Una giornata per celebrare l'importanza del loro ruolo nelle famiglie e nella società
Oggi, mercoledì 2 ottobre, è il giorno dedicato ai nonni. Un'occasione per celebrarli e farli sentire amati, ma anche per ricordare il valore del loro ruolo nella nostra società. "I nonni e le nonne - ha dichiarato la presidente dell'UNICEF Italia Carmela Pace - sono figure fondamentali per la crescita dei più piccoli, sono presenze su cui ogni bambino o nipote dovrebbe poter contare. Ci ricordano le sfide, i momenti felici e quelli difficili che fanno la storia di una famiglia. Ci sono paesi in cui i bambini vengono lasciati soli, orfani di genitori venuti a mancare in guerra o per malattie o perché la loro mamma non ha ricevuto assistenza qualificata al momento di darli alla luce. Sono bambini che riescono a sopravvivere e a crescere esclusivamente grazie alla presenza di una nonna o di un nonno".
Perché si festeggia oggi
La festa dei nonni si celebra ogni anno il 2 ottobre in Italia ed coinvolge circa 12 milioni di persone. Si tratta di una ricorrenza civile istituita dal Parlamento italiano con la legge n. 159 del 31 luglio 2005 "quale momento per celebrare l'importanza del ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale". Il giorno scelto combacia con il ricordo liturgico degli angeli custodi nel calendario cattolico, che secondo la tradizione accompagnano le persone nella vita, guidandole e aiutandole nei momenti di difficoltà.
La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha voluto dedicare un pensiero a questa giornata. "I nonni rappresentano un pilastro fondamentale nelle nostre vite: - ha scritto sui social - sono custodi di tradizioni, saggezza e amore incondizionato. Insegnano l’importanza dei valori e regalano momenti preziosi che ci accompagnano per sempre. In questa ricorrenza voglio dire ancora una volta grazie a nonno Gianni, siciliano tutto d'un pezzo, e a nonna Maria, romana, tanto piccola e tanto forte. Grazie per avermi insegnato molto di quello che so. Buona Festa dei nonni, che con amore e abnegazione rendono le nostre vite migliori!".
Nonni, un sostegno anche economico
Un'indagine online condotta da Coldiretti e diffusa oggi evidenzia che in quasi quattro famiglie italiane su dieci (37%), i nonni sono una risorsa fondamentale, fornendo un supporto economico e prendendosi cura dei nipoti, oltre a contribuire talvolta anche alle attività lavorative. Questo modello, tipico del welfare agricolo, si è diffuso in tutta la società.
Nelle famiglie con almeno un nonno, il contributo più comune riguarda la cura dei figli (60%), sostituendo le babysitter nell'accudire i bambini e accompagnarli a scuola o alle attività pomeridiane. Inoltre, il 32% dei nonni fornisce un sostegno diretto al bilancio familiare, mentre l’8% offre un aiuto lavorativo, soprattutto nelle attività artigianali e agricole.
"Proprio le campagne rappresentano da sempre un esempio di valorizzazione della presenza dei nonni, figure importanti di quel modello di impresa familiare che rappresenta la vera forza dell’agricoltura globale – sottolinea Giorgio Grenzi, presidente di Coldiretti Senior, la più importante associazione pensionati del lavoro autonomo di tutta Europa con oltre 800 mila iscritti - . Una presenza il cui ruolo è diventata sempre più determinante per l’intera società dal punto di vista del welfare economico nei confronti di figli e nipoti, che tra l’accompagnare a scuola, calcio, incontri culturali e ricreativi, oltre alle 'paghette', vale ogni anno come una Finanziaria, contribuendo in questi ultimi 80 anni a mantenere democrazia e pace sociale". "Ma i nonni sono importanti anche rispetto alla funzione fondamentale di conservare le tradizioni alimentari e guidare i più giovani a scuola e in casa verso abitudini più salutari basate sui prodotti e sui tempi di quella Dieta mediterranea che ha fatto dell’Italia uno dei Paesi con il record di longevità. E cresce anche il coinvolgimento dei pensionati agricoli nella società civile, dalle scuole agli orti urbani fino ai progetti di agricoltura sociale", conclude Grenzi. Importante in tale ottica è la legge sull’invecchiamento attivo che punta ad aumentare il benessere degli 'over' e ridurre il ricorso alle strutture sanitarie, con una popolazione senior che ha raggiunto ormai il 25% di quella totale.
