Panico a bordo, tenta di aprire il portone d’emergenza dell’aereo: picchiato dai passeggeri
È successo a bordo dell'aereo proveniente da Brasilia e diretto a Panama City
È stato picchiato dagli altri passeggeri per aver tentato di aprire il portellone d'emergenza a bordo dell'aereo con tratta Brasilia-Panama City. È successo a bordo del volo della compagnia Copa Airlines, lo scorso martedì 5 novembre. A documentare il panico ad alta quota è stato un altro passeggero che ha assistito alla scena e ha condiviso il video sui social facendolo diventare subito virale.
Il panico a bordo
"Un assistente di volo ha iniziato a urlare e un altro ha cercato di bloccarlo, ma non ci è riuscito perché l'uomo era troppo forte", ha raccontato il fotoreporter Cristiano Carvalho, 51 anni, che ha immortalato l'episodio. Secondo quanto riferito dall'utente dopo i primi 30 minuti di volo un passeggero si è alzato dal suo posto a sedere per precipitarsi sulla porta d'emergenza con in mano un coltello di plastica che aveva preso dal vassoio dei pasti, servito dalle hostess. L'uomo ha tentato di prendere in ostaggio un assistente di volo per aprire la porta d'emergenza. In quel momento si è scatenato il panico generale, e fu allora che i passeggeri si precipitarono sull'uomo per impedirgli di aprire il portone.
VÍDEO — Passageiro tenta abrir porta de avião em voo Brasília–Panamá; Caso aconteceu na manhã da terça-feira (5), minutos antes de aeronave pousar na Cidade do Panamá. Passageiro foi detido pelas autoridades. pic.twitter.com/gDTyB5fwg3
— Nelson Carlos dos Santos Belchior (@NelsonCarlosd15) November 5, 2024
"Non è stato facile fermarlo", ha raccontato l'utente su X. Il volto dell'uomo, dal video diventato virale, è visibilmente insanguinato: "Lo hanno picchiato fino a fargli perdere conoscenza". Dopo l'atterraggio a Panama, l'uomo è stato ammanettato e consegnato alle autorità giudiziarie.
"Grazie alla professionalità dell'equipaggio, la sicurezza del volo e dei passeggeri è stata tutelata", ha raccontato un portavoce della compagnia aerea.
Esteri
Gaza, raid nella notte sulla Striscia: “Diversi morti...
A darne notizia è l'agenzia Wafa che parla di attacchi in diverse località dell'enclave palestinese. Idf: attacco su cellula pronta a colpire nostre forze
E' di diversi morti e feriti il bilancio dei raid sferrati alle prime ore di oggi dalle forze israeliane su varie località della Striscia di Gaza. A darne notizia è l'agenzia Wafa. Nella città di Jabalia, quattro persone appartenenti ad una stessa famiglia sono state uccise nel bombardamento della loro casa a Jabalia al-Nazla, e altre due ferite dopo un'incursione militare in una casa a Jabalia al-Balad. Due persone sono morte ed altre sono rimaste ferite in un raid nella scuola di Yaffa, a nord-est di Gaza City. Un'altra persona è stata uccisa nel raid su una tenda che ospitava sfollati a sud di Khan Yunis, riporta l'agenzia palestinese.
Sono almeno 44.930 le persone uccise nella Striscia di Gaza dall'inizio della guerra scattata dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre. A dare notizia è il Ministero della Salute della Striscia, sotto controllo di Hamas. I feriti sono 106.624.
Idf: raid su cellula pronta a colpire nostre forze
Le forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver effettuato un raid aereo su una cellula di attivisti a Gaza "che stava per attuare piani terroristici contro le nostre forze nella Striscia" e si apprestava a fare altrettanto a breve termine "in direzione del territorio israeliano".
In un comunicato citato dal Times of Israel, le forze di difesa affermano che il gruppo preso di mira si trovava in una scuola di Gaza City quando è stato colpito. "Sono state adottate molte misure per ridurre la possibilità di danni" ai non combattenti, afferma il comunicato citato dal quotidiano.
La dichiarazione accusa anche i gruppi terroristici palestinesi di aver violato il diritto internazionale operando in strutture civili e utilizzando scudi umani, senza specificare a quali fazioni appartenessero i membri della cellula colpita.
