'Viaggio sentimentale da Lucca al mondo'. Nel volume anche una commemorazione inedita di Rito Selvaggi
È uscito nelle librerie, in tempo per la celebrazione del centenario della morte del grande compositore ed operista che cade il 29 novembre 2024, 'Puccini 100 anni – Viaggio sentimentale da Lucca al mondo' di Maurizio Sessa, giornalista e scrittore appassionato pucciniano. Il volume si rivolge sia al vasto pubblico che a quello più addentro alle cose pucciniane e propone un percorso che si basa sui principali e più aggiornati contributi in materia, alla scoperta di un uomo e di un artista per molti aspetti ancora da scoprire, al centro, come già in vita, di una pubblicistica agiografica all'insegna di tanti e troppi aneddoti di discutibile attendibilità.
Puccini è fra i compositori tuttora più richiesti. Tira, tiene banco, fa sold out nei teatri. Il libro di Sessa svela un Puccini due volte inedito. Una commemorazione ritrovata di Rito Selvaggi, e fino ad oggi mai pubblicata, un pucciniano relegato nel dimenticatoio: una conferenza tenuta in Svizzera nel maggio 1926, un mese dopo l'esordio dell’incompiuta Turandot, tenuta dal compagno di viaggio di d’Annunzio a Fiume dal titolo “Puccini e il Novecento musicale italiano”. E, come se non bastasse, molti importanti documenti, lettere e testimonianze iconografiche finora mai viste, legate alla figura e all’opera del grande compositore lucchese di cui quest’anno ricorre il centenario della morte.
La pubblicazione di Maurizio Sessa con taglio divulgativo ma attento ai migliori risultati della critica odierna, ha come corredo fotografico un'ampia sezione iconografica, circa 150 immagini, riproducenti immagini e documenti che provengono dalla collezione dell'Autore. Un'immersione nell'immaginario collettivo che farà riemergere l'immagine del Maestro Lucchese per alcuni aspetti inedita e accattivante.
Cultura
Morto Giovanni Sabbatucci, lo storico del fascismo aveva 80...
É autore di numerosi manuali di storia per la scuola superiore e l'università, scritti in collaborazione con Vittorio Vidotto e Andrea Giardina
Lo storico Giovanni Sabbatucci è morto ieri nella sua casa di Roma all'età di 80 anni dopo una lunga malattia. Era tra i massimi esperti del fascismo, autore di numerosi manuali di storia per la scuola superiore e l'università, scritti in collaborazione con Vittorio Vidotto e Andrea Giardina e pubblicati da Laterza.
L'insegnamento
Nato a Sellano (Perugia) il 24 agosto 1944, si era laureato all'Università ''La Sapienza' di Roma nel 1968 con lo storico Renzo De Felice (correlatore Rosario Romeo) con una tesi in storia moderna sui rapporti fra irredentismo e nazionalismo. Assieme a Emilio Gentile (altro allievo di De Felice), è stato uno dei più accreditati storici del Ventennio, oltre che dell'epoca contemporanea e dell'Italia repubblicana. Sabbatucci dal 1971 al '74 ha svolto attività didattica e di ricerca nelle Università di Salerno e Roma. Dal 1974 al 1997 ha insegnato all’Università di Macerata, prima come professore incaricato, poi, dal 1980, come titolare di cattedra di prima fascia. Dal 1997 ha insegnato Storia contemporanea alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell''Università 'La Sapienza' di Roma come professore ordinario, occupando la cattedra che era stata del suo maestro De Felice.
