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IT-Alert, oggi test simulazione nel Lazio e in Emilia Romagna: orario e di cosa avvisa
Nel Lazio simula incidente grave nello stabilimento della società Acraf di Aprilia. In Emilia Romagna le esercitazioni riguarderanno aziende a rischio di incidente rilevante e grandi dighe
I test del sistema di allarme pubblico proseguono periodicamente per verificarne la funzionalità e perfezionare la tecnologia. All’interno di questa cornice, oggi martedì 3 dicembre sarà inviato un messaggio di prova nel Lazio e uno in Emilia Romagna.
It-Alert nel Lazio, per cosa il test
La Regione Lazio ha scelto di simulare un grave incidente nei locali dello stabilimento Acraf di Aprilia, in via Guardapasso. Il test, si legge in una nota, verrà effettuato alle 9, quando un suono speciale con un messaggio di testo raggiungerà i cellulari compresi in un’area con raggio di 3 km con epicentro localizzato nello stabilimento. Il testo dell’Sms sarà il seguente: 'TEST TEST Questo è un MESSAGGIO DI TEST IT-alert. È in corso la SIMULAZIONE di un incidente in un impianto industriale nella zona in cui ti trovi. Per conoscere il messaggio che riceverai in caso di reale pericolo e per compilare il questionario vai su www.it-alert.gov.it TEST TEST'.
Dall’homepage del sito si accederà a una pagina dedicata dove sarà possibile visionare il messaggio che arriverebbe in caso di pericolo reale e il link al questionario che i cittadini dei territori coinvolti sono invitati a compilare. Il messaggio di test arriverà sui cellulari accesi e con regolare connessione telefonica che si troveranno nelle aree interessate. Per valutare la capacità del sistema di isolare soltanto la zona effettivamente colpita dall’emergenza, verranno posizionati sul territorio volontari di Protezione civile, appartenenti alle organizzazioni con sede nelle zone interessate e in quelle immediatamente confinanti, con la funzione di “sentinelle” incaricate di relazionare circa l’effettiva ricezione del messaggio IT-alert.
Test in Emilia Romagna, da oggi fino all'11 dicembre
L'Emilia-Romagna sarà interessata da una serie di test del sistema di allarme pubblico nazionale IT-Alert, simulando situazioni di grave rischio per la popolazione in 43 comuni di tutte le nove province. Le esercitazioni riguarderanno aziende a rischio di incidente rilevante e grandi dighe, con l'invio di messaggi di test ai cittadini presenti o in transito nelle aree interessate.
In tutto si svolgeranno quattro esercitazioni su aziende potenzialmente pericolose e cinque test sulle dighe, tramite l’invio di messaggi ai cittadini presenti o in transito nelle aree interessate, secondo le linee guida del Dipartimento nazionale di Protezione civile in caso di calamità o disastro. Per le aziende a rischio rilevante, l'area di interesse sarà racchiusa in un raggio di circa 3 chilometri dal perimetro dello stabilimento. Nel caso delle grandi dighe, invece, i messaggi di allerta coinvolgeranno tutti i comuni situati a valle degli sbarramenti.
Potenzialmente saranno coinvolti 515.461 cittadini che, trovandosi nelle aree interessate, riceveranno un messaggio di test sui propri cellulari accesi e connessi; 43 i comuni esposti virtualmente al pericolo e circa 250 i volontari di Protezione civile che garantiranno presidio e coordinamento durante le prove.
Il calendario delle allerta
Oggi, martedì 3 dicembre, sarà simulato un incidente grave nelle imprese Yara Italia spa a Ravenna e Ferrara e Marig Esplosivi Industriali srl a Novafeltria (Rn). Nei comuni coinvolti di Maiolo, Pennabilli e Sant'Agata Feltria sarà inviato un messaggio IT-Alert ai cittadini, come previsto dal Piano di emergenza esterno allo stabilimento, a integrazione di altre forme di comunicazione alla cittadinanza.
Il calendario prevede giovedì 5 dicembre la simulazione del rischio di collasso della Diga di Mignano nel piacentino (comuni coinvolti: Alseno, Besenzone, Castell'Arquato, Cortemaggiore, Fiorenzuola D'Arda, Lugagnano Val D'Arda, San Pietro In Cerro, Vernasca, Villanova Sull'Arda) e della Diga di Santa Maria del Taro nel parmense (comuni coinvolti: Bedonia, Tornolo, Varese Ligure).
Si continua la settimana successiva, lunedì 9 dicembre, con le Dighe di Fontanaluccia al confine tra il reggiano e il modenese (comuni coinvolti: Baiso, Castellarano, Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Prignano Sul Secchia, Toano, Villa Minozzo) e di Riolunato nel modenese (comuni coinvolti: Riolunato, Montecreto, Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano, Sestola, Montese) per concludersi mercoledì 11 dicembre con gli ultimi due test che interesseranno la Diga di Ridracoli, in provincia di Forlì-Cesena (comuni coinvolti: Bagno Di Romagna, Bertinoro, Civitella Di Romagna, Forlì, Forlimpopoli, Galeata, Meldola, Ravenna, Santa Sofia) e lo stabilimento industriale Brenntag Spa a Bentivoglio nel bolognese (comuni coinvolti: San Giorgio di Piano, Argelato, Castel Maggiore).
