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Uccise il suo cane, Trump la sceglierà come Segretario alla sicurezza interna

Lo rivela la Cnn. Kristi Noem si vantò di aver ucciso un cucciolo di cane di 14 mesi perché "irrequieto". Media: Rubio verso nomina a Segretario di Stato, Waltz a Sicurezza nazionale

Kristi Noem - Fotogramma /Ipa

Si vantò di aver ucciso un cucciolo di cane di 14 mesi, perché "irrequieto". E ora, come hanno riferito due fonti ben informate alla Cnn, il presidente eletto Donald Trump la sceglierà come Segretario alla sicurezza interna della sua amministrazione. E' Kristi Noem, la governatrice del South Dakota che si è guadagnata una dubbia fama, con cui Trump si aggiudicherebbe una fedelissima alla guida di un'agenzia che sovrintende a tutto, dalla US Customs and Border Protection all'Immigration and Customs Enforcement, fino alla Federal Emergency Management Agency e agli US Secret Service.

Noem era stata anche nella rosa dei candidati di Trump per la carica di vicepresidente, ma a costarle il posto furono proprio le sue rivelazioni sull'uccisione del suo cane da caccia, Cricket, dopo averlo considerato non idoneo a cacciare. Un cane ''impossibile da addestrare'', aveva scritto Noem nel suo libro, 'No Going Back: The Truth on What's Wrong with Politics and How We Move America Forward'.

Media: Rubio verso nomina a Segretario di Stato

Trump intenderebbe intanto nominare il senatore della Florida Marco Rubio come suo prossimo Segretario di Stato. Lo riportano il New York Times e l'emittente Nbc News citando tre fonti ben informate secondo le quali la nomina avverrà nei prossimi giorni. Le stesse fonti precisano che Trump potrebbe comunque anche cambiare idea e si è in attesa di un annuncio formale. Trump aveva preso in considerazione Rubio come suo candidato alla vice presidenza prima di scegliere il senatore repubblicano dell'Ohio JD Vance.

Membro del Comitato per le relazioni estere, Rubio viene considerato una scelta in grado di risultare sufficientemente gradito alla base politica di Trump senza però intaccare i rapporti con gli alleati stranieri. Un alto funzionario dell'attuale amministrazione Biden ha detto alla Nbc News che Rubio sarebbe una scelta "seria" e "qualificata". La sua nomina sarebbe un sollievo, ha aggiunto il funzionario ricordando che tra i candidati alla nomina c'era anche Ric Grenell, l'ambasciatore controverso degli Stati Uniti in Germania durante il primo mandato di Trump.

"Waltz alla Sicurezza nazionale"

Il presidente eletto degli Stati Uniti nominerà quindi il repubblicano della Florida, Mike Waltz, come consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca. Una nomina che non richiede la conferma del Senato. Lo riferisce il Wall Street Journal citando quattro fonti ben informate. Veterano delle forze speciali dell'esercito statunitense, Waltz ha prestato servizio in Afghanistan, Medio Oriente e Africa. Dal 2019 è membro delle commissioni Forze armate, Affari esteri e Intelligence della Camera.

Membro della China Task Force della Camera, è particolarmente aggressivo quando si tratta dei rapporti con Pechino, scrive la Nbc News. Come molti repubblicani del Congresso, Waltz ha criticato gli aiuti forniti dagli Stati Uniti all'Ucraina nella sua guerra contro la Russia.

Trump potrebbe sostituire capo Fbi

Trump potrebbe quindi cambiare il capo dell'Fbi, sostituendo Christopher Wray con un fedelissimo, il suo consigliere Kash Patel, riporta ancora l'Nbc News citando tre fonti ben informate a condizione di anonimato e ricordando che Patel è anche candidato a guidare la Cia. Un nuovo direttore dell'Fbi richiederebbe la conferma del Senato, dove a gennaio i repubblicani avranno la maggioranza.