Come festeggiare
Dalle ludoteche alle librerie fino alle iniziative di Comuni e Regioni, sono tantissime le proposte per passare un pomeriggio particolare tra nonni e nipoti. Un ottimo pensiero può essere però anche quello di regalare ai nonni il fiore 'ufficiale' della festa, il Non-ti-scordar-di-me (oppure myosotisa, una parola greca che significa 'orecchie di topo', che è il nome scientifico di questo fiore).
D'altronde l'istituzione della festa dei nonni è legata a doppio filo ai fiori e alle piante. A proporre nel 1997 la Festa dei nonni in Italia (e a formare più tardi un Comitato Festa dei Nonni) furono Arturo Croci e Franco Locatelli, allora Presidente dell’Unaflor (Unione Nazionale delle Associazioni dei Produttori Florovivaisti e dell’Associazione Regionale dei Florovivaisti Lombardi). Il primo passo fu un progetto educativo sui fiori e le piante che coinvolgeva le scuole dell’obbligo in Italia e che era legato a un concorso di disegni e poesie sui e per i nonni.
Esteri
Israele, sanzioni Usa a “importanti finanziatori di...
Si tratta di Mohammad Hannoun: alla guida un gruppo di beneficenza denominato Charity Association of Solidarity with the Palestinian People, è accusato di aver convogliato denaro all'ala militare di Hamas sotto le mentite spoglie di aiuti umanitari
Gli Stati Uniti hanno imposto nuove sanzioni su Hamas nel primo anniversario del massacro compiuto il 7 ottobre dello scorso anno contro Israele. Lo ha annunciato ieri il Dipartimento del Tesoro Usa in una nota sul proprio sito web. In particolare, sono stati designati ''tre individui e un ente di beneficenza fittizio che sono importanti sostenitori finanziari internazionali di Hamas, nonché un istituto finanziario controllato da Hamas a Gaza''. E' stato anche ''designato un sostenitore di lunga data di Hamas'', prosegue la nota. Si tratta di ''attori che svolgono ruoli critici nella raccolta fondi esterna per Hamas, spesso sotto le mentite spoglie di opere di beneficenza, e che finanziano le attività terroristiche del gruppo''.
La Segretaria del Tesoro Janet Yellen ha affermato che ''mentre ricorre un anno dal brutale attacco terroristico di Hamas, il Tesoro continuerà a colpire incessantemente la capacità di Hamas e di altri proxy iraniani destabilizzanti'' in modo che non possa più ''finanziare le loro operazioni e compiere ulteriori atti violenti".
Chi sono i finanziatori sanzionati: uno è in Italia
In particolare, il dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha sanzionato tre presunti finanziatori di Hamas tra cui uno con base in Italia. Si tratta di Mohammad Hannoun, "riconosciuto come un agente principale di Hamas da Israele nel 2013", come riporta il Jerusalem Post. Hannoun guida un gruppo di beneficenza denominato Charity Association of Solidarity with the Palestinian People (ABSPP), che è accusato di aver convogliato denaro all'ala militare di Hamas sotto le mentite spoglie di aiuti umanitari.
Tra gli altri sanzionati, Hamid Abdullah Hussein Al-Ahmar, cittadino yemenita residente in Turchia, ex membro del parlamento per conto del partito della Fratellanza Musulmana in Yemen, descritto come uno dei più importanti sostenitori internazionali di Hamas. Al Ahmar, che presiede la Al-Quds International Foundation con sede in Libano, è descritto come colui che ha svolto un ruolo chiave nel portafoglio di investimenti clandestini di Hamas, che al suo apice ha gestito oltre 500 milioni di dollari in attività.
