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Lo sciopero nazionale riguarda gli studenti e il personale docente, Ata ed educativo

Vernice rossa e manette a terra durante il corteo - Agenzia Fotogramma

Migliaia di studenti universitari e liceali hanno manifestato in tutto il Paese in occasione dello sciopero nazionale della scuola, ma a seguito dei cortei piovono polemiche per le immagini 'insanguinate' con la vernice rossa della premier Giorgia Meloni e dei ministri Bernini e Valditara. "Anche oggi abbiamo assistito a inaccettabili scene di violenza e caos in alcune piazze, a opera dei soliti facinorosi. Diversi agenti delle Forze dell’Ordine - ha scritto su X la presidente del Consiglio - sono finiti al pronto soccorso a causa di ordigni e scontri. La mia totale solidarietà va a tutti gli agenti feriti, con l’augurio di una pronta guarigione. Spero che certa politica smetta di proteggere o giustificare queste violenze e si unisca, senza ambiguità, nella condanna di episodi così gravi e indegni".

'No Meloni Day': cosa è successo a Roma

Una volta che il corteo romano (organizzato dall'Unione degli Studenti e Link - Coordinamento Universitario e Rete della Conoscenza), partito da Piramide, ha raggiunto il Ministero dell'Istruzione, gli studenti hanno esposto tre cartelli con le foto della premier Meloni e dei ministri Valditara e Bernini coperte da impronte di mani rosse a simboleggiare "le mani sporche di sangue per il genocidio del popolo Palestinese". Il Ministero dell'Istruzione e del Merito intanto è diventato 'Ministero della Guerra': così hanno scritto i manifestanti con la vernice bianca su viale Trastevere, dove affaccia il ministero.

Nel corso del corteo cinque studenti con il volto coperto da foulard rossi, le braccia tese verso l'alto e le manette ai polsi si sono schierati davanti al cordone degli agenti del reparto mobile in tenuta antisommossa durante la manifestazione di Roma mentre dal corteo veniva lanciata vernice rossa. Appesi al collo dei giovani dei cartoni con su scritto "arrestateci/e tutti/e", "stop repressione subito" e "no ddl 1660" (ddl sicurezza ndr). L'azione è inscenata alla fine di Ponte Sublicio.

Tra gli striscioni esposti uno rosso dei collettivi studenteschi romani dei licei con su scritto 'Contro un governo di fascisti e sionisti', uno degli studenti universitari di Osa e Cambiare Rotta con su scritto 'Cacciamo il governo dei tagli e dell'alternanza - No Meloni Day' e uno con scritto 'No Meloni Day - Contro il governo dei tagli, della guerra e delle riforme all'università' e un asino di cartapesta con alla base un cartello con su scritto "ministra Bernini". A chiudere la manifestazione c'era un gruppo di studenti con le bandiere della Palestina e lo striscione "contro guerra e repressione, fermiamo il governo" che avanza al grido di "free free Palestine".

Durante il corteo si è tenuto anche "un minuto di rumore" per Giulia Cecchettin e tutte le donne vittime di femminicidio. Durante l'azione dei collettivi dei licei, organizzata anche in vista della ricorrenza del 25 novembre, giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, gli studenti hanno fatto suonare le sirene dei megafoni agitando con le mani mazzi di chiavi. "Per Giulia e tutte le donne uccise brutalmente e contro la repressione di questo governo", ha detto una giovane mentre gli studenti intonavano il coro: "Siamo il grido altissimo e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce".

"Oggi scendiamo in piazza - ha detto una studentessa al megafono - perché questa non è la nostra idea di scuola, non vogliamo questa scuola del merito che crea una studenti di serie A e di serie B e favorisce un ambiente discriminatorio e classista. A causa di questo governo ogni giorno vediamo la nostra libertà e il nostro futuro sgretolarsi davanti ai nostri occhi".

Il corteo di Milano

Il corteo dei collettivi studenteschi del ‘No Meloni Day’ di Milano si è fermato davanti la sede di Assolombarda, in via Pantano 9. Alcuni manifestanti, con le mani sporche di vernice rossa, hanno srotolato uno striscione recante la scritta ‘Avete le mani sporche di sangue. L’alternanza uccide’ per protestare contro l’esecutivo Meloni.