Wray, che Trump ha nominato nel 2017 per un mandato di 10 anni, aveva intenzione di portare a termine il suo mandato, ha detto una fonte alla Nbc. Un'altra fonte ha però aggiunto che si sta anche preparando alla possibilità che Trump cerchi di sostituirlo. L'Nbc precisa che ''sostituire non significa licenziare'', ovvero che Wray potrebbe dimettersi se gli viene detto di farlo su richiesta di Trump.

Durante la campagna elettorale, il presidente eletto aveva promesso di ''fare pulizia nell'Fbi'' sostenendo che fosse piena di dirigenti corrotti e politicamente motivati. Trump ha spesso criticato direttamente Wray. A luglio aveva detto che avrebbe dovuto ''dimettersi ora'', dopo che il capo dell'Fbi aveva testimoniato davanti al Congresso che la ferita all'orecchio di Trump poteva non essere stata provocata da un proiettile.

Patel è un ex membro dello staff della Camera e del Consiglio di sicurezza nazionale. Ha lavorato per la direzione dell'Intelligence nazionale e è diventato un alto funzionario del Dipartimento della Difesa negli ultimi giorni della prima amministrazione Trump. Nelle sue memorie, intitolate 'Government Gangsters', Patel ha chiesto una ''pulizia completa'' del Dipartimento di Giustizia e dell'Fbi, incluso il licenziamento di molti dirigenti e l'incriminazione di coloro che ''in qualsiasi modo abusavano della loro autorità per scopi politici''.

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Esteri

Gaza, raid nella notte sulla Striscia: “Diversi morti...

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A darne notizia è l'agenzia Wafa che parla di attacchi in diverse località dell'enclave palestinese. Idf: attacco su cellula pronta a colpire nostre forze

Attacco a Gaza - (Afp)

E' di diversi morti e feriti il bilancio dei raid sferrati alle prime ore di oggi dalle forze israeliane su varie località della Striscia di Gaza. A darne notizia è l'agenzia Wafa. Nella città di Jabalia, quattro persone appartenenti ad una stessa famiglia sono state uccise nel bombardamento della loro casa a Jabalia al-Nazla, e altre due ferite dopo un'incursione militare in una casa a Jabalia al-Balad. Due persone sono morte ed altre sono rimaste ferite in un raid nella scuola di Yaffa, a nord-est di Gaza City. Un'altra persona è stata uccisa nel raid su una tenda che ospitava sfollati a sud di Khan Yunis, riporta l'agenzia palestinese.

Sono almeno 44.930 le persone uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra scattata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. A dare notizia è il Ministero della Salute della Striscia, sotto controllo di Hamas. I feriti sono 106.624.

Idf: raid su cellula pronta a colpire nostre forze

Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver effettuato un raid aereo su una cellula di attivisti a Gaza "che stava per attuare piani terroristici contro le nostre forze nella Striscia" e si apprestava a fare altrettanto a breve termine "in direzione del territorio israeliano".

In un comunicato citato dal Times of Israel, le forze di difesa affermano che il gruppo preso di mira si trovava in una scuola di Gaza City quando è stato colpito. "Sono state adottate molte misure per ridurre la possibilità di danni" ai non combattenti, afferma il comunicato citato dal quotidiano.

La dichiarazione accusa anche i gruppi terroristici palestinesi di aver violato il diritto internazionale operando in strutture civili e utilizzando scudi umani, senza specificare a quali fazioni appartenessero i membri della cellula colpita.

Inviato Trump ha incontrato Mbs mercoledì in Arabia Saudita

L'inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, è stato in visita in Arabia Saudita mercoledì e ha incontrato il principe ereditario Mohammed Bin Salman. A riferirne è Barak Ravid su Axios, citando due fonti a conoscenza dell'incontro, il primo tra Bin Salman e un membro dell'amministrazione americana entrante dalle elezioni di novembre. Nel corso dell'incontro, rivelano le fonti citate, si è discusso, tra l'altro, delle relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita, della guerra a Gaza, della possibilità di normalizzare le relazioni con Israele.

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Esteri

Georgia, oggi l’elezione del nuovo presidente ma...