Il Tesoro ha anche preso di mira Majed Al-Zeer, descritto come un "alto rappresentante di Hamas in Germania, che è anche uno dei membri più anziani di Hamas in Europa e ha svolto un ruolo centrale nella raccolta fondi europea del gruppo terroristico". Al-Zeer è stato designato come funzionario di Hamas da Israele già nel 2013 ed è stato anche riconosciuto dalle autorità tedesche come leader degli sforzi di Hamas nel paese già nel 2018. Ha guidato una vasta gamma di organizzazioni in tutta Europa, tra cui il Palestinian Return Centre di Londra, la sua sussidiaria European Palestinian Conference e l'European Palestinian Council for Political Relations (EUPAC).
Esteri
Israele-Hamas, “la battaglia continua”. Tel...
A un anno dall'inizio della guerra lo Stato ebraico promette di continuare a combattere, così come l'organizzazione palestinese. Lanciati razzi e missili da Gaza, Libano e Yemen. Tel Aviv avanza con l'operazione di terra nel Paese dei Cedri
Passato un anno dall'inizio della guerra, Israele "continuerà a combattere" finché gli ostaggi non torneranno a casa. E così Hamas, che promette di andare avanti con "una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico". Dopo le commemorazioni per la strage del 7 ottobre 2023, lo Stato ebraico e i terroristi palestinesi non arretrano di un millimetro. E mentre da Gaza, Libano e Yemen arrivano nuovi attacchi con razzi, droni e missili contro Tel Aviv, va avanti l'operazione di terra israeliana nel Paese dei Cedri, ma anche quella nell'enclave palestinese.
Netanyahu: "Avanti finché ostaggi saranno a Gaza"
Il 7 ottobre "rappresenterà per generazioni il prezzo della nostra rinascita, esprimerà per generazioni la grandezza della nostra determinazione e la forza del nostro spirito". Così il premier israeliano Benjamin Netanyahu in un messaggio registrato ieri, in occasione della cerimonia per commemorare l'attacco di un anno fa in Israele.
Incontrando i soldati israeliani feriti e le famiglie in lutto, ha detto Netanyahu, "sentiamo sempre lo stesso messaggio: la campagna (militare) non deve essere interrotta in modo prematuro". E, ha detto, "finché il nemico minaccerà la nostra esistenza e la pace del nostro Paese, continueremo a combattere". "Fin quando i nostri ostaggi saranno a Gaza - ha insistito - continueremo a combattere".
"Finché i nostri cittadini non torneranno nelle loro case in sicurezza, continueremo a combattere - ha proseguito Netanyahu - Insieme continueremo a combattere e insieme, con la grazia di Dio, vinceremo". Il premier ha ripetuto gli "obiettivi della guerra" a cominciare dalla volontà di "rovesciare Hamas", che nel 2007 prese il controllo della Striscia di Gaza.
"Riportare a casa tutti i nostri ostaggi, sia vivi che morti, è una missione sacra, che non abbandoneremo fin quando non l'avremo conclusa", ha affermato ancora, ribadendo di voler "sventare ogni futura minaccia da parte di Gaza" e di voler "riportare i residenti del sud e del nord nelle loro case in sicurezza".
Hamas: "Battaglia continua"
"La nostra scelta è quella di continuare una lunga e dolorosa battaglia di logoramento con il nemico, e le battaglie hanno dimostrato il successo di questa opzione”, ha quindi assicurato Abu Obeida, il portavoce delle Brigate al Qassam, ala militare di Hamas nella Striscia di Gaza, anche lui in un messaggio video trasmesso dall’emittente Al Jazeera. "Se e gli omicidi mirati fossero una vittoria, la resistenza contro l’occupazione sarebbe già finita”, ha sostenuto.