Inviato Trump ha incontrato Mbs mercoledì in Arabia Saudita
L'inviato di Donald Trump per il Medio Oriente, Steve Witkoff, è stato in visita in Arabia Saudita mercoledì e ha incontrato il principe ereditario Mohammed Bin Salman. A riferirne è Barak Ravid su Axios, citando due fonti a conoscenza dell'incontro, il primo tra Bin Salman e un membro dell'amministrazione americana entrante dalle elezioni di novembre. Nel corso dell'incontro, rivelano le fonti citate, si è discusso, tra l'altro, delle relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita, della guerra a Gaza, della possibilità di normalizzare le relazioni con Israele.
Esteri
Il segreto dell’Amerigo Vespucci? “La...
L'ambasciatore racconta all'Adnkronos il suo viaggio da Mumbai a Karachi a bordo dell'Amerigo Vespucci
L'ambasciatore Francesco Talò, già consigliere diplomatico del presidente del Consiglio, racconta all'Adnkronos il suo viaggio sull'Amerigo Vespucci da Mumbai a Karachi: "È stata una vera e propria nave scuola anche per me. Durante il viaggio, ho avuto modo di imparare moltissimo dal Comandante, il Capitano di Vascello Giuseppe Lai, e dai suoi ufficiali, con i quali ho conversato sulla loro vita, i Paesi visitati e sugli equilibri e squilibri del mondo che stanno attraversando navigando per gli oceani".
Aggiunge poi di aver “imparato anche dai circa 250 membri dell’equipaggio: dagli anziani, che mi hanno spiegato il funzionamento complesso di questo veliero a tre alberi, e dai giovani, entusiasti e sorridenti nel loro impegno quotidiano per mantenere la nave bella ed efficiente, due caratteristiche che si rafforzano a vicenda".
L'ambasciatore riflette su quanto appreso durante la navigazione: "Quello che ho compreso in pochi giorni di imbarco potrebbe essere considerato un piccolo corso per chiunque lavori in un’organizzazione che richiede lavoro di squadra, sia nell’amministrazione pubblica che nel settore privato. Lavorare in team, responsabilizzare e motivare, accrescere competenze e impegno, garantire il benessere psicofisico per raggiungere la massima efficienza. Sul Vespucci, la formazione diventa un simbolo che combina entusiasmo per il mare, conoscenza di nuovi Paesi, disciplina, lavoro duro e sacrifici".
"Chi vede la bellezza della nave deve considerare anche questo: un marinaio può non riuscire a raggiungere un genitore morente", confida Talò all'Adnkronos. "È successo proprio al Comandante Lai, che nei pochi giorni di sosta in India ha preso tre voli per raggiungere la Sardegna, partecipare almeno ai funerali del padre e tornare a bordo in tempo per la partenza verso Karachi. È tornato al lavoro come prima, anzi più di prima, circondato dall’affetto dei suoi uomini. Questo fa parte della formazione di persone forti nella mente e nella determinazione, membri di una squadra e professionisti di alto livello".
Esempio come parte fondamentale della formazione
Talò sottolinea l’importanza dell’esempio come parte fondamentale della formazione: "La formazione si costruisce con l’esempio: quello del Comandante verso l’equipaggio, degli anziani verso i giovani e degli allievi ufficiali che dormono sulle amache e imparano a svolgere tutte le mansioni dei marinai che un giorno saranno ai loro ordini. Esempio e rispetto reciproco si alimentano l’uno con l’altro. È così che si forma una squadra, con grandi sacrifici e piccoli gesti come la pizza condivisa tra ufficiali e marinai dopo un turno notturno".
L'ambasciatore ricorda come l’importanza della formazione nelle Forze Armate sia un valore riconosciuto a tutti i livelli: "Del resto, la cerimonia di giuramento degli allievi dell’Accademia Navale a bordo della Nave Trieste, con la partecipazione del Presidente della Repubblica, testimonia quanto sia centrale. Lo stesso vale per l’apertura dell’anno accademico del Centro Alti Studi per la Difesa (Casd), alla presenza del Ministro Crosetto e della Professoressa Severino, Presidente della Scuola Nazionale dell’Amministrazione". Talò aggiunge con un sorriso: "In quell’occasione, il Ministro ha citato ‘Alice nel Paese delle Meraviglie’: ‘Devi correre più che puoi per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche altra parte, devi correre almeno il doppio!’ È una frase che sintetizza bene la necessità di innovare costantemente, una lezione che vale anche per il Vespucci e per tutte le amministrazioni dello Stato".
