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Italiani popolo di collezionisti, nel 2023 spesa più alta che per le vacanze e in crescita
Lo rileva la ricerca '21st Century Collecting' di Catawiki con Hypebeast, che identifica i comportamenti attuali per anticipare le tendenze che definiranno il futuro del collezionismo

Italiani popolo di collezionisti. Nel 2023, infatti, hanno speso più per il collezionismo che per le vacanze, prevedono di aumentare la spesa del 37% nei prossimi 3-5 anni e più di uno su tre ha iniziato una collezione per poterla lasciare ai posteri. Il collezionismo, del resto, è un settore che nell'ultimo secolo ha subito cambiamenti radicali, che hanno portato alla nascita sia di nuovi modi di collezionare sia di nuove categorie da tenere d'occhio. Per approfondire il fenomeno, Catawiki, marketplace online leader per gli oggetti speciali, e Hypebeast, piattaforma leader per la moda e la cultura contemporanea, hanno collaborato per la realizzazione di un’esaustiva ricerca dal titolo '21st Century Collecting' al fine di identificare i comportamenti attuali e di anticipare le tendenze che definiranno il futuro del collezionismo. (VIDEO)
Per farlo, sono stati utilizzati gli strumenti proprietari di Hypemind, l'autorità di insight all'interno del portafoglio di Hypebeast capace di tradurre l'intelligenza culturale in un processo decisionale strategico. Dall’analisi, condotta in 5 Paesi europei (Italia, Francia, Germania, Belgio e Olanda), su un campione rappresentativo di più di 4.500 collezionisti e persone che vorrebbero iniziare una collezione tra i 18 e i 65 anni, è emersa una panoramica che lascia presagire una crescita della spesa che aumenterà in modo significativo nei prossimi anni. Infatti, quasi la metà degli adulti in Europa ha una collezione e spende mediamente 1.500 euro, prevedendo di aumentare la spesa di oltre il 30% nei prossimi 3-5 anni.
Il nostro Paese, con oltre 33 milioni di italiani che oggi si definiscono collezionisti (6 su 10) è il mercato con il più alto numero di persone che hanno una o più collezioni. Inoltre, il 16% delle persone sta valutando di iniziarne una. La forte passione dell’Italia è guidata soprattutto dagli abitanti della Lombardia, che si posizionano sul gradino più alto del podio dei collezionisti, seguiti da quelli della Campania, mentre a contendersi il terzo posto sono siciliani, laziali e veneti. Tra le categorie preferite dagli italiani troviamo: libri (49%), orologi (33%), gioielli (32%), fotografie (32%), banconote e monete (32%).
Nel 2023, gli italiani hanno speso in media 1.381 euro per le proprie collezioni, una passione talmente importante che supera il costo medio delle vacanze estive (1.130 euro a persona tra giugno e settembre 2023)1. Una spesa che, nei prossimi 3-5 anni, si prevede aumentare in percentuale più degli altri Paesi europei esaminati (+37%), raggiungendo quota 1.892 euro, ma che per la Gen X potrebbe aumentare fino a 2.092 euro.
“La forte passione degli italiani per il collezionismo emerge anche dai dati di Catawiki: l’Italia è il primo mercato in termini di spesa tra i Paesi chiave in cui è presente l’azienda. Lo scorso anno, sono stati oltre 250.000 gli italiani che hanno fatto un’offerta su Catawiki, in crescita di circa il 18% rispetto al 2022”, ha dichiarato Ravi Vora, Ceo di Catawiki. Queste cifre riflettono la passione dietro questo hobby che il 96% dei collezionisti italiani vive anche tramite attività correlate sia attraverso il web che dal vivo, per rafforzare il loro legame con gli oggetti. Essendo i collezionisti più attivi d’Europa, la maggior parte ha dichiarato di prendere parte ad eventi e fiere per rimanere in costante aggiornamento, mentre il 22% segue sui social media influencer o esperti relativi alla propria passione e un altro 22% conduce personalmente ricerche approfondite per diventare esperto nell’area di interesse.
