. La V di Montecitorio ha sospeso la seduta per quasi due ore, da mezzanotte e mezza alle 2 circa, ma al termine dello stop si è riunito l’Ufficio di presidenza, limitandosi ad aggiornare la convocazione per le 12 di oggi, sabato 14 dicembre.
"C'è la volontà di fare le cose fatte per bene, nel rispetto delle prerogative dell'opposizione e della maggioranza. La fretta è cattiva consigliera", ha detto il sottosegretario all'Economia, Federico Freni, al termine dei lavori.
Secondo il deputato di Avs, Marco Grimaldi, ci sono stati problemi "di metodo e di merito" rispetto alle proposte di modifica dell’esecutivo. "C’erano tantissime coperture che non potevano stare in un maxi-emendamento. E come abbiamo detto al presidente della Camera e come è successo due anni fa andava spacchettato" e tutt’ora manca, continua Grimaldi, "una copertura che fa capire quali sono le uscite e quali le entrate. Non essendoci i presupposti per accettare un tipo di deposito di questo genere, le opposizioni si sono riservate di dare dei suggerimenti. Vediamo – conclude – se alle 12 saranno accolti”.
Cronaca della giornata
E’ stato un venerdì di stop and go per la V di Montecitorio. Riunitasi per le 11, ieri ha votato un solo emendamento, quello del reddito di cittadinanza, presentato dalle opposizione e respinto, procedendo poi di rinvio in rinvio. Quattro in tutto, il primo in tarda mattinata subito dopo il primo voto della giornata, finché, nel pomeriggio, non è arrivato un primo pacchetto di 5 emendamenti (non onerosi) del governo, tra cui la semplificazione delle procedure di Transizione 5.0, l’accesso in via esclusiva al credito del Fondo mutui prima casa per under 36 e genitori single e l’aumento dell’addizionale comunale per i diritti d’imbarco per i passeggeri dei voli extra-Ue.
I lavori sono ripresi, ma poi sono stati nuovamente sospesi per qualche ora, fino al deposito, in serata, delle proposte dei relatori; in tutto una ventina, hanno scatenato le sonore proteste delle opposizioni, che si sono scagliate soprattutto contro l’emendamento sul trattamento economico dei ministri parlamentari equiparato a quello dei colleghi non eletti e contro la rediviva 'norma anti-Renzi' che vieta a parlamentari, parlamentari italiani eletti al Parlamento Europeo, membri del governo e presidenti di Regione di accettare incarichi retribuiti da parte di soggetti pubblici o privati non aventi sede legale o operativa nell'Unione europea. Tra le proposte figurano anche un aumento dell’1,8% dei pedaggi autostradali nel 2025, l’ipotesi di escludere il personale della Rai dalla stretta sui costi nel prossimo triennio, un allargamento della platea dell’assegno unico, alzando a soglia di Isee che permette alle famiglie di accedere al beneficio dagli attuali 9.360 euro a 10.140 euro.
Dopo una turbolenta discussione – in cui l'opposizione ha accusato la maggioranza di non aver ricevuto nemmeno le relazioni tecniche sulle nuove proposte – i lavori sono stati sospesi una terza per quasi tre ore, dalle 20.30 alle 23, con il voto su circa 5 emendamenti e il prosieguo dei pareri fino all’articolo 56. Un lavoro di circa un’ora, dopodiché la seduta si è interrotta di nuovo: un frenetico via vai di deputati ha marciato nei corridoi del quarto piano di Montecitorio per quasi due ore. Si attendevano le proposte governative sull’Ires premiale per le imprese – il cui arrivo tra sabato e domenica era stato pronosticato dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti – e quella sul prelievo sulle scommesse online annunciata dal sottosegretario Federico Freni, ma non sono arrivate.
Economia
Addio a Giorgio Trombetta, l’imprenditore romano del...
Presidente del Gros, aveva 92 anni
Si è spento ieri, all'età di 92 anni, l'imprenditore romano Giorgio Trombetta, presidente del Gros - Gruppo Romano Supermercati. Lo annuncia una nota diffusa dal gruppo.
La nota dell'azienda
"Il consiglio di amministrazione, il Collegio dei Revisori, i dipendenti e i collaboratori del Gros - Gruppo Romano Supermercati si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Trombetta - si legge - e, con enorme commozione, rendono omaggio a Giorgio Trombetta il quale ha lasciato un segno importante nella storia dell'economia italiana e in particolare di quella romana grazie alle sue qualità di grande uomo e straordinario imprenditore che si è sempre distinto per modernità e visione d'impresa. Dal 2010 Giorgio Trombetta, tra i fondatori del Gros – Gruppo Romano Supermercati, ha assunto la carica di presidente contribuendo con le sue spiccate doti allo sviluppo dell'azienda".
