Connect with us

Published

on

Mattarella-Musk, Stroppa difende mister X: “Ha parlato da privato cittadino”

L'esperto di cybersicurezza considerato il referente in Italia del padron di Tesla assicura: "Non voleva ledere sovranità del nostro Paese"

Andrea Stroppa

"Credo che le parole" sui giudici italiani postate da Elon Musk su X, a cui ha replicato anche i presidente Mattarella, "siano come spesso accade frutto di un pensiero onesto, di certo non voleva ledere la sovranità del nostro paese o entrare nelle dinamiche del nostro paese: non è nel suo interesse". A dirlo a 'Start', su Skytg24, è Andrea Stroppa, l'esperto di cybersicurezza considerato l'uomo di Musk in Italia, ricordando che patron di Tesla ha espresso le sue opinioni "da privato cittadino, da imprenditore" e non ricoprendo un "ruolo che entrerà in carica solo tra qualche mese".

"Elon Musk è una persona che ha avuto molti problemi con l'amministrazione Biden perché diceva quello che pensava sul presidente in carica, causando anche danni concreti alle sue aziende". E poi ha aggiunto: "da questo punto di vista se qualcuno pensa di intimidirlo forse non ha compreso fino a fondo la persona".

Secondo Stroppa “Musk non è un uomo di destra, è difficile metterlo in uno schema politico ma si può dire che come imprenditore è molto interessato ai temi dei diritti civili e della sicurezza sul lavoro”. In un'intervista ad Agorà, su Rai3, alla domanda su quale possa esser un punto debole dell'imprenditore risponde: “La sua troppa trasparenza in quello che pensa e che dice”.

Attacco ai giudici, Mattarella stoppa Musk. E 'Mister X' sente Meloni

Rispondendo ad una domanda sulle accuse che gli vengono contestate, Stroppa ha poi spiegato che "la giustizia deve fare il suo corso, è bene che si facciano indagini, io sono indagato e tra virgolette essere indagati è anche un'opportunità per difendersi, per spiegare la propria posizione. Quindi va sempre rispettato un magistrato che fa un'indagine e bisogna aspettare l'accertamento di tutti i fatti e poi il giudizio. E' così che funziona in democrazia quindi ben vengano anche le indagini, è pesante a livello personale ma è giusto, è così che funziona in un paese democratico".

Stroppa si è poi soffermato su Starlink, spiegando che "è considerato negli Stati Uniti un asset strategico del governo americano". "Questo asset strategico si attiva e si disattiva in accordo con il governo americano. Elon Musk e nessun altro amministratore della sua azienda può decidere in modo autonomo di staccarlo", ha affermato. "Questo viene detto perché in Ucraina a un certo punto Starlink è stato disattivato alle forze ucraine che stavano per attaccare una nave russa - ha proseguito - Questo è avvenuto non perché lo ha deciso Musk, ma perché lo ha deciso il governo americano".

"Quindi quando si parla di staccare o riattaccare Starlink, per esempio se venisse usato in un Paese come l'Italia per settori strategici ci sarebbe il coinvolgimento diretto con l'Ammistrazione americana. Noi dobbiamo decidere se siamo un alleato degli Stati Uniti e ci fidiamo di quel Paese oppure no. Questo è il tema - ha affermato ancora Stroppa - Però non è Musk che si alza e stacca i satelliti. E' un'idiozia che racconta chi non conosce come funziona Starlink e come funziona quell'azienda lì, che, ripeto, è un'azienda strategica americana".

Un team di giornalisti altamente specializzati che eleva il nostro quotidiano a nuovi livelli di eccellenza, fornendo analisi penetranti e notizie d’urgenza da ogni angolo del globo. Con una vasta gamma di competenze che spaziano dalla politica internazionale all’innovazione tecnologica, il loro contributo è fondamentale per mantenere i nostri lettori informati, impegnati e sempre un passo avanti.

Continue Reading

Politica

Francia, Follini: “Il populismo assedia i palazzi...

Published

on

Il punto di vista di Marco Follini per Adnkronos

Marco Follini - Fotogramma /Ipa

"S’è detto che la crisi francese 'italianizza' la politica d’Oltralpe, generando instabilità e disfacendo quella robusta tela istituzionale con cui a suo tempo il generale De Gaulle aveva cercato di mettere in sicurezza le istituzioni della Quarta Repubblica.

Quattro governi in un anno, alleanze che vanno e vengono, combinazioni fin troppe fantasiose e la più assoluta incertezza sulle prospettive possono dare l’idea che i nostri cugini abbiano importato alcuni dei più tipici difetti che vengono ascritti al nostro 'esprit florentine', come a suo tempo lo chiamava Mitterrand. Ma forse invece, andrebbe detto il contrario.