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Il rischio è che la tensione nelle strade di Tbilisi torni a crescere dopo la relativa calma con cui si sono svolte le proteste negli ultimi giorni

Seggio in Georgia - (Fotogramma)

Lo scontro istituzionale si acuisce in Georgia con il rischio che la tensione nelle strade di Tbilisi torni a crescere dopo la relativa calma con cui si sono svolte le proteste negli ultimi giorni. Oggi il governo di Sogno georgiano ha fissato l'elezione del nuovo presidente da parte del collegio elettorale. Ma la presidente uscente, la filoeuropea Salomé Zourabishvili, non ha intenzione di cedere l'incarico, dopo aver denunciato l'illegittimità del nuovo Parlamento, quindi del Collegio elettorale chiamato a eleggere il suo successore, in seguito alle frodi alle elezioni legislative dello scorso 26 ottobre, vinte, con il 54% dei voti da Sogno georgiano, con la coalizione delle forze di opposizione ferma al 38%.

Intanto ieri le manifestazioni di protesta sono arrivate al 106esimo giorno consecutivo, dall'annuncio della sospensione dei negoziati per l'adesione all'Unione europea da parte del premier.

C'è un solo candidato

C'è un solo candidato, l'ex calciatore Mikheil Kavelashvili, indicato da Sogno georgiano. Il voto inizierà alle nove del mattino (le sei in Italia) e il risultato sarà annunciato nelle ore successive. I componenti dell'opposizione del Collegio elettorale hanno già anticipato la loro intenzione di non partecipare. Scontato l'esito. Il Collegio elettorale è composto da 300 membri, 150 parlamentari e 150 rappresentanti, di cui 20 del Consiglio supremo dell'Abkhazia, 21 dell'Adjara, 109 di entità locali.

"Vediamo chi sarà a lasciare", ha però scritto Zurabishvili in un post di sfida su Facebook mentre a Tbilisi e anche in altre località del Paese proseguono, ogni sera, le proteste contro il governo e la decisione del Premier Irakli Kobakhidze, annunciata lo scorso 28 novembre, di sospendere i negoziati per l'adesione all'Unione europea. Zurabishvili chiede che siano convocate nuove elezioni legislative.

L'ex calciatore della nazionale e per club all'estero, fra tutti il Manchester City, ha posizioni populiste, a capo del Partito di potere al popolo, con posizioni più anti occidentali di Sogno georgiano che nei fatti ha avvicinato la Georgia alla Russia, dopo aver sollevato l'obbligo di visto lo scorso anno e con un aumento dell'interscambio con il Paese vicino che controlla di fatto il 20 per cento del territorio georgiano (Abkhazia e Ossezia del Sud). L'insediamento è fissato il 29. Zurabishvili permettendo.

"Non ci sarà nessuna inaugurazione e il mio mandato prosegue", ha dichiarato a fine novembre l'ex diplomatica nata in Francia in un famiglia di esiliati sfuggiti all'invasione dell'Armata rossa nel 1921 che nel 2004 aveva assunto l'incarico di ministra degli Esteri in Georgia e nel 2018 era stata eletta Presidente, allora ancora con voto diretto e con il sostegno di Sogno georgiano, prima della riforma introdotta nel 2017 nel quadro di una serie di emendamenti costituzionali. "Sono protetta dalla gente che scende in piazza a protestare. Il partito al potere oggi è molto isolato e diventerà sempre più isolato", aveva dichiarato in una intervista alla Bbc nei giorni scorsi.

Kavelashvili, in Parlamento nel 2016, parla, come Vladimir Putin e Calin Georgescu, di "valori tradizionali", georgiani nel suo caso, come russi e romeni per i primi due rispettivamente, a fronte del degrado del liberalismo occidentale. "E' l'incarnazione più riuscita del georgiano. Un marito meraviglioso e padre di quattro figli", ha dichiarato Bidzina Ivanishvili, il tycoon che ha fondato Sogno georgiano.

