La pediatria del futuro e l’appello alle istituzioni: “ricerca fondamentale,due terzi delle ricerche cliniche hanno prodotto un’efficacia misurabile”
7 novembre 2024. Durante l'appuntamento, è stato anche lanciato un appello riguardo all’importanza e ai vantaggi della ricerca pediatrica, sottolineando come essa rappresenti un pilastro fondamentale e come abbiano un impatto concreto, sia in termini di vite salvate sia di riduzione dei costi per l’assistenza sanitaria.
“I dati ci dicono che due terzi delle ricerche cliniche pediatriche hanno prodotto un’efficacia misurabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione dei costi di assistenza pediatrica” ha affermato il Prof Raffaele Badolato, direttore della Clinica pediatrica dell'Università degli studi di Brescia
Si è svolto alla Fiera di Roma l’incontro dedicato alla “pediatria del futuro” nell’ambito di Welfair, la Fiera del Fare Sanità, in corso sino a stasera. L’evento, coordinato dai professori Gian Luigi Marseglia (Università di Pavia), Massimo Agosti (Università dell’Insubria) e Fabio Mosca (Università di Milano), ha visto la partecipazione di direttori delle scuole di specializzazione, pediatri ospedalieri e di famiglia, oltre a numerosi specializzandi. L’incontro è stato un momento chiave per discutere le linee strategiche e le proposte innovative per la formazione dei pediatri di domani.
Focus sulla formazione interdisciplinare e sulla digitalizzazione - Tra i principali punti emersi, la necessità di un approccio formativo interdisciplinare, che prepari i pediatri ad affrontare le nuove sfide globali, quali le malattie croniche e gli effetti del cambiamento climatico sulla salute infantile. “È fondamentale che i pediatri del futuro abbiano competenze che vadano oltre la clinica e comprendano aspetti come l’impatto ambientale e le politiche sanitarie” ha affermato Marseglia. A tal proposito, si è discusso dell’integrazione di corsi di salute pubblica e di ecologia medica nei programmi di specializzazione.
Un altro tema cardine è stato il ruolo della digitalizzazione, dalle piattaforme di telemedicina all’utilizzo di strumenti avanzati di diagnostica e monitoraggio a distanza. “Le nuove tecnologie non sono più accessorie ma centrali nella pratica pediatrica” - ha continuato il Prof Gian Luigi Marseglia - “Con la telemedicina possiamo ridurre le distanze, migliorare l’accesso alle cure e garantire continuità assistenziale, anche nelle aree meno servite.”
Innovazione nei percorsi formativi: simulazione e intelligenza artificiale - Per garantire una formazione realmente aggiornata, è stato proposto di rafforzare l’uso di tecniche di simulazione avanzata, che permettono agli specializzandi di esercitarsi su scenari clinici complessi in ambienti controllati. L’introduzione dell’intelligenza artificiale nei programmi formativi rappresenta un altro passaggio cruciale: i pediatri in formazione potranno utilizzare algoritmi di IA per affinare le diagnosi e ottimizzare le terapie, mantenendo comunque al centro l’approccio umano al paziente. “L’intelligenza artificiale può potenziare le nostre capacità, ma non può e non deve sostituire il legame diretto con il paziente,” ha ribadito Marseglia.
Promozione della ricerca e sostegno alle famiglie - Un ulteriore pilastro per la pediatria del futuro è stato individuato nella promozione della ricerca, che consentirà ai giovani pediatri di contribuire attivamente allo sviluppo di nuove conoscenze. I partecipanti all’incontro hanno anche sottolineato il ruolo del pediatra come promotore di politiche di supporto alla famiglia, per contrastare problematiche come la denatalità e sostenere il benessere delle nuove generazioni. “Dobbiamo formare pediatri che siano anche promotori di salute per l’intera comunità” - ha aggiunto Marseglia - “Questo significa contribuire a politiche che favoriscano la natalità e un ambiente sano.”
Equità nell’accesso alle cure e valorizzazione delle competenze locali - Infine, l’incontro ha evidenziato l’importanza di garantire equità nell’accesso alle cure pediatriche su tutto il territorio nazionale. Tra le proposte più rilevanti, la creazione di reti di collegamento tra i principali centri ospedalieri e le strutture periferiche, sfruttando le potenzialità della telemedicina e dei consulti specialistici a distanza per ridurre le disparità regionali.