Poi alcuni manifestanti, vestiti con tute bianche e mascherati, hanno lanciato palloncini pieni di vernice rossa contro la facciata del supermercato Carrefour di via Visconti di Morrone, in centro a Milano. Il titolare del negozio, Andrea Palermo, è corso fuori cercando di fronteggiare i responsabili, ma è stato bloccato dalle forze dell’ordine. "Ogni volta è la stessa storia. Oggi il motorino, l’anno scorso la macchina", ha detto Palermo.

La reazione della politica

Dopo il messaggio social di Meloni, anche quello del ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara. "Oggi qualcuno insanguina la mia immagine, di altri ministri e del premier Meloni con vernice rossa perché noi saremmo sostenitori dell'alternanza scuola-lavoro, dello sfruttamento e della dipendenza della scuola dall'impresa. Ma quando vado in Europa, in assisi internazionali e parlo della necessita di rapporti sempre più stretti tra formazione e impresa i ministri mi guardano come se fosse una cosa scontata. Solo in Italia c'è qualcuno che guarda con la testa rivolta al passato, che vorrebbe una scuola distante dall'impresa", ha detto all'Assemblea Nazionale della Cna 'Giovani e Lavoro. Sfide e soluzioni per artigiani e Pmi'. L'alternanza scuola-lavoro, ha chiarito, ''è la grande sfida di una scuola che guarda verso il futuro. Deve essere rafforzata indipendentementente da chi ha mentalità vecchia. I giovani devono imparare fin da bambini a imparare e valorizzare la cultura del lavoro. Non si parla mai di cultura dell'impresa, è bene che già nelle scuole si inizi a considerare l'iniziativa economica privata come un valore significativo. Deve partire un rapporto sempre più stretto e proficuo tra scuola e mondo del lavoro".

Solidarietà per la premier Giorgia Meloni e per i ministri Valditara e Bernini da parte di diversi esponenti politici. A partire dalla collega Elisabetta Casellati, ministra per le Riforme Istituzionali: "Solidarietà al Presidente Giorgia Meloni, ai colleghi di governo e a tutti gli esponenti politici e istituzionali vittime dei gravi atti intimidatori verificatisi durante le manifestazioni studentesche di oggi. Dare fuoco a un fantoccio raffigurante un ministro ed esporre immagini insanguinate superano il diritto di manifestare ed esprimere dissenso: sono gesti violenti e minacciosi, inaccettabili in un Paese civile e democratico. Un ringraziamento e la mia vicinanza alle forze dell’ordine come sempre in prima linea".

"Nella nostra città, ogni volta che si tengono cortei e/o manifestazioni studentesche, con al seguito anarchici, no-global, antagonisti e pro-Hamas, vengono offese sempre e solo le Istituzioni di Destra, dalla Premier Meloni ai suoi Ministri", è la denuncia del deputato di Fratelli d’Italia, vicepresidente della commissione Affari Costituzionali della Camera ed ex vicesindaco delle Giunte di centrodestra milanesi, Riccardo De Corato. "Questa mattina - ha continuato - si è avuta l’ennesima dimostrazione con altri insulti e cartelloni pieni di sangue sui volti di Meloni, Valditara e Bernini. Oltre a ciò, queste manifestazioni, sono sempre occasioni di difesa, da parte degli organizzatori, della Palestina e di Hamas oltre a difendere, costantemente e incessantemente, le occupazioni. Al riguardo presenterò in aula alla Camera un’interrogazione parlamentare. E’ giunto il momento di finirla con questi eventi pieni di odio e rabbia. Ora basta! Visti i gravi fatti che puntualmente si verificano, bisogna identificare gli autori di queste istigazioni a delinquere attraverso le telecamere ed una volta identificati vanno denunciati e poi arrestati. Lo stesso va fatto anche con gli organizzatori".