E cioè che a loro manca proprio quella capacità di districarsi in mezzo alle difficoltà politiche che il più delle volte è servito a metterci al riparo da alcune delle nostre stesse tentazioni. Un antico luogo comune descriveva un tempo la politica italiana come un tentativo di imitazione di quella francese. Tentativo quasi mai riuscito, ma spesso riproposto al modo di una tentazione, se non addirittura di un complesso.

Così, quando sul finire degli anni cinquanta si affermava il gaullismo, anche da noi sembrò prodursi una piccola svolta a destra. E quando quasi vent’anni dopo si fece largo la gauche mitterandiana, anche il nostro asse politico accennò a spostarsi in quella direzione. Quasi che da parte nostra ci fosse una sorta di involontaria rincorsa delle tendenze in atto da quelle parti. Così oggi molto critici e commentatori sembrano quasi divertirsi a capovolgere le cose.

Raccontando il marasma di queste ore come una sorta di 'italianizzazione' della politica francese. Una deriva verso l’ingovernabilità che smentisce la tradizionale solidità della Quinta Repubblica e sembra precipitare i suoi eredi verso quei difetti che vengono tipicamente ascritti al nostro paese. S’intende che sarebbe meschino, e anche un po’ puerile, dare troppo retta a questa lettura delle cose. Tanto più che alcune delle cose che sono successe in questi giorni lungo la Senna erano già capitate anche nei paraggi del Tevere -pur con le differenze del caso.

E del resto la manovra parlamentare che ha appena disarcionato il governo Barnier mettendo insieme la destra estrema e la sinistra estrema, Le Pen e Melanchon, i rossi e i neri rivela qualche somiglianza con il governo Conte 1, l’improbabile coalizione tra grillini e leghisti. Espressioni, l’una e l’altra, di una sorta di consociativismo tra le estreme che viene favorito dal ribollire di malumori che attraversano la nostra società (e la nostra politica) al tempo del populismo. Di fronte a questo assedio che cinge ormai da anni i più blasonati palazzi della politica d’antan non sembra ci sia molto da fare. Poiché a dar loro torto e a prenderli di punta a quanto pare si amplia lo spazio delle loro suggestioni. Mentre a dar loro troppa ragione si finisce con l’edificare un involontario monumento alla loro lettura delle cose.

Una vera e propria alternativa del diavolo a cui nessuno, fin qui, ha saputo offrire una via d’uscita. Viene da dire, insomma, che tutto il mondo è paese e che in questi tempi di globalizzazione ogni cosa diventa globale -anche il da farsi delle grandi democrazie di una volta di fronte all’insorgenza di una protesta così inedita. Circostanza che ci costringe a questo punto a ripensare tutto di noi e delle nostre istituzioni. E che ci pone ora a confronto con uno di quei dilemmi che abbiamo sempre affrontato in ordine sparso. Dilemma che verte, per l’appunto, sulla rigidità e/o flessibilità dei nostri sistemi.

La Francia gaullista scelse a suo tempo di privilegiare la stabilità dopo la brutta esperienza della quarta repubblica. Così, il 'regnare' e il governare da quelle parti vennero largamente a coincidere, facendo fare all’inquilino dell’Eliseo un doppio lavoro. Ma infine è proprio quella doppiezza che rende oggi così difficile il compito di Macron. Rendendo anche così diversa, viene da dire, la loro situazione e la nostra. S’intende che ogni riferimento al dibattito sulle riforme istituzionali di casa nostra diventa a questo punto pressoché inevitabile. E’ la consociazione degli estremi. La fine del meno peggio". (di Marco Follini)

Continue Reading

Politica

M5S, Di Battista: “Grillo padre e padrone non solo...

Published

on

"Escludo di fare un partito con lui"

Alessandro Di Battista (Fotogramma)

Una volta "non era un padre e padrone, oggi lo è diventato". E' quanto ha detto Alessandro Di Battista, ospite di 'Accordi e disaccordi' sul Nove. "Non ricordo coloro che oggi accusano Grillo di essere un 'padre e padrone', e per certi versi a ragione, dire una parola quanto tutti vollero impedire la pubblicazione del numero di voti agli Stati generali del Movimento 5 stelle perché io avevo stravinto prendendo il triplo dei voti di Luigi Di Maio".

