Valencia, la testimonianza di Garzelli: “Dopo alluvione con il ciclismo diamo una mano”
L'ex ciclista, vincitore del Giro d'Italia nel 2000, oggi vive a pochi chilometri dalla città spagnola e ha fondato lì una scuola di ciclismo: "Ora serve l'essenziale"
"Gli ultimi giorni sono stati complicati. Io vivo a Betera, a 4 chilometri da Valencia e solo per semplice fortuna non siamo stati toccati dal disastro". Il racconto all’Adnkronos di Stefano Garzelli, vincitore del Giro d'Italia del 2000 e fondatore in Spagna dell’Escuela de ciclismo che porta il suo nome, inizia così. "Martedì scorso ho accompagnato i miei figli a scuola, mi hanno richiamato poco dopo per l’allerta meteo e sono tornato a prenderli. A noi è andata bene, ma la quantità di morti della Dana al momento è ancora indecifrabile".
"Il disastro non è successo in città – precisa l’ex ciclista - ma a circa 300 metri dal fiume Turia, toccando tutti i piccoli paesi attaccati. Nel 1957 qui ci fu un’inondazione (la Gran riada de Valencia, ndr) e il corso del fiume venne deviato. Valencia si è salvata per questo". In zona, tutti erano in stato di agitazione già da qualche giorno: "Anch'io, 12 anni fa, ho vissuto una cosa simile e la mia casa è stata distrutta. Stavolta siamo stati avvisati dalle tv, arrivate addirittura prima dell’allarme".
Garzelli fatica a trovare le parole giuste per descrivere il dramma di una comunità: "Purtroppo, non ci sono. Al momento tanta gente non può mangiare, centinaia di persone sono chiuse dentro casa e sono state distrutte ottantamila macchine".
Un problema che si intuisce dai numerosi video che girano sui social: "Qui le strade sono strette e un simile accumulo non permette nemmeno l’intervento di mezzi pesanti. E pensiamo anche ai negozi distrutti. Tanti hanno perso la vita, altri i propri cari, chi si è salvato ha perso il futuro. Le conseguenze si vedranno nei prossimi mesi, forse anni".
L'ex ciclista tocca anche un altro tema: "Ora non bisogna sottovalutare il problema delle infezioni, legato ai morti rimasti per strada e non ancora trovati. È il motivo per cui tanti girano in mascherina. E non voglio parlare di un fenomeno ripugnante come lo sciacallaggio, per fortuna limitato soprattutto ai primi giorni".
Da anni, il campione gestisce a due passi da Valencia la “Escuela de ciclismo Stefano Garzelli”, riconosciuta fucina di talenti in Spagna. “Dopo averla messa in salvo – spiega Garzelli – abbiamo pensato di dare un contributo nel nostro piccolo. Ai discorsi economici penserà poi il governo, ora serve l’essenziale e abbiamo organizzato una raccolta fondi per comprare cibo e beni di prima necessità per le famiglie in difficoltà. Insieme a tante altre iniziative, come quelle partite dal Valencia e dal Levante, ricominceremo. L’importante è continuare a parlarne. E non dimenticare". (di Michele Antonelli)
Sport
Asi, Claudio Barbaro confermato presidente
l’Ente di promozione sportiva che quest’anno ha festeggiato il suo Trentennale
Oggi, alla Casa delle Armi del Foro Italico di Roma, si è svolta l’XI Assemblea nazionale elettiva di Asi, Associazioni Sportive e Sociali Italiane, l’Ente di promozione sportiva che quest’anno ha festeggiato il suo Trentennale. All’assemblea erano presenti 279 delegati in rappresentanza di 1694 associazioni. Claudio Barbaro è stato confermato alla presidenza dell’ente con il 98,02% delle preferenze. “Ringrazio i delegati che hanno rinnovato la fiducia. Proseguiremo nel cammino iniziato tanti anni fa, continuando a promuovere lo sport come perno centrale delle politiche per il benessere, la salute, la cultura, l’ambiente e come volano economico”, queste le prime parole di Barbaro.
Asi con quasi un milione e mezzo di tesserati su tutto il territorio nazionale è il primo Ente di Promozione Sportiva, un traguardo raggiunto grazie al capillare lavoro dei dirigenti territoriali e dei settori sportivi. Oggi Asi è anche una casa per 652 discipline, moltissime non ricomprese nel registro Coni. “Parliamo di due milioni di praticanti”, prosegue Barbaro. “Pari dignità assistenziale, fiscale, sanitaria, insomma gli stessi diritti di praticare sport in sicurezza degli altri è sicuramente una delle frontiere del nuovo quadriennio ed in questo gli Enti di Promozione Sportiva saranno protagonisti delle politiche governative sul tema. Dopo che lo sport è stato inserito nella nostra Carta Costituzionale - sottolineando l’importanza dell’attività fisica ‘in tutte le sue forme’ – è questa una strada da percorrere proprio insieme al Governo”.
