Elezioni Usa, italiani non si fidano di Trump e Harris: l’analisi social
Il sentiment negativo rilevato da Vis Factor a pochi giorni dal voto
Le opinioni degli utenti italiani sulle elezioni presidenziali americane del 5 novembre riflettono una percezione di grande incertezza e una generale polarizzazione rispetto alle figure di Kamala Harris e Donald Trump. Il sentiment negativo rilevato da Vis Factor attorno a temi cruciali come il ruolo degli Stati Uniti nel contesto internazionale e la difesa dei diritti civili, suggerisce una preoccupazione diffusa per le implicazioni che tali elezioni potrebbero avere su scala globale.
La forte presenza di emozioni come accusa e preoccupazione fa emergere una visione critica verso entrambi i candidati, percepiti come rappresentanti di modelli di leadership e politiche in netto contrasto. Gli utenti italiani sembrano considerare entrambe le opzioni come potenzialmente divisive, mostrando una mancanza di fiducia nei confronti della capacità dei candidati di guidare il paese verso un futuro stabile (IL REPORT COMPLETO).
Il dibattito su temi come l'aborto e la politica estera è particolarmente acceso, alimentato anche dalla campagna elettorale intensa e spesso aspra che si svolge sui social media. Questo scenario evidenzia come il risultato delle elezioni sia percepito da molti come un evento di rilevanza globale, capace di influenzare non solo il destino degli Stati Uniti, ma anche i rapporti internazionali.
In conclusione, la visione degli utenti italiani espressa nel report mostra una forte domanda di stabilità e di leadership responsabile, unite alla speranza che il prossimo presidente americano possa favorire una fase di riconciliazione interna e di rinnovato impegno internazionale. La sfida principale sarà dunque quella di ricostruire la fiducia del pubblico e promuovere un clima politico che riduca le divisioni e favorisca un dialogo costruttivo, aspetti che rispondono alle profonde preoccupazioni manifestate dagli utenti.
L'analisi di Vis Factor è stata effettuata prendendo in considerazione le conversazioni social generate dagli utenti italiani in relazione alle elezioni che si terranno negli Stati Uniti martedì 5 novembre. Al fine di analizzare il sentiment, le emozioni e la semantica che ruotano attorno alle elezioni e ai candidati, sono stati monitorati post e commenti in lingua italiana, prodotti dal 24 al 31 ottobre scorsi.
Esteri
Ucraina, Kiev: “Piena adesione a Nato unica garanzia...
Attaccate nella notte infrastrutture energetiche a Rivne. Russia rivendica conquista due villaggi a Zaporizhzhia e nel Donetsk
''La piena adesione'' dell'Ucraina ''alla Nato è la sola garanzia di sicurezza di fronte all'invasione russa''. Lo ha dichiarato il ministero degli Esteri ucraino. ''Siamo convinti che la sola vera garanzia per la sicurezza dell'Ucraina, oltre che come deterrente per ulteriori aggressioni russe contro l'Ucraina e altri Stati, è la piena adesione dell'Ucraina alla Nato'', si legge nella nota del ministero.
Kiev accusa i russi: infrastrutture energetiche nel mirino, altro attacco a Rivne
Le autorità ucraine accusano i russi di aver attaccato nella notte un'infrastruttura energetica nella regione ucraina di Rivne. "Un altro attacco del nemico contro la regione di Rivne - ha scritto su Telegram il governatore della regione, Oleksandr Koval - L'obiettivo era un'infrastruttura energetica. Tutti i servizi interessati sono al lavoro". Al momento non ci sono notizie di vittime.
Secondo Kiev sono più di 2.000 le strutture sanitarie distrutte o danneggiate in Ucraina dal 24 febbraio di due anni fa, giorno dell'invasione russa. Secondo il ministero della Salute di Kiev, riporta Ukrinform, sono 2.167 le strutture sanitarie che risultano distrutte o danneggiate. "A inizio dicembre 2024 risultano danneggiate dal nemico 1.878 strutture sanitarie e altre 289 sono state distrutte - denunciano - Gli ospedali delle regioni di Kharkiv, Donetsk, Mykolaiv, Kyiv, Chernihiv, Dnipro, Kherson e Zaporizhzhia hanno subito il peggio". Inoltre, secondo il ministero, in più di mille giorni di conflitto sono state danneggiate 235 ambulanze e altre 264 sono andate distrutte. I russi sono accusati di averne prese 125.