Le motivazioni dello sciopero

Sotto lo slogan 'Vogliamo Potere', gli studenti chiedono una scuola che sia davvero inclusiva, libera da logiche di sfruttamento e subordinazione al mondo del lavoro e della guerra, e in grado di rispondere ai bisogni di chi la vive. Tra le rivendicazioni, spiccano i seguenti temi: un’istruzione pubblica gratuita e accessibile, svincolata dagli interessi privati, dalle logiche di profitto e dall’ambito bellico; la tutela del benessere psicologico nelle scuole; e un sistema di rappresentanza che dia agli studenti reali possibilità di decidere nelle proprie scuole. La piattaforma 'Saperi Liberi per Student3 Liber3', su cui si basa lo sciopero, richiama l’urgenza di una scuola che risponda ai bisogni reali della componente studentesca.

Scendono in piazza anche gli studenti universitari, per una didattica accessibile; per saperi e ricerca slegati dall’uso militare; perché il diritto allo studio universitario venga garantito e contro la riforma Bernini. "Oggi siamo in piazza in tutta Italia perché è in gioco il nostro diritto a un’istruzione degna, libera e davvero accessibile. Non vogliamo più essere ignorati nelle decisioni che riguardano le nostre vite e il nostro futuro", afferma Tommaso Martelli, coordinatore nazionale dell'Unione degli Studenti, sindacato studentesco che rivendica una scuola che permetta alle nuove generazioni di costruire un futuro con diritti, libertà e dignità.

Anief contro la precarità

Anche il sindacato Anief ha proclamato lo sciopero nazionale per l'intera giornata di domani riguardante tutto il personale docente, Ata ed educativo, a tempo indeterminato e a tempo determinato delle 8.200 istituzioni scolastiche ed educative italiane. Il sindacato si ribella alla mancata risposta dello Stato italiano sull'abuso dei contratti a termine, 25 anni dopo la direttiva europea 70/99 che chiede ai Paesi membri di assumere i precari dopo 36 mesi di supplenze.

Le altre richieste che Anief fa al Governo sono quelle di rinnovare il sistema di reclutamento per immettere in ruolo su tutti i posti disponibili, assumere in ruolo gli idonei dei concorsi, spostare nell’organico di diritto tutti i posti in organico di fatto e in deroga.

"Diciamo basta - dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - a mezzo milione di supplenti con più di 36 mesi di servizio svolto che continuano a essere ignorati per le stabilizzazioni, come invece dovrebbe fare ogni stato membro dell’Unione Europea. Chiediamo dignità e rispetto per queste persone, attraverso il pieno recepimento della normativa europea per tutto il personale scolastico, come pure la parità di trattamento economica e giuridica con scatti anzianità, ricostruzione di carriera, ferie, assenze, salario accessorio, welfare, formazione anche per i supplenti. Inoltre, va reintrodotto il doppio canale di reclutamento specifico e certo (con stabilizzazioni da Graduatorie di merito, GaE e GPS) con assunzione quindi degli idonei di tutti i concorsi, anche del PNRR 2023, e dei precari storici, inclusi i partecipanti ai concorsi straordinari. Infine, chiediamo l’indennità di incarico dopo 3 anni di servizio e di sede disagiata, per chi lavora fuori sede, con tariffe agevolate per trasporti, buoni pasto e trasferte".

La risposta della ministra Bernini

"Alla propaganda rispondo, come sempre, con i numeri. Il ministero ha appena stanziato 880 milioni di borse di studio. Dati certificati e supportati dal nostro bilancio", ha scritto ieri su X la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini. "Il bando Pnrr sull'housing - prosegue - ha prodotto a oggi 13.545 posti letto finanziabili. Un risultato eclatante ottenuto in tempi brevissimi, da rafforzare con il coinvolgimento di imprese, Comuni, Regioni, Università ai quali tutti ho rivolto un appello perché ciascuno faccia la propria parte. Il Mur è impegnato a realizzare 60mila posti letto rimuovendo ostacoli burocratici e semplificando al massimo le procedure amministrative. Non ci fermeremo, continueremo a lavorare per soddisfare un’esigenza reale delle nostre studentesse e dei nostri studenti. Ai pochi che protestano lasciamo con piacere le urla e gli slogan".

