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Sanremo giovani 2024, gli 8 finalisti si raccontano: “Un sogno essere qui”
Il 18 dicembre la finale in prima serata su Rai1 con la doppia conduzione Conti-Cattelan, in 4 saranno ammessi al Festival nella categoria 'Nuove proposte'
Il palcoscenico di 'Sarà Sanremo' è pronto ad accogliere gli otto giovani talenti che il prossimo 18 dicembre si contenderanno i quattro ambiti posti per il Festival di Sanremo 2025, nella categoria 'Nuove Proposte'. La trasmissione, che andrà in onda in prima serata su Rai1, vedrà alla conduzione Carlo Conti e Alessandro Cattelan, pronti a guidare il pubblico in una serata di musica e nuove scoperte. A sfidarsi fino all'ultimo nota saranno: Angelica Bove, Alex Wyse, Mew, Selmi, Settembre, Vale Lp e Lil Jolie Etra e Maria Tomba. I finalisti, selezionati tra numerosi partecipanti, rappresentano una variegata panoramica della musica emergente italiana. Tra loro artisti che hanno già partecipato a noti talent show italiani come 'Amici' e 'X Factor'.
Lil Jolie, in gara insieme a Vale Lp e reduce dall'ultima edizione di 'Amici', esprime il suo entusiasmo per la nuova sfida: "Sono felice, emozionata e grata. Non vedo l'ora di salire su quel palco insieme a lei perché alla fine la cosa più bella è stare insieme". E Vale Lp aggiunge: "Il nostro è un patto di vita che va oltre la musica. Andare a Sanremo sarebbe una bellissima opportunità ma crediamo nel brano e nella nostra forza. Noi siamo ragazze di provincia abituate a perdere quindi ci aspettiamo più quella ma in ogni caso daremo il massimo".
Settembre, che appena un anno fa calcava il palco 'X Factor', porta con sé l'amore per Napoli e la sua tradizione musicale: "Sono innamorato di Napoli e della musica napoletana in tutte le sue forme. Sono contento di tutto quello che la città sta avendo e sono felice nel mio piccolo di rappresentare anch'io Napoli". X Factor per il giovane cantante è stata una vera e propria scuola e Dargen D'amico, suo coach nel talent, "mi ha mandato tutto il suo supporto". Dall'edizione di X Factor dell'anno scorso anche gli altri due finalisti, Angelica Bove e Selmi. Angelica si dice "inaspettatamente serena. Mi sto godendo il momento. Sanremo è l'occasione per concretizzare la scelta di fare questo mestiere. Il mio giudice Ambra? "Ci siamo sentite. Lei è sempre con me". Un anno intenso anche per Selmi che di passare dal palco di X Factor a quello di Sanremo Giovani proprio non se l'aspettava: "Ho questo vizio di non avere aspettative". E aggiunge: "Sanremo è una grandissima occasione e anche una sfida per me stesso, oltre ad essere un onore".
Da un talent anche i due finalisti Mew e Alex Wyse. "Sono contentissima. Sicuramente so che è un brano un po' difficile perché ha delle sonorità strane però vedo che c'è un riscontro da parte dei giovani molto positivo e questo mi rende felice", afferma Mew. E la cantante parla anche della sua partecipazione ad 'Amici' e di come abbia deciso di non proseguire il suo percorso artistico all'interno del talent: "Sono riuscita a riscoprirmi". E pur riconoscendo l'enorme opportunità, dice: "Se c'è talento e voglia, una strada si trova sempre".
Ha fatto parte del talent di Maria De Filippi anche Alex Wyse: "Sono contento di essere arrivato fin qui. Vivo per questo". E ''artista che vanta già un discreto bagaglio di esperienze artistiche, a chi sui social chiede come mai non partecipi tra i big, sorride e commenta: "Ringrazio tutti perché per me non è mai scontato ricevere complimenti. io voglio restare sempre me stesso". E sul no di Amadeus a Sanremo giovani dell'anno scorso dice: "Mi sarebbe piaciuto ma ci sono tanti momenti no nella vita ma accetto tutto. Io canto e scrivo e quello che viene, non lo decido io".