Ma cosa spinge gli italiani ad avere una collezione? Il 36% degli intervistati ha iniziato a collezionare per preservare gli oggetti di valore per le generazioni future. Il 68% dei collezionisti italiani controlla regolarmente il valore della propria collezione e il 32% prevede di rivenderla per aumentare il proprio reddito (percentuale che sale al 42% per la generazione Z). Il collezionismo è vissuto in maniera diversa a seconda delle età: per la Gen Z rappresenta un nuovo modo di interagire e socializzare; i Millennials sono la generazione che attualmente spende di più per il collezionismo (1.450 euro all’anno); per la Gen X la nostalgia guida il futuro del settore; mentre i Boomer lo vivono più come un ‘affare privato’ e sono meno inclini a rivendere gli oggetti (solo il 15% sarebbe disposto a farlo).
La tecnologia del recente passato emerge come la principale tendenza che sta plasmando il futuro del collezionismo.
In Italia, così come in Francia e in Belgio, si prevede che oggetti tecnologici come vecchi telefoni cellulari, smartphone, videogiochi e console - che presto saranno considerati vintage - diventeranno molto ricercati. La Germania sta invece abbracciando il collezionismo digitale e virtuale, mentre i Paesi Bassi puntano su oggetti tradizionali come gioielli, orologi, moda e arte. Ma non sono solo gli oggetti da collezione a evolversi. La tecnologia è pronta a rivoluzionare il modo in cui i collezionisti si dedicano alla loro passione. In Italia, il 78% dei collezionisti prevede che la tecnologia avrà un impatto significativo sulle interazioni con le loro collezioni, mentre il 74% ritiene che le piattaforme di streaming trasformeranno il modo in cui gli oggetti vengono acquistati e posseduti, una prospettiva condivisa in tutti i Paesi oggetto dell'indagine.
Mentre in Germania, Francia e Belgio si prevede che aumenteranno le collezioni di oggetti digitali e virtuali, in Italia e in Olanda ad avere nuova vita saranno oggetti tecnologici degli anni 70/80 come vecchi cellulari, smartphone, videogame e console che presto saranno considerati vintage. La tecnologia del recente passato è tra le principali tendenze emergenti che stanno plasmando il futuro del collezionismo (soprattutto per il 78% della Gen X). Dall’altra parte, nel mondo analogico, a trainare le collezioni degli italiani saranno ancora le banconote e monete (34%), gli orologi (31%), i dischi in vinile (28%), i libri (27%) e i gioielli (25%), oltre che diamanti (21%), antiquariato (18%), fumetti (18%), francobolli (17%) e memorabilia storici (17%). Quello su cui tutti i Paesi concordano, però, è che la tecnologia avrà un grande impatto sulle interazioni tra collezionisti (78% - 92% della Gen Z) e che le piattaforme di streaming cambieranno il modo in cui gli oggetti saranno acquistati e posseduti (74%).
“L'Italia ha un ricco legame culturale con il collezionismo, vantando il più alto numero di collezionisti in Europa e la più vasta gamma di passioni. Per molti si tratta di preservare il patrimonio, mentre le generazioni più giovani si concentrano sempre più sulla ricerca del valore e sulle opportunità di rivendita. Il collezionismo non è solo un hobby: è uno stile di vita profondamente integrato nella routine quotidiana degli italiani, che sono i collezionisti più attivi. Mentre la tecnologia rimodella il mondo del collezionismo, gli italiani sono all'avanguardia, fondendo perfettamente tradizione e innovazione in questo spazio dinamico”, ha concluso Vora.

