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Centrati sei '5'
Nessun '6' né '5+1' nell'estrazione del Superenalotto di oggi, sabato 7 dicembre. Centrati sei '5' che vincono ciascuno 32.984,80 euro. Il jackpot per la prossima estrazione sale a 42,6 milioni di euro.
Con quali punteggi si vince
Al SuperEnalotto si vince con punteggi da 2 a 6, passando anche per il 5+. L'entità dei premi è legata anche al jackpot complessivo. In linea di massima:
- con 2 numeri indovinati, si vincono orientativamente 5 euro;
- con 3 numeri indovinati, si vincono orientativamente 25 euro;
- con 4 numeri indovinati, si vincono orientativamente 300 euro;
- con 5 numeri indovinati, si vincono orientativamente 32mila euro;
- con 5 numeri indovinati + 1 si vincono orientativamente 620mila euro.
Il prezzo di una schedina
La schedina minima nel concorso del SuperEnalotto prevede 1 colonna (1 combinazione di 6 numeri). La giocata massima invece comprende 27.132 colonne ed è attuabile con i sistemi a caratura, in cui sono disponibili singole quote per 5 euro, con la partecipazione di un numero elevato di giocatori che hanno diritto a una quota dell'eventuale vincita. In ciascuna schedina, ogni combinazione costa 1 euro. L'opzione per aggiungere il numero Superstar costa 0,50 centesimi.
La giocata minima della schedina è una colonna che con Superstar costa quindi 1,5 euro. Se si giocano più colonne basta moltiplicare il numero delle colonne per 1,5 per sapere quanto costa complessivamente la giocata.
Come controllare se ho vinto
E' possibile verificare eventuali vincite attraverso l'App del SuperEnalotto. Per controllare eventuali schedine giocate in passato e non verificate, è disponibile on line un archivio con i numeri e i premi delle ultime 30 estrazioni.
La combinazione vincente di oggi
Questa la combinazione vincente: 21, 30, 55, 60, 70, 75. Numero Jolly: 13. SuperStar: 25.
Cronaca
Giorni della merla minacciati da nuovo ciclone, meteo...
Occhi puntati in particolare su lunedì 27, martedì 28 e mercoledì 29 gennaio
Il maltempo tornerà a colpire l'Italia la prossima settimana, con un peggioramento meteo che riguarderà la fine di gennaio e quindi anche i giorni della merla, condizionati da pioggia intensa e neve secondo le previsioni.
Un nuovo e pericoloso ciclone in discesa dal Nord Atlantico minaccerà l'Italia nel corso della prossima settimana. Occhi puntati in particolare su lunedì 27 gennaio, martedì 28 e mercoledì 29 quando sono previste le precipitazioni più intense, in particolare a iniziare dalle regioni del Nord. Secondo gli ultimi aggiornamenti le zone maggiormente a rischio di veri e propri nubifragi saranno la Liguria e il Nord-est dove sono previste cumulate oltre i 200/300 mm di pioggia in poche ore.
Tornerà anche la neve, localmente molto abbondante sull'arco alpino (in particolare i settori centro orientali), con fiocchi a partire dai 500/600 metri di quota (su questo saremo più precisi nei prossimi editoriali).
Il maltempo poi investirà anche il resto del Paese sottolinea iLMeteo.it da segnalare che le temperature si manterranno piuttosto miti per essere la fine di gennaio anche a causa dei venti umidi dai quadranti meridionali richiamati dal vortice in arrivo sul nostro Paese. Nella seconda parte di settimana (30-31, ultimi giorni della merla) le condizioni meteo sono attese in parziale miglioramento, con più spazi soleggiati.
Tornerà poi il vero inverno a febbraio? Molto dipenderà dal comportamento del vortice polare.
Cronaca
Sanità, Bertolè (Città sane): “Proposta uscita da Oms...
