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Francia, Follini: “Il populismo assedia i palazzi della politica”
Il punto di vista di Marco Follini per Adnkronos
"S’è detto che la crisi francese 'italianizza' la politica d’Oltralpe, generando instabilità e disfacendo quella robusta tela istituzionale con cui a suo tempo il generale De Gaulle aveva cercato di mettere in sicurezza le istituzioni della Quarta Repubblica.
Quattro governi in un anno, alleanze che vanno e vengono, combinazioni fin troppe fantasiose e la più assoluta incertezza sulle prospettive possono dare l’idea che i nostri cugini abbiano importato alcuni dei più tipici difetti che vengono ascritti al nostro 'esprit florentine', come a suo tempo lo chiamava Mitterrand. Ma forse invece, andrebbe detto il contrario.
E cioè che a loro manca proprio quella capacità di districarsi in mezzo alle difficoltà politiche che il più delle volte è servito a metterci al riparo da alcune delle nostre stesse tentazioni. Un antico luogo comune descriveva un tempo la politica italiana come un tentativo di imitazione di quella francese. Tentativo quasi mai riuscito, ma spesso riproposto al modo di una tentazione, se non addirittura di un complesso.
Così, quando sul finire degli anni cinquanta si affermava il gaullismo, anche da noi sembrò prodursi una piccola svolta a destra. E quando quasi vent’anni dopo si fece largo la gauche mitterandiana, anche il nostro asse politico accennò a spostarsi in quella direzione. Quasi che da parte nostra ci fosse una sorta di involontaria rincorsa delle tendenze in atto da quelle parti. Così oggi molto critici e commentatori sembrano quasi divertirsi a capovolgere le cose.
Raccontando il marasma di queste ore come una sorta di 'italianizzazione' della politica francese. Una deriva verso l’ingovernabilità che smentisce la tradizionale solidità della Quinta Repubblica e sembra precipitare i suoi eredi verso quei difetti che vengono tipicamente ascritti al nostro paese. S’intende che sarebbe meschino, e anche un po’ puerile, dare troppo retta a questa lettura delle cose. Tanto più che alcune delle cose che sono successe in questi giorni lungo la Senna erano già capitate anche nei paraggi del Tevere -pur con le differenze del caso.
E del resto la manovra parlamentare che ha appena disarcionato il governo Barnier mettendo insieme la destra estrema e la sinistra estrema, Le Pen e Melanchon, i rossi e i neri rivela qualche somiglianza con il governo Conte 1, l’improbabile coalizione tra grillini e leghisti. Espressioni, l’una e l’altra, di una sorta di consociativismo tra le estreme che viene favorito dal ribollire di malumori che attraversano la nostra società (e la nostra politica) al tempo del populismo. Di fronte a questo assedio che cinge ormai da anni i più blasonati palazzi della politica d’antan non sembra ci sia molto da fare. Poiché a dar loro torto e a prenderli di punta a quanto pare si amplia lo spazio delle loro suggestioni. Mentre a dar loro troppa ragione si finisce con l’edificare un involontario monumento alla loro lettura delle cose.
Una vera e propria alternativa del diavolo a cui nessuno, fin qui, ha saputo offrire una via d’uscita. Viene da dire, insomma, che tutto il mondo è paese e che in questi tempi di globalizzazione ogni cosa diventa globale -anche il da farsi delle grandi democrazie di una volta di fronte all’insorgenza di una protesta così inedita. Circostanza che ci costringe a questo punto a ripensare tutto di noi e delle nostre istituzioni. E che ci pone ora a confronto con uno di quei dilemmi che abbiamo sempre affrontato in ordine sparso. Dilemma che verte, per l’appunto, sulla rigidità e/o flessibilità dei nostri sistemi.
La Francia gaullista scelse a suo tempo di privilegiare la stabilità dopo la brutta esperienza della quarta repubblica. Così, il 'regnare' e il governare da quelle parti vennero largamente a coincidere, facendo fare all’inquilino dell’Eliseo un doppio lavoro. Ma infine è proprio quella doppiezza che rende oggi così difficile il compito di Macron. Rendendo anche così diversa, viene da dire, la loro situazione e la nostra. S’intende che ogni riferimento al dibattito sulle riforme istituzionali di casa nostra diventa a questo punto pressoché inevitabile. E’ la consociazione degli estremi. La fine del meno peggio". (di Marco Follini)
Ultima ora
Malore durante immersione, fotoreporter Massimo Sestini in...