Le pubblicazioni
Dopo aver pubblicato la sua tesi di laurea (nella rivista 'Storia contemporanea' 1970-71 diretta da De Felice), Sabbatucci ha studiato il movimento combattentistico nell’Italia del primo dopoguerra - a questo tema ha dedicato due libri ('I combattenti nel primo dopoguerra', Laterza 1974 e 'La stampa del combattentismo', Cappelli 1979) – e, più in generale, la crisi dello Stato liberale dopo il primo conflitto mondiale ('La crisi italiana del primo dopoguerra', Laterza 1976). Si è quindi occupato di storia del socialismo italiano, con particolare riferimento al periodo fra le due guerre. Ha curato la pubblicazione di una 'Storia del socialismo italiano' in sei volumi (Il Poligono, 1980-81) e, nell'ambito di quest'opera, ha scritto un saggio su 'I socialisti nella crisi dello Stato liberale'. Sempre in tema di socialismo, ha pubblicato nel 1991 il volume 'Il riformismo impossibile' (Laterza). Successivamente ha scritto diversi saggi apparsi su riviste ('Italia contemporanea' 1989, 'Il Mulino' 1990) in tema di leggi elettorali e di storia del sistema politico italiano e ha curato il volume antologico 'Le riforme elettorali nella storia d’Italia' (Unicopli 1995).
A partire dal 1980 Sabbatucci ha lavorato, assieme ad Andrea Giardina e a Vittorio Vidotto, alla stesura di un Manuale di storia per le scuole medie superiori, curandone in particolare la parte relativa all’età contemporanea. La prima edizione del Manuale è uscita per le edizioni Laterza nel 1987. Sono seguite nuove edizioni aggiornate e nuove versioni per i diversi ordini di scuole, diventando uno dei manuali più diffusi e aggiornati per i licei. Ha quindi curato, assieme a Vittorio Vidotto, e sempre per le edizioni Laterza, una 'Storia d’Italia' in sei volumi; il primo, 'Le premesse dell'Unità', è uscito nell'autunno del 1994; l'ultimo, 'L'Italia contemporanea', nel 1999. Per il quarto volume di quest'opera ('Guerre e fascismo', 1997), ha scritto un saggio su La crisi dello Stato liberale.
Conclusa l'opera laterziana e concluso (con l'uscita di un nuovo manuale per le medie inferiori) l'impegno sul fronte dei testi scolastici, Sabbatucci ha ripreso alcuni temi già affrontati e poi lasciati cadere: il trasformismo (inteso in senso sistemico, ossia come modalità di funzionamento del sistema politico italiano); la mancata formazione di un partito conservatore in Italia fra Otto e Novecento; le cause profonde della crisi della democrazia in Italia e in Europa dopo la prima guerra mondiale. Tra le sue ultime opere destinate agli studenti universitari 'Storia contemporanea. Dalla Grande Guerra a oggi' (con Vittorio Vidotto, Laterza, 2019), e 'Il mondo contemporaneo' (con Vidotto, Laterza, 2019).
Giovanni Sabbatucci ha svolto un'intensa attività pubblicistica. Ha collaborato con 'L'Espresso', poi alle pagine culturali del 'Corriere della Sera'. Dal 1994 è stato editorialista del quotidiano 'Il Messaggero' e ha collaborato con 'Il Mattino' di Napoli. È stato per molti anni ospite di trasmissioni radiofoniche Rai e consulente delle trasmissioni televisive di Rai 3 e Rai Storia 'La grande storia', 'Il tempo e la storia' e 'Passato e presente' (di questi ultimi due programmi è stato membro del comitato scientifico, e un ospite ricorrente). (di Paolo Martini)
Cultura
Un amore ‘infinito’ tra Roma e la Magna Grecia,...
Il libro sarà presentato a Roma il 5 dicembre all'Auditorium Parco della Musica di Roma
Una storia d'amore tra Roma e la Magna Grecia. Una storia semplice e al tempo stesso epica, un viaggio nei sentimenti durato trent'anni che arriva fino ai giorni nostri. Una vicenda che insegna una verità con cui chiunque abbia vissuto una forte passione si è confrontato durante la propria esistenza: i grandi amori, quelli che cambiano nel profondo la vita, non finiscono mai. E' il filo conduttore di 'Vitamia' (Mondadori pp.347 euro 19,50), il primo romanzo del giornalista Alberto Matano, volto noto del programma del pomeriggio della rete ammiraglia di Viale Mazzini 'La Vita in diretta' e opinionista di 'Ballando con le Stelle' in onda su Rai1. Il libro verrà presentato a Roma, giovedì 5 dicembre alle 19.30, nella Sala Petrassi dell'Auditorium Parco della Musica alla presenza di Francesca Fagnani e Francesco Vezzoli.
