Furto banche dati, Nordio: “Inaccettabile e inquietante, concreto pericolo per la democrazia”
Ciriani al question time alla Camera: "Buchi sicurezza cyber già dal 2021, nostro governo intervenuto". Ok capigruppo Senato a commissione monocamerale

Esprimo la "mia più profonda preoccupazione per ciò che è accaduto e sta accadendo: è inaccettabile e inquietante, costituisce un serio e concreto pericolo per la nostra stessa democrazia". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, al question time alla Camera rispondendo a una interrogazione sulle iniziative volte a contrastare l'accesso illegale alle banche dati e la violazione della riservatezza.
"Le notevoli novità introdotte dalla legge 90 del 2024 conoscono ora un attento lavoro di applicazione delle prescrizioni, di affiancamento delle amministrazioni maggiormente interessate, di sensibilizzazione in senso lato alla necessità che tutti si dotino di dispositivi anti intrusione, e soprattutto i soggetti inseriti nel nuovo perimetro di sicurezza informatica. L’Agenzia cybersicurezza nazionale sta promuovendo una serie di incontri sul territorio nazionale volti ad aumentare la consapevolezza del rischio nei dipendenti delle pubbliche amministrazioni e ad adottare i dispositivi e le prassi di tutela", ha affermato Nordio.
Il Guardasigilli ha poi spiegato che "per il potenziamento delle reti, dei servizi e dei sistemi cyber della pubblica amministrazione, centrale regionale e locale, l’Acn ha disposto finanziamenti complessivi per oltre 715 milioni euro. Tali risorse hanno riguardato gli esercizi finanziari 2022-2024 e interesseranno anche i successivi due esercizi 2025-2026, a valere sui fondi Pnrr per un totale di oltre 376 milioni e sui fondi della Strategia nazionale cyber per un totale di oltre 339 milioni".
Ciriani: "Buchi sicurezza cyber già dal 2021, nostro governo intervenuto"
"Fin dall'avvio della propria attività, questo governo ha ritenuto prioritario il rafforzamento della tutela cyber delle istituzioni", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo al question time alla Camera a un'interrogazione di Italia Viva sulla questione della cybersicurezza, alla luce dei recenti attacchi informatici.
"La scarsa sicurezza delle reti informatiche - ha evidenziato l'esponente di Fratelli d'Italia - era questione emersa già con evidenza prima della formazione dell'attuale esecutivo: peraltro, dalle imputazioni dell'indagine in corso a Milano, si ricavano quali anni di consumazione dei reati ipotizzati anche il 2021 e il 2022. Per la parte di competenza dell'attuale esecutivo sottolineo il lavoro in atto di copertura della pianta organica dell’Agenzia per la sicurezza cibernetica (Acn), cui si è presto affiancato il rafforzamento dell’intero ordinamento cyber, culminato con l'approvazione, nel giugno 2024, della legge numero 90".
I punti della riforma
Nel corso del suo intervento Ciriani si è soffermato sui punti cardine della riforma. "Si è proceduto - ha spiegato il ministro - all'ampliamento dei soggetti della pubblica amministrazione centrale, regionale e locale, tenuti alla notifica degli incidenti informatici. Con questo è stato di fatto anticipato il decreto legislativo Nis 2, rendendo possibile l’immediata attribuzione alle stesse amministrazioni, sulla base di progetti di sicurezza informatica, di risorse del Pnrr. Ne hanno beneficiato 83 amministrazioni. Per i soggetti inseriti nel perimetro, è stato previsto un rafforzamento delle misure organizzative di sicurezza informatica, con l'obbligo di nominare un Referente per la sicurezza informatica per una più spedita interlocuzione con l'Acn".
Ciriani ha poi aggiunto: "Nel presupposto che ogni incidente informatico è un reato, sono state introdotte norme di raccordo tra l'attività investigativa e quella di ripristino dei sistemi e servizi digitali impattati, al duplice scopo di non interferire con le indagini e di non frenare le attività di ripristino se non in presenza di motivate ed espresse esigenze di giustizia". "L'approvvigionamento di beni e servizi informatici nei contesti di interesse strategico o attinenti alla sicurezza nazionale deve corrispondere a elementi essenziali di cybersicurezza per rafforzare l'indipendenza tecnologica del Paese e minimizzare i rischi legati alla catena di approvvigionamento", ha sottolineato ancora il ministro per i Rapporti con il Parlamento.
Ciriani ha ricordato come siano "aumentate le sanzioni per i reati informatici più gravi, soprattutto nei casi in cui ad essere impattati siano i sistemi strategici nazionali", e come sia stato "ridisegnato il reato di estorsione, adattandolo alle dinamiche dei programmi informatici dannosi che infettano dispositivi digitali per poi chiedere un riscatto per liberarli (cd. ransomware)". "In relazione all'intreccio tra sicurezza informatica e sicurezza economico-finanziaria, è stata prevista una configurazione del Nucleo per la cybersicurezza, a cui partecipano il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e il Governatore della Banca d'Italia", ha proseguito. Nella giornata di ieri "tale nucleo si è riunito, come avviene periodicamente, nella sede di Acn, proprio sulla questione degli strumenti di prevenzione e contrasto al ransomware, con la presidenza del prefetto Bruno Frattasi".
Ok capigruppo Senato a commissione monocamerale
Oggi c'è stato il via libera dalla capigruppo del Senato alla calendarizzazione in Aula della proposta di istituzione di una commissione monocamerale di inchiesta parlamentare sul dossieraggio ai danni di esponenti politici e cariche dello Stato. La decisione di calendarizzare la proposta è stata assunta all'unanimità dalla conferenza dei capigruppo. Lo ha reso noto il capogruppo di Italia Viva, Enrico Borghi, che ieri in Aula aveva per primo lanciato la proposta. "Verrà calendarizzata in prima commissione Affari costituzionali - ha detto Borghi - Facciamo appello a tutte le forze politiche affinché la sottoscrivano".

