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Università, conclusa cerimonia di inaugurazione a.a. 2024-2025 a Roma Tor Vergata
Il quarantaduesimo anno accademico dell'ateneo romano

Si è conclusa presso l’Auditorium Ennio Morricone della Macroarea di Lettere e Filosofia la cerimonia di Inaugurazione dell'anno accademico 2024-2025 dell'università di Roma Tor Vergata, il quarantaduesimo anno accademico dell'ateneo romano, alla presenza del Ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati. Il ministro è intervenuta all’apertura della cerimonia sottolineando il ruolo specifico delle università.
“Gli Atenei devono essere capaci di creare 'valore pubblico'. Non già valore economico o scientifico tout court, ma valore 'pubblico'. L’Università – ha specificato il ministro - deve concorrere al bene comune preparando alla vita sociale non solo bravi laureati, ma anche buoni cittadini; deve produrre ricerca senza l’ossessione del ritorno economico immediato, deve trasferire tecnologia e conoscenza non solo al sistema produttivo e industriale, ma anche agli apparati amministrativi pubblici, a beneficio della collettività. In breve, l’Università deve sviluppare strategie che permettano di generare valore per tutti i suoi diversi interlocutori: studenti, imprese, istituzioni locali, professionisti, enti pubblici”.
Un’attenzione particolare è stata data dal ministro Casellati al valore dell’investimento nella formazione e nella ricerca: “a questo riguardo si stanno già efficacemente mettendo a frutto le ingenti risorse, pari a circa 11 miliardi di euro, stanziate per l’Università dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, che dedica all’istruzione e alla ricerca una apposita missione – la quarta – individuandola come scelta strategica per il rilancio del Paese e per la promozione della qualità del capitale umano e tecnologico”.
“Grazie al PNRR sono state finanziate decine di migliaia di borse di studio e di dottorato – ha rimarcato il ministro Casellati - oltre che 3.700 progetti di ricerca di rilevanza nazionale; inoltre, sono stati creati in varie regioni italiane, con un investimento complessivo di 1 miliardo e 300 milioni di euro, 11 ecosistemi dell’innovazione territoriale, costituiti da reti di Università statali e non statali, enti pubblici di ricerca, enti pubblici territoriali, soggetti pubblici e privati altamente qualificati e internazionalmente riconosciuti”.
Il ministro Casellati ha riconosciuto l’operato virtuoso dell’Ateneo: “L’Università di Roma Tor Vergata ha colto prontamente queste opportunità, assumendo un ruolo da protagonista nella Fondazione Rome Technopole, nata nel 2022 grazie, appunto, ad un finanziamento del PNRR”. Il magnifico rettore Nathan Levialdi Ghiron nella sua prolusione ha svelato il tema dell’Inaugurazione, “le interconnessioni e le sfide globali: il ruolo strategico delle università”.
"Le connessioni internazionali ci dimostrano come ogni azione, ogni decisione e persino ogni omissione possano avere ripercussioni che superano di gran lunga le frontiere di ciascuna nazione, intrecciando i destini delle diverse società e attribuendo al nostro operato una responsabilità che non possiamo eludere". Il rettore Levialdi Ghiron centra il compito dell'Università: "In questo contesto, l’Università è chiamata a svolgere un ruolo cruciale, che va oltre la trasmissione del sapere: deve essere faro di pensiero critico, laboratorio di idee innovative e luogo di dialogo capace di formare cittadine e cittadini del mondo, pronti a comprendere e a interpretare le sfide globali con responsabilità, lungimiranza e spirito etico".
E riguardo agli uomini e alle donne che studiano ed escono dall'ateneo verso il modo del lavoro, il rettore Levialdi Ghiron si è soffermato: "Il nostro obiettivo è formare persone in grado di comprendere e interpretare le dinamiche che attraversano il nostro tempo, di navigare con consapevolezza tra le sfide contemporanee e di influenzare attivamente i processi decisionali. Solo attraverso un sapere aperto, capace di trasformarsi e di arricchirsi nel dialogo collettivo, potremo dare vita a una generazione che non solo reagisce agli eventi, ma che, con competenza e senso etico, sa guidarli verso un futuro più equo e sostenibile".
