Ucraina, Zelensky in pressing su Usa e Nato: “Aiuti non arrivano”
Il presidente ucraino: "La Russia avanza, noi aspettiamo le armi promesse"
Volodymyr Zelensky alza la voce con gli Stati Uniti e con la Nato. In una fase cruciale della guerra con la Russia, mentre la Corea del Nord mette i propri soldati a disposizione di Vladimir Putin, l'Ucraina deve fare i conti con aiuti centellinati e divieti.
Kiev, dice Zelensky, ha ricevuto solo il 10% degli aiuti militari statunitensi approvati dal Congresso all'inizio di quest'anno. La Russia, che ha inviato decine di migliaia di truppe in Ucraina nel febbraio 2022, continua a compiere progressi sul fronte nel Donetsk mentre l'esercito di Kiev è surclassato in termini di armamenti.
Il messaggio agli Usa
"Prima del summit di Washington" a luglio, "i nostri partner hanno detto che non erano pronti ad accogliere l'Ucraina nella Nato ma avrebbero fornito 6 o 7 sistemi di difesa aerea per proteggere i nostri cieli. Non abbiamo ancora ricevuto questi sistemi e abbiamo avuto solo il 10% del pacchetto varato dal Congresso degli Stati Uniti nel 2014. Non è questione di denaro ma di burocrazia e logistica", dice il presidente.
"Riteniamo che la Russia riceva tra i 10 e 12 miliardi di dollari al mese" tra aiuti e operazioni che sfuggono alle sanzioni. "Se consideriamo il sostegno che l'Ucraina ha ricevuto durante la guerra da tutti i partner, vedrete che è inferiore a quello che ha ricevuto la Russia perché le sanzioni funzionano ma non al 100%", afferma.
I missili Tomahawk e la fuga di notizie
C'è un motivo particolare, poi, che induce Zelensky a esprimere una dose di malcontento supplementare. Il New York Times ha diffuso la notizia secondo cui Kiev avrebbe chiesto invano agli Usa la fornitura di missili Tomahawk. "Era un'informazione riservata", dice. La richiesta di missili Tomahawk con una gittata di 2.400 chilometri faceva parte del "pacchetto di deterrenza non nucleare" segreto incluso nel piano di vittoria dell'Ucraina.
Le fonti hanno riferito al quotidiano che Washington non era convinta che l'Ucraina avesse bisogno di armi ed era riluttante a fornirle a causa del loro numero limitato. "Si trattava di informazioni riservate tra l'Ucraina e la Casa Bianca. Come interpretare questi messaggi?", si chiede. "Significa che tra i partner non c'è riservatezza".
Secondo il presidente, l'Ucraina ha richiesto i missili per schierarli solo se la Russia si fosse rifiutata di porre fine alla guerra e di allentare la tensione. "Ho spiegato che questo è un metodo preventivo". "Mi è stato risposto che è un'escalation". Kiev ha cercato di ottenere ulteriore assistenza dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden prima che lasci l'incarico a gennaio. Si teme che Washington possa ridurre il suo sostegno se il candidato repubblicano Donald Trump vincesse le elezioni il 5 novembre.
Esteri
Biden e la grazia al figlio, la giravolta del presidente fa...
I repubblicani attaccano, ma non mancano critiche dai dem
Meno di sei mesi fa, Joe Biden negava categoricamente che avrebbe usato il suo potere presidenziale per graziare il figlio. Ora, a meno di due mesi dall'insediamento alla Casa Bianca di Donald Trump, e dopo aver trascorso le vacanze del Ringraziamento, l'anziano presidente ha annunciato il provvedimento che annulla le condanne penali, per possesso illegale di un'arma e per reati fiscali, il 54enne Hunter.
La mossa ha provocato, ovviamente, gli attacchi e le critiche dei repubblicani e di Trump, che può puntare il dito contro un abuso della gestione della giustizia da parte dell'amministrazione uscente. Ma anche qualche democratico sta esprimendo perplessità.
"Anche se come padre certamente comprendo il naturale desiderio di aiutare suo figlio graziandolo, solo deluso dal fatto che abbia messo la famiglia prima del Paese", ha scritto Jared Polis, il governatore democratico del Colorado, su X.
"Questo è un precedente negativo che potrebbe essere abusato dai prossimi presidenti e purtroppo macchierà la sua reputazione", ha poi aggiunto. "Rispetto Joe Biden, ma penso che questa volta abbia sbagliato", gli ha fatto eco il deputato dell'Arizona, Greg Stanton, sottolineando che questa "non era un incriminazione politica: Hunter ha commesso reati ed è stato condannato da una giuria".