A corredo, la titolare del Mur aveva condiviso una tabella con le domande per gli studentati: delle 162 domande per 26.353 posti letto giunte al 12 novembre, sono 118 (per 13.545 posti letto) quelle ammesse. Al contempo sono 44 (per 12.808 posti letto) quelle non ammesse: di queste, 12 quelle ripresentate.

La risposta del ministro Valditara

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha firmato oggi due decreti che mettono in campo un piano complessivo di 335 milioni di euro destinati al miglioramento delle palestre scolastiche. La maggior parte delle risorse, oltre il 72%, sarà destinata al Mezzogiorno, con l'obiettivo di rafforzare le infrastrutture sportive nelle scuole e garantire pari opportunità formative a tutti gli studenti.

"Dalle parole ai fatti: il piano di 335 milioni di euro rappresenta un investimento strategico per il futuro del nostro Paese", ha dichiarato il Ministro Valditara. "Come promesso, dopo il successo del bando sulle mense scolastiche, stiamo intervenendo per potenziare le strutture sportive scolastiche, con un’attenzione particolare al Sud. Vogliamo assicurare a ogni studente, indipendentemente dal territorio di provenienza, le stesse opportunità di crescita e successo formativo. Le attività sportive non solo migliorano la salute e il benessere dei nostri giovani, ma contribuiscono in modo significativo all'inclusione sociale e alla lotta contro l'abbandono scolastico".

Il Ministro ha sottolineato che agli enti finanziati sarà data la possibilità di adeguare i progetti candidati per rispondere all’aumento dei costi, con un margine massimo del 15% in più rispetto all’importo progettuale richiesto.Non si tratta soltanto di fondi Pnrr, che erano insufficienti per gli ambiziosi obiettivi prefissati, ma anche di fondi aggiuntivi ministeriali.È previsto, inoltre, un avviso pubblico specifico per le regioni del Mezzogiorno, a cui gli enti locali potranno aderire per ottenere ulteriori risorse provenienti dal Pnrr, dalla Programmazione nazionale 2021-2027 e dalle economie di bilancio. "La nostra attenzione alla scuola e al Sud è concreta e tangibile”, ha aggiunto Valditara. "Questi fondi non sono solo numeri, ma segnali chiari del nostro impegno nel ridurre il divario infrastrutturale, favorire l’inclusione e rafforzare il tessuto sociale ed educativo del Paese". La graduatoria degli interventi ammessi al finanziamento sarà pubblicata nei prossimi giorni sul sito del Ministero dell’Istruzione e del Merito, nella sezione dedicata al Pnrr.

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Spettacolo

Ballando con le stelle, Carlucci: “Grave lasciare lo...

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La conduttrice rompe il silenzio sul caso del giudice: "Nelle prossime ore dovremo parlare con la Rai e capire che fare"

Milly Carlucci

Guillermo Mariotto? Nessun caso di molestia ma "quello che è successo" nell'ultima puntata di Ballando con le Stelle "è molto grave". Milly Carlucci, conduttrice dello show di Raiuno, si esprime così dopo la 'fuga' di Mariotto, che ha abbandonato il programma in diretta. "Ha abbandonato lo studio di un programma importante di Rai 1, non la mia festa di compleanno. Nelle prossime ore dovremo parlare con la Rai e capire che fare", dice Milly Carlucci in un'intervista a il 'Corriere della sera'.

Mariotto nelle ultime ore è finito al centro di un nuovo caso per un video che ha fatto il giro dei social: si vede Mariotto toccare le parti intime di un ballerino, ma Carlucci non ha dubbi "Lì è chiaro che avesse solo perso l’equilibrio, non scherziamo. Se ci fosse stato qualcosa di scorretto sarebbe subito esploso, senza contare che poi abbiamo chiesto direttamente al ballerino, Simone Iannuzzi, che nemmeno si era accorto: ha detto che quando gli hanno fatto vedere il video si è messo a ridere", dice.