Qualcosa non avrebbe funzionato con l'erogatore dell'aria delle bombole, il fotografo sarebbe svenuto sott'acqua rimanendo senza respiro. Le condizioni sono definite gravi anche se non sarebbe in pericolo di vita
Paura per il fotoreporter Massimo Sestini, ricoverato in rianimazione all'ospedale di Trento, dopo un malore nelle acque del lago ghiacciato di Lavarone, dove si trovava per un'immersione. Le sue condizioni sono definite gravi, ma uno dei più famosi fotoreporter italiani non sarebbe in pericolo di vita.
L'immersione nel lago ghiacciato
Il fiorentino Massimo Sestini, 62 anni, stava partecipando a un raduno di istruttori subacquei per le immersioni sotto il ghiaccio. Poco prima delle ore 13 si era immerso in compagnia di uno degli istruttori e qualcosa non avrebbe funzionato con l'erogatore dell'aria delle bombole, così che il fotografo sarebbe svenuto qualche metro sott'acqua rimanendo senza respiro. L'istruttore che era con lui avrebbe tentato di rimettergli il boccaglio, ma il fotografo non avrebbe reagito. Una volta riportato a riva, Sestini è stato subito rianimato dai soccorritori. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Lavarone e la Croce Rossa degli Altipiani Cimbri. Poi il fotografo è stato trasportato in ambulanza all’ospedale di Trento. Secondo un primo bollettino, i suoi polmoni sarebbero pieni di acqua e sono iniziate le manovre per liberarli.
Chi è Massimo Sestini
Con i suoi scatti, Massimo Sestini in quarant'anni di carriera ha fotografato fatti di cronaca italiana, gossip, costume, politica e società a partire dal 1978. I suoi primi scoop risalgono alla metà degli anni Ottanta: da Carlo d’Inghilterra fotografato a Recanati mentre dipinge un acquerello, a Licio Gelli ripreso a Ginevra, mentre è portato in carcere, appena costituitosi dopo la fuga in Argentina. Le sue fotografie sono uscite sulle prime pagine dei principali giornali italiani e internazionali. Ha fotografato le stragi di terrorismo e mafia fino al naufragio della Concordia all'isola del Giglio.
Il post della polizia: "Non mollare, ti aspettiamo"
"Forza Massimo, non mollare... Ti aspettiamo per la prossima foto" scrive la polizia su un post su Facebook, condividendo la foto di Massimo Sestini, immortalato su un pattino di un loro elicottero. "La notizia ha scosso il cuore della famiglia della Polizia di Stato a cui il fotoreporter di fama mondiale è legato da moltissimi anni. A lui e alla sua famiglia va la vicinanza di tutti i poliziotti".
Spettacolo
Verissimo, Carolyn Smith: “Lotto da 10 anni contro il...
La coreografa e giudice di Ballando con le stelle è stata ospite di Silvia Toffanin
“Sto bene, mi sto prendendo cura di me stessa”, così Carolyn Smith ospite oggi, 25 gennaio, a Verissimo ha parlato delle sue condizioni di salute e dei dieci anni di lotta contro il tumore al seno, diagnosticato nel 2015.
Le parole di Carolyn Smith
Sono trascorsi dieci anni da quando Carolyn Smith lotta duramente contro questo "intruso": "Ogni tre settimane devo fare la chemio, ma ormai ci sono abituata", racconta la coreografa e giudice di Ballando con le stelle nello studio di SIlvia Toffanin.
“Ho avuto un momento buio della mia vita, non sapevo come reagire. Il 2024 è stato l’anno più duro di questi lunghi dieci anni di lotta contro il tumore. Ma poi mi sono resa conto della mia forza, di tutti i cicli che sono riuscita a chiudere e ho ripreso in mano la mia vita”. Poi, spiega: "La situazione ora è stabile, i medici sono contenti. Ma hanno trovato un linfonodo ai polmoni, ma non è nulla di grave".
Carolyn Smith ha perso nel 2024 il suo cagnolino, Sir Scotty: “È stata una tragedia per me. Ha avuto un tumore al fegato ed è scomparso dopo un arresto cardiaco. Ho deciso di cremarlo, è sempre vicino a me e non mi abbandonerà mai”.
Cronaca
Novara, tifoso precipita dalla curva dello stadio: è...
Grave incidente per un 40enne durante l'incontro tra Novara Fc e Pro Patria Busto Arsizio
Grave incidente questo pomeriggio allo stadio di Novara dove era in corso un incontro di calcio tra Novara Fc e Pro Patria Busto Arsizio. Per cause ancora in corso di accertamento, un tifoso 40enne è precipitato dalla curva in un fossato. Immediatamente soccorso dai sanitari del 118 l’uomo è stato trasportato in codice rosso in ospedale. Le sue condizioni, a quanto si apprende sarebbero giudicate gravissime.