L'atto di clemenza firmato da Biden è "pieno e incondizionato", vale a dire che non copre solo le due condanne, per le quali erano attese le sentenze il 12 e il 15 dicembre, ma anche qualsiasi azione penale futura relativa ad azioni che vanno "dal gennaio 2014 al dicembre 2024".
E' chiaro quindi che l'82enne presidente voglia così proteggere il figlio, da anni nel mirino di Trump e dei repubblicani per i suoi affari all'estero, in particolare in Ucraina e Cina, dalle molto probabili nuove azioni penali del prossimo dipartimento di Giustizia di Trump, che non fa mistero di volersi vendicare dei suoi nemici politici.
Nell'annunciare la grazia, Biden ha detto che Hunter è stato "perseguito in modo selettivo e ingiusto", solo perché suoi figlio, sostenendo che "è stato trattato diversamente" da persone incriminate per gli stessi reati alle quali viene solitamente proposto di patteggiare senza processi e rischi di pene detentive. "Nel cercare di colpire Hunter, hanno cercato di colpire me, e non c'è ragione di credere che questo si fermerà qui, quando è troppo è troppo", ha detto ancora ricordando che il figlio, che ha alle spalle anni burrascosi segnati dalla tossicodipendenza, come è clamorosamente emerso durante il processo in Delaware, "è sobrio da 5 anni e mezzo, nonostante i continui attacchi e le incriminazioni selettive".
L'ossessione di Trump sui presunti illeciti commessi di Hunter Biden portò l'allora presidente a bloccare nel 2017 gli aiuti all'Ucraina, chiedendo in cambio all'allora neopresidente Volodymyr Zelensky di avviare prima un'inchiesta su Burisma, la società energetica per cui Hunter lavorava, con il chiaro obiettivo di coinvolgere Biden padre. La vicenda provocò il Kievgate, al centro del primo processo di impeachment del tycoon.
Durante l'amministrazione Trump, era stata avviata poi un'inchiesta federale a carico di Hunter che, va ricordato, Biden non aveva sospeso una volta arrivato alla Casa Bianca. Anzi, l'attorney generale Merrick Garland ha dato lo status di procuratore speciale a David Weiss, il procuratore repubblicano del Delaware a cui originariamente era stata affidata l'inchiesta.
Controversie e critiche alle grazie decise dai presidente a conclusione dei loro mandati sono una regola per la politica americana. Come quelle suscitate dagli atti di clemenza firmati da Trump per i suoi ex stretti consiglieri Steve Bannon, Paul Manafort e Michael Flynn - questi ultimi condannati per vicende legate al Russiagate - e Charles Kushner, l'immobiliarista, padre del marito di Ivanka, Jared.
Ma la decisione di Biden di graziare il figlio arriva proprio mentre Trump rinnova quasi quotidianamente le accuse e le minacce contro la giustizia federale usata come un'arma politica contro di lui, in riferimento ai suoi tanti processi. Con i democratici che ora temono che, appena tornato alla Casa Bianca, il tycoon inizierà le sue vendette giudiziarie contro di loro.
E' interessante notare, come fa oggi il New York Times, che nella lunga dichiarazione con cui Biden annuncia e giustifica la sua decisione, il presidente usa degli argomenti che suonano stranamente coincidenti con quelli di Trump sulla politicizzazione della giustizia. "Io ho fiducia nel sistema di giustizia, ma, nonostante avessi problemi a fare questo passo, credo che la rozza politica abbia infettato questo processo portando ad un fallimento della giustizia", ha affermato Biden esprimendo la speranza che "gli americani comprenda perché un padre e un presidente sia arrivato a questa decisione".
Esteri
Travolta da onda mentre fa yoga sulla scogliera, morta...
Aveva 24 anni e veniva dalla Russia ma aveva visitato diverse volte l'isola di Koh Samui
Incidente mortale in Thailandia. Kamilla Belyatskaya, attrice russa di 24 anni, è morta poco dopo aver posizionato il suo tappetino da yoga rosa su una scogliera. La donna è precipitata in acqua dopo essere stata travolta da un'onda gigante. A raccontare il tragico evento, avvenuto in Thailandia, è il Daily Mail che mostra anche dei video in cui si vede la giovane godersi il panorama, seduta sul tappetino, poco prima dell'incidente.
Belyatskaya veniva dalla terza città per importanza in Russia, Novosibirsk, e stava visitando Koh Samui, una delle più note isole della Thailandia, insieme al suo fidanzato. Ai suoi follower sui social media, l'attrice aveva raccontato di essere stata diverse volte sull'isola, che chiamava 'casa' e definiva 'il più bel posto sulla Terra', e di amare quel punto in particolare. 'Sono molto molto felice di essere qui in queso momento, grazie universo", aveva scritto sui social.
