Pediatri: “Prevenzione orale sia inserita nei bilanci di salute”
D'Avino (Fimp): "Sinergia con dentisti è fondamentale perché i bambini dovranno diventare adulti sani"
"La sinergia tra i pediatri di famiglia e gli odontoiatri è fondamentale perché entrambi ci occupiamo di prevenzione. Mai come in questo caso possiamo dire che sin dai primi giorni prendiamo in carico i lattanti, creando una relazione di cura con le famiglie ed un'alleanza terapeutica che poi ci porterà ad un rapporto di fiducia". Lo ha detto il presidente nazionale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri), Antonio D'Avino, in occasione della conferenza stampa a Palazzo Montecitorio che ha dato il via oggi al 44esimo Mese della prevenzione dentale e che ha visto la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, dell'Andi (Associazione nazionale dentisti italiani), di Mentadent e della Fimp.
"La salute orale ci consente, a costo zero, di iniziare un percorso con la famiglia sull'importanza di avere tutti i giorni degli accorgimenti rivolti ad essa - sottolinea D'Avino - Per questo, auspichiamo un bilancio di salute orale che si vada a sommare a quelli ad età filtro. Ci sono delle epoche prestabilite in base alle quali il genitore viene presso il nostro studio professionale e, al di là della valutazione dei dati antropometrici di crescita, discutiamo proprio di educazione sanitaria. Tutto questo perché i bambini dovranno diventare degli adulti sani, partendo dalla prevenzione della salute orale".
Salute e Benessere
Dengue, focolaio nelle Marche. Burioni avverte: “Si...
Il virologo: "Speriamo nel freddo ma domani a Fano sono previsti 25 gradi"
Secondo caso di Dengue a Pesaro. "Le autorità sanitarie stanno secondo me sottovalutando la gravità della situazione. Speriamo nel freddo" che potrebbe aiutare a controllare la popolazione di zanzare, "ma domani a Fano sono previsti 25 gradi", scrive su Facebook Roberto Burioni, professore di microbiologia e virologia all'università Vita-Salute San Raffaele di Milano.
Lo scienziato, di origini marchigiane, fin dall'inizio segue con attenzione gli sviluppi del focolaio autoctono di Dengue partito dal Fanese e arrivato in Toscana. E' dei giorni scorsi la notizia di 3 casi di Dengue a Sesto Fiorentino, all'interno dello stesso nucleo familiare, 2 dei quali 'importati' da Fano e uno considerato autoctono.
Salute e Benessere
Francavilla (UniBa): “Bimbo non è piccolo adulto,...
"Primi anni di vita vulnerabili per rapido accrescimento del cervello e degli altri organi. Iin pasta italiana 60% in meno di contaminanti"
"Il bambino non è un piccolo adulto perché, proprio per la sua costituzione, lui cresce e per crescere ha bisogno che alcune funzioni del suo organismo funzionino maggiormente. Ad esempio, assorbe molto meglio i nutrienti, ma anche i contaminanti, meglio e molto più di un adulto". Lo ha detto Ruggiero Francavilla, professore ordinario in Pediatra, Dipartimento interdisciplinare di Medicina (Dim) e responsabile Unità operativa semplice di Gastroenterologia, epatologia e nutrizione pediatrica Azienda universitaria ospedaliera Policlinico di Bari, ospedale pediatrico Giovanni XXIII, oggi nel corso di un incontro al Senato in cui esperti della nutrizione e istituzioni si sono confrontati sul miglior modello di alimentazione dei bambini da 0 a 3 anni, con l'obiettivo di sviluppare al più presto Linee guida nazionali all’insegna del 'Made in Italy'.
"Il bambino - illustra lo specialista - ha un rene che non funziona al 100%, quindi tanti contaminanti non riesce praticamente a espellerli. Ha anche un fegato che non metabolizza bene, per cui ci mette più tempo a eliminarli. In rapporto al suo volume, un bambino mangia e beve molto più di un adulto, perché le quantità rapportate al suo peso sono sicuramente maggiori. Questo vuol dire che, quando assume un alimento che contiene pesticidi, questi rimangono nel suo organismo, quindi il livello di contaminazione del suo organismo si alza. In ambito pediatrico, abbiamo delle finestre di vulnerabilità. Sono momenti in cui alcuni organi stanno crescendo. Il cervello, ad esempio, si sviluppa per il 90% nei primi 2 anni di vita. Se interveniamo male in questi momenti, il bambino potrebbe avere problemi a lungo termine. Dobbiamo quindi trasformare le finestre di vulnerabilità in finestre di opportunità, agendo correttamente in questa fase della vita per garantire la salute futura".