"Questo comporta una formazione che vada oltre l’acquisizione di competenze tecniche e teoriche: è cruciale che l’Università prepari individui capaci di pensiero critico, sistemico, di risoluzione di problemi complessi e di gestione dell’incertezza, in grado di operare con flessibilità e responsabilità. Oggi, non possiamo limitarci a formare specialisti in singoli settori: è fondamentale coltivare una formazione interdisciplinare e interculturale, che consenta a ciascuno di contribuire a un miglioramento collettivo".
L'intervento del rettore è proseguito focalizzando l’attenzione, tra le altre cose, sull'internazionalizzazione in ateneo e la crescita importante del numero degli studenti stranieri: oltre 2600 nello scorso anno accademico (10 anni fa erano 73) con circa 300 studenti e studentesse internazionali laureati nell'ultimo anno (10 anni fa erano appena 10). Oltre a sottolineare le attività per l'inclusione e l'orientamento, come il programma degli studenti ambasciatori, lo Student Ambassador Program, e l'offerta didattica in lingua inglese di 17 tra corsi e curricula erogati. Evidenziati anche gli ottimi posizionamenti nei ranking internazionali: Times Higher Education 2025, Roma Tor Vergata seconda in Italia e prima tra gli atenei romani per Internazionalizzazione; Shanghai Ranking 2024, prima in Italia e settima in Europa per le scienze infermieristiche.
La cerimonia ha visto quindi la lectio magistralis di Dario Scannapieco, amministratore delegato e DG Cassa Depositi e Prestiti, incentrata sul tema "Sfide e opportunità del nuovo scenario globale: il ruolo di CDP tra pubblico e privato". Scannapieco ha esaminato le sfide e le opportunità del nuovo scenario globale, definendo il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti tra pubblico e privato e ricordando che Cdp "da oltre 175 anni opera per lo sviluppo sostenibile dell'Italia, utilizzando responsabilmente il risparmio privato per promuovere crescita e occupazione, innovazione e competitività, infrastrutture e sviluppo locale". In particolare si è soffermato sullo scenario europeo: “Nel Piano Draghi è presente un monito per l’Europa circa il pericolo di un prolungato rallentamento della crescita economica. La strategia di Draghi contiene anche la raccomandazione all’Europa di adottare una nuova visione della cooperazione, che includa il coordinamento delle politiche, la riduzione della burocrazia e il rispetto del principio di sussidiarietà”.
“L’Europa è stata creata proprio per garantire pace e stabilità all’indomani della guerra – ha ricordato Scannapieco - E i risultati sono stati molto positivi. Ma nello scenario attuale l’Europa deve essere rafforzata, riequilibrando il suo modello di crescita e valorizzando maggiormente il mercato unico. L'Europa può essere un agente di cambiamento nel mondo e non solo un testimone passivo. Ma questo sarà possibile solo se lavoreremo insieme”. “Di fronte ai rischi di frammentazione economica e ai conflitti che stanno emergendo in più aree del mondo – ha concluso l’ad di Cassa Depositi e Prestiti – dobbiamo poter contare su una maggiore coesione e unità interne. Dobbiamo trasformare questi pericoli attuali e reali in opportunità per un salto in avanti di competitività dell’Europa”.
A Dario Scannapieco è stato conferito l’Attestato di benemerenza e la medaglia di Ateneo. Nel corso dell'Inaugurazione, anche gli interventi della rappresentante degli studenti Livia Bonacini iscritta a Giurisprudenza, e della rappresentante del personale tecnico amministrativo tecnico e bibliotecario Carola Gasparri, responsabile della ripartizione Bilanci e Rapporto di sostenibilità dell’Ateneo. La manifestazione si è conclusa con il solenne atto di inaugurazione del 42mo anno accademico dell'Università di Roma Tor Vergata da parte del Magnifico Rettore.