Cos’è IT-Alert
È il sistema di allarme pubblico nazionale progettato per inviare informazioni dirette alla popolazione in situazioni di emergenza, come previsto dal Codice delle comunicazioni elettroniche.
Il sistema è regolato da una direttiva della presidenza del Consiglio dei ministri, che ne disciplina l'uso in relazione agli eventi di protezione civile. Lo scopo di IT-Alert è garantire una comunicazione rapida ed efficace per avvisare i cittadini in caso di pericoli imminenti o emergenze rilevanti, contribuendo così alla sicurezza collettiva.
È attivo solo per i seguenti rischi: collasso di una grande diga; incidenti rilevanti in stabilimenti industriali, attività vulcanica (Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano); incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica.
Ogni dispositivo mobile, connesso alle reti degli operatori di telefonia, presente all’interno delle aree individuate per tipologia di rischio, può ricevere il messaggio IT-Alert. Non è necessario iscriversi né scaricare nessuna applicazione: il servizio è anonimo e gratuito per gli utenti.
La capacità di ricevere i messaggi dipenderà dalla copertura della rete di telefonia mobile, dal dispositivo e dalla versione del sistema operativo installata sul cellulare. I test in corso a livello nazionale e regionale serviranno a verificare tutte le eventuali criticità e a ottimizzare il sistema.
Cronaca
Novara, tifoso precipita dalla curva dello stadio: è...
Grave incidente per un 40enne durante l'incontro tra Novara Fc e Pro Patria Busto Arsizio
Grave incidente questo pomeriggio allo stadio di Novara dove era in corso un incontro di calcio tra Novara Fc e Pro Patria Busto Arsizio. Per cause ancora in corso di accertamento, un tifoso 40enne è precipitato dalla curva in un fossato. Immediatamente soccorso dai sanitari del 118 l’uomo è stato trasportato in codice rosso in ospedale. Le sue condizioni, a quanto si apprende sarebbero giudicate gravissime.
Cronaca
Segre: “Rischio Shoah dimenticata una volta spariti...
Le parole della senatrice a vita in un'intervista per la Fondazione Memoriale della Shoah di Milano in occasione del Giorno della Memoria
Una volta spariti gli ultimi superstiti, "sia per la questione di come è stato finora, sia per le falsità che verranno dette", c'è il rischio che la Shoah venga completamente dimenticata. Queste le parole della senatrice a vita Liliana Segre contenute in una intervista che sarà pubblicata online lunedì prossimo, 27 gennaio, alle 11, sui profili della Fondazione Memoriale della Shoah di Milano e su Corriere.it, in occasione del Giorno della Memoria.
In un dialogo con Marco Vigevani, presidente del comitato Eventi Memoriale della Shoah, Liliana Segre affronta, tra letteratura, cultura contemporanea e politica e religione, il futuro della Memoria, il suo senso e le evoluzioni, anche alla luce degli ultimi anni, a partire da una frase che la senatrice, testimone della Shoah, ha spesso ripetuto, affinché non sia una riga nei libri di Storia.
"Io sono di natura pessimista - afferma la senatrice a vita in un passo dell'intervista - e questo certamente non aiuta in questo mio giudizio, ma sono così sicura dentro di me che una volta spariti, e ormai manca poco, gli ultimissimi superstiti e quando sarà finita la generazione dei figli dei superstiti, e dei nipoti forse, man mano che il tempo passerà, sia per la questione di come è stato finora sia per le falsità che verranno dette, così come in 1984 di Orwell, che secondo me dovrebbe essere adottato nelle scuole".
Cronaca
Anno giudiziario al via tra le proteste. Nordio: “Non...
Da Milano a Palermo i magistrati contro la riforma abbandonano le aule con la costituzione in mano: "Indipendenza a rischio, non possiamo tacere"
Anno giudiziario al via tra le proteste dei magistrati in tutta Italia contro la riforma della giustizia targata Carlo Nordio. Da Torino a Palermo le toghe, Costituzione in mano, hanno abbandonato l'aula durante gli interventi dei rappresentanti politici in segno di dissenso.
La protesta davanti al ministro a Napoli
Appena ha preso la parola il ministro della Giustizia Carlo Nordio, l'Anm di Napoli ha lasciato la sala dei busti di Castel Capuano mostrando una copia della Costituzione e citando Pietro Calamandrei: "In questa Costituzione c'è dentro tutta la nostra storia, tutto il nostro passato. Questa non è una carta morta è un testamento, un testamento di centomila morti. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità i è nata la nostra Costituzione". Alcuni togati non hanno lasciato del tutto l'aula ma si sono messi nel corridoio centrale sempre alzando Costituzione tanto che il ministro Nordio ha ringraziato per il dissenso composto.