"Io detesto l'ipocrisia: andava bene quando doveva intervenire e posticipava su richiesta di molti il voto sul governo Draghi perché io avrei convinto molto cittadini a votare contro. Anche Virginia Raggi, che è una mia amica, fece l'endorsement", aggiunge. "Certe cose che stanno succedendo adesso nel Movimento 5 stelle, come la perdita di consensi, le disse qualcuno quattro anni fa. Io cammino a testa alta avendo ragione su tutto, loro non lo possono fare", aggiunge Di Battista.

"Non mi ha chiesto di fare un partito"

"Contattato da Grillo per partito? No, non ci sentiamo per telefono da quando litigammo a causa del governo Draghi" spiega Di Battista. "Secondo me Grillo non fa un nuovo movimento" aggiunge. "Qualora io dovessi ritornare a fare battaglie politiche al di fuori delle istituzioni, e ora non ho deciso e non ci sto pensando, lo farei con qualcuno di nuovo. Quello che stiamo facendo con 'Schierarsi' è molto utile - aggiunge -. Escludo di fare un partito con lui, io non sono contattato da nessuno".

"Rivoterei il M5S? Con il Pd no"

"Il Movimento 5 Stelle, con il Partito Democratico, ho difficoltà a votarlo" dice Di Battista. "Se andasse da solo? Dipende dal programma, dalla campagna elettorale. Non si vota domani", aggiunge. "E' comunque lo stesso movimento che al governo il primo pacchetto di armi all'Ucraina l'ha votato, oggi combatte giustamente alcune oscene battaglie, insomma non dimentico", conclude Di Battista.

"Cose migliori fatte da M5S al governo con Lega, nonostante il Carroccio"

"Le cose migliori che ha fatto il Movimento 5 stelle le ha fatte al governo con la Lega, non grazie ma nonostante la Lega, perché aveva una grande forza prorompente dovuta al 33% e al numero maggiore dei ministri" sostiene. "Io non ero contro neanche il governo con il Pd perché comunque il M5s aveva la maggioranza dei ministri. Con Draghi era minoranza", aggiunge.

"Se il Movimento 5 stelle avesse mantenuto la barra dritta, che ha mantenuto nei primi due governi di alleanza, negli ultimi due anni avrebbe avuto più consenso. La Caporetto è stata il governo Draghi", conclude Di Battista.

Continue Reading

Politica

Cicchitto: “Socialista dopo invasione Ungheria 1956,...

Published

on

"Sentendomi sotto attacco, reagii affiliandomi a quel club. Se sono ancora vivo oggi, è solo grazie alla mia viltà" dice in un'intervista al 'Corriere della Sera'

Fabrizio Cicchitto  (Fotogramma)

"Influenzato dai settimanali che leggevo, ero diventato totalmente anti-democristiano. Leggevo il Mondo, l’Espresso, il Borghese di Longanesi e il Candido di Guareschi: grazie ai primi due, criticavo la Dc da sinistra; con i secondi, la attaccavo da destra. Socialista lo sono diventato nel 1956, passando dal primo Partito radicale di Carandini, dopo i fatti di Ungheria: alle manifestazioni contro l’Unione sovietica, i fascisti ci accompagnavano fino quasi a sotto Botteghe Oscure ma poi, arrivati in prossimità della sede del Partito comunista italiano, scappavano via lasciando a noi ragazzini l’onere di prendere le botte". Lo dice Fabrizio Cicchitto in un'intervista al 'Corriere della Sera'.

"Quando vennero fuori gli elenchi" della P2, racconta, "Cossiga, che mi era amico, mi disse: 'Se volevi fare affari, affiliarsi al gruppo di Gelli era la scelta giusta; se non volevi fare soldi, allora sei stato un coglione'. Gli dissi la verità. Che ero stato un coglione. Proprio in quel periodo, iniziai a sentirmi spiato. Mi avevano detto che era una sorta di club di persone autorevoli, con legami coi grandi giornali. Sentendomi sotto attacco, reagii affiliandomi a quel club. Se sono ancora vivo oggi, è solo grazie alla mia viltà. Nel senso che spararmi un colpo in testa, per un certo periodo, m’era parsa l’unica soluzione. Non l’ho fatto per viltà. Quindi la viltà mi ha salvato la vita".