Economia
Ferrovie, Dossi (Sapio): “L’idrogeno è un vettore...

“La sfida è rendere economicamente sostenibile l'idrogeno”

“Per noi oggi è una grandissima emozione. L’idrogeno è un discorso complesso, è stato molto lungo mettere a punto tutte queste tecnologie che finalmente oggi sono reali e possiamo vederle coi nostri occhi. Io credo che questo sia un momento veramente storico perché bisogna avere visione sul futuro per quanto riguarda tutta la transizione energetica. Ritengo che ci siano tante energie pulite alternative che debbano essere esplorate e l'idrogeno è una di queste. È un vettore energetico straordinario perché è l'unico elemento chimico che bruciando produce energia e acqua e quindi non produce CO2, che è il nemico numero uno da sconfiggere”.
Sono le parole di Alberto Dossi, presidente di Sapio, a margine dell’evento di presentazione del nuovo impianto di manutenzione di Rovato, il primo in Italia, specificatamente progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno. Nelle tre settimane trascorse dall’arrivo del treno sono state effettuate, da parte del costruttore dell’impianto e fornitore dell’idrogeno Sapio, attività di collaudo dell’impianto stesso e test di rifornimento del treno.
“Come tutte le nuove tecnologie ci sono sostenitori e detrattori dell’idrogeno – spiega Dossi – L'importante come si diceva e avere convinzione andare avanti dimostrare coi fatti che questa tecnologia va e funziona. Oggi il problema più importante è rendere economicamente sostenibile l'idrogeno che arriva da elettrolisi ovvero a basso contenuto di carbonio. Su questo ci stiamo lavorando ma io credo che con la collaborazione pubblico privato e con gli incentivi che stanno arrivando dal Pnrr di avere degli incentivi sull'acquisto dell'energia per poter abbassare il costo dell'idrogeno”.
Economia
Porto Civitavecchia, al via i lavori per Cold ironing:...

Musolino (AdSP): "Progetto passo inevitabile per la transizione energetica"