La risposta di Nordio
"Sono un ex magistrato, ho visto morire colleghi, ho seguito processi sulle brigate rosse. Non si può pensare che il mio obiettivo sia l'umiliazione della magistratura", ha detto il ministro Nordio, in risposta alla protesta dell'Anm. "Si tratta di una riforma solo tecnica. È stucchevole la rievocazione di Falcone che era favorevole alla separazione delle carriere".
Torino
Anche a Torino magistrati in presidio davanti al Palazzo di giustizia con la Costituzione in mano. “A nostro giudizio la riforma costituzionale in discussione in Parlamento - ha spiegato Mario Bendoni, presidente della giunta piemontese della Anm - indebolisce la magistratura nel suo complesso, in particolare l’ufficio del pubblico ministero, perché separandolo e sganciandolo dall’ordine giudiziario inevitabilmente lo attrae nell’orbita del potere esecutivo nel lungo periodo. Questo è il nostro timore. Senza un pubblico ministro indipendente a essere tutelati sono i diritti dei cittadini, in particolare quelli più deboli quindi noi stiamo protestando come magistrati ma soprattutto come cittadini”, ha concluso.
Milano
Toga, coccarda tricolore ben in vista e Costituzione, anche i giudici di Milano, tra cui il presidente del Tribunale Fabio Roia, si mettono in fila uscendo dalle porta centrale, dall’aula al primo piano del Palazzo di giustizia nel momento in cui prende la parola Monica Sarti, capo dell’ispettorato generale del ministero della Giustizia. Si tratta del gesto che si sta ripetendo, identico in tutte le corti d’Appello, per “esprimere - da parte dell’Anm - il comune pensiero della magistratura di contrarietà alle riforme costituzionali in corso di approvazione”.
Nel contesto attuale, caratterizzato da "un clima di tensione" tra magistratura e politica, afferma Giuseppe Ondei, presidente della corte d’Appello di Milano, "vi è il reale rischio che si vulnerino due principi costituzionali inderogabili quali l'autonomia e l'indipendenza della magistratura e sottolineo di tutta la magistratura e non dei soli giudici. L'autonomia e l'indipendenza sono due cardini invalicabili della tenuta democratica dello Stato dal quali non è immaginabile separarsi proprio a tutela della libertà di ciascuno, e soprattutto dei più deboli". Lo nell’intervento pronunciato in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. "La magistratura - pur sempre mantenendo un doveroso e corretto senso dei propri limiti - non potrà mai tacere laddove dovessero manifestarsi evidenti intenzioni di limitarne in svariati modi il raggio d'azione. Teniamocela cara questa giustizia resa da uomini indipendenti secondo un percorso cognitivo disegnato dalla legge perché le alternative sono drammaticamente peggiori".
Ondei sottolinea come oggi l’imparzialità sia intesa "in modo distorto come fondata sull’esclusivo parametro del gradimento dell’atto emesso” e come invece solo la vera indipendenza e autonomia, cioè l’assenza di un interesse proprio, “può dare prestigio e credibilità alla giurisdizione e riporre nei cittadini quel senso di fiducia nell'operato della magistratura che purtroppo da anni va decrescendo, nonostante la magistratura nel suo complesso sia un ordine sano dello Stato. A tutti coloro che in modo indiscriminato e generico gettano fango sull'intero ordine giudiziario dico, parafrasando Bertold Brecht, che è proprio sventurata quella nazione i cui magistrati non godono della fiducia dei cittadini”, conclude.
Roma
Protesta delle toghe anche a Roma dove i magistrati hanno lasciato l'aula quando ha preso la parola il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. "Noi adesso temiamo fortemente che la separazione delle carriere - sottolinea Daniela Rinaldi, presidente della giunta sezionale del Lazio dell’Anm - metta in crisi questo nostro sistema allontanando il pubblico ministero e portandolo sempre più sotto il controllo del potere esecutivo. I nostri tentativi di interlocuzione non hanno finora sortito effetto quindi vogliamo pacificamente, sobriamente e civilmente manifestare il nostro dissenso e disagio e a tal fine abbiamo indetto una giornata di sciopero per il 27 febbraio”.
Palermo
Anche a Palermo i magistrati presenti nel'aula magna del Tribunale con la Costituzione in mano, la coccarda sulla toga e un cartello con una frase di Calamandrei, hanno abbandonato la sala appena ha preso la parola Alessandro Buccino Grimaldi, rappresentante del ministero della Giustizia.
"Voglio sperare in un ripensamento sulla separazione delle carriere - ha scandito il Procuratore generale di Palermo, Lia Sava nel suo intervento - che rischia di minare quei ponti che, invece, tutti insieme siamo chiamati a costruire, ponti che contribuiscano al recupero della meritata fiducia dei cittadini nell’operato della magistratura, perché proprio la fiducia dei cittadini nella magistratura è uno fra i più preziosi riflessi dello stato di salute di una democrazia compiuta".