Il capitale umano
Ma al centro della formazione, sottolinea l’ambasciatore, c’è sempre il capitale umano: "Lai è un mentore per il suo equipaggio, come Velasco lo è per la sua squadra. Lo vedo mentre gira per la nave: operativo, ascolta, decide con rapidità e chiarezza. Eppure, trova sempre il tempo per qualche parola ai ragazzi, con naturalezza, comprendendo l’approccio giusto per ciascuno. In una squadra, ognuno ha un compito e ognuno è diverso".
La cinghia di trasmissione tra il Comandante e tutti i servizi della nave è il suo vice, il Capitano di Fregata Tommaso Faraldo. "È un veterano del Vespucci, con cinque anni di servizio come Comandante in Seconda. Mi racconta che questo ruolo rappresenta per lui ‘il coronamento di un sogno partito vent’anni fa dai banchi di un istituto nautico’. Ma nonostante l’esperienza, vuole sempre di più da sé stesso, convinto che il segreto sia valorizzare le competenze di ciascun membro dell’equipaggio in un contesto così complesso".
Durante la navigazione tra India e Pakistan, l’ambasciatore Talò ha voluto dare anche il proprio contributo alla formazione: "In due conferenze, ho riflettuto insieme all’equipaggio sul contesto storico che stiamo vivendo, sull’importanza della visione marittima dell’Indo-Mediterraneo e sul potenziale dell’economia blu, con reti di connettività come il corridoio Imec, che collega Mumbai all’Europa attraverso il Mediterraneo e Trieste. La vita a bordo è scandita da lavoro incessante: "In spazi ristretti, 250 persone sanno esattamente cosa fare. C’è chi lucida gli ottoni, chi traccia la rotta, chi si arrampica come un alpinista sulle cime di fibre naturali. È un piccolo villaggio che vive in alto mare, tra un porto e l’altro, garantendo benessere psicofisico e sicurezza per affrontare lunghe navigazioni”. "La campagna del Vespucci non è solo un giro del mondo, ma un modo per proiettare l’Italia nel mondo. È uno strumento di soft power che racconta il nostro Paese all’estero e porta il mondo all’Italia. Chiunque abbia la fortuna di vivere questa esperienza, come me, ne esce cambiato: il Vespucci è carico di storia, ma ci parla di futuro. Perché nessuna organizzazione può sopravvivere senza innovazione e formazione, valori esistenziali anche per la sicurezza nazionale", conclude.
Esteri
Ucraina, G7: “Presto daremo 50 miliardi prestito a...
Durante la riunione virtuale è stata condannata la collaborazione tra Russia e Corea Nord. Misure contro chi aiuta Mosca
Presto saranno erogati i 50 miliardi di prestito a Kiev da asset russi congelati. E' quanto emerso da una riunione virtuale dei leader del G7, convocata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, per discutere le principali questioni internazionali, nella prospettiva del passaggio di consegne tra la Presidenza italiana del Gruppo e quella canadese.
L'incontro, informa una nota diffusa dalla presidenza italiana, ha visto innanzitutto uno scambio di vedute sulle principali aree di crisi internazionale. I leader G7 hanno nuovamente condannato la brutale aggressione russa, riaffermando l'intenzione di sostenere la lotta del popolo ucraino per la libertà, la sovranità e l'indipendenza. Hanno, inoltre, deprecato la crescente collaborazione militare tra Russia e Corea del Nord e hanno indicato l'intenzione di continuare ad applicare misure contro gli attori che sostengono lo sforzo bellico di Mosca.
Meloni passa il testimone a Trudeau
La premier Meloni "ha passato simbolicamente il testimone della Presidenza del G7 al primo ministro Justin Trudeau, che ha illustrato le priorità del Canada a partire dal primo gennaio 2025 e in vista del Vertice dei Leader in programma nel giugno prossimo a Kananaskis (provincia dell’Alberta)". "Ciò che ha rappresentato al meglio lo spirito della Presidenza italiana del G7 è stata la costante ricerca dell'unità del Gruppo come promotore di un’offerta di valori rivolta al mondo. Un G7 forte nella sua coesione, ma aperto al dialogo e a recepire le istanze che provengono dal Sud Globale per risolvere assieme le grandi questioni del tempo corrente. È su queste solide fondamenta valoriali e con l’augurio di un pieno successo".