Protagonista del racconto è Rocco: quando arriva a Roma per studiare Giurisprudenza ha solo vent’anni e tutta la vita davanti a sé. Alle spalle si lascia Siracusa, una fidanzata che gli scrive lettere sdolcinate e un’azienda di famiglia di cui non ha alcuna intenzione di prendere le redini. Roma è per lui un universo da esplorare, pieno di nuove possibilità e di nuovi incontri. A cominciare da quello con Giulia, una ragazza che fuma eleganti sigarette sottili e ride in modo inconfondibile, una creatura incantevole quanto sfuggente. Ma mentre la curiosità per lei cresce, nella vita di Rocco compare anche uno studente di Lettere, Davide. In lui Rocco trova un amico: all’inizio scostante, ma poi di colpo un fratello, e forse qualcosa di più. Tutto questo mentre la storia con Giulia, prima soltanto un sogno, diventa inaspettatamente realtà. Quello tra Rocco e Giulia è un amore unico e travolgente, come sanno esserlo soltanto i primi amori. Un amore che sembra destinato a durare per sempre. Ma è davvero questo il futuro di Rocco? Una donna come Giulia, una famiglia insieme, magari dei figli…Come spiegare allora quei sentimenti che comincia a provare per Davide?
Cultura
‘Le porte aperte della vita’, il nuovo romanzo...
Edito da Besa, sarà presentato mercoledì 4 dicembre alle 18,10 alla sala Margana, Piazza Margana 12, a Roma
Le vite di una donna, l'amante, un marito, una moglie e una figlia 'lesbica', si intrecciano in una storia che parla di laicità e cattolicesimo, di libertà e incapacità di scegliere, di dipendenza affettiva, di ossessione. Il nuovo romanzo di Luciana D'Aleo, 'Le porte aperte della vita', si snoda nell'arco di 20 anni, quando Michela, l'amante, e Guido, il marito, ambedue sposati, si conoscono e iniziano una relazione clandestina , vissuta più sul filo del telefono che degli incontri.
Una relazione che porterà Michela al divorzio e Guido a condurre una doppia vita gestita con continui abbandoni e reincontri che avviluppano Michela trasformandolo in un oscuro oggetto del desiderio, in un'ossessione e che la porterà a scandagliare con coraggio il rapporto con Guido.
Guido 'il clericale', come lo definirà un religioso, continua una vita il cui scopo è salvaguardare se stesso e la sua religiosità combattendo quella laicità, libertà di scelta di cui si sente ammantato ma che in realtà combatte. Quando la figlia gli svela di essere lesbica la prima cosa che pensa mentre la scaccia è 'in cosa ho sbagliato'. E rifugiandosi nel senso di colpa si chiede perché Dio abbia voluto punirlo in quel modo. Così sceglie la moglie, 'una vittima', il senso del dovere, la responsabilità e la sofferenza'.
Ma sarà proprio Così? E Michela avrà il coraggio di dire 'Basta' e rifarsi una Vita? Un romanzo scorrevole, quello di Luciana D'Aleo, che si legge di corsa. Salvo riprenderlo per capire, riflettere e approfondire i temi scottanti che tocca come la religione, la diversità di genere, l'amore, la sessualità, la fedeltà coniugale, la laicità, la libertà di essere se stessi. Strutture e sovrastrutture etiche e morali che possono essere vissute con integralismo o laicamente. Le tante porte della vita che possiamo aprire.
'Le tante porte aperte della vita' di Luciana D'Aleo, edito da Besa sarà presentato mercoledì 4 dicembre alle 18,10 alla sala Margana, Piazza Margana 12.