Quanto all'impegno politico più recente, "conobbi Berlusconi - afferma ancora Cicchitto, che di Fi fu capogruppo alla Camera - alle riunioni preparatorie dell’Udr, il partito di centro che Cossiga stava mettendo in piedi nel 1998. A un certo punto, Francesco mi disse che l’obiettivo era portare a Palazzo Chigi Massimo D’Alema; perché, cito lui, soltanto un ex comunista poteva portare il governo italiano a intervenire militarmente in Kosovo. A quel punto, i socialisti che partecipavano a quelle riunioni si avvicinarono a Berlusconi. Parlo di me, Gianni De Michelis, Margherita Boniver, Renato Brunetta, Maurizio Sacconi". Cicchitto conclude con un riferimento all'attualità: Giorgia Meloni "è di gran lunga la migliore del suo schieramento. Che però ha al suo interno tendenze filo Putin e anche filo Trump, che non fanno per me. Comunque, l’ora della verità sarà il suo atteggiamento sull’Ucraina".

Continue Reading

Ultime notizie

Sport1 ora ago

Bayern Monaco ritira maglia numero 5, l’omaggio al...

Il presidente del Bayern Herbert Hainer ha dato l'annuncio durante l'assemblea generale del club Il Bayern Monaco ha annunciato oggi...

GR Audio (Giornali Radio)3 ore ago

GrAudio edizione delle 12:30 dell’ 8 dicembre

Cronaca3 ore ago

All’Università di Macerata convegno per celebrare...

L'evento intitolato "Rosario Romeo a cento anni dalla nascita: Un bilancio storico-critico" Dal 10 all'11 dicembre prossimi, l'Università degli Studi...

GR Audio (Giornali Radio)3 ore ago

GrAudio Flash delle 11:50 dell’ 8 dicembre

GR Audio (Giornali Radio)4 ore ago

GrAudio edizione delle 11:30 dell’ 8 dicembre

Esteri4 ore ago

Siria, mistero Assad: “Un aereo sparito dai...

Non esclusa l'ipotesi di un incidente aereo. Tracciato il volo di un Ilyushin Il-76T che ieri sera ha lasciato Damasco,...

Attualità4 ore ago

Cardinale Camillo Ruini: 70 anni di sacerdozio, fede e...

Settant’anni. Ci pensate? Settanta lunghi anni di scelte, passi avanti, momenti difficili e gioie immense. Una vita. Pensate a tutto...

GR Audio (Giornali Radio)4 ore ago

GrAudio Flash delle 10:50 dell’ 8 dicembre

Attualità5 ore ago

Notre-Dame: Il simbolo che torna a splendere

Ci sono momenti che restano scolpiti nella memoria e quella sera di aprile del 2019, beh, è sicuramente è uno...

GR Audio (Giornali Radio)5 ore ago

GrAudio edizione delle 10:30 dell’ 8 dicembre

Cronaca5 ore ago

Picchia la compagna fino a farla svenire e aggredisce la...

Vittima una giovane mamma della provincia di Napoli. Calcio in pancia alla suocera che stava filmando l'ultima di una serie...

Politica5 ore ago

Francia, Follini: “Il populismo assedia i palazzi...

Il punto di vista di Marco Follini per Adnkronos "S’è detto che la crisi francese 'italianizza' la politica d’Oltralpe, generando...

Attualità5 ore ago

Siria: Il giorno in cui tutto è cambiato

Certe notizie non sono solo cronaca: sono storia. La caduta di Damasco, simbolo di oltre mezzo secolo di dominio della...

Cultura5 ore ago

“L’intelligenza artificiale al servizio...

Il contributo dell'Head of Global Services di Enel nella 34esima edizione del volume "Umano, mai troppo umano: dalla governance alla...

Economia5 ore ago

Tredicesime in arrivo, 51,3 miliardi a dipendenti e...

Crescita dell’occupazione e rinnovi contrattuali danno una spinta alla mensilità aggiuntiva Crescita dell’occupazione e rinnovi contrattuali danno una spinta alle...

GR Audio (Giornali Radio)5 ore ago

GrAudio Flash delle 09:50 dell’ 8 dicembre

Cronaca5 ore ago

Masticare rende più intelligenti e migliora la memoria

Sgranocchiare cibi fibrosi e sani è decisivo per la crescita psicofisica dei piccoli Masticare aiuta la memoria e lo sviluppo...

GR Audio (Giornali Radio)6 ore ago

GrAudio edizione delle 09:30 dell’ 8 dicembre

Esteri6 ore ago

Esplosione a L’Aja, appello della polizia ai...

Notata un'auto allontanarsi a grande velocità dall'edificio poco dopo l'esplosione. Almeno cinque morti, si cercano i dispersi Sono almeno cinque...

Cronaca6 ore ago

Reggio Emilia, 77enne trovato morto: fratelli accusano la...

Il cadavere dell'uomo era stato ritrovato nel pozzo di casa nel maggio 2022, già condannati la figlia e il genero...