È stata posata oggi la prima pietra del cantiere 'Cold ironing' nel porto di Civitavecchia, un progetto da 81 milioni di euro finanziato attraverso il Pnrr. L'iniziativa prevede l’elettrificazione delle banchine per 9 accosti, con l’obiettivo di ridurre le emissioni nocive, garantendo l'alimentazione elettrica alle navi durante la sosta in porto. Alla cerimonia hanno preso parte il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi, il sindaco di Civitavecchia, Marco Piendibene, e la vicepresidente della regione Lazio, Roberta Angelilli, assieme al commissario straordinario dell'Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centro settentrionale, Pino Musolino. I lavori si concluderanno a giugno 2026, consentendo al porto di Civitavecchia di dotarsi di 9 stazioni di ricarica, di cui 3 alle navi da crociera di grandi dimensioni, 4 per navi Ro-Ro e Ro-Pax di nuova generazione e 2 polifunzionali utilizzabili sia per Navi Ro-Ro e Ro-Pax sia per navi da Crociera di medie grandi dimensioni.
“Realizzare l'elettrificazione delle banchine, in gergo 'Cold ironing' o tecnicamente Onshore power supply (Ops) può sembrare semplice, ma molti porti faticano a concretizzarlo'', dichiara Musolino. ''Questo progetto rappresenta il primo stadio di una rivoluzione energetica per una maggiore sostenibilità e indipendenza dalle fonti fossili. È un percorso inevitabile già avviato in altri paesi e che ora parte anche in Italia grazie all’impegno del governo nazionale. Quest'opera, da 81 milioni di euro di lavori appaltati, inserita all'interno dei finanziamenti di Pnr, ci permette di realizzare 9 stazioni di ricarica”.
Musolino ha sottolineato inoltre il ruolo strategico di Civitavecchia nel panorama internazionale: “Il porto deve sentire la propria città e la città il proprio porto: siamo un’unica cosa. La cultura dei luoghi portuali è condizionata dai porti, l'identità, le tradizioni, perfino il cibo. Civitavecchia ha dimostrato una straordinaria capacità di riprendersi e oggi competiamo a livello mondiale: siamo tra il sesto e il settimo porto crocieristico più grande al mondo e puntiamo al primato nel Mediterraneo e in Europa. Tuttavia, questa leadership deve tradursi in maggiori benefici per il territorio del Lazio, sfruttando un potenziale ancora inespresso.”
Rixi, 'porto strategico, investimenti e sostenibilità per un futuro moderno'
Per Edoardo Rixi, viceministro delle Infrastrutture, “Civitavecchia è centrale non solo geograficamente rispetto alla penisola italiana, è il porto di Roma, è il porto croceristico oggi più importante che abbiamo in Italia, da dove passano milioni di croceristi, che vanno a visitare la capitale e si fanno un'idea dell'Italia nel momento in cui scendono a Civitavecchia. Questo vuol dire che abbiamo bisogno di un porto moderno, di riqualificare intere aree, di avere la possibilità di gestire in maniera armonica il tessuto cittadino intorno e lo sviluppo del porto. Vuol dire investimenti, riqualificazione ambientale, come stiamo facendo oggi col Cold ironing''.
''Il cantiere, da un valore di 81 milioni di euro, cambierà la qualità dell'aria intorno a Civitavecchia, perché oggi le navi sono costrette a tenere i motori accesi, domani non succederà più questo'', ha sottolineato Rixi. ''Il futuro è anche la conversione della centrale dell'Enel, possibilmente anche producendo energia pulita all'interno del porto. Abbiamo bisogno che i porti siano in grado di autogestire la propria capacità energetica, di tenere l'occupazione e di valorizzarla”.
“Nel sistema portuale nazionale Civitavecchia ha aggiunto Rixi- è un grande asset su cui investire, il suo sviluppo condiziona fortemente quello industriale e commerciale di tutte le regioni intorno, non solo del Lazio ma anche di buona parte della Toscana e anche delle altre regioni. Parlare di un sistema Italia senza parlare del Civitavecchia non è possibile, d'altra parte Civitavecchia non si deve sentire isolata, fa parte di un grande progetto di rilancio sul tema dei porti e della marittimità”.
Angelilli, si rafforza ruolo Lazio come hub logistico per Europa; Piendibene sinergia fra istituzioni è fondamentale
Per Roberta Angelilli, vicepresidente della regione Lazio ''il porto di Civitavecchia è parte fondamentale della strategia nazionale per lo sviluppo della logistica e dei trasporti, un tassello centrale del piano strategico voluto dal Ministro Salvini". "Oggi celebriamo un fatto molto concreto: l’avvio di un cantiere è sempre un momento emozionante perché rappresenta la forza della trasformazione. Un investimento complessivo di 360 milioni di euro significa credere in un progetto di sviluppo che vede Civitavecchia sempre più protagonista", ha aggiunto Angelilli, sottolineando il ruolo del Lazio come hub logistico di riferimento per l’Europa.
Infine, secondo Marco Piendibene, sindaco di Civitavecchia, ''la sinergia tra istituzioni è fondamentale quando si guarda al risultato. Un investimento di 81 milioni di euro ha un significato concreto: con il Cold ironing anche le grandi navi da crociera potranno ridurre l’impatto ambientale”.
“Oggi dobbiamo considerare la nostra città in modo diverso. Civitavecchia non è solo un centro industriale, ma vuole diventare una città dove si sta bene. Dobbiamo mandare un messaggio ai croceristi: Civitavecchia è un bel posto dove fermarsi”.
Economia
Ferrovie, Caradonna (Fnm): “Presentazione treno a...

“Nelle centrali non solo si farà la distribuzione, ma fatto importante, si creerà l’idrogeno”

“Oggi presentiamo il treno a idrogeno, un fatto storico anche se non è ancora operativo. Nel frattempo, su tutta la rete stanno partendo i lavori per la predisposizione alla costruzione delle centrali di produzione e distribuzione, per cui direi che oggi è veramente un momento molto importante e significativo” ha spiegato Fulvio Caradonna, consigliere delegato di Fnm.
Si è tenuto, infatti, a Rovato, in provincia di Brescia, l’evento di presentazione del nuovo impianto di manutenzione, il primo in Italia, specificatamente progettato e realizzato per la manutenzione dei treni a idrogeno.
“Questi treni faranno ora un percorso di controllo e di prove per ottenere le autorizzazioni e nel frattempo continueranno i cantieri per la costruzione delle tre centrali di distribuzione. I cantieri sono a Borgo San Giovanni, Edolo e Pisogne, nelle tre centrali non solo si farà la distribuzione, ma fatto importante, si creerà l’idrogeno che di fatto decarbonizza la rete diesel. Saremo il primo caso in Europa”.