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Titolo Stellantis corre ancora, per dopo Tavares cresce ipotesi Luca Maestri
Il manager di Apple visto fra i favoriti per la carica di Ceo, mentre De Meo continua a negare interesse
Dopo lo choc di lunedì mattina (post-dimissioni di Tavares) quando il titolo Stellantis è sceso fino a 11,40 euro, anche oggi - come nelle ultime sedute - le azioni del gruppo automobilistico corrono al rialzo, superando quota 13 euro e mettendo a segno un +14%. Si tratta sicuramente di un rimbalzo tecnico ma anche un segnale di fiducia degli investitori sul 'nuovo corso' che vede John Elkann in una posizione di primo piano, intenzionato a scegliere un CEO più in sintonia con il Cda e con il mercato automobilistico.
Un peso - in questa ripresa in Borsa - ce l'hanno sicuramente le voci che si intrecciano sulla scelta del nuovo ad, con diversi nomi di sicura competenza, anche se magari provenienti da settori diversi dall'auto, come è stato peraltro con Sergio Marchionne e l'ad di Ferrari Benedetto Vigna.
Le ultime indiscrezioni danno in pole position proprio un 'esterno', Luca Maestri, vicepresidente e direttore finanziario di Apple, uno dei nomi più fidati per Tim Cook ma che potrebbe essere tentato dal ritorno in Europa e in un settore che ha già incrociato. Infatti Maestri ha un passato in General Motors, dove nel periodo fra il 2000 e il 2005 segui' gli accordi di joint venture tra il gruppo Usa e Fiat. Sessantuno anni, romano, laurea in economia e commercio alla Luiss e master in business administration a Boston, Maestri ha lavorato in Gm dal 1988 al 2008: la sua è una carriera da globetrotter, con passaggi in Nokia Siemens Networks come direttore finanziario e in Xerox, prima di approdare nel 2013 a una Apple in ristrutturazione dopo la scomparsa di Steve Jobs. Sotto la guida di Cook ma con il rigoroso controllo finanziario di Maestri - che si autodefinisce "un perfezionista" - il valore in Borsa della Mela è schizzato alle stelle facendone uno dei manager italiani più apprezzati a livello globale.
Un altro italiano in lizza - secondo i rumors - è invece un interno, il 51enne napoletano Antonio Filosa, che peraltro già siede nel Comitato esecutivo ad interim (“Cei”) che sotto la guida di Elkann gestirà il gruppo per conto del Cda in attesa del nuovo AD. Studia al Politecnico di Milano e alla Fundacao Dom Cabral in Brasile, Filosa è entrato in Fiat nel 1999 ed è fra i top manager Stellantis dal 2021, con mansioni strategiche e operative. A Antonio Filosa - ad di Jeep, il brand forse più 'in forma' di Stellantis - è stato peraltro affidato uno dei dossier più spinosi, ovvero la gestione dei mercati di Nord e Sud America, un tempo fra i più redditizi, ma oggi uno dei punti critici del gruppo.
Altre ipotesi interne sono quelle di Jean-Philippe Imparato, francese 'innamorato' dell'Italia, che ha gestito il rilancio di Alfa Romeo e oggi responsabile dell’Europa allargata, ma anche di Christine Feuell, ad di Chrysler e Ram, Maxime Picat, responsabile degli acquisti e delle forniture, e Doug Ostermann, da pochi mesi direttore finanziario. Proprio un ex Cfo (andato via per dissidi con Tavares) è fra i nomi spuntati lunedì sera nel Comitato esecutivo ad interim: si tratta di Richard Palmer, rientrato come consigliere speciale di Elkann. Una sorta di rivincita dopo l'uscita nel luglio 2023 del manager inglese con un lungo passato in FCA dove era molto vicino a Marchionne. Sempre dall'era Fca arriva un altro papabile, ovvero Mike Manley, già ai vertici di Jeep, quindi scelto come ad di Fca dopo la scomparsa di Marchionne e oggi alla guida di AutoNation, il più grande rivenditore d’auto statunitense.
E una sorta di ritorno in grande stile sarebbe anche quello dell'esterno più accreditato, ovvero Luca de Meo, oggi amministratore delegato di Renault. Il 57enne manager milanese (ma di origini pugliesi) ha un passato 'trasversale' iniziato in Toyota e poi proseguito in Fiat (è stato definito uno del 'Marhcionne Boys') tra il 2002 e 2009, come direttore marketing del gruppo e come amministratore delegato di Fiat, Abarth e Alfa Romeo. Il periodo torinese però si è chiuso fra qualche screzio e de Meo si è trasferito in Germania dove ha raccolto successi con la gestione di Seat prima e di Audi poi: risultati che gli sono valsi la chiamata in Francia - con la 'inedita' designazione di un italiano alla guida di Renault - dove sta portando avanti la trasformazione del gruppo in più direzioni, non senza qualche intoppo legato anche qui all'elettrico.
Ma più che sul valore di De Meo, che continua a smentire l'ipotesi, il nodo in questo caso sarebbe sulla possibile fusione fra Renault e Stellantis, che darebbe vita a un gruppo molto più forte, ma con tante sovrapposizioni sui mercati e con una presenza francese a questo punto davvero 'dominante'.
(di Massimo Germinario)
Economia
Addio a Giorgio Trombetta, l’imprenditore romano del...
