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Romania, l’algoritmo di TikTok manipolato per favorire il candidato filo-russo?

Per Mattia Caniglia è "ancora troppo presto" per determinare i responsabili ma "sappiamo che c’è stato coordinamento" per influenzare le visualizzazioni

 - Olivier Bergeron / Unsplash

Le tecniche di coordinamento utilizzate durante la campagna elettorale in Romania per manipolare l’algoritmo di TikTok sono “esattamente le stesse” di quelle utilizzate da attori pro-Russia nel periodo elettorale in Moldova. Lo dice all’Adnkronos Mattia Caniglia, Senior Intelligence and Policy Analyst presso il Global Disinformation Index. È ancora troppo presto per attribuire responsabilità, sottolinea, “ma sappiamo che c’è stato un coordinamento e le modalità di alcune tattiche ci parlano di strategie spesso usate da Mosca”.

TikTok è sotto la lente d’ingrandimento delle autorità rumene ed europee dopo la vittoria a sorpresa del candidato estremista e filorusso Calin Georgescu al primo turno delle presidenziali. Il Consiglio supremo di difesa nazionale rumeno ha denunciato la “massiccia esposizione” di uno dei candidati “sulla base di un trattamento preferenziale” da parte della piattaforma cinese.

Caniglia racconta che i ricercatori open source hanno riscontrato un “largo impiego di canali Telegram popolati da ‘volontari’ che ricevevano istruzioni dettagliate su cosa commentare, come rilanciare, che hashtag usare” sulla piattaforma – dove la campagna di Georgescu ha ricevuto una visibilità straordinaria rispetto ai rivali.

Lo scopo di questo comportamento coordinato era la manipolazione dell’algoritmo per massimizzare visualizzazioni, spiega il ricercatore. I canali Telegram erano gli strumenti di coordinamento e i partecipanti erano incentivati con premi e competizioni; “tattiche che abbiamo osservato durante il periodo elettorale in Moldova, dove attori pro russi hanno usato esattamente queste tecniche”.

I ricercatori che hanno seguito la campagna elettorale rumena hanno rilevato altre tecniche di manipolazione, ossia la creazione di account falsi (almeno 5.000) che hanno agito in maniera coordinata interagendo con determinati contenuti per aumentarne la viralità, e una certa quota di influencer pagati per promuovere messaggi specifici. “Due comportamenti inautentici coordinati in grado di influenzare l’algoritmo e che fanno parte del toolkit della disinformazione russa”, sottolinea Caniglia.

Ora serve capire chi è il direttore d’orchestra, ossia chi c’è dietro alla monetizzazione dei contenuti. Georgescu dice di aver finanziato da solo la campagna, “ma noi sappiamo che per quel tipo di viralità vanno spesi molti più soldi”. Il ricercatore definisce il successo del candidato “ai limiti dell’incredibilità: è passato da 70 a 120-140 milioni di visualizzazioni in due mesi”.

Le autorità indagano se si sia trattato di un aumento legittimo o sia stato causato da una campagna di comportamento inautentico coordinato, cosa che TikTok nega. In Romania il social network cinese è utilizzato da nove milioni di cittadini su diciannove milioni complessivi. Ed è “rilevante la sfiducia diffusa nei confronti dei media mainstream, scesa dal 42% al 27% nelle ultime stime Reuters, osserva Caniglia. “In molti si affidano ai social media come Telegram per leggere le notizie, motivo per cui TikTok è stato utilizzato da tutti i candidati”, seppur con risultati molto diversi.

Nella giornata di venerdì si è tenuto una tavola rotonda tra rappresentanti della Commissione europea, dell’Authority digitale rumena e di TikTok, più altre aziende di social media. L’esecutivo europeo starebbe considerando di avviare un’indagine formale per capire se la piattaforma ha rispettato obblighi del Digital Services Act, che richiede di valutare e mitigare rischi sistemici nel contesto di processi elettorali. Se la violazione viene certificata, sono previste sanzioni fino al 6% del fatturato annuo globale. (di Otto Lanzavecchia)

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

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Esteri

Siria, mistero Assad: “Un aereo sparito dai...

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Non esclusa l'ipotesi di un incidente aereo. Tracciato il volo di un Ilyushin Il-76T che ieri sera ha lasciato Damasco, poi scomparso nei pressi di Homs

Ritratto di Assad - Afp

Mistero sulla sorte di Bashar al Assad e l'ipotesi di un incidente aereo non viene esclusa. Flightradar, il sito che monitora il traffico aereo mondiale, ha tracciato il volo di un Ilyushin Il-76T che ieri sera ha lasciato Damasco, la capitale siriana conquistata dai ribelli. Le voci di una fuga del dittatore si accavallano e, in assenza di elementi definitivi, nel quadro convulso si inserisce la vicenda di un aereo sparito dai radar.

