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Moggi: “Juve non da scudetto. Mercato? Cederei Douglas Luiz e terrei Fagioli”
L'ex direttore generale bianconero sul momento della squadra: "Progetto nuovo, serve tempo"
"In questo momento la Juventus è difficilmente giudicabile, perché si è partiti a luglio con un progetto nuovo e serve tempo, una squadra non si fa in 5 mesi e nemmeno in un anno, in più gli infortuni hanno complicato enormemente le cose, quando terminerà l'emergenza i risultati miglioreranno". Così all'Adnkronos l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, in merito al delicato momento della squadra bianconera, reduce da tre pareggi consecutivi e ben 10 su 19 partite ufficiali.
"C'è da dire che la Juventus non è attrezzata per vincere lo scudetto - sottolinea Moggi -. L'obiettivo può essere il 4° posto perché 3 squadre sono più forti, vale a dire Napoli, Atalanta e Inter. Non sarà facile da raggiungere ma è alla portata sperando di recuperare Vlahovic e Gonzalez prima possibile. Indubbiamente degli errori sono stati fatti, da Giuntoli nel comprare Douglas Luiz che se fosse rimasto in Premier sarebbe stato meglio e da Motta che sbaglia la posizione di Koopmeiners in campo, lo fa giocare troppo avanzato e spalle alla porta dove non rende. In più il mister ha fatto un grosso errore a Lecce inserendo i ragazzini nel finale (Rouhi e Pugno, ndr) dando così l'impressione alla squadra che il match fosse finito e invece non lo era e al 93' è arrivato il pari di Rebic".
Sul mercato, Moggi è chiaro: "Servirebbe fare più di un ritocco, soprattutto mi sembra manchino leader a questa squadra. Uno era Bremer ma purtroppo, a causa del grave infortunio, tornerà il prossimo anno. Vista la situazione finanziaria credo che la Juve possa fare al massimo un acquisto, a meno che non si riesca a vendere qualcuno. Io cederei Douglas Luiz invece di Fagioli che ha dimostrato in passato di essere un ottimo giocatore".
Sport
De Rossi e l’Ostiamare, l’ex dirigente Paone:...
L'ex centrocampista della Roma è diventato il nuovo proprietario del club dove ha iniziato a giocare
Daniele De Rossi è tornato a casa. L'ex centrocampista e allenatore della Roma è il nuovo proprietario dell'Ostiamare calcio, squadra dove ha iniziato a giocare. A commentare la notizia sono arrivate le parole, all'Adnkronos, di Paolo Paone, ex dirigente dell'Ostiamare che condusse alla promozione in Serie C negli anni '90, proprio quando De Rossi giocava nel settore giovanile: "Sono davvero molto contento. Daniele è un amico, ci siamo sentiti ieri e mi ha detto con un sorriso, oltre alla tua famiglia solo un 'pazzo' come me poteva comprare l'Ostiamare. Finalmente ci sono notizie positive per Ostia, perché Daniele ha capacità uniche e sono convinto che sarà molto presente perché ci tiene, per lui è una questione di cuore, non si è mai dimenticato di Ostia".
"Me lo ricordo benissimo anche se ha giocato poco per noi, perché la Roma lo ha preso molto giovane", ha raccontato Paone, "mi impressionò subito la sua grinta in campo, non toglieva mai il piede, ha sempre avuto un amore viscerale per il calcio e per la Roma. In campo era un trascinatore, lo sarà anche da dirigente, sono certo che farà grandi cose".
Paone sogna di vedere l'Ostiamare tornare a giocare al campo della 'Stella Polare': "È il campo dove abbiamo conquistato la storica promozione in Serie C, ora invece ci gioca il rugby. Mi piacerebbe che tornassimo lì per una questione di cuore ma non solo, lo ritengo più adatto dell'Anco Marzio, dove si gioca ora, che va benissimo ma per il settore giovanile".
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Rapporto Sport 2024, ministro Abodi: “Cresce consapevolezza...
“Dopo la giusta rappresentazione e l'esaltazione della capacità competitiva dei nostri atleti e delle nostre atlete a Parigi, e comunque dello sport italiano in generale, anche al di fuori del perimetro olimpico e paralimpico, oggi abbiamo dimostrato che sta crescendo la consapevolezza, ma anche la capacità di rappresentare i successi dello sport dal basso, dello sport sociale, di quello che contrasta la sedentarietà e la solitudine, che va incontro a una cultura del movimento da un lato e la cultura della prevenzione dall’altro e che migliora tutti i suoi indicatori, anche quelli finanziari ma soprattutto quelli sociali”. Queste le dichiarazioni di Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani alla presentazione del "Rapporto Sport 2024" redatto da Sport e Salute e dall'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, presso il Circolo del Tennis del Foro Italico di Roma. Tale rapporto rappresenta l'analisi sul sistema sportivo italiano, basata su dati di qualità, fonti ufficiali e metodologia certificata e che avrà tre focus principali: il "PIL dello sport", la "Domanda-Offerta di Sport in Italia" e gli "Investimenti e l'impatto sociale nello Sport".
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Rapporto Sport 2024, ministro Abodi: “Ciò che rappresentano...
Dalla presentazione del "Rapporto Sport 2024" redatto da Sport e Salute e dall'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, presso il Circolo del Tennis del Foro Italico di Roma, che ha rappresentato l'analisi sul sistema sportivo italiano, basata su dati di qualità, fonti ufficiali e metodologia certificata e che avrà tre focus principali: il "PIL dello sport", la "Domanda-Offerta di Sport in Italia" e gli "Investimenti e l'impatto sociale nello Sport", sono emersi molti dati, tra cui il social return on investment aumentato rispetto agli altri anni; le richieste di accesso al credito sportivo e l’aumento del numero di persone meno sedentarie. A commentare, a margine, tali indicatori, il ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi: “C'è una sensazione strana, di vivere una soddisfazione che dura un attimo, perché nel momento in cui lo certificano stamattina noi stiamo già pensando a come migliorarlo per potrebbero rappresentare il prossimo anno ulteriormente migliorato, ma non nella freddezza dei numeri, ma nel calore degli effetti che producono tutti questi indicatori dal punto di vista sociale e umano, perché pensiamo che siano soltanto numeri, anche quelli finanziari, ma ciò che determinano questi numeri è il benessere delle persone, che è la cosa che ci sta più a cuore”.