Presidente del Gros, aveva 92 anni
Si è spento ieri, all'età di 92 anni, l'imprenditore romano Giorgio Trombetta, presidente del Gros - Gruppo Romano Supermercati. Lo annuncia una nota diffusa dal gruppo.
La nota dell'azienda
"Il consiglio di amministrazione, il Collegio dei Revisori, i dipendenti e i collaboratori del Gros - Gruppo Romano Supermercati si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Trombetta - si legge - e, con enorme commozione, rendono omaggio a Giorgio Trombetta il quale ha lasciato un segno importante nella storia dell'economia italiana e in particolare di quella romana grazie alle sue qualità di grande uomo e straordinario imprenditore che si è sempre distinto per modernità e visione d'impresa. Dal 2010 Giorgio Trombetta, tra i fondatori del Gros – Gruppo Romano Supermercati, ha assunto la carica di presidente contribuendo con le sue spiccate doti allo sviluppo dell'azienda".
"Il Gros intende rivolgere alla Famiglia del presidente Giorgio Trombetta le più sentite condoglianze e ricordare e ringraziare il presidente Giorgio Trombetta per tutto ciò che ha fatto in questi anni, coniugando le scelte imprenditoriali all'umanità espressa per applicarle. Lascerà un grande vuoto che il Gros cercherà di colmare con impegno e dedizione, nella consapevolezza di essere custode dei suoi preziosi insegnamenti e proseguendo nell’attuazione delle strategie di sviluppo e di crescita condivise fino agli ultimi istanti della sua esistenza", conclude la nota.
Economia
Risparmio, Findomestic, 65% italiani che mette da parte...
Negli ultimi mesi solo il 33% degli italiani ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare qualcosa del reddito guadagnato (in media l’8%), ma quasi 7 su 10 dichiarano di avere comunque soldi da parte.
Il 65% degli italiani che ha risparmiato tende a investire i soldi accantonati. Il 55% di questi predilige i prodotti finanziari classici come fondi o titoli di Stato, mentre il 45% opta per libretti di risparmio e conti deposito. C’è, inoltre, una quota rilevante di risparmiatori, il 35%, soprattutto donne e giovani, che lascia i propri risparmi sul conto corrente rinunciando a farli fruttare, molto spesso per diffidenza e timore. E' quanto emerge dall'analisi sul risparmio degli italiani condotta dall’Osservatorio mensile Findomestic, Gruppo Bnp anticipata dall'Adnkronos.
Oltre la metà (55%) di chi ha risparmi investiti, evidenzia ancora il rapporto, ha rinunciato ad acquisti importanti o li ha rinviati per tenere bloccati i propri risparmi e beneficiare così dei rendimenti elevati garantiti dai prodotti finanziari negli ultimi tempi. Si tratta del 23% del campione complessivo la cui tendenza al rinvio degli acquisti importanti è dovuta anche al perdurante clima di grande incertezza e preoccupazione rilevato oramai da anni dall’Osservatorio Findomestic.
"Il risparmio accantonato - spiega Claudio Bardazzi, responsabile dell'osservatorio - ha principalmente uno scopo difensivo: quasi il 70% degli intervistati lo destina alla creazione di una riserva per le emergenze e gli imprevisti. Ma c’è anche un 55% che risparmia per permettersi acquisti significativi in futuro come un immobile (13% delle preferenze), un’auto o altri beni per la famiglia (19%) o per sostenere spese importanti per i figli (18%). Altri risparmiano per mantenere in pensione il tenore di vita acquisito in età lavorativa (23%) o per lasciare un’eredità importante per i propri familiari (11%) a dimostrazione di come gli italiani continuino a considerare il risparmio uno strumento essenziale per affrontare il futuro con maggiore sicurezza", conclude Bardazzi.
Negli ultimi mesi solo il 33% degli italiani ha dichiarato di essere riuscito a risparmiare qualcosa del reddito guadagnato (in media l’8%), ma quasi 7 su 10 dichiarano di avere comunque soldi da parte. Oltre la metà (56%) non riesce, l’11% non ne ha percezione. E' quanto emerge dall’analisi sul risparmio degli italiani condotta dall’Osservatorio mensile Findomestic, Gruppo Bnp.
Se da un lato la capacità di accantonare regolarmente una parte di quanto si guadagna è una prerogativa di pochi, si legge nel rapporto, dall’altro la tendenza a costruire un risparmio nel tempo appartiene ad una larga maggioranza della popolazione. Quasi la metà di chi ha soldi da parte risparmia senza un metodo e un programma specifico, solo il 22% fissa degli obiettivi e li raggiunge, mentre il 30%, pur ponendosi degli obiettivi, non riesce a centrarli.
Economia
Torino-Cagliari 2 a 0 con doppietta di Adams
La partita allo Stadio Olimpico Grande della città piemontese
Il Torino, allo Stadio Olimpico Grande Torino, ha battuto il Cagliari per 2 a 0. Il calciatore inglese naturalizzato scozzese Che Adams ha messo a segno una doppietta al 6' e al 61esimo minuto. Con questa vittoria, valida per la 22esima giornata del campionato di serie A, il Torino sale a 26 punti agganciando temporaneamente l'Udinese al decimo posto. Il Cagliari resta fermo a 21 punti e al quattordicesimo posto.