Economia
Spada (Assolombarda): “Cosmetica in crescita sul...

Il presidente di Assolombarda all’inaugurazione della nuova sede di L'Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’: “Importante che un’azienda come questa investa con innovazione, sostenibilità e internazionalizzazione”

“Tutti gli investimenti nella città di Milano sono i benvenuti. Questo lo è in modo particolare perché il settore della cosmetica è in forte crescita sul territorio milanese. Cuba infatti 11,2 miliardi. Queste sono le previsioni di fatturato per il 2024 e rappresentano il 67% del fatturato della cosmetica a livello italiano. Questo, quindi, è un importante presidio. Il fatto che un'azienda investa con principi di innovazione, sostenibilità e con una forte apertura all'internazionalizzazione per noi e per il nostro territorio è molto importante”.
E’ quanto affermato da Alessandro Spada, presidente Assolombarda, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede di L’Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’.
Economia
Superbonus, chi deve comunicare la variazione catastale e...

Lettere dall’Agenzia delle Entrate per chi non ha presentato la dichiarazione di variazione catastale dopo aver beneficiato del Superbonus: le istruzioni per mettersi in regola

Dopo aver effettuato i controlli su cittadine e cittadini che hanno beneficiato del Superbonus e, pur essendo tenuti, non hanno inviato la dichiarazione di variazione catastale, l’Agenzia delle Entrate ha annunciato l’invio delle lettere per comunicare le irregolarità.
Sono due le strade da percorrere, se si riceve un avviso relativo alla maxidetrazione: dimostrare di essere in regola o procedere con gli adempimenti e il pagamento delle sanzioni.
Le istruzioni da seguire arrivano direttamente dall’Amministrazione finanziaria con il provvedimento del 7 febbraio 2025.
Mancata variazione catastale da Superbonus: dalle Entrate le lettere sulle irregolarità
L’obbligo di comunicare la variazione catastale per chi ha beneficiato del Superbonus non è generalizzato, ma riguarda coloro che hanno apportato rilevanti miglioramenti all’immobile che incidono anche sulla rendita catastale.
Sulla base di quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, l’Agenzia delle Entrate ha effettuato i relativi controlli, basandosi su liste selettive, che sono state elaborate grazie a strumenti avanzati di analisi e interoperabilità delle banche dati, e ha individuato i casi di irregolarità.
Le lettere sul mancato invio della dichiarazione catastale arrivano via PEC o raccomandata e sono visibili anche nel cassetto fiscale disponibile nell’area riservata dle portale istituzionale.
Lettere dall’AdE per mancata variazione catastale da Superbonus: come mettersi in regola
I destinatari delle comunicazioni relative al Superbonus hanno due strade per rispondere.
I cittadini e le cittadine che ritengono di non aver commesso alcuna violazione possono segnalare eventuali inesattezze o fornire elementi, fatti e circostanze che non sono state considerate dell’Agenzia delle Entrate ma che potrebbero essere utili a dimostrare di essere in regola.
È possibile trasmettere i dati rilevanti tramite il servizio online “Consegna documenti e istanze” disponibile sul portale istituzionale, eventualmente anche rivolgendosi a ad altri soggetti delegati.
Se, invece, si ammette l’errore, è necessario rimediare regolarizzando la propria posizione: servirà presentare la dichiarazione di variazione catastale e versare le sanzioni, beneficiando del ravvedimento operoso che permette di ridurre le somme dovute in relazione al tempo trascorso dalla violazione.
Economia
L’Oréal Italia, Sobiecka: “Inaugurazione Beauty Hub...

La presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia all’inaugurazione della nuova sede a Milano: “Cinque i valori che hanno guidato tutte le nostre scelte: la bellezza, l'italianità, la sostenibilità, il networking e il wellbeing”

“Questo evento rappresenta per noi un momento di profondo significato e un’occasione per ribadire il nostro impegno verso una crescita sostenibile e responsabile. I nuovi uffici della nostra azienda sono stati progettati per garantire il massimo rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, con spazi e tecnologie pensati per ridurre l’impatto ecologico e promuovere un ambiente di lavoro inclusivo, dinamico e ispirato alla nostra missione di bellezza responsabile. L’Italia ci ha accolto oltre cento anni fa e siamo orgogliosi di far parte del tessuto economico e sociale di Milano”. Così Ninell Sobiecka, presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia, alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede di L’Oréal Italia a Milano ‘Beauty Hub’, sita in Piazza Fernanda Pivano 1.
La presidente e amministratrice delegata di L'Oréal Italia ha illustrato, poi, i cinque principi ispiratori per la costruzione del nuovo building: “Il primo è la bellezza, poi l'italianità, la sostenibilità, il networking, il wellbeing. Bellezza perché siamo leader di questo mercato e ci dedichiamo da oltre un secolo solo a quest’unica passione, la bellezza appunto - spiega - Italianità perché siamo un Gruppo internazionale con radici forti in Italia e questo nuovo ufficio vuole essere anche un omaggio alla bellezza e alla cultura del Paese. A riprova di ciò, le nostre sale riunioni sono chiamate ‘Dolomiti’, ‘Eolie’ e ‘Cinque Terre’ e la nostra caffetteria si chiama ‘Piazzetta’, dove disponiamo anche di una terrazza Belvedere”.
“Sostenibilità perché è veramente un punto molto importante per L'Oréal, come dimostrano gli obiettivi del nostro programma L'Oréal for the Future. Riceveremo inoltre presto una certificazione a conferma di questo impegno - sottolinea Sobiecka - Networking perché abbiamo voluto creare uno spazio di co-creazione, in quanto per noi le migliori idee si trovano sempre quando possiamo lavorare insieme. Per questo abbiamo creato molti spazi differenti come le sale per il brainstorming, per fare video conferenze, ma anche molto spazio per il coworking. Vogliamo aprirci all'esterno e invitare aziende e istituzioni a venire a lavorare insieme a noi”.
“Da ultimo wellbeing, perché noi mettiamo sempre le persone al centro e tutto lo spazio è progettato per pensare al benessere delle persone, cominciando dall’illuminazione, fino ai tipi di sale: abbiamo due terrazze, due caffetterie, una sala per l’allattamento, un negozio e tanti altri servizi per i nostri collaboratori”, conclude.