La conduttrice, dunque, archivia le accuse di molestia ma si mostra decisamente più seria riguardo l’abbandono dello show da parte del giudice. Mariotto potrebbe anche non tornare più in giuria? "Mi auguro che non accadrà ma bisogna confrontarsi con la Rai che ha un codice di comportamento preciso. Guillermo, che non ho ancora sentito, dovrà dare spiegazioni e spero che riesca a chiarire. Ma la libertà di movimento ora è limitata: c’è un certo modo di comportarsi davanti al pubblico che va rispettato".

Carlucci, dunque, rivela di non aver ancora parlato con il giudice: "La prima cosa che gli dirò è: caro Guillermo, visto che mi dici che sono la tua seconda mamma, perché non mi hai ancora chiamata? Forse ha paura di essere sgridato". Riguardo al rifiuto di Mariotto di accettare il Tapiro da Striscia la Notizia, reagendo in modo eccessivo, commenta: "Lo giustifico solo perché era di ritorno da un lungo viaggio in Arabia, aveva molta pressione addosso". E conclude scherzando: "Voglio dire a Valerio Staffelli che prendo io, molto volentieri, il Tapiro: i miei stanno perdendo la doratura originaria. Forse erano fake".

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Esteri

Taiwan ‘mai così accerchiata’, decine di navi...

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"Circa 90" unità della Marina e della Guardia Costiera di Pechino restano nelle acque della cosiddetta prima catena di isola

Navi a Taiwan - (Fotogramma)

Decine di unità navali cinesi intorno a Taiwan, mai da anni una flotta di una simile portata intorno a Taipei. La denuncia è arrivata dalle autorità dell'isola, di fatto indipendente, ma che Pechino considera una "provincia ribelle" da "riunificare". "Circa 90" unità della Marina e della Guardia Costiera restano nelle acque della cosiddetta prima catena di isole, ha detto un ufficiale di Taiwan all'agenzia Afp in un momento di allerta per possibili giochi di guerra cinesi in risposta alla prima visita all'estero del presidente di Taiwan, William Lai (Lai Ching-te), che nei giorni scorsi ha anche fatto tappe alle Hawaii e a Guam suscitando le ire di Pechino.

Il ministero della Difesa di Taipei ha inoltre denunciato di aver rilevato in 24 ore la presenza di 47 velivoli militari cinesi nei pressi dell'isola, il numero più alto dal record del 15 ottobre, quando ne vennero segnalati 153, una 'risposta' della Cina a un discorso di Lai, che la Repubblica Popolare considera un "pericoloso separatista".

Ieri, contestualmente all'avvio di manovre da parte di Taiwan, il ministero degli Esteri di Pechino aveva ripetuto che la Cina avrebbe "difeso con fermezza" la sua sovranità.

Secondo il ministero della Difesa di Taiwan, il numero di unità navali cinesi nelle acque intorno a Taiwan è superiore a quello della 'rappresaglia' di Pechino per la visita a Taipei, nel 2022, di Nancy Pelosi, all'epoca speaker della Camera Usa.

Per Sun Li-fang, portavoce del ministero della Difesa, "si può affermare che l'entità di queste forze marittime è tale da superare le quattro esercitazioni fatte dal 2022". Stando alle denunce di Taipei, questa volta "sono incluse" non solo forze del "Comando del Teatro orientale, ma anche dei Comandi dei Teatri settentrionale e meridionale".

Per ora non ci sono stati annunci da parte dell'Esercito popolare di liberazione o dei media ufficiali del gigante asiatico riguardo un ulteriore aumento dell'attività militare nel Mar cinese orientale, nello Stretto di Taiwan o nel Mar cinese meridionale.

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Economia

Editoria, Icch presenta nuovo numero The Corporate...

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Alla Fondazione Eni Enrico Mattei a Milano

Editoria, Icch presenta nuovo numero The Corporate Communication Magazine

Il cambiamento è una costante della storia, un elemento ineludibile che ha plasmato il corso degli eventi umani attraverso i secoli. In diverse epoche ha innescato crisi profonde, creato discontinuità significative e generato breakthrough rivoluzionari che hanno aperto la strada a nuove opportunità e trasformazioni sociali. E la velocità del cambiamento è il fattore determinante del presente intrecciandosi con la nostra capacità di comprendere quella trasformazione e gestirla a nostro favore. Tanti i temi approfonditi nel corso dell'evento di presentazione del nuovo numero di The Corporate Communication Magazine edito da Icch tenutosi oggi alla Fondazione Eni Enrico Mattei a Milano.

