L'azzurro, numero 1 del mondo e prima testa di serie, supera in rimonta l'argentino con il punteggio di 6-7 (3-7), 6-4, 6-2 in due ore e 41 minuti
Jannik Sinner agli ottavi di finale dell’Atp Masters 1000 di Shanghai. L’azzurro, numero 1 del mondo, oggi 6 ottobre al terzo turno batte l’argentino Tomas Etcheverry per 6-7 (3-7), 6-4, 6-2, in due ore e 41 minuti.
Il 23enne altoatesino non sfrutta 3 palle break nel primo set, compresi 2 set point: si va al tie-break. Etcheverry non sbaglia nulla e si prende il primo parziale. Il secondo set ruota attorno a 3 break consecutivi tra il quinto e il settimo game: Sinner mette la freccia (4-3) e chiude 6-4 pareggiando i conti. Etcheverry si disunisce e nel terzo set si arrende: Sinner domina con 2 break, il sipario cala con un netto 6-2.
"E' stata una partita molto difficile, fisicamente e mentalmente, l'abbiamo vista. Ho avuto le mie chance nel primo set: due set point sul 15-40, ero nello scambio e non ci sono riuscito, poi lui ha giocato un ottimo tie break. Anche nel secondo set ero avanti di un break ma poi ho subito il contro break, pian piano ho trovato il mio ritmo, lui ha iniziato a servire un po' peggio e sono riuscito a giocare meglio i miei game in risposta, credo che alla fine possiamo essere contenti. Domani è un giorno importante perché sarà di riposo, mi servirà, e speriamo di essere pronti per la prossima partita", le parole di Jannik Sinner a caldo dopo ail match.
Agli ottavi, Sinner affronterà il vincente del match tra lo statunitense Ben Shelton, testa di serie numero 14, e lo spagnolo Roberto Carballes Baena.
Rinviati a domani tutti i match su campi esterni
Intanto dopo il rinvio di gran parte dei match di ieri, oggi gli organizzatori hanno cancellato tutti gli incontri in programma sui campi esterni, ancora per maltempo. Si gioca solo sul centrale che ha la copertura. Saltano, dunque, i match di tre azzurri: Matteo Berrettini, Lorenzo Musetti e Flavio Cobolli che, tempo permettendo scenderanno in campo lunedì rispettivamente contro il danese Holger Rune, il belga David Goffin e lo svizzero Stan Wawrinka.
Sport
Sci di fondo, Netweek è Official Media Partner e...
Dopo sei anni dalla memorabile edizione del febbraio 2019, Cogne è pronta ad accogliere con rinnovato calore la tappa del circuito internazionale Fis (Federazione italiana sci e snowboard)
La Valle d'Aosta, con le sue piste per tutti i livelli, è la meta perfetta per gli sciatori. Cogne, che già nel 2019 aveva ospitato la Coppa del Mondo di sci di fondo con la doppietta azzurra di Federico Pellegrino e Francesco De Fabiani, sarà di nuovo protagonista dal 31 gennaio al 2 febbraio 2025 con la Coop Fis Cross-Country Ski World Cup. Il gruppo Netweek sarà Official Media Partner - nella duplice veste editoriale e di concessionaria pubblicitaria – di questo prestigioso evento sportivo, garantendo la visibilità con i suoi media: 42 testate cartacee, 39 siti web e 12 televisioni sul territorio nazionale. Uno degli eventi più prestigiosi del calendario sportivo internazionale, che riunisce i migliori atleti di sci di fondo da tutto il mondo e che costituisce un'opportunità unica per appassionati e sponsor di essere parte di un evento globale che celebra lo sport invernale a livello internazionale.
“L’obiettivo del nostro gruppo è quello di essere punto di riferimento nella comunicazione e informazione per il territorio, grazie alla capacità di offerta multicanale con tv, carta e digital -sottolinea Riccardo Galione, direttore commerciale di Netweek-. In questo modo siamo in grado di instaurare una forte relazione con cittadini e famiglie, imprenditori e commercianti, istituzioni e associazioni. Garantendo una grande visibilità grazie ai nostri diversi mezzi di comunicazione e oggi anche attraverso una vetrina internazionale unica come la Coppa del Mondo di sci nordico. Pertanto, ringraziamo il Comitato Organizzatore per questa importante collaborazione”.
Il gruppo Netweek racconterà una festa mondiale per tre giorni di sport ad alto livello, allegria e spettacolarità ad alta quota. “Siamo entusiasti di poter raccontare e promuovere attraverso il nostro circuito un evento dalla grande visibilità internazionale e orgogliosi di essere i concessionari unici per tutti i partner che vorranno associare la loro immagine a questa importante manifestazione sportiva”, commenta Michel Henry, responsabile commerciale Netweek Valle d’Aosta.