Russia rivendica conquista due villaggi a Zaporizhzhia e nel Donetsk
Il ministero della Difesa russo ha rivendicato la conquista di altri due villaggi in Ucraina e in particolare nella regione meridionale di Zaporizhzhia e nell'est del Paese. Si tratta, si legge nella nota, nel villaggio di Novodarivka nella regione di Zaporizhzhia e di Romanivka nell'oblast di Donetsk.
Esteri
Francia, dal governo di coalizione al tecnico: cosa farà...
L'allarme del primo ministro Barnier: "Rischio di serie turbolenze finanziarie". Stasera il premier parlerà in tv
Governo appeso a un filo in Francia. Il premier Michel Barnier, che stasera sarà ospite di Tf1 e France 2 per un'intervista in diretta da Matignon durante il telegiornale delle 20, ha avvertito ieri che c'è il rischio di ''serie turbolenze finanziarie'' nel caso in cui non dovesse essere approvata la legge di bilancio e il governo dovesse cadere. Un allarme confermato dai mercati.
Le possibili scelte di Macron
Ma se davvero il Rassemblement National (Rn) dovesse riuscire, unendosi con il Nouveau Front Populaire (Nfp), a far cadere il governo Barnier, il presidente francese Emmanuel Macron avrebbe diverse scelte davanti a sé. Tranne quella di sciogliere il Parlamento perché, avendolo già fatto a giungo, non potrà farlo prima del giugno del 2025.
Il capo dell'Eliseo potrebbe, ad esempio, confermare Barnier come primo ministro. Ma gli analisti la ritengono la scelta meno probabile e il Parlamento la considererebbe provocatoria. Macron potrebbe anche chiedere ai partiti di provare a costruire una nuova coalizione, questa volta più solida.
Il presidente potrebbe anche decidere di nominare un governo tecnico per supervisionare l'amministrazione per altri sei mesi. Ultima ipotesi, quella di dimettersi lui stesso e di convocare nuove elezioni presidenziali e parlamentari. Ma anche questo, per il momento, è giudicato improbabile.
Escluso invece il rischio di uno shutdown sul modello statunitense, quindi niente blocco delle attività amministrative. E questo perché la Costituzione francese consente al governo, anche ad interim, di approvare una legge di emergenza che di fatto prolunga di qualche mese il bilancio dell'anno precedente. Per questo i dipendenti del settore pubblico, ad esempio, continueranno a essere pagati.
Esteri
Gaza, accordo Fatah-Hamas: un comitato per amministrare la...
Prevista l'istituzione di un comitato congiunto per la gestione
Fatah e Hamas hanno concordato l'istituzione di un comitato congiunto per la gestione della Striscia di Gaza, dopo una proposta con la mediazione dell'Egitto. Lo scrive il giornale israeliano Haaretz, secondo cui l'accordo è arrivato nei colloqui al Cairo che si sono conclusi ieri e prevede che la commissione si occupi degli aiuti umanitari, anche della distribuzione, dell'amministrazione civile di Gaza e della supervisione della ricostruzione della Striscia e del valico di Rafah, al confine tra l'enclave palestinese e l'Egitto.
E' atteso un decreto da parte del leader palestinese Mahmoud Abbas per la creazione del comitato, che sarà subordinato al governo palestinese per quanto riguarda le questioni amministrative, finanziarie e giuridiche. Sarà composto, secondo la stampa araba, da dieci, quindici persone, anche tecnici.
Al-Araby Al-Jadeed scrive di avere una copia del documento concordato al Cairo con l'accordo per la costituzione del comitato, composto da palestinesi, per il dopoguerra a Gaza.
Ieri il Cairo aveva confermato la presenza di delegazioni di Fatah e Hamas nella capitale egiziana per colloqui con l'obiettivo di "arrivare rapidamente a un'intesa" riguardo "la gestione delle attività quotidiane nella Striscia di Gaza sotto controllo totale dell'Autorità palestinese".
Gaza finì nel 2007 in mano a Hamas. Israele, che porta avanti una campagna militare contro il gruppo nella Striscia dall'attacco del 7 ottobre 2023 in Israele, rifiuta qualsiasi futuro ruolo per Hamas a Gaza.