"E' passato un anno dall'operazione più professionale e di successo dell'era moderna" avvenuta dopo che "il nemico era impegnato in insediamento, giudaizzazione e aggressione contro i prigionieri palestinesi", le parole di Obeida.
Hezbollah: "Combattiamo contro aggressione"
Anche Hezbollah, intanto, giura di "continuare a combattere contro l'aggressione israeliana". Hezbollah e i libanesi hanno pagato un "prezzo pesante" per la decisione del gruppo di aprire un "fronte di sostegno" a Gaza, ma "siamo fiduciosi... nella capacità della nostra resistenza di opporsi all'aggressione israeliana", afferma il gruppo, in una dichiarazione riportata dal Times of Israel in cui definisce Israele "una ghiandola cancerogena che deve essere eliminata".
Razzi da Gaza, la risposta di Tel Aviv
Le sirene hanno suonato tre volte ieri nel centro di Israele, in seguito al lancio di razzi da Gaza della mattina, a un missile balistico dallo Yemen nel pomeriggio e ai razzi in serata dal Libano.
Secondo quanto ha reso noto ieri l'Idf in un comunicato, Hamas aveva "pianificato di lanciare un'ampia raffica di razzi contro Israele questa mattina", ma i suoi piani sono stati sventati "dopo aver individuato i preparativi da parte dell'organizzazione terroristica Hamas di aprire il fuoco su Israele".
I caccia israeliani hanno colpito diversi lanciarazzi e tunnel in tutta Gaza poco prima delle 6,30 del mattino, ora in cui Hamas aveva pianificato di lanciare i razzi. Il gruppo islamista è riuscito a lanciare solo quattro razzi nella zona di Sufa, tre dei quali sono stati intercettati mentre il quarto è caduto in una zona aperta. Le sirene d'allarme sono scattate a Tel Aviv a seguito del lancio di razzi dalla Striscia, hanno riferito i media israeliani, precisando che Hamas ha rivendicato il lancio di due razzi M90 contro la capitale dello Stato ebraico nel primo anniversario del 7 ottobre. Due le persone rimaste ferite, ha riferito il Magen David Adom - il servizio nazionale di primo soccorso israeliano - precisando che si tratta di due donne sui 30 anni che sono state portate all'ospedale Asaf Harofeh.
Il lancio di razzi contro Tel Aviv fa parte della "battaglia di attrito in corso" ed è la risposta ai "massacri di civili" da parte dell'esercito israeliano e dello "sfollamento deliberato della nostra gente", hanno poi affermato le Brigate al-Qassam, l'ala militare di Hamas, nella loro rivendicazione su Telegram dell'attacco con una salva di razzi Maqadmeh M-90 lanciata dal sud di Gaza contro Tel Aviv.
140 razzi Hezbollah, Israele avanza in operazione di terra
Nella giornata di ieri sono stati intanto oltre 140 i razzi lanciati da Hezbollah dal Libano in direzione di Israele, hanno quindi reso noto le forze israeliane come riporta la Bbc. A quanto riferisce l'Idf, sono cinque i razzi a lungo raggio lanciati dal Libano verso il centro di Israele solo nell'attacco di ieri sera. Alcuni sono stati intercettati dalle difese aeree e il resto ha colpito terreni aperti, secondo l'esercito. Non ci sono segnalazioni di feriti o danni gravi. L'Idf aggiunge che non ci sono modifiche alle linee guida per i civili in seguito all'attacco. Hezbollah ha poi rivendicato il lancio di razzi su Israele: "Abbiamo effettuato un'operazione di lancio di missili sulla base Glilot dell'Unità di intelligence militare 8200, che si trova alla periferia di Tel Aviv", dice il gruppo sostenuto dall'Iran.
Proprio sul fronte del Libano, le Forze di Difesa israeliane hanno annunciato che la 91ma Divisione regionale 'Galilea' ha iniziato domenica sera le operazioni di terra nel sud del Paese, unendosi ad altre due divisioni che già operano sul posto contro Hezbollah. "Più di 120" obiettivi di Hezbollah nel sud del Paese sono stati bombardati nell'arco di un'ora, confermano intanto le Idf che danno notizia di un' "operazione aerea su vasta scala" nel sud del Paese dei Cedri.
