Festa del Cinema di Roma, Luca Severi: “Torno al cinema su una barca in mezzo al Mediterraneo”
Il regista e produttore presenta ‘I racconti del mare’, 'il movimento delle imbarcazioni ci ha aiutato a raccontare la precarietà e la paura dei migranti'
Due mondi, un’amicizia e un mare di possibilità ne ‘I racconti del mare’ diretto e prodotto da Luca Severi. Presentato ad 'Alice nella Città', la sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma, il film racconta la storia di due ragazzi adolescenti, con culture, personalità e storie totalmente differenti che si ritrovano insieme, soli, a condividere una piccola barca da pesca in mezzo al Mar Mediterraneo. “È un film sui migranti, un tema di cui non si parla abbastanza e non è più ignorabile”, dice Severi in un’intervista all’Adnkronos. Girarlo è stata un’avventura. “Le riprese si sono svolte in mezzo al mare e il meteo non è stato sempre clemente con noi. Senza dimenticare l’instabilità delle barche e gli spazi stretti”, ricorda il regista. “Il movimento delle imbarcazioni è stato funzionale a raccontare la dimensione di precarietà che vivono i protagonisti, oltre ad una chiara dimensione di paura perché il mare aperto è spaventoso, soprattutto se ti trovi su una bagnarola che fatica a galleggiare”.
Tonino (Luka Zunic), pugliese, vuole guadagnare il rispetto della sua famiglia, soprattutto di suo padre, mentre Ima (Khadim Faye), africano, cerca di arrivare sano e salvo in Italia. Tra diffidenza, paura, fatica, fame, sogni, calcio, lacrime e allucinazioni presto capiranno che l'unico modo per sopravvivere è mettere da parte le loro differenze e unirsi per quello che sono: due ragazzi che vogliono arrivare a casa. “Racconto il tema dei migranti con un occhio meno inflazionato, quello della commedia all’italiana”, spiega il regista, per raccontare due mondi. “La diversità fa paura da sempre”, dice il regista. “Ed è un problema riconoscerla come un nemico”. Ne ‘I racconti del mare’ “mostriamo questo incontro e scontro tra due culture e caratteri che sopravvivono a questa avventura stando insieme”, dice Luca Severi.
Produttore e regista, dopo numerose esperienze in Italia con Rai, Sky, Mediaset, a soli 22 anni si trasferisce a Los Angeles per andare nel luogo culto del cinema per imparare e acquisire competenze e modelli produttivi di sistema, e scoprendo il mondo del nuovo cinema indie, che in Italia fatica ad emergere. “L’industria cinematografica italiana non è aperta alle nuove voci e alla diversità”, fa notare il regista, che ricorda come sia stato difficile cercare un attore italiano di seconda generazione: “non ho trovato un’agenzia che avesse una corposa selezione”.
Oltre agli incentivi, “mi piacerebbe che l’apertura del settore passasse attraverso voci, facce e storie nuove perché il pubblico non è più uno solo”, dice Severi che con la sua casa di produzione Lspg (Luca Severi Production Group) “cerco di invertire la tendenza evitando le grandi produzioni per proporre un cinema fatto di storie, di attori con delle facce che lasciano il segno e che hanno un impatto positivo in tutto il mondo”. Per Severi “quando il cinema italiano vuole sa essere attuale riuscendo a fare le scarpe alle produzioni americane, per fare un esempio”, conclude.
Spettacolo
Camilla Mancini, il racconto a Verissimo: “Ho...
La figlia di Roberto Mancini si è raccontata a Verissimo
Camilla Mancini, figlia dell’allenatore Roberto Macini, ha raccontato nello studio di 'Verissimo' delle difficoltà vissute durante la sua adolescenza a causa della paresi facciale e che ha voluto condividere pubblicamente nel suo libro intitolato 'Sei una farfalla'.
Il bullismo e gli attacchi di panico
Camilla Mancini ha confessato a Silvia Toffanin di aver vissuto atti di bullismo verbale a causa della sua condizione fisica derivata da un problema sorto durante il parto: “Io sono nata con questa paresi, ma quando sono andata a scuola per la prima volta i bambini hanno cominciato a ridere di me, mi prendevano in giro per il mio aspetto”, ha raccontato Camilla.
“A scuola e accanto ai miei compagni mi sentivo inadeguata, a casa invece tutta la mia famiglia mi faceva sentire molto amata”, ha continuato a raccontare Camilla che nel suo libro parla della lotta contro il bullismo: “Sono cicatrici che ti rimangono dentro per sempre. Quando sento storie di adolescenti che vengono bullizzati dai coetanei o che si tolgono la vita, mi si contorce lo stomaco e i ricordi riaffiorano”.