Politica
Marina Berlusconi: “Sì a matrimoni gay. Cittadinanza?...

La presidente di Fininvest: "Sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard. Altro discorso è quello della maternità surrogata"

“Sono favorevole ai matrimoni gay. Guardi, se c’è qualcuno che dà valore alla famiglia, beh quella sono io. Avere una famiglia unita e solida è da sempre l’obiettivo principale della mia vita. Proprio per questo, sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama". Così la presidente di Fininvest Marina Berlusconi intervistata a tutto campo oggi sul 'Foglio' da Claudio Cerasa.
"Altro discorso è quello della maternità surrogata, su cui mi trovo contraria: qualcosa di intimo e profondo come la maternità non può trasformarsi in una mercificazione del corpo femminile - continua - Per quanto riguarda invece il suicidio assistito, penso che chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza".
Cittadinanza
"Ho tenuto per ultimo l’argomento della cittadinanza per chi nasce in Italia perché su questo tema penso serva molta gradualità: posizioni troppo drastiche e ideologiche non fanno che generare eccessi in senso opposto", ha affermato ancora. "Servono piccoli passi in avanti, con l’obiettivo di un’integrazione ragionevole, senza pretendere di cambiare il mondo nello spazio di una notte, altrimenti la sindrome del pendolo colpirebbe ancora”, ha quindi sottolineato Marina Berlusconi.
Trump
"Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale", ha detto ancora la presidente Fininvest nell'intervista.
Politica
Trump, i timori di Marina Berlusconi: “Spero non sia...

La presidente Fininvest in una intervista al direttore del Foglio parla della situazione internazionale: "L'Ucraina? Se Europa è tagliata fuori faccia seria autocritica"

"Per il momento non si può ignorare che molti dei primi interventi di Trump hanno sì portato qualche vantaggio immediato agli Stati Uniti, ma alla lunga la sua strategia di mettere gli altri Paesi continuamente sotto pressione si trasformerà in una forza centrifuga sempre più violenta, capace di separare e dividere la comunità occidentale". Così la presidente Fininvest Marina Berlusconi in una intervista al direttore del Foglio Claudio Cerasa, che sarà pubblicata domani.
"Spero davvero che il Paese che è sempre stato il principale garante dell’Occidente non abbia ora un presidente che ambisce a diventare lui il 'rottamatore' dell’Occidente stesso, demolendo così tutto quello che l’America è stata negli ultimi ottant’anni", conclude.
"Pace in Ucraina ma non sulla pelle di Kiev"
"Per porre fine a questo terribile conflitto, sarà inevitabile un compromesso, ma sono assolutamente convinta che la fine della guerra non debba coincidere con la resa di Kiev e la vittoria di Mosca. All’Ucraina spettano le garanzie necessarie per la sua sicurezza e la sua indipendenza". Così Marina Berlusconi secondo una anticipazione di una intervista rilasciata al direttore del Foglio Claudio Cerana, che sarà pubblicata domani.
"Se fosse una pace fatta sulla pelle di Kiev e dell’Europa non credo si potrebbe considerare un bene". E "se l’Europa verrà tagliata fuori dalla soluzione che sembra si stia profilando dovrà anche fare una seria autocritica", conclude.
Politica
Ucraina, Meloni sente Zelensky: “Obiettivo pace...

Telefonata tra la premier il presidente ucraino: "Importante stretto coordinamento con partner Ue e Usa". Meloni informata dei colloqui con Trump e Vance

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha avuto oggi una conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky. I due leader, riferisce Palazzo Chigi in una nota, "hanno discusso degli ultimi sviluppi in corso per mettere fine al conflitto, con l’obiettivo di raggiungere una pace giusta e duratura".
La premier ha riaffermato "il sostegno dell’Italia all’Ucraina e al popolo ucraino anche in vista dei futuri colloqui ed entrambi hanno concordato sull’importanza di mantenere uno stretto coordinamento con i partner europei e gli Stati Uniti".
Zelensky: "Informata Meloni su incontro con Vance e colloquio con Trump"
Il presidente ucraino ha riferito su 'X' del colloquio con Meloni e di aver ''ringraziato l'Italia per il suo completo supporto all'Ucraina''. Zelensky ha spiegato di aver ''informato'' Meloni ''dei miei recenti contatti con l'amministrazione statunitense, incluso il mio incontro con il vicepresidente JD Vance e la mia telefonata con il presidente Trump''.
Insieme, ha proseguito il leader ucraino, ''abbiamo discusso del coordinamento con i partner su efficaci garanzie di sicurezza per l'Ucraina e possibili quadri per garantire la sicurezza a lungo termine. Ho sottolineato che la garanzia più forte e conveniente è l'adesione alla Nato. Finché l'Ucraina non riceverà un invito, è fondamentale che i nostri partner sostengano lo sviluppo del nostro forte e moderno esercito, dei sistemi di difesa aerea, delle capacità a lungo raggio e di una flotta capace''.
Inoltre, ha aggiunto Zelensky, ''ho anche sottolineato che prima di qualsiasi negoziazione, Europa, Stati Uniti e Ucraina devono coordinare una strategia di difesa e sicurezza unificata con un chiaro piano d'azione. L'Europa deve essere un partecipante a pieno titolo alle negoziazioni di pace e agli sforzi per prevenire guerre future''.