Il presidente francese Emmanuel Macron mercoledì ha telefonato al Bidzina Ivanishvili, tycoon, fondatore del partito Sogno georgiano e ora, dopo essere stato premier, senza nessuna carica se non quella di presidente onorario del partito di maggioranza. Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni contro 20 esponenti georgiani coinvolti in azioni per "danneggiare la democrazia in Georgia", inclusi ministri e parlamentari. La decisione di Macron di chiamare Ivanishvili e non il Premier Irakli Kobakhidze, segnala, come sottolinea l'Afp, l'esitazione dell'Occidente a riconoscere la legittimità delle elezioni legislative dello scorso ottobre (esitazione tuttavia non sfociata in una chiara denuncia di frodi).

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Esteri

Sudcorea, oggi nuovo voto impeachment di Yoon: caccia ai...

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Si tratta della seconda votazione, dopo quella fallita di sabato scorso, per rimuovere il presidente in seguito alla sua decisione di imporre la legge marziale, poi ritirata

Proteste contro il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol - (Afp)

Nuovo voto in Parlamento oggi, 14 dicembre, sull'impeachment del presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol. In una nota, l'ufficio del presidente dell'Assemblea nazionale di Seul ha annunciato che "data la rilevanza nazionale e la gravità della questione, la sessione plenaria è stata anticipata alle 16 (le 8 in Italia) per consentire il tempo adeguato per discussioni e consultazioni approfondite".

Quella di oggi sarà la seconda votazione, dopo che sabato scorso era stata respinta la mozione di impeachment per rimuovere Yoon dalla presidenza in seguito alla sua decisione di imporre la legge marziale, poi ritirata. A far fallire la mozione erano stati allora i deputati del partito al governo People Power Party, che hanno boicottato il voto. Ed è proprio a loro che si è rivolto il leader del Partito Democratico all'opposizione in Corea del Sud, Lee Jae-myung, che ha detto ai deputati del partito al governo che "la storia ricorderà" se non sosterranno l'impeachment del presidente.

La votazione di impeachment vede Yoon accusato di "atti insurrezionali che minano l'ordine costituzionale" e, secondo gli analisti, l'opposizione potrebbe avere questa volta maggiore fortuna. Per approvare la mozione servono duecento voti, il che significa che i deputati dell'opposizione devono convincere otto colleghi del partito al governo a disertare. "Ciò che i deputati devono proteggere non è né Yoon né il partito al potere People Power Party, ma la vita delle persone che piangono nelle strade", ha affermato Lee. "Per favore, unitevi a noi per sostenere il voto di impeachment di domani. La storia ricorderà e registrerà la vostra scelta'', ha aggiunto. Sabato scorso solo 195 deputati hanno partecipato alla votazione, rendendola nulla.

Prima del voto in Parlamento sabato scorso, Yoon aveva offerto le sue ''scuse sincere'' e promesso che ''non ci sarà un'altra'' imposizione della legge marziale nel Paese. Ma poi, forte della mozione bocciata e avvicinandosi il nuovo voto di oggi, giovedì Yoon ha negato le accuse e dichiarato che non si dimetterà dall'incarico. ''Combatterò fino alla fine'', ha tuonato, difendendo la sua decisione di imporre la legge marziale nel Paese perché mirata a ''proteggere la democrazia'' e a ''impedirne il crollo''. Ovvero a ''contrastare la dittatura parlamentare'' dell'opposizione. ''Non cambio posizione, anche se verrò messo sotto accusa o indagato'', ha aggiunto.

Intanto l'Assemblea nazionale ha approvato un disegno di legge per istituire un procuratore speciale che indaghi sulle accuse di insurrezione contro il capo di Stato sudcoreano. Il Parlamento di Seul ha inoltre approvato la mozione di impeachment nei confronti del ministro della Giustizia sudcoreano Park Sung Jae, che in carcere ha tentato il suicidio, e del capo della polizia nazionale Cho Ji Ho. I due sono quindi stati sollevati dal loro incarico, fino a quando la Corte costituzionale non si pronuncerà in merito. L'accusa nei loro confronti è quella di aver sostenuto l'applicazione della legge marziale voluta dal presidente Yoon. La mozione di destituzione di Park, la prima di un ministro della Giustizia nella storia costituzionale della Corea del Sud, è stata approvata con 195 voti favorevoli e 100 contrari. Sono invece stati 202 i voti a favore della destituzione di Jo e 88 contrari.

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