Dalla peste manzoniana del XVII secolo all'avvento di ChatGPT, le nostre società sono il frutto di cambiamenti a volte repentini e inaspettati che hanno riconfigurato il tessuto sociale, economico e culturale delle civiltà. Questi eventi hanno non solo alterato il corso della storia, ma hanno anche ridefinito il modo in cui le società si organizzano, comunicano e si evolvono. Infatti, nella società occidentale contemporanea la comunicazione ha sostituito la forza come nucleo centrale della società. Comunicazione che è presente in tutte le aree delle nostre vite: dalla politica alle relazioni internazionali, dall’economia alle nuove tecnologie.

In seguito al saluto di benvenuto a cura di Alessandro Lanza, Direttore della Fondazione Eni Enrico Mattei, hanno aperto i lavori: Filippo Barberis, Capo di Gabinetto del Sindaco di Milano, Pierangelo Fabiano, Segretario Generale di Icch. A guidarci in queste trasformazioni, poi, Stefano Lucchini, Presidente dell’Advisory Board di ICCH, con il suo keynote speech. Protagonisti del dibattito sono inoltre stati: Luisa Damiano, Professore ordinario di logica e filosofia della scienza dell’Università IULM, Ferruccio De Bortoli, editorialista del Corriere della Sera, Mariagrazia Fanchi, Direttrice Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica, Padre Philip Larrey, Professor of the Practice Department of Philosophy Boston College, Mariarosaria Taddeo, Full Professor of Digital Ethics and Defence Technologies Oxford Internet Institute University of Oxford - Dstl Ethics Fellow Alan Turing Institute London, e Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo.

“Siamo giunti al terzo anno di attività del nostro hub - ha dichiarato Pierangelo Fabiano, Segretario Generale Icch - nato con l’obiettivo di creare un ponte tra il mondo accademico, gli studenti e i professionisti della comunicazione, approfondendo temi di grande rilevanza sociale. Grazie all’importante supporto dell’Università Iulm, abbiamo realizzato numerose ricerche e pubblicato 13 Magazine, a cadenza trimestrale. Questa volta abbiamo voluto affrontare un tema di fondamentale importanza e attualità: la velocità del cambiamento. La storia moderna ci insegna che il primo grande cambiamento è stato segnato dall’invenzione della stampa, seguito dall’avvento del web e, oggi, dell’intelligenza artificiale. Con questo spirito di innovazione e riflessione, desidero ringraziare tutti per il lavoro svolto e guardare con entusiasmo alle sfide del prossimo anno, con l’ambizione di continuare a promuovere progetti sempre più significativi e approfonditi".

Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo, ha dichiarato: “Stiamo attraversando non un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca. Fattore determinante di questo cambiamento è la velocità delle relazioni umane prodotto dalla intensificazione dell’uso dell’intelligenza artificiale. In questa fase quelli che chiamiamo crisi, ad esempio della liberaldemocrazia, sono invece trasformazioni, adattamenti delle vecchie categorie alle nuove velocità”.

Protagonisti del dibattito sono inoltre stati: Luisa Damiano, Professore ordinario di logica e filosofia della scienza dell’Università IULM, Ferruccio De Bortoli, editorialista del Corriere della Sera, Mariagrazia Fanchi, Direttrice Alta Scuola in Media Comunicazione e Spettacolo dell’Università Cattolica, Padre Philip Larrey, Professor of the Practice Department of Philosophy Boston College, Alessandro Sallusti, Direttore Il Giornale, Mariarosaria Taddeo, Full Professor of Digital Ethics and Defence Technologies Oxford Internet Institute University of Oxford - Dstl Ethics Fellow Alan Turing Institute London, e Luciano Violante, Presidente della Fondazione Leonardo.

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