Flightradar ha monitorato il volo di un Ilyushin decollato da Damasco e ha verificato che il segnale è sparito quando l'aereo volava nei pressi di Homs. "Possiamo confermare che il volo ci sia stato. Il velivolo era vecchio, con un transponder di generazione ancora più vecchia, quindi qualche dato potrebbe essere corrotto o mancante. L'aereo stava volando in un'area in cui erano in corso disturbi delle trasmissioni GPS, quindi alcuni dati potrebbero essere corrotti. Riteniamo che i dati, in generale, possano dare una buona indicazione su cosa sia accaduto all'aereo. Non siamo a conoscenza dell'esistenza di nessun aeroporto nell'area in cui il segnale è sparito", il report di Flightradar che fornisce elementi quasi suggerendo la conclusione.

Assad in fuga, le ipotesi sulla destinazione

Assad avrebbe lasciato Damasco "verso mezzanotte ieri sera ed è volato verso una base russa in Siria con l'intenzione di proseguire da lì per Mosca. Non abbiamo ancora indicazioni chiare se abbia lasciato la Siria", scrive su X Barak Ravid di Axios citando una fonte israeliana, mentre una fonte statunitense conferma che a Washington "abbiamo seguito Assad mentre lasciava Damasco la scorsa notte e crediamo che stesse progettando di volare a Mosca".

"Non posso commentare, non sappiamo dove sia. Probabilmente è fuori dalla Siria", il commento del ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, parlando della sorte del presidente siriano.

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Esteri

Esplosione a L’Aja, appello della polizia ai...

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Notata un'auto allontanarsi a grande velocità dall'edificio poco dopo l'esplosione. Almeno cinque morti, si cercano i dispersi

Polizia olandese - Fotogramma /Ipa

Sono almeno cinque i morti accertati dell'esplosione e successivo crollo di un condominio di appartamenti ieri mattina all'Aja, dove continuano per il secondo giorno gli sforzi dei soccorritori impegnati a cercare possibili dispersi, di cui non si conosce con esattezza il numero.

"Purtroppo il corpo senza vita di una quinta persona è stato estratto dalle macerie", ha annunciato il corpo dei vigili del fuoco alle prime ore di oggi. "Questo porta il bilancio totale delle persone coinvolte a 10, quattro delle quali ricoverate in ospedale, una quinta soccorsa e poi visitata sul luogo del disastro". Tra le persone ricoverate, una è stata estratta dalle macerie dodici ore dopo il crollo.

Mentre proseguono le indagini per appurare quanto accaduto, il sindaco della capitale, Jan van Zanen ha detto che si sta preparando per lo scenario peggiore, considerate le scarse probabilità di trovare ancora qualcuno in vita tra le macerie. Due dei quattro ricoverati, ha poi reso noto, sono in gravi condizioni, gli altri due si stanno riprendendo.

La polizia ha lanciato un appello chiedendo ad eventuali testimoni di farsi avanti, con particolare riferimento ad un'auto vista allontanarsi a grande velocità dal luogo dell'esplosione poco dopo l'ora in cui è avvenuta, le 6.15 locali di ieri. Al piano terra dell'edificio c'erano alcuni negozi, al di sopra cinque appartamenti a due piani, con la zona soggiorno al secondo e la zona letto al terzo piano. Ad abitarli, prevalentemente persone anziane e famiglie con bambini.

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Esteri

Ucraina-Russia, Trump: “Zelensky vuole accordo per...

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Il presidente eletto Usa: "Conosco bene Vladimir Putin. È il momento di agire e la Cina può aiutare"

Trump e Zelensky all'Eliseo  - Volodymyr Zelensky /X

"Zelensky e l'Ucraina vorrebbero fare un accordo e fermare la follia" della guerra con la Russia. A scriverlo su Truth è il presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, che ieri a Parigi ha visto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, insieme al presidente francese Emmanuel Macron.

In un post che parte dagli eventi in Siria, il presidente eletto degli Stati Uniti scrive ancora: "Dovrebbe esserci un cessate il fuoco immediato e dovrebbero iniziare i negoziati. Troppe vite sono state sprecate inutilmente, troppe famiglie sono state distrutte e, se continua così, può diventare qualcosa di molto più grande e di molto peggiore. Conosco bene Vladimir. È il momento di agire. La Cina può aiutare. Il mondo sta aspettando!".

Nel post, Trump ricorda che la Russia conta "600mila soldati morti o feriti in una guerra che non sarebbe mai dovuta iniziare e che potrebbe andare avanti all'infinito... Allo stesso modo, Zelensky e l'Ucraina vorrebbero fare un accordo e fermare la follia. Hanno perso in modo ridicolo 400.000 soldati e molti più civili".

"Un buon meeting produttivo con il presidente Trump e il presidente Macron", aveva commentato Zelensky su Telegram dopo l'incontro. "Il presidente Trump è determinato, come sempre. Lo ringrazio. Ringrazio anche il presidente Macron per aver organizzato l'incontro. Abbiamo parlato del nostro popolo, della situazione sul campo di battaglia e di una pace giusta per l'Ucraina. Vogliamo tutti che questa guerra finisce nel modo più rapido e giusto", aggiunge Zelensky, spiegando che "continueremo a lavorare. La pace è possibile grazie alla forza".

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