Un testimone ha raccontato di aver tentato, senza successo, di salvarla. I soccorsi sono arrivati 15 minuti dopo la caduta della donna in acqua e non hanno potuto fare nulla per lei. Sul Daily Mail anche un video che mostra Belyatskaya in mare mentre le correnti fortissime la trascinano e le onde enormi la spingono sott'acqua.
Nel riportare la notizia la stampa locale ricorda che le autorità chiedono ai turisti di fare molta attenzione alle condizioni atmosferiche e di non avvicinarsi alle aree costiere rocciose quando le onde sono molto alte.
Esteri
Francia, governo Barnier a rischio. Rn annuncia:...
Il premier ha attivato l'articolo 49.3 della Costituzione per far passare senza votazione il bilancio della previdenza sociale. Melenchon: "Esecutivo cadrà". Voto sulla mozione di censura non prima di mercoledì o giovedì
Governo a rischio sfiducia in Francia dove oggi il primo ministro francese, Michel Barnier, ha attivato l'articolo 49.3 della Costituzione per far passare senza votazione il bilancio della previdenza sociale. "Sono andato fino in fondo al dialogo con i gruppi politici", ha assicurato. Ma Rassemblement National annuncia: "Questo governo merita la censura". E Melenchon rincara: "Esecutivo cadrà, Macron se ne deve andare"
Cosa ha detto Barnier
"Credo che siamo arrivati ad un momento di verità che mette ciascuno davanti alle proprie responsabilità - ha detto il premier - Credo che i francesi non ci perdonerebbero il fatto di anteporre gli interessi di parte all'avvenire della nazione". "Impegno la responsabilità del mio governo sull'insieme del progetto di finanziamento della previdenza sociale", ha infine annunciato, ufficializzando così il ricorso alla procedura consentita dalla Costituzione.
"A partire da ora, signore e signori deputati, ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità e io mi prendo le mie", ha affermato ancora Barnier. Il primo ministro aveva precedentemente lodato il lavoro parlamentare che "ha permesso di arricchire il testo del governo". "Sta ora a voi, deputati, parlamentari della nazione, decidere se il nostro Paese si doterà di testi finanziari responsabili, indispensabili e utili ai nostri concittadini. O se ci addentriamo in un territorio sconosciuto", ha aggiunto, esortando a privilegiare l'avvenire della nazione rispetto agli interessi particolari.
Le reazioni
"Il primo ministro francese ha appena attivato l'articolo 49.3 della Costituzione per far passare il bilancio della previdenza sociale. Questo testo, come questo governo, meritano la censura", ha scritto su X il gruppo Rn all'Assemblea Nazionale francese, annunciando che voterà a favore della sfiducia.
Sempre su X è intervenuto il presidente di Rn, Jordan Bardella. "Lo scorso giugno i francesi hanno voluto voltare pagina rispetto a Emmanuel Macron. Non c’è via d’uscita per un governo che riannoda il filo del macronismo, che rifiuta di prendere in considerazione l’emergenza sociale e che ignora la necessità di rilanciare la crescita. Il Rassemblement National voterà per la censura", ha ribadito Bardella.
Il Rn presenterà una propria mozione di censura del governo, che ha presentato un progetto di bilancio "profondamente ingiusto", ma voterà anche quella presentata dalla sinistra. La conferma è arrivata dall'ex presidente del Rassemblement National, Marine Le Pen, contestando a Barnier di aver respinto la sua ultima richiesta, la rinuncia alla deindicizzazione parziale delle pensioni.
"Presenteremo una mozione di censura e voteremo per censurare il governo", ha dichiarato la leader dei deputati di Rn, secondo cui voteranno le mozioni di censura "da qualsiasi parte provengano", quindi anche su quella che sarà depositata dalla sinistra. "Il signor Barnier non ha voluto rispondere alla richiesta degli 11 milioni di elettori del Rassemblement National - ha attaccato Le Pen - Ha detto che ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, quindi noi ci assumeremo le nostre".
Immediata la reazione in un post su X anche di Jean Luc Melenchon, leader di France Insoumise, dopo che il premier Barnier ha attivato l'articolo 49.3 della Costituzione: "Tutte le manovre per salvare il governo Barnier sono fallite. Cadrà. E Macron, unico responsabile della crisi finanziaria e politica, deve andarsene per dare voce ai voti dei francesi".
Quando il voto
I deputati dell'Assemblea nazionale francese ora hanno 24 ore di tempo per presentare la mozione di sfiducia nei confronti del premier a seguito dell'attivazione dell'articolo 49.3 della Costituzione che lo prevede. Il voto non può tenersi prima delle 48 ore successive alla presentazione della mozione, quindi non prima di mercoledì o giovedì.