Un appello per la ricerca pediatrica - Durante l'appuntamento, è stato anche lanciato un appello riguardo all’importanza e ai vantaggi della ricerca pediatrica, sottolineando come essa rappresenti un pilastro fondamentale e come abbiano un impatto concreto, sia in termini di vite salvate sia di riduzione dei costi per l’assistenza sanitaria. “La ricerca pediatrica non è solo un investimento per il futuro dei nostri bambini, ma per l’intera società - ha affermato il Prof Raffaele Badolato, direttore della Clinica pediatrica dell'Università degli studi di Brescia, facendo riferimento a uno studio condotto in Australia - I dati ci dicono che due terzi delle ricerche cliniche pediatriche hanno prodotto un’efficacia misurabile, contribuendo in modo significativo alla riduzione dei costi di assistenza pediatrica.” Secondo Badolato, è evidente che una buona ricerca in questo settore può non solo migliorare le cure, ma anche rendere più sostenibile il sistema sanitario.
Nonostante questi risultati incoraggianti, Badolato ha evidenziato con preoccupazione un trend negativo nel finanziamento della ricerca pediatrica. Negli Stati Uniti, ha sottolineato, il supporto economico da parte del National Institutes of Health (NIH) è sceso dal 23% al 16% negli ultimi dieci anni. “Questa riduzione è significativa e si è verificata anche in Italia, sebbene manchino al momento dati quantitativi precisi”, ha aggiunto il direttore della Clinica Pediatrica di Brescia.
Gli altri appuntamenti - La nuova frontiera dell’emergenza medica è già qui: le prime 100 unità Ambulance.AI sono pronte a entrare in servizio per ARES Lazio. E’ stata presentata martedì “Ambulance.AI”, che trasforma le ambulanze in centrali di telemedicina mobili, connesse in tempo reale con le centrali operative per migliorare la rapidità e l’efficacia degli interventi d’emergenza. Attraverso l’integrazione di intelligenza artificiale e tecnologia blockchain, ogni Ambulance.AI consente la trasmissione continua e sicura di immagini e dati medici, permettendo consulti istantanei con specialisti ospedalieri.
Sempre martedì si è svolta anche la cerimonia di consegna della prima edizione del Premio Michele Leonardo Lo Tufo, un prestigioso riconoscimento intitolato a una figura di rilievo nella pubblica amministrazione e nell’innovazione sanitaria. Il premio, istituito per onorare la memoria e l’eredità professionale di Michele Leonardo Lo Tufo, è stato assegnato all’Ospedale Niguarda, a Daniela Donetti, Direttrice Generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Sant’Andrea di Roma, e Giuseppe Quintavalle, Commissario Straordinario della ASL Roma 1, a Soresa per il progetto Sinfonia, e alla ricercatrice e immunologa Chiara Agrati.
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Saviola: il futuro del design è sostenibile, con materiali...
La sfida della sostenibilità nel design incontra l’innovazione circolare di Saviola, tra tecnologia, materiali rigenerati e il valore del Made in Italy.
Milano, 3 Dicembre 2024. In un mondo in cui sostenibilità e innovazione non sono più optional ma priorità, il gruppo Saviola ridefinisce le regole del gioco. Con le collezioni Elementum 2.0 ed Elementum Europe, l’azienda italiana si pone come leader nel settore del design rigenerativo, offrendo soluzioni progettuali che uniscono estetica, praticità e un approccio ecologicamente responsabile.
Un design che rispetta il pianeta
Secondo un report dell’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), l’industria edilizia e del design contribuisce a circa il 39% delle emissioni globali di CO2, sottolineando l’urgenza di un cambio di paradigma. È in questo contesto che Saviola si distingue, promuovendo un modello basato sull’economia circolare: il 100% del legno utilizzato nelle sue collezioni è rigenerato, evitando l’abbattimento di milioni di alberi ogni anno.
“La sostenibilità non è una tendenza, ma una necessità. Con le nostre collezioni, vogliamo dimostrare che si può progettare senza compromessi, rispettando il pianeta e valorizzando la bellezza,” afferma un portavoce dell’azienda.
Elementum 2.0: semplicità, velocità, sostenibilità
Progettata per rispondere alle esigenze di architetti e designer sempre più attenti ai tempi e alla sostenibilità, la linea Elementum 2.0 combina materiali pronti all’uso con un’estetica impeccabile. Cosa la rende unica?
· Materiali coordinati: pannelli, laminati e bordi si integrano perfettamente, riducendo scarti e costi di lavorazione.
· Versatilità: ideale per abitazioni private, uffici e spazi pubblici, garantendo continuità estetica.
· Pronto all’uso: tempi di approvvigionamento drasticamente ridotti.
Elementum Europe: per progetti globali e texture innovative
Se Elementum 2.0 risponde alle esigenze di praticità, la collezione Elementum Europe punta sull’estetica di alto livello e sull’innovazione materica. Tra le proposte di punta: Stripped wood, Baysen, On Track, Artstone e Loom
Stripped wood, Baysen, On Track che interpretano l’effetto legno ispirandosi all’effetto cannettato
Artstone che abbinato all’haitabu ricorda il caldo effetto del feltro
Loom che riprende la trama di un tessuto naturale con grande matericità.
Entrambe le linee sono state sviluppate con una forte attenzione all’economia circolare: il legno rigenerato non solo abbatte le emissioni, ma dà nuova vita agli scarti, riducendo al minimo l’impatto ambientale.
L’impatto positivo del legno rigenerato
Ogni anno, Saviola contribuisce a risparmiare circa 1,2 milioni di tonnellate di CO2, trasformando i rifiuti in risorse preziose. Ma la sostenibilità non si ferma qui: i materiali sono progettati per durare, resistendo nel tempo senza perdere qualità.
· Eco-compatibilità: un ciclo produttivo che riduce al minimo l’uso di risorse naturali.
· Durata garantita: progettare sostenibile significa anche scegliere materiali che non devono essere sostituiti a breve termine.
· Made in Italy: tradizione artigianale e tecnologia avanzata si incontrano, offrendo un prodotto unico e di alta qualità.
Il valore aggiunto per architetti e designer
Per chi opera nel settore, scegliere Saviola non significa solo rispettare l’ambiente, ma anche accedere a materiali che rispondono alle tendenze contemporanee senza compromessi. Dalla coerenza estetica alla facilità di lavorazione, queste collezioni rappresentano un nuovo paradigma del design.
“Non è solo una questione di sostenibilità, ma di responsabilità,” aggiunge il portavoce. “Ogni progetto può fare la differenza, e i nostri materiali vogliono essere la base per costruire un futuro migliore.”
Un futuro più green per il design
Con le collezioni Elementum 2.0 ed Elementum Europe, Saviola dimostra che bellezza e sostenibilità non sono opposti, ma complementari. E mentre il mondo del design affronta una crescente pressione per ridurre il proprio impatto ambientale, l’azienda italiana si pone come faro di innovazione responsabile.
Per maggiori informazioni Per scoprire di più sulle collezioni e sulle iniziative sostenibili di Saviola, visita saviola.com.
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Cantiere Navale Noè di Augusta – Un’Eccellenza...
Un Patrimonio di Oltre 130 Anni
Augusta (Sr), 3 dicembre 2024. Fondato oltre 130 anni fa da Emanuele Noè, il Cantiere Navale Noè ha attraversato guerre, crisi e cambiamenti economici senza mai fermarsi. Giunto oggi alla quinta generazione, questo cantiere è diventato un punto di riferimento per tutto il Mediterraneo nella manutenzione navale. Si tratta di un’azienda radicata nel territorio della Sicilia Orientale, una terra dalle antiche tradizioni e dalla cultura vibrante che sta vivendo oggi una fase di grande trasformazione economica e infrastrutturale.
Innovazione e Sostenibilità in Prima Linea
Grazie a importanti investimenti sostenuti dall'Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Orientale, sotto la presidenza dell’Ingegnere Francesco Di Sarcina, e finanziati dal PNRR, Augusta sta diventando un polo di eccellenza per la logistica e l’innovazione sostenibile. Il Cantiere Noè si trova al centro di questa trasformazione, con due siti operativi, quattro approdi per navi sino a 180 mt, un bacino galleggiante in grado di gestire riparazioni su navi fino a 140 metri e un team altamente specializzato che opera sette giorni su sette garantendo qualità e tempi di intervento eccezionali.
L’azienda ha già raggiunto obiettivi importanti:è diventata, nel corso dell’ultimo anno, amianto-free e sta implementando nuovi modelli di sostenibilità, come quelli previsti dagli standard ESG, oltre a un accurato sistema di controllo attraverso il modello 231. Con il nuovo piano di investimenti, il cantiere acquisterà un secondo bacino di carenaggio, ancora più ecologico, dotato di tecnologie che riducono le emissioni, alimentato da generatori di corrente con utilizzo di biocombustibili e da un impianto fotovoltaico ampliato a 400 KW. L’obiettivo? Ridurre sempre di più l’impatto ambientale, ottimizzare i consumi e creare nuove aree verdi per compensare le emissioni di CO₂.
Valorizzazione delle Competenze e della Diversità
In un mondo sempre più dominato dall’automazione, il Cantiere Navale Noè valorizza ancora l’arte e la precisione delle competenze artigiane. La formazione è al centro della nostra visione, perché preparare una nuova generazione di tecnici qualificati è fondamentale per il ricambio generazionale. In più, il cantiere si impegna a valorizzare il lavoro femminile, con un organico che oggi è rappresentato per il 5% da donne, guidate dal direttore generale Marina Noè, una figura chiave della quarta generazione della famiglia Noè.