Dal concorso di Area Sanremo arrivano Maria Tomba ed Etra. Anche Maria è un volto noto della passata edizione di X Factor: "E' stato un anno pieno di alti e bassi. Dopo il talent ho vissuto un periodo complicato personale ma questo mi ha permesso di scrivere tanta musica". Sanremo? "Per me è un sogno ed è anche una promessa che ho fatto al mio papà". E promette di continuare a sfoggiare i suoi pigiami, anche qualora dovesse arrivare sul palco dell'Ariston: "Per me è anche un messaggio di sentirsi sempre a proprio agio a prescindere da come uno si veste". Fedez? "E' stato il mio giudice al talent ed è sempre stato molto gentile. Spero di fargli una sopresa e di beccarlo all'Ariston". Infine, Etra: l'unico degli 8 finalisti a non aver fatto un talent. "Ieri che ho detto il titolo della canzone è stata la mia prima volta in tv. Questa è la mia prima possibilità. Ho preso mille porte in faccia quindi essere qui mi rende fiero".
Interviste
Intervista esclusiva a Marzio Honorato: frammenti di una...
Marzio Honorato. Basta pronunciare il suo nome e subito ti ritrovi immerso nel profumo del teatro di Napoli, nei racconti del cinema più vero e nella lunga storia di una televisione che lo ha visto diventare una figura familiare per tutti.
Dal 1996 è Renato Poggi in Un Posto al Sole. Pensa: quasi trent’anni di vita intrecciati a quel personaggio. Renato è cresciuto con lui, si è trasformato, è diventato un amico per milioni di persone che si affezionano ogni giorno di più. Ma dietro quegli occhi che sorridono c’è molto altro: una carriera vissuta con passione e difficoltà, scelte coraggiose e una forza che continua a brillare. Oggi ci regala ricordi e verità, con una sincerità che arriva dritta al cuore.
La nostra intervista esclusiva
Nel tuo percorso teatrale hai iniziato con il teatro d’avanguardia a Napoli e Milano. Quali sono stati gli insegnamenti più significativi che hai tratto da quell’esperienza e come hanno plasmato il tuo approccio alla recitazione?
“La mia esperienza con il Teatro d’avanguardia è nata da una “fortunata” bocciatura al Liceo che frequentavo. Mio padre, per punizione, mi mandò a fare le pulizie in un “locale” vicino casa. Solo che in quel locale facevano teatro d’avanguardia! Ne rimasi affascinato e, oltre alle pulizie, iniziai a partecipare ad alcuni spettacoli. In seguito, in una tournée in giro per alcuni teatri d’avanguardia in Italia, capitammo a Milano al Teatro Uomo e rimasi lì per qualche mese scritturato nella loro compagnia teatrale. La paga era di 5000 lire al giorno. Dormivo e mangiavo dove capitava, ma riuscii a mettere da parte una somma che mi permise di comprare una Fiat 1300, naturalmente usata, per tornare a Napoli alla fine della stagione teatrale. Avevo 20 anni. Ricordo ancora quei tempi e già allora capii che fare il mestiere di “attore” significava rischiare una vita difficile e piena di punti interrogativi. Ma in realtà avevo già scelto. Ero molto timido e forse lo sono tutt’ora, ma mettersi nei panni di altri personaggi mi dava sicurezza.”
Cosa hai imparato da Eduardo?
“Eduardo è stato tutto per me. L’emozione di essere preso per mano da lui nei ringraziamenti alla fine degli spettacoli non penso di provarla mai più. Lui era un direttore d’orchestra e gli attori erano i suoi orchestrali. Ci dirigeva modulando i volumi e i toni delle nostre voci e limitando la nostra gestualità all’essenziale, senza mai esagerare. Da lui ho imparato l’arte di stare e camminare sul palcoscenico, il rispetto per il pubblico e per le rigorose battute del testo che si metteva in scena. Ogni virgola, pausa o fiato aveva un preciso significato. Da non tradire.”
Quali sono le differenze fondamentali tra cinema e teatro?
“Ho fatto tanto cinema, sicuramente più film che testi in teatro, specie dopo l’esperienza con Eduardo. Mi è sempre piaciuto tanto, perché il cinema si racconta con gli occhi e con l’espressione del viso, mentre il teatro più con il corpo e la voce.”
Raccontaci come è nato il tuo personaggio in Un Posto al Sole.
“Quando seppi che al Centro Rai di Napoli avrebbero fatto dei provini per un esperimento produttivo di una lunga serialità, voluto fortemente da Giovanni Minoli, ho fatto in modo di partecipare ai provini. E poi è andata come è andata… sono ancora lì, a Un Posto al Sole e non avverto stanchezza.”
Ti occupi anche di produzione. Vuoi raccontarci qualcosa su questo tuo interesse?