"Abbandonare l'organizzazione significa isolare Italia e privarla di risorse per sicurezza sanitaria"
"La proposta di legge della Lega per interrompere l'adesione dell'Italia all'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è non solo una scelta miope, ma un vero e proprio attacco alla salute pubblica e al ruolo del nostro Paese nel contesto internazionale", dichiara il presidente della Rete italiana delle città sane Oms, Lamberto Bertolè. "L'Oms - rimarca - rappresenta una delle istituzioni più importanti nella tutela della salute globale. Grazie al suo lavoro siamo stati in grado di affrontare pandemie, coordinare campagne di vaccinazione e rispondere a crisi sanitarie internazionali. Abbandonare questa organizzazione - ammonisce - significherebbe isolare l'Italia, privandola di risorse, informazioni e strumenti essenziali per garantire la sicurezza sanitaria dei cittadini. Una tale decisione è incomprensibile e profondamente irresponsabile".
Le città, in particolare, hanno un ruolo cruciale nell'attuazione delle politiche sanitarie globali a livello locale. La Rete italiana delle città sane, parte del programma Oms - ricorda una nota - da anni lavora per promuovere una cultura della salute e del benessere attraverso progetti di prevenzione, lotta alle disuguaglianze e promozione di stili di vita sani. "L'uscita dell'Italia dall'Oms - prosegue Bertolé - comprometterebbe la nostra capacità di tradurre le linee guida globali in azioni concrete per le nostre comunità. Vorrei ricordare che l'Oms è stata in prima linea durante la pandemia di Covid-19, fornendo non solo dati e linee guida, ma anche supporto ai sistemi sanitari nazionali. Pensare di poter affrontare le sfide sanitarie globali da soli, in un mondo sempre più interconnesso, è una pericolosa illusione. Dobbiamo anzi lavorare per rafforzare questa istituzione e aggiornare i suoi aspetti operativi, anche alla luce del nuovo scenario scientifico e geopolitico. Le sfide di salute pubblica vanno affrontate con tutte le armi a disposizione".
Infine, Bertolè lancia un appello accorato al Governo italiano e ai legislatori. "Chiedo con forza di respingere questa proposta e di riflettere sull'importanza della cooperazione internazionale in materia di salute. La salute è un diritto fondamentale, sancito dall'articolo 32 della nostra Costituzione, che impegna lo Stato a tutelare la salute come interesse della collettività. Uscire dall'Oms - precisa - significa mettere a rischio non solo il nostro Paese, ma anche il fragile equilibrio della salute globale, lasciando i cittadini più esposti a minacce sanitarie e privandoli di una protezione fondamentale. A tutte le città italiane e ai loro amministratori locali - conclude - lancio un appello: uniamoci per difendere la salute pubblica e per garantire che la voce dell'Italia resti forte e presente nei contesti internazionali dove si decidono le sorti della salute globale. Ogni passo indietro in questo campo rappresenta un rischio enorme per il futuro delle nostre comunità".
Cronaca
‘Viva M figlio del secolo’, gli striscioni di...
Una provocazione sulla serie tv di Sky su Benito Mussolini, interpretato da Luca Marinelli
Nella notte, in tutta Italia, sono apparse decine di striscioni con su scritto 'Viva M figlio del secolo'. Ad affiggerli è Casapound che, come spiega in un comunicato, vuole lanciare la sua "provocazione sulla serie televisiva" su Benito Mussolini "tratta dal libro di Scurati, che ha scatenato diverse polemiche": si tratta appunto di 'M. Il figlio del secolo', interpretata sa Luca Marinelli e in corso in questi giorni su Sky.
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La nota continua: "'Voi mi odiate perché mi amate ancora', disse Benito Mussolini ai suoi ex compagni, lasciando il Partito socialista. Più di un secolo dopo siamo ancora lì. Mentre il mondo è in piena trasformazione e l’Italia si trova di fronte a sfide cruciali per il suo futuro, qui si discute ancora e solo di lui". "E con la necessità di renderlo quanto più possibile grottesco - scrive ancora Casapound - affinché la sua immagine non ingeneri pericolose tentazioni. I dibattiti di questi giorni sono quindi spiegabili solo in questo modo: come un segreto atto d’amore. Amore frustrato, amore negato, amore che teme se stesso e quindi si trasforma in odio. Lo amano ancora, quindi devono urlare al mondo che lo odiano. Orsù, compagni, ancora uno sforzo - si conclude la nota - gridiamo insieme viva M, figlio del secolo".