Un Pilastro per la Sicilia Orientale
Oggi il Cantiere Noè rappresenta un partner strategico per le aziende di trasporto marittimo come Caronte &Tourist e costituisce un esempio di collaborazione efficace che affronta le sfide della modernità sostenendo non solo il settore della manutenzione, ma l’intera economia locale.
In sintesi, grazie a una tradizione solida e a un ambizioso piano di innovazione sostenibile, il Cantiere Navale Noè si conferma un protagonista della trasformazione della Sicilia Orientale, impegnato nella costruzione di un futuro di crescita, modernizzazione e nuove opportunità per il nostro territorio.
Per scoprirne di più, visitate il sito www.cantierenoe.it
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Territori a rischio: Sindaci, imprenditori e giovani...
Il programma di sviluppo 2030 di DIAMANTE parte dalla regione Abruzzo e la candida a diventare un hub internazionale di sviluppo territoriale, valorizzando tutte le sue risorse, a partire dai giovani.
3 dicembre 2024. “Sindaci e imprenditori sono i veri supereroi del nostro tempo, ma non sono soli: anche i giovani studenti delle scuole possono diventare protagonisti del cambiamento, portando freschezza, idee innovative e amore per il proprio territorio,” afferma Adriano Ippoliti, fondatore e presidente di DIAMANTE TV.
Con questa visione, il programma di sviluppo 2030 punta a trasformare l’Abruzzo in un modello globale di promozione del territorio, della cultura e del turismo sostenibile, facendo leva su una rete di collaborazioni internazionali e coinvolgendo attivamente le nuove generazioni.
Il progetto pilota, Abruzzo nel Mondo, che verrà presentato insieme alla Fondazione Pescarabruzzo in occasione della conferenza stampa che si terrà il 13 dicembre alle ore 11.30 presso la sala stampa della Camera dei Deputati a Roma, non solo mette a sistema gli asset culturali e innovativi della regione, ma prevede attività educative e di sensibilizzazione nelle scuole.
In Italia, infatti, sono oltre 3.800 i comuni a rischio spopolamento, con le aree interne che perdono abitanti a un ritmo doppio rispetto alla media nazionale. In Abruzzo, il fenomeno è ancora più significativo: 176 comuni montani già usufruiscono di misure per contrastare l’abbandono delle aree interne, e la regione ha registrato un calo demografico del 2,9% negli ultimi cinque anni, quasi il doppio rispetto alla media nazionale.“Coinvolgere i giovani è fondamentale per costruire una visione di lungo periodo: sono loro i custodi del futuro del territorio,” sottolinea Ippoliti.
“Con il suo programma di sviluppo 2030, DIAMANTE candida l’Abruzzo come hub internazionale di sviluppo territoriale, integrando tradizione e innovazione per creare un’economia circolare e attrarre investimenti e turismo,” continua Ippoliti. Attraverso storytelling multimediale, l’applicazione dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie digitali di ultima generazione, format innovativi e campagne di marketing territoriale, il programma punta a rafforzare il legame tra cultura, innovazione e sviluppo economico.
Una rete globale per il Made in Italy
Il programma si avvale di una rete di partnership strategiche con le principali comunità di italo-discendenti nel mondo, Camere di Commercio in Italia e all’estero, Ambasciate e Consolati. DIAMANTE si pone come un player strategico che aggrega gli interlocutori chiave del sviluppo territoriale, offrendo anche alle piccole e medie imprese italiane un’opportunità concreta per promuovere il Made in Italy su scala internazionale. “La nostra rete di partnership ci consente di portare il valore delle tradizioni locali in tutto il mondo, rafforzando il legame tra territorio, innovazione e comunità,” spiega Ippoliti.
Un appello ai protagonisti del cambiamento
DIAMANTE invita amministrazioni, imprenditori e scuole a unirsi in questa missione: “L’operatività del programma 2030 di DIAMANTE parte dall’Abruzzo e verrà replicato per tutte le regioni italiane. È il momento di investire nel nostro territorio, connettendolo a una rete globale di opportunità,” afferma Ippoliti.
Con il programma di sviluppo 2030, DIAMANTE TV si pone come catalizzatore di un cambiamento necessario, mettendo tecnologia e competenze al servizio di chi vuole costruire un futuro migliore per il proprio territorio. “Insieme, possiamo trasformare le sfide in opportunità e costruire una rete globale per la valorizzazione del Made in Italy,” conclude Ippoliti.
Per ulteriori informazioni:
Adriano Ippoliti
Fondatore e Presidente DIAMANTE TV
adriano.ippoliti@diamante.live
www.diamante.live