"Il Gros intende rivolgere alla Famiglia del presidente Giorgio Trombetta le più sentite condoglianze e ricordare e ringraziare il presidente Giorgio Trombetta per tutto ciò che ha fatto in questi anni, coniugando le scelte imprenditoriali all'umanità espressa per applicarle. Lascerà un grande vuoto che il Gros cercherà di colmare con impegno e dedizione, nella consapevolezza di essere custode dei suoi preziosi insegnamenti e proseguendo nell’attuazione delle strategie di sviluppo e di crescita condivise fino agli ultimi istanti della sua esistenza", conclude la nota.
Economia
Risparmio, Findomestic, 65% italiani che mette da parte...
Negli ultimi mesi solo il 33% degli italiani ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare qualcosa del reddito guadagnato (in media l’8%), ma quasi 7 su 10 dichiarano di avere comunque soldi da parte.
Il 65% degli italiani che ha risparmiato tende a investire i soldi accantonati. Il 55% di questi predilige i prodotti finanziari classici come fondi o titoli di Stato, mentre il 45% opta per libretti di risparmio e conti deposito. C’è, inoltre, una quota rilevante di risparmiatori, il 35%, soprattutto donne e giovani, che lascia i propri risparmi sul conto corrente rinunciando a farli fruttare, molto spesso per diffidenza e timore. E' quanto emerge dall'analisi sul risparmio degli italiani condotta dall’Osservatorio mensile Findomestic, Gruppo Bnp anticipata dall'Adnkronos.
Oltre la metà (55%) di chi ha risparmi investiti, evidenzia ancora il rapporto, ha rinunciato ad acquisti importanti o li ha rinviati per tenere bloccati i propri risparmi e beneficiare così dei rendimenti elevati garantiti dai prodotti finanziari negli ultimi tempi. Si tratta del 23% del campione complessivo la cui tendenza al rinvio degli acquisti importanti è dovuta anche al perdurante clima di grande incertezza e preoccupazione rilevato oramai da anni dall’Osservatorio Findomestic.
"Il risparmio accantonato - spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell'osservatorio - ha principalmente uno scopo difensivo: quasi il 70% degli intervistati lo destina alla creazione di una riserva per le emergenze e gli imprevisti. Ma c’è anche un 55% che risparmia per permettersi acquisti significativi in futuro come un immobile (13% delle preferenze), un’auto o altri beni per la famiglia (19%) o per sostenere spese importanti per i figli (18%). Altri risparmiano per mantenere in pensione il tenore di vita acquisito in età lavorativa (23%) o per lasciare un’eredità importante per i propri familiari (11%) a dimostrazione di come gli italiani continuino a considerare il risparmio uno strumento essenziale per affrontare il futuro con maggiore sicurezza", conclude Bardazzi.
Negli ultimi mesi solo il 33% degli italiani ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare qualcosa del reddito guadagnato (in media l’8%), ma quasi 7 su 10 dichiarano di avere comunque soldi da parte. Oltre la metà (56%) non riesce, l’11% non ne ha percezione. E' quanto emerge dall’analisi sul risparmio degli italiani condotta dall’Osservatorio mensile Findomestic, Gruppo Bnp.
Se da un lato la capacità di accantonare regolarmente una parte di quanto si guadagna è una prerogativa di pochi, si legge nel rapporto, dall’altro la tendenza a costruire un risparmio nel tempo appartiene ad una larga maggioranza della popolazione. Quasi la metà di chi ha soldi da parte risparmia senza un metodo e un programma specifico, solo il 22% fissa degli obiettivi e li raggiunge, mentre il 30%, pur ponendosi degli obiettivi, non riesce a centrarli.
Economia
Torino-Cagliari 2 a 0 con doppietta di Adams
La partita allo Stadio Olimpico Grande della città piemontese
Il Torino, allo Stadio Olimpico Grande Torino, ha battuto il Cagliari per 2 a 0. Il calciatore inglese naturalizzato scozzese Che Adams ha messo a segno una doppietta al 6' e al 61esimo minuto. Con questa vittoria, valida per la 22esima giornata del campionato di serie A, il Torino sale a 26 punti agganciando temporaneamente l'Udinese al decimo posto. Il Cagliari resta fermo a 21 punti e al quattordicesimo posto.