“Un’altra sfida, quella che ci vedrà moderatori tra le esigenze delle associazioni sportive e i decisori politici, accompagnando la riforma generale dello sport, a tutela delle associazioni e dei gestori degli impianti sportivi in Italia, che vede impegnato il Governo nella promozione di politiche incentrate sul benessere della collettività legata allo sport. Un’importanza e una dignità che i ministri presenti Francesco Lollobrigida e Andrea Abodi hanno riconosciuto al nostro mondo. Proprio lo sport di base deve essere interprete principale del cambiamento”.
Sport
Mistero Moukoko, quanti anni ha? Borussia Dortmund cancella...
Un documentario dell'emittente ProSieben proporrà documenti inediti: l'attaccante non avrebbe 20 anni...
Il Borussia Dortmund smentisce dubbi e voci sull'età di Youssoufa Moukoko: l'attaccante ha 20 anni e non ha mentito. Il club tedesco, proprietario del giocatore che milita nel Nizza, prova a fare chiarezza sul caso alimentato dalle dichiarazioni del padre presunto del calciatore: Moukoko avrebbe 4 anni in più rispetto all'età dichiarata e l'uomo non sarebbe il papà del ragazzo. I dubbi trovano spazio anche in un documentario che l'emittente ProSieben trasmetterà domani, domenica 15 dicembre. Per il Dortmund, non c'è nessun mistero: "Nel caso di Youssoufa Moukoko, i genitori biologici e la data di nascita (20 novembre 2004, ndr) sono attestati da documenti d'identità ufficiali e certificati di nascita rilasciati dalle autorità tedesche", afferma la società giallonera. Nel documentario, secondo le anticipazioni, verrà mostrato un certificato che riporta una data diversa (19 luglio 2000) rispetto a quella menzionata nei documenti tedeschi. Moukoko è sotto i riflettori dal 2017. All'epoca, il team manager del Dortmund dichiarò in maniera sibillina: "Posso immaginare che l'età di Youssufa sia solo presunta. Forse è più grande di 1 o 2 anni".
In Germania è stato cambiato il regolamento per far esordire Mouokoko in Bundesliga a 16 anni (è il più giovane di sempre). Nelle giovanili del Borussia Dortmund, la punta ha realizzato 134 gol in 79 partite, giocando - almeno stando a quanto dichiarato nei documenti – da sotto età.
Sport
Cagliari-Atalanta 0-1, gol di Zaniolo: nerazzurri provano...
Decima vittoria di fila per la squadra di Gasperini
Decima vittoria di fila dell'Atalanta che oggi 14 dicembre si impone 1-0 a Cagliari grazie e un gol di Zaniolo al 66' e allunga in vetta alla classifica di Serie A. I nerazzurri soffrono nella prima frazione ma crescono nella ripresa e riescono a domare la squadra rossoblù anche grazie a un eccellente Carnesecchi. Gli orobici sono sempre più primi in classifica con 37 punti, +5 sul Napoli impegnato alle 18 a Udine. I sardi restano invece fermi a quota 14 in 15/a posizione.
La partita
Primo tempo in sofferenza per la 'Dea' che si rende raramente pericolosa, se non per un sinistro di Brescianini a fil di palo al 20'. Nel finale della prima frazione sale la spinta dei rossoblù. Prima chiedono un rigore per fallo di mano di Kossounou su cross di Deiola, poi chiamano Carnesecchi a un triplice intervento al 39'. Su una rimessa laterale lunga, Piccoli calcia al volo di sinistro: tiro schiacciato e insidioso respinto in tuffo. L'azione prosegue poi dalla destra, con Piccoli che si getta ancora in scivolata su un cross basso. Il portiere orobico si oppone d'istinto e poi è straordinario a tuffarsi sul tiro da due passi di Zortea.
Gasperini rivoluziona la squadra all'intervallo. Dentro Lookman, de Roon e Djimsiti per Hien, Brescianini e Retegui. Bergamaschi subito vicini al gol al 1'. Pasalic si inserisce alla perfezione su un cross da destra, ma calcia alto da pochi passi. Al 14' De Ketelaere in area per Pasalic, che appoggia per l'inserimento di Kossounou: tiro centrale e Sherri se la cava in qualche maniera. Al 19' i bergamaschi Gasperini finisce già i cambi. Dentro Zaniolo e Samardzic per Pasalic e De Ketelaere. Proprio Zaniolo trova il gol che sblocca il match al 21'. Samardzic trova Bellanova sul secondo palo, bravo a rimettere subito in mezzo per l'ex giocatore della Roma, che attacca il primo palo e di sinistro al volo batte Sherri. Al 23' Dea vicina al bis: Lookman riceve in area sulla sinistra, si accentra e calcia sul primo palo: il palo gli nega il gol. Nel finale il Cagliari prova a buttarsi in avanti alla ricerca del pari ma e ci fa vicino nel recupero ma Carnesecchi si supera su un colpo di testa ravvicinato di Pavoletti.