“Molti attori della mia generazione, più o meno di base a Napoli, negli anni ’80 costituivano società produttive teatrali. Dato che ne fiorivano tante, decisi di costituire una società di produzioni audiovisive: cortometraggi, documentari, progetti video-sociali… Poi, anche grazie alla sicurezza economica che mi dava Un Posto al Sole, ho iniziato a produrre qualche film. Distribuire lavoro per giovani autori, attrici e attori e validissime risorse umane tecniche che vivono nel nostro territorio era doveroso per me. Napoli mi ha dato tutto.”
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Spettacolo
Ilary Blasi a Verissimo, la frecciatina a Totti: “I...
La conduttrice televisiva è stata ospite di Silvia Toffanin
Ilary Blasi, ospite oggi 19 gennaio a Verissimo, ha parlato della sua nuova vita: dall'amore ritrovato con l'imprenditore Bastian Muller al rapporto speciale con la sua famiglia. Spazio anche per una frecciatina a Francesco Totti...
L'intervista a Verissimo
Ilary Blasi non si è risparmiata e ha lanciato una frecciatina all'ex marito Francesco Totti: “I maschi a casa nostra non durano tanto, sono solo una comparsa”, ha detto sarcastica la conduttrice televisiva parlando della sua famiglia composta perlopiù da donne. L'unica eccezione fatta da Cristian, il primogenito che Ilary ha avuto proprio con Francesco Totti.
Sul rapporto con Bastian Muller, Ilary ha detto di aver ritrovato la serenità, di aver cominciato un nuovo capitolo della sua vita che racconta bene nella serie Netflix, 'Ilary', in cui fa entrare lo spettatore nel dietro le quinte della sua nuova vita tra determinazione, autoironia e leggerezza.
I sogni di Ilary
Ilary Blasi comincia ad apparire sul piccolo schermo già all'età di 3 anni. Con la sua ironia è riuscita a conquistare alcuni dei palchi più importanti d'Italia, come il Festival di Sanremo. Ora ha il desiderio di prendere una laurea in criminologia: “Ho fatto solo il test d'ingresso, voglio togliermi la soddisfazione di fare magari un esame, ma studiare non è il mio forte”, ha spiegato a Silvia Toffanin. "Sogno di raggiungere nuovi traguardi, voglio aggiornarmi sempre. La staticità non mi appartiene, anche se sono pigra e lo ammetto", ha concluso.
Spettacolo
Paolo Bonolis a Verissimo: “La famiglia va preservata...
Il conduttore televisivo è stato ospite di Silvia Toffanin
"La famiglia va preservata nonostante tutto". Così Paolo Bonolis, ospite oggi 19 gennaio a Verissimo, commenta il rapporto che ha mantenuto con l'ex moglie Sonia Bruganelli dopo l'annuncio della separazione nel 2023.
Il commento di Paolo Bonolis
Molto riservato sulla sua vita privata, Paolo Bonolis non si sbottona ed evita di rispondere alla domanda su Sonia Bruganelli posta da Silvia Toffanin. "Dovevamo parlare di Avanti un altro", ha scherzato il conduttore televisivo, cambiando subito discorso.
Sonia Bruganelli e Paolo Bonolis sono stati insieme per 25 anni e i due sono genitori di tre figli: Silvia, Davide e Adele. Quando l'ex moglie, ora impegnata con Angelo Madonia, ha cominciato la sua esperienza a Ballando con le stelle, Paolo Bonolis ha pubblicato sul suo profilo Instagram un post in cui chiaramente si schierava dalla sua parte, difendendola dalle polemiche in cui era stata travolta in quel periodo.
"La vita ci offre tante possibilità, a noi il compito di darle il significato. Le scelte degli adulti sono una “cosa” ma questo legame genitoriale e questo amore per loro, anche oggi, ogni giorno, ci vede uniti", il testo che compare a corredo dello scatto di famiglia in cui ci sono i figli e l’ex moglie di Sonia Bruganelli.
"Nella mia ottica di vita ci sono delle priorità, che sono i figli e la famiglia. Entrambi vanno preservati. È necessario farlo, è importante. È difficile, ma va fatto", ha commentato il conduttore, sottolineando l'importanza della famiglia e come questa vada protetta da qualsiasi polemica.
'Avanti un altro'
Paolo Bonolis tornerà alla guida della nuova edizione di 'Avanti un altro!' che comincia domani, 20 gennaio, su Canale 5 e andrà in onda tutti i giorni dal lunedì alla domenica alle ore 18.45. Il conduttore televisivo sarà affiancato da Luca Laurenti. E sull'amico e collega, Bonolis ha detto: “A Luca voglio profondamente bene, è come un fratello. La chimica non è nata subito ma è cresciuta piano piano. Mi trovo benissimo con lui".