A causa della sua condizione, Camilla ha confessato di aver sofferto di attacchi di panico: "Vivevo costantemente in conflitto con me stessa. Esteticamente sapevo di non essere perfetta, quindi cercavo di compensare il mio aspetto con il comportamento. Ma non riuscivo a controllare e a gestire tutto. E così ho perso il controllo". Oggi, Camilla è riuscita a guarire dalle ferite e rivela: "Sono innamorata di me stessa".
Spettacolo
Justine Mattera, la difficile vita della sorella Jessica:...
Ospiti a Verissimo le sorelle Mattera per raccontare il difficile percorso vissuto
Jessica Mattera, sorella minore della showgirl Justine, ha raccontato del suo difficile percorso di vita, segnato da diverse battaglie: dal linfoma di Hodgkin, diagnosticato a soli 11 anni, all'infarto avuto lo scorso anno.
Il racconto di Jessica
“È stata una grande battaglia, ho dovuto imparare tutto dall’inizio, non pensavo di riuscire a riprendermi”, ha detto Jessica Mattera ospite a Verissimo, insieme alla sorella Justine. “I medici mi giuravano che col tempo sarei guarita, ma io avevo molto paura”, ha raccontato Jessica ricordando uno dei periodi più difficili della sua vita, quando lo scorso anno ha affrontato un trapianto al cuore dopo aver avuto un infarto.
Non riuscendo a trattenere le lacrime, la sorella Justine ha detto: “Ho pensato di perderla, mi sono resa conto di quanto fosse importante per me. Abbiamo litigato tante volte, ma quando Jessica ha avuto quest’infarto, nient’altro aveva più senso. Volevo solo vederla sorridere di nuovo”, ha raccontato a Silvia Toffanin.
Jessica ha affrontato tre grandi battaglie nel corso della sua vita, la prima quando era solo una bambina e le è stato diagnosticato il linfoma: “È stato davvero difficile vivere con questo peso, mi sentivo allontanata da tutti i miei amici”. Poi, un altro tumore a 28 anni, questa volta, al seno: “Non avevo più una vita da vivere, mi sentivo non umana, niente aveva più senso. Mi dicevano che avrei dovuto sottopormi a una mastectomia, e l’ho fatto perché volevo continuare a vivere”, ha raccontato.
Poi, un anno fa Jessica Mattera ha avuto un infarto e stava per perdere la vita: “Non c’era più niente da fare. Stavo morendo, mi ero arresa, avevo buio tutto intorno. Avevano smesso di rianimarmi, mi avevano già dato l'estrema unzione. Poi ho sentito la voce di mia sorella e sono tornata in vita”.
Spettacolo
Teatro, Pingitore: “Per Giubileo convertitevi…e...
L'appello del padre del 'Bagaglino', 'perché la signora Banca d'Italia che ha tanti soldi non lo riapre? Situazione teatri romani scandalosa'
"Per il Giubileo convertitevi...e riaprite il Salone Margherita, un teatro storico romano che ha 120 anni e che ha visto i fasti della Belle Epoque, e anche della Brutte Epoque che è seguita". A lanciare l'appello, in vista dell'Anno Santo che porterà a Roma milioni di persone, è Pierfrancesco Pingitore, drammaturgo, regista e autore televisivo, padre del 'Bagaglino' che, parlando all'Adnkronos, definisce "scandalosa la situazione dei teatri nella Capitale".
"A Roma - dice - sono chiusi i maggiori teatri di prosa e di varietà: l'Eliseo, il Piccolo Eliseo, il Teatro Valle che è il più antico della città, chiuso da 15 anni, il Delle Arti chiuso da 40 anni, La Cometa, per citarne alcuni. Il Salone Margherita che è nelle condizioni (almeno così lo abbiamo lasciato), di riaprire domani rimane invece ostinatamente chiuso". Da qui l'appello di Pingitore, che chiede: "la signora Banca d'Italia" (proprietaria dell'immobile, ndr) "che ha tanti affari, tanti soldi, perché non riapre questo storico teatro? Una sala - ricorda- che per 50 anni è stata gestita dal Bagaglino, toccando successi che non aveva mai conosciuto".
Parlando poi del Giubileo, Pingitore si concede una battuta: "L'Anno Santo? Io vedo solo cantieri e spesso senza nessuno che ci lavora, però sono certo che al momento opportuno, tutto sarà fatto - si riprende - e tutto sarà in ordine, e W il sindaco!".