"Cento jet dell'Aeronautica militare - fanno sapere - hanno attaccato per un'ora più di 120 obiettivi terroristici di unità dell'organizzazione terroristica di Hezbollah", compresi "obiettivi della forza Radwan" e "il quartier generale dell'intelligence di Hezbollah nel sud del Libano".
Sei raid israeliani avrebbero colpito la periferia sud di Beirut, riferiscono i media libanesi che in precedenza avevano riferito di una serie di operazioni nella zona nota per essere la storica roccaforte di Hezbollah nella capitale libanese.
E arriva un nuovo "avvertimento urgente" delle forze israeliane per i civili in Libano. Su X il portavoce Avichay Adraee 'invita' a evitare di trovarsi lungo la spiaggia o su imbarcazioni al largo della costa libanese dal fiume Awali verso sud. Un "avvertimento", a stare lontani "per la vostra sicurezza" e "fino a nuovo avviso" dal mare e dalla spiaggia nell'area, che si inserisce nel contesto delle operazioni militari israeliane contro Hezbollah. Il fiume Awali si trova a circa 50 chilometri dal confine sud del Libano, a nord di Sidone.
Abbattuto missile Houthi diretto a Tel Aviv
Nella giornata di ieri è stato quindi intercettato un missile terra-terra lanciato dallo Yemen in direzione di Israele, rendono noto le forze israeliane (Idf) dopo che nella parte centrale di Israele sono tornate a suonare le sirene dell'allarme antiaereo. Il missile è stato abbattuto con il sistema di difesa Arrow che intercetta il proiettile mentre è ancora fuori dall'atmosfera. Il missile lanciato dagli Houti dello Yemen era diretto a Tel Aviv, precisa l'Idf. I ribelli Houthi hanno poi rivendicato il lancio di missili e droni contro lo Stato ebraico.
Cronaca
Acqua alta oggi a Venezia, previsto picco di marea a 110...
La soglia attiverà le paratie del Mose. Allerta arancione per rischio idrogeologico sul Veneto
Acqua alta oggi a Venezia, stando alle previsioni del Centro maree: il picco massimo di 110 centimetri è previsto per le 13.25, una soglia che attiverà le paratie del Mose, secondo le nuove regole adottate meno di un mese fa che hanno abbassato di ulteriori dieci centimetri la precedente soglia di attivazione.
La scorsa settimana in città ci sono state diverse polemiche per la tardiva attivazione delle paratie, ossia quando Piazza San Marco, una delle zone più basse del centro storico, era già invasa dall’acqua. Probabilmente oggi, con lo Scirocco, la marea potrebbe essere ancora più sostenuta.
Allerta arancione per rischio idrogeologico
Il centro operativo della Protezione Civile regionale di nuovo aperto 24 ore su 24 alla luce delle previsioni meteo avverse a partire da questa mattina e fino alle ore 14 di mercoledì, quando, complice un forte vento di Scirocco, sono previste di nuovo piogge estese e persistenti, con rovesci anche forti e quantitativi abbondanti.
Per i bacini di Piave Pedemontano, Alto Brenta-Bacchiglione-Alpone e Livenza, Lemene e Tagliamento è stato dichiarato l’allerta arancione per criticità idraulica con la previsione di un innalzamento significativo dei livelli dei corsi d’acqua, il probabile superamento della seconda soglia idrometrica e inondazione delle aree limitrofe e golenali. Inoltre, comprendendo con i primi anche i bacini dell’Adige-Garda e dei Monti Lessini, è previsto il possibile innesco di frane e colate rapide sui settori montani, pedemontani, collinari e il probabile rigetto dei sistemi di smaltimento delle acque piovane con allagamenti di locali interrati e sottopassi.