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I nerazzurri superano gli emiliani grazie ai gol di Dimarco, Barella e Thuram

Thuram

L'Inter batte 3-1 il Parma e aggancia l'Atalanta al secondo posto in classifica con 31 punti, a -1 dal Napoli capolista. Al 'Meazza' prova convincente dei ragazzi di Inzaghi che superano gli emiliani grazie ai gol di Dimarco al 40' del primo tempo e Barella e Thuram all'8' e al 21' della ripresa. I ducali, a segno al 36' del secondo tempo con un autogol di Darmian, restano invece fermi a quota 15, in 11/a posizione insieme al Torino.

Al 5' la prima conclusione verso la porta è di Calhanoglu, che dopo un lungo palleggio si fa consegnare palla sulla trequarti, spostato sulla sinistra e cerca il tiro potente di leggero collo esterno, la palla esce alla destra di Suzuki. All'8' Keita anticipa Lautaro al limite dell'area ma poi perde palla sul ritorno dell'argentino e lo stende. Abisso indica il dischetto ma il check del Var corregge la posizione: il fallo è avvenuto fuori area. Sulla punizione dal limite Dimarco tocca per Calhanoglu che scarica il destro rasoterra, palla deviata dalla barriera in angolo.

Al 12' problemi per Balogh, che fa cenno alla panchina di non riuscire a proseguire: al suo posto Leoni. Al 17' Thuram e Lautaro combinano bene al limite dell'area, con un doppio colpo di tacco e poi aprono a destra dove si fa vedere Dumfries. L'olandese cerca la porta e trova l'incrocio dei pali. Un minuto dopo Thuram da destra aspetta l'arrivo di Lautaro a centroarea e lo serve, il Toro col destro gira subito in rete. Immediata però la segnalazione del fuorigioco iniziale del francese e gol annullato.

Al 21' azione personale di Mkhitaryan che entra in area e va al tiro: palla di poco a lato. Al 24' Parma pericoloso. Sohm al limite chiede l'uno-due a Bonny, che gli restituisce palla nel cuore dell'area, mettendolo davanti a Sommer, leggermente defilato a sinistra. Sohm cerca di piazzarla verso il palo lontano aprendo il piatto ma allarga troppo. Al 26' Dimarco impegna Suzuki che respinge sul piede di Lautaro, davanti alla porta. Il capitano dell'Inter però non riesce a inquadrare la porta mandando alto.

Al 28' ripartenza del Parma, che verticalizza per Sohm, bravo a portare palla nel corridoio centrale per poi servire a sinistra al momento giusto Cancellieri: sinistro forte in area, con Sommer che alza in angolo. Al 39' Inter di nuovo vicina al vantaggio con un tiro dal limite dell'area di Calhanoglu. Il turco chiede un rigore per una possibile deviazione di braccio ma l'arbitro lascia correre. Al 40' i padroni di casa sbloccano la partita con un gran gol di Dimarco che controlla di tacco e batte Suzuki di destro.

Al 7' della ripresa Bastoni dalla trequarti sinistra crossa in area verso il palo lontano. Dumfries stacca bene e di testa incrocia ma manda a lato. Un minuto dopo arriva il raddoppio nerazzurro: Mkhitaryan lancia lungo per Barella che entra in area, con freddezza mette a sedere l'ultimo difensore e poi di piatto destro batte Suzuki. Inizialmente Abisso segnala un fuorigioco perché sul lancio di Mkhitaryan c'è un leggero tocco di testa di Lautaro (in fuorigioco) a prolungare, dopo un lunghissimo chek al Var la rete viene convalidata.

Al quarto d'ora cross di Bastoni dalla sinistra per il colpo di testa a colpo sicuro di Lautaro ma la conclusione dell'argentino è parata da Suzuki, subito dopo ripartenza degli emiliani, con Cancellieri che arriva al tiro in area ma sbaglia la mira. Al 16' doppio cambio per Pecchia: escono Bonny e Keita, dentro Almqvist e Hernani.

Al 21' i nerazzurri calano il tris su azione da calcio d'angolo. Bisseck va altissimo di testa e prolunga, sul secondo palo c'è Thuram che in acrobazia corregge in rete. Al 25' triplo cambio per Inzaghi che inizia a pensare alla trasferta di Champions a Leverkusen. Fuori Thuram, Dimarco e Calhanoglu, dentro Correa, Buchanan e Asllani. Alla mezz'ora Lautaro vicino al poker: Correa con un tocco delizioso in profondità lo mette davanti alla porta, l'argentino sceglie il tocco di esterno per battere Suzuki ma allarga troppo e spreca.

Subito dopo tra i crociati entrano Valenti per Valeri e Haj per Cancellieri, mentre Darmian sostituisce Bastoni tra i padroni di casa. Al 36' il Parma accorcia le distanze: Man controlla in area, Darmian cerca di recuperare alle sue spalle e nel tentativo di anticiparlo batte Sommer. Al 42' Lautaro con un colpo di tacco protegge il pallone in area e poi cade dopo un presunto contatto con un difensore. Abisso indica il dischetto, poi va a rivederla al monitor e cambia idea perché non c'è nessun fallo. Nel finale calano i ritmi e non succede più nulla fino al triplice fischio di Abisso, a parte l'ultima sostituzione con Palacios che prende il posto di Bisseck.

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Sport

Napoli-Juventus 2-1, Conte vince in rimonta con Anguissa e...

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Gli azzurri si portano a 53 punti. +6 sull'Inter che insegue, ma ha due gare da giocare

Napoli-Juventus, l'esultanza di Anguissa e Lukaku - Afp

Il Napoli di Antonio Conte supera 2-1 la Juventus al Maradona, in rimonta, nella gara valida per la 22esima giornata di Serie A, grazie alle reti di Anguissa e al rigore trasformato da Lukaku, dopo il gol del neo bianconero Kuolo Muani, e allunga in classifica. Gli azzurri si portano a 53 punti a +6 sull'Inter che insegue ma ha due gare da giocare, mentre la squadra di Thiago Motta resta ferma a 37 punti al quinto posto. Thiago Motta in avvio punta, infatti, sull'ultimo arrivato, Kolo Muani dal Psg, al posto di Vlahovic che resta in panchina, supportato da Nico Gonzalez sulla destra e Yildiz sulla sinistra. In difesa McKennie preferito a Savona L'ex Conte, invece, opta per Politano e Neres ai lati di Lukaku, Lobotka in regia, e Spinazzola sulla fascia sinistra.

Il match

La Juve è subito reattiva e sfiora il vantaggio al 7': palla dentro di Thuram, velo di Kolo Muani per Yildiz che scarta un difensore e conclude a botta sicura, ma Meret fa un super intervento e salva il Napoli. Al 9' palla persa da Lobotka con Kolo Muani che prova a concludere ma é chiuso da Rrahmani. Il Napoli reagisce al 21'con Politano che conclude dal limite mandando di poco alto. Al 30' ancora Juve pericolosa con Nico Gonzalez, ma il rasoterra dell'ex Fiorentina esce di poco. Al 32' arriva l'errore in impostazione del portiere della Juve, ma Locatelli salva tutto anticipando Lobotka solo in area. Il Napoli cerca di alzare i ritmi nel finale di tempo ma è la squadra di Thiago Motta a trovare la palla del vantaggio. Al 43' è proprio Randal Kolo Muani a portare avanti i suoi grazie ad una grande girata al volo dopo una deviazione involontaria all'indietro di Anguissa. La formazione di casa reagisce e al 47' ci prova Politano con una punizione a giro che però non trova di poco la porta.

Il Napoli parte molto forte nel secondo tempo. Al 50' miracolo di Di Gregorio che toglie dalla porta per pochi centimetri un colpo di testa ravvicinato di Lukaku. La Juventus si abbassa per il forcing del Napoli che al 57' trova il pareggio: Politano controlla in area un pallone toccato da Lukaku, trova lo spazio per il cross sul secondo palo dove Anguissa di testa beffa tutti e fa 1-1.

Il Napoli vuole sfruttare il momento e al 63' è ancora Politano protagonista ma il tiro al volo a botta sicura trova la respinta casuale di Cambiaso in angolo. Al 69' però il Napoli raddoppia. Gran palla di Lukaku per McTominay in area, finta su Locatelli che lo stende, è rigore. Sul dischetto va Lukaku che non sbaglia e fa 2-1. Thiago Motta prova a cambiare la squadra e inserisce prima Savona e Mbangula, poi Douglas Luiz, Conceicao e Vlahovic ma la squadra non riesce comunque a rendersi pericolosa. Mentre il Napoli pressa forte fino alla fine e sfiora anche il terzo gol.

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Sport

Australian Open, Keys batte Sabalenka in finale e trionfa...

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La 29enne statunitense ha battuto la bielorussa numero 1 del mondo e detentrice del titolo per 6-3, 2-6, 7-5

Madison Keys - (Fotogramma)

Madison Keys ha vinto gli Australian Open 2025. La 29enne statunitense, testa di serie numero 19, in finale oggi 25 gennaio ha battuto la bielorussa Aryna Sabalenka, numero 1 del mondo e detentrice del titolo, per 6-3, 2-6, 7-5 in 2h02' di gioco. Keys conquista il primo titolo della carriera. Sabalenka fallisce l'assalto al terzo trionfo consecutivo a Melbourne.

L'americana a sette anni e mezzo dalla finale persa a Flushing Meadows 2017 contro la connazionale Sloane Stephens, a 30 anni (li compirà il prossimo 17 febbraio) ha battuto Sabalenka in finale in un torneo praticamente perfetto. Keys salirà ora al numero 7 (suo best ranking eguagliato e raggiunto per la prima volta nell'ottobre 2016), diventando la terza giocatrice dell'era Open che da fuori le prime 10 del mondo riesce in una finale Slam a battere la numero 1 del mondo.

"Non so per quanto riuscirò a parlare prima di piangere. Volevo questo risultato da così tanto tempo, ho giocato tanti anni fa una finale Slam e non avrei mai pensato un giorno di avere tra le mani questo trofeo. Ho giocato qui nel 2015 la mia prima semifinale Slam e ora ho raggiunto questo grandissimo traguardo", ha detto Madison Keys durante la premiazione. "Complimenti Madison, hai giocato un torneo bellissimo e hai meritato di vincere. Goditi i festeggiamenti e tutte le parti belle che arriveranno tra poco. Io e il mio team abbiamo dato il massimo ma oggi Madison ha giocato in modo fantastico", ha detto dal canto suo Sabalenka.

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Sport

Coppa del mondi di sci, super Brignone vince a Garmisch....

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Terza a 19 secondi la svizzera Corinne Suter

Federica Brignone - Afp

Federica Brignone trionfa nella discesa libera di Garmisch, Sofia Goggia - con una spalla dislocata - è seconda a un solo centesimo: straordinaria doppietta azzurra oggi 25 gennaio nella Coppa del Mondo femminile di sci alpino. Brignone, 34 anni, vince sulla pista dove ha debuttato 16 anni fa: chiude in 1'35''83, staccando Goggia di un centesimo. La svizzera Corinne Suter è terza a 0''19.

Per la campionessa valdostana, sempre più prima in classifica generale, arriva il quinto successo in stagione e il 32° in Coppa del Mondo: Brigonen comanda la classifica generale con 105 punti di vantaggio su Camille Rast e decolla anche nella classifica di discesa, ora a +29 su Sofia Goggia.

Brignone: "Non mi sarei mai aspettata di vincere"

"Speravo di fare una bella gara, ma non mi sarei mai aspettata di riuscire a vincere", ha commentato Federica Brignone. "Ieri pomeriggio abbiamo passato tanto tempo al video per capire come migliorare le linee nella parte di scorrevolezza, dove pagavo davvero tanto. Nelle prove ho fatto buoni parziali ma mai mi è venuto tutto bene: il lavoro al video ha pagato, ma davvero sono rimasta sorpresa di vedermi in testa". "A me piace tanto la neve primaverile, bagnata, come quella di oggi che tiene e risponde bene, ma allo stesso tempo più essere un po’ scivolosa. Una neve in cui si deve spingere: in queste condizioni mi trovo bene e anche il mio pacchetto materiali sono in sintonia con questa neve. Oggi ho cercato di essere stata scorrevole e ci sono riuscita: sono anni che lavoriamo per migliorare sui miei punti deboli e i risultati si vedono", ha aggiunto la valdostana.

“L'uscita di martedì a Kronplatz mi ha caricato ulteriormente, ma non mi sono messa addosso pressione oggi perché non pensavo di poter difendere il pettorale rosso. Voglio dare il massimo ogni gara: ho avuto tanti momenti belli nella mia vita, sia sportiva che quotidiana, ho avuto tante belle cose e questo è uno dei capitoli migliori. Ora voglio cercare di pensare gara per gara, senza mettermi pressione che per me è una delle cose più difficili da fare", ha proseguito Brignone che con Goggia sta riscrivendo record gara dopo gara.

"Credo sia un momento davvero speciale per la nostra squadra, stiamo facendo qualcosa di grande per tutto il movimento. Sofia e io siamo persone molto decise, siamo lavoratrici, cerchiamo la cura del dettaglio e di tutti gli aspetti per essere la migliore versione di noi stesse. Andare forte ci ha aiutato entrambe: lei è sempre stata più forte di me in discesa e credo sia una bella sfida”.

Goggia: "Al penultimo intermedio mi si è dislocata la spalla destra"

"Al penultimo intermedio mi si è dislocata la spalla destra per via del cercine rotto e ho dovuto concludere la prova senza mettermi al meglio in posizione. Ma brava Federica: non ho fatto una gara perfetta, ho sciato bene la parte tecnica ma va bene così", ha detto Goggia. "La sfida tra di noi è uno stimolo continuo, uno sprone per essere sempre sul pezzo in tutte le discipline. Sto facendo grandi cose, valutando la mia preparazione e l’infortunio di un anno fa: e sono perfettamente d’accordo con Federica nell’analisi sulle nostre sfide", ha aggiunto la campionessa bergamasca.

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