A tale proposito, "uno studio su Lancet sui problemi del neurosviluppo, che si stanno verificando a causa dell'assorbimento lento di sostanze che non dovrebbero entrare nel nostro organismo - illustra Francavilla - mostra che negli Stati Uniti, a causa dei pesticidi, in 5 anni si perdono 17 milioni di punti di quoziente intellettivo (Qi). Questi dati ci fanno capire quanto sia importante sapere cosa diamo da mangiare ai nostri bambini. Se mi contamino oggi, nessuno vedrà gli effetti di questa contaminazione. Ma se si contamina un bambino fin dalla gravidanza o nei primi anni di vita, gli effetti negativi potranno manifestarsi nei successivi 20-30 anni".
"Il biologico è certamente un buon punto di partenza, ma non garantisce la qualità richiesta per i baby food. Il baby food, infatti, offre una garanzia assoluta, poiché vengono effettuati controlli sia sul prodotto finito sia sulla materia prima. E' quindi fondamentale promuovere una filiera italiana dedicata ai bambini. E' stato dimostrato che, confrontando un pacco di pasta etichettato come 'Italia' con uno che indica 'provenienza Ue/non Ue', la probabilità di trovare pesticidi è molto più alta nei prodotti non italiani. La possibilità di avere un prodotto completamente privo di contaminanti è del 60% se l'origine è italiana, ma scende al 20% se l'origine è Ue o non Ue" aggiunge Francavilla. "Spesso capita che le mamme mi dicano che il loro bambino mangia biologico - racconta - Devo chiarire che, purtroppo, il biologico è una garanzia di processo: durante la produzione non devono essere utilizzati pesticidi, ma nulla vieta che, se accanto al campo biologico c'è un campo trattato con pesticidi, questi possano contaminare anche il biologico. Nessuno controllerà la presenza di residui di pesticidi nel prodotto biologico, e questo diventa ancora più problematico se si considerano i contaminanti naturali, come i metalli pesanti. Il regolamento, il 1881/2006, sancisce che i bambini, fino a 3 anni, dovrebbero avere un'alimentazione completamente differente rispetto agli adulti. Questo significa zero pesticidi, cioè sotto il limite di rilevazione degli strumenti, micotossine 3 volte inferiori rispetto alla popolazione adulta e assenza di metalli pesanti - illustra il professore - Se però un campo biologico è contaminato da metalli pesanti, tali metalli, che rimangono nel terreno per lunghi periodi, possono contaminare anche il prodotto finale".
Lo stesso "vale anche per le micotossine, prodotte da funghi che si sviluppano soprattutto in aree piovose e umide come il Canada - precisa l'esperto - Queste micotossine possono contaminare il frumento e sono resistenti al calore, quindi permangono nel prodotto finale. Il biologico, dunque, non protegge da tutto questo. E' stato dimostrato che il biologico riduce del 40% la concentrazione di pesticidi, ma per i bambini serve molto di più: non possono ricevere pesticidi e devono consumare alimenti con micotossine a valori molto più bassi. Uno studio del professor Alberto Ritieni ha testato diversi prodotti e ha riscontrato che il 25% di quelli destinati al normale consumo presentava valori di micotossine non adatti ai bambini, e alcuni - conclude - erano addirittura promossi per il consumo infantile".
Salute e Benessere
Marseglia (UniPv): “Dieta è terapia appannaggio di...
'Un bambino che mangia sano non diventerà mai diabetico né obeso'
"Investire in politica sanitaria nei primi anni del bambino porta a un miglioramento della vita negli anni successivi. Chi mangia bene sin dalla tenera età, anche a scuola, non andrà incontro al diabete, non avrà la sindrome metabolica, cioè ipertensione, fegato grasso, non diventerà mai un soggetto obeso. La dieta deve essere considerata a tutti gli effetti una terapia, che è appannaggio assoluto del pediatra". Lo ha detto Gianluigi Marseglia, direttore della Clinica Pediatrica dell'Università degli Studi di Pavia, Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, e direttore della Scuola di specializzazione in Pediatria dell'Università di Pavia, nonché presidente del Collegio nazionale dei direttori delle Scuole di Pediatria, intervendo questa mattina al Senato in occasione della conferenza stampa 'Da buone pratiche regionali a linee guida nazionali sull'alimentazione dei bambini negli asili nido', promossa dal vice presidente del Senato Gian Marco Centinaio.
Marseglia ha ricordato che l'Italia è "il terzo Paese in Europa per numero di bambini in sovrappeso o obesi. Per questo motivo, gli oltre 4.000 giovani pediatri che si stanno formando nelle scuole di specializzazione sono orientati verso la nutrizione trasversale nel corso dell'età evolutiva. E questo perché la nutrizione è una terapia patrimonio culturale del pediatra". Poi, "ovviamente, l'obiettivo da un punto di vista nutrizionale è quello di creare una rete comune. Non è possibile che esistano differenziazioni anche gestionali nella ristorazione scolastica tra diverse regioni", conclude.