Dopo sei anni dalla memorabile edizione del febbraio 2019, la località alpina valdostana è pronta ad accogliere con rinnovato calore la tappa del circuito internazionale Fis (Federazione italiana sci e snowboard), organizzata quest’anno dal neo costituito comitato organizzatore Cogne in Events 2.0. “Cogne 2025 sarà la grande occasione per ospitare nuovamente gli atleti provenienti da tutto il mondo sulle nevi di questa fantastica cornice e sulla scia di un entusiasmo che da sempre caratterizza la comunità. Per noi, quest’anno rappresenta l’edizione della ripartenza. Ringraziamo anche l’Amministrazione regionale per l’importante contributo materiale, ma non solo, nell’averci concesso questa opportunità mediatica e sportiva”, dice Filippo Gérard, presidente del Comitato Organizzatore Coppa del Mondo.
Sport
Bove e il malore: da Eriksen a Ndicka, chi è tornato in...
Il centrocampista della Fiorentina è solo l'ultimo di una lunga lista di giocatori che hanno accusato malori e problemi cardiaci
Il malore accusato ieri, al minuto 16 di Fiorentina-Inter, da Edoardo Bove ha spaventato tifosi e appassionati. Il calciatore è in condizioni stabili e ha passato una notte tranquilla, dopo essere stato ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Careggi di Firenze.
Fortunatamente i primi esami hanno escluso danni al cuore o al cervello, facendo tirare un sospiro di sollievo. Ma quello di Bove non è il primo caso di malore accusato in campo da un calciatore professionista.
Ndicka e Eriksen, dalla paura al ritorno in campo
Lo scorso anno era stato Evan Ndicka ad accasciarsi al suolo durante un Udinese-Roma. Il difensore giallorosso aveva accusato un trauma pneumotoracico ed era stato trasportato subito in ospedale, riuscendo a rimettersi in tempi brevi. Prima di lui, durante l'Europeo del 2021, era stato Christian Eriksen, al tempo centrocampista dell'Inter, a subire un arresto cardiaco in campo. Le immagini dei compagni intorno a lui e l'intervento provvidenziale del capitano Kjaer hanno fatto il giro del mondo, con il danese salvato proprio grazie all'immediato intervento dei soccorritori.
Durante l’Europeo, Eriksen, all’epoca giocatore dell’Inter, subì un arresto cardiaco in campo. Fu salvato grazie all’intervento immediato dei soccorritori, sottolineando l'importanza delle misure di emergenza. In seguito all'incidente al giocatore è stato impiantato un dispositivo ICD, ovvero un defibrillatore cardioverter. A causa delle regole interne alla Serie A però, che non permettono a un giocatore di scendere in campo con un peacemaker, Eriksen ha dovuto lasciare i nerazzurri e tornare in Inghilterra, dove ha vestito prima la maglia del Brentford e poi quella del Manchester United.
Nel 2018 una tragedia scosse l'Italia. Davide Astori fu trovato morto nella sua stanza d'hotel prima del match tra la Fiorentina e l'Udinese. La causa del decesso fu una fibrillazione ventricolare, legata a un problema cardiaco genetico che non era stato rilevato dalle tante visite mediche a cui sono sottoposti i calciatori professionisti.
Prima di Astori, fu Piermario Morosini a trovare la morte su un campo da calcio. Il centrocampista del Livorno perse i sensi durante una partita di Serie B contro il Pescara e morì poco dopo. Morosini soffriva di cardiomiopatia aritmogena, un problema cardiaco rilevato solo dopo il decesso. La tragedia di Morosini ha ricordato quella di Antonio Puerta, difensore del Siviglia deceduto nel 2007 a causa di un arresto cardiaco in campo.
Nel 1989 Lionello Manfredonia, all'epoca giocatore della Roma, accusò un arresto cardiaco in campo durante una gara contro il Bologna, ma fu salvato dal pronto intervento dei medici, dovendo però interrompere prematuramente la propria carriera. Non fu altrettanto fortunato Andrea Cecotti, che nel 1977 con la maglia della Pro Patria, morì in ospedale dopo aver accusato una trombosi alla carotide mentre era in campo.
Sport
Sci: Razzoli, “in campo maschile Italia paga cambio...
"Credo che il senso della giornata sia quello di trasmettere i valori che abbiamo imparato in una vita di sport. Una responsabilità che abbiamo noi sportivi è fare questo per lasciare un'eredità, per trasmettere ai giovani quello che lo sport può regalare. Penso che non ci sia niente di più bello per un giovane di praticare sport: sono sempre stato convinto che crescere con lo sport ti dà tantissimo, ti fa vivere e condividere emozioni, crescere nei momenti buoni e nei momenti più difficili, e sono proprio quei momenti, soprattutto quelli difficili, che servono a crescere". Lo ha detto l’ex sciatore alpino Giuliano Razzoli in occasione del talk show Fair Play Menarini – I campioni si raccontano svoltosi a Firenze presso il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio.