Da Ilan Muccino ad Angelina Mango, ‘i figli di’ dominano la scena
A lanciarli sono i talent show, primo fra tutti ‘Amici di Maria De Filippi’
In America vengono etichettati come ‘nepo baby’, in Italia come ‘figli di’. Che si tratti di un figlio di un medico, di un avvocato, di un attore o un cantante, essere figlio o figlia d’arte spesso è un ostacolo. E non importa se hanno talento da vendere. Per far sentire la loro voce, spesso, scelgono i talent show. Il più gettonato è ‘Amici di Maria De Filippi’. Nella prima puntata della nuova stagione, andata in onda ieri 29 settembre, ha fatto il suo ingresso nella scuola Ilan Muccino, figlio del regista Gabriele dell’ex violinista Elena Majoni. Il giovane cantautore è nato a Roma ma abita a Bologna. Ha convinto i prof Anna Pettinelli e Rudy Zerbi: Ilan dovrà decidere con chi dei due vuole intraprendere il percorso all’interno della scuola. Secondo i rumors, che circolano da mesi, avrebbe dovuto esserci anche D’Art, al secolo Samuele Riefoli, figlio di Raf e Gabriella Labate. Solo il tempo darà la conferma: l’artista potrebbe accedere al talent attraverso le sfide del pomeridiano.
Da Angelina Mango a Leo Gassmann: i 'figli di' che dominano la scena
Dalla scuola di ‘Queen Mary’ è uscita anche Angelina Mango. Successo senza freni per la figlia di Pino Mango. Dopo aver vinto l’ultimo Festival di Sanremo con ‘La noia’ e la partecipazione all’Eurovision Song Contest, la cantautrice è stata protagonista dell’estate 2024 esibendosi in molte manifestazioni musicali con i brani ‘melodrama’, ‘che t’o dico a fa’’ e la canzone sanremese, solo per citarne alcuni. Successo che prosegue con ‘Per due come noi’ in cui duetta con Olly. Un altro ‘nepo baby’ è Holden, figlio di Paolo Carta (marito di Laura Pausini), alle prese con il tour d’esordio, che ha registrato il tutto esaurito per la data di Roma, il 19 novembre a Largo Venue, e di Milano, il 29 novembre ai Magazzini General.
Dalla scuola di ‘Amici’ è passato ancheLDA, all’anagrafe Luca D’Alessio, figlio del cantautore Gigi D’Alessio. “Siamo sempre etichettati come raccomandati, io sono fiero di essere figlio di mio padre”, ha detto in una vecchia intervista. Recentemente è uscito ‘Primo Appuntamento 2024’, brano contenuto nell’album di Gigi ‘Fra’, in cui duetta con il papà.
Anche ‘X Factor’ ha scoperto un talento, quello di Leo Gassmann, figlio dell’attore Alessandro e nipote del grande Vittorio. Il giovane artista non è apprezzato soltanto come cantante ma anche come attore. Infatti, è stato scelto per interpretare Califano nel film tv Rai, tratto dal libro ‘Senza manette’ di Franco Califano e Pierluigi Diaco. Il talent ‘The Voice Italia’, invece, ha puntato i riflettori non solo su Yasmine Carrisi, che ha partecipato come giudice insieme a papà Al Bano, ma anche su Francesco Da Vinci, figlio di Sal Da Vinci. Il 4 ottobre esce il suo album di esordio ‘Partenope’. Nella sua carriera vanta anche la partecipazione alla serie dei record ‘Gomorra’, che lo ha visto in una doppia veste, quella di attore e autore delle musiche.
Spettacolo
Sesso e thriller in ‘Inganno’, da oggi su...
Monica Guerritore e Giacomo Gianniotti sono i protagonisti della serie ‘Inganno’, da oggi su Netflix con la regia di Pappi Corsicato: un thriller sentimentale che gioca tra la suspense, la rottura dei tabù e le verità scomode sull’amore. È la storia di un’appassionante relazione, in cui non mancano ombre e segreti, che mette in crisi le convenzioni sociali e gli equilibri familiari, sovvertendo il ruolo della maternità nella cultura mediterranea. Nell’intervista all’Adnkronos Guerritore e Gianniotti contro ogni tabù sulla (ri)scoperta dell’amore e del desiderio over 60.
Gabriella (Guerritore) è la proprietaria di un prestigioso hotel in Costiera Amalfitana, una donna elegante, fiera dei suoi sessant’anni e consapevole del suo ruolo. I suoi tre figli ormai sono grandi e la vita non sembra riservarle più molte sorprese, finché non incontra Elia (Gianniotti): un ragazzo affascinante, vitale, libero, coetaneo del suo figlio maggiore, che esercita su di lei un fascino irresistibile, ma anche ambiguo e spaventoso. Nonostante la differenza di età, Gabriella si riscopre donna, amante e per Elia è pronta a mettere in gioco tutto, anche il rapporto con i figli e la loro eredità.
Spettacolo
“PerSo Festival”, vince film brasiliano...
Chiude il "Perugia Social Film Festival 2024" con lavori provenienti da 22 Paesi, tra cui 13 pellicole in anteprima italiana o mondiale
Vince un film brasiliano il 'PerSo - Perugia Social Film Festival 2024', che si chiude oggi, 9 ottobre, nella città umbra. Il premio della decima edizione del Festival internazionale di cinema documentario, riservato alle opere in anteprima assoluta in Italia è andato a "A Transformação de Canuto", diretto dal brasiliano Ernesto de Carvalho e da Ariel Kuaray Ortega, primo regista indigeno. Il film è un esempio altissimo di auto-narrazione, vale a dire che per la prima volta non sono gli indigeni amazzonici a farsi raccontare dagli altri, ma si raccontano da soli. Il film infatti è meta-narrativo, una specie di 'Effetto notte' girato nella giungla, una riflessione su colonizzazione, disboscamento e rapacità dell'uomo bianco.
La cerimonia di premiazione, al PostModernissimo di Perugia, condotta da Caterina Fiocchetti e Giulia Zeetti ha decretato i vincitori di tutte le categorie di concorso dell'edizione 2024. Menzioni speciali nella categoria Award a 'Che ore sono' di Marta Basso e Tito Puglielli e a 'Fragments of ice' di Maria Stoianova. 'PerSo student award' è andato a 'Kripton' di Francesco Munzi; 'PerSo Agorà' a 'Noi siamo gli errori che permettono la vostra intelligenza' di Erika Rossi; 'PerSo short', assegnato da Film Tv, e 'PerSo short jail', assegnato dalla giuria dei detenuti del Carcere di Capanne a 'L'uccello imbroglione' di Davide Salucci; Menzione speciale a 'Trasparenze' di Mario Blaconà; 'Perso short la 7a ora' a 'Z.O.' di Loris G. Nese.
Il film vincitore è stato realizzato da Ariel Kuaray Ortega, pioniere del cinema indigeno e leader Mbyá-Guarani e Ernesto de Carvalho, cineasta, fotografo e montatore brasiliano, con un dottorato in antropologia conseguito presso la New York University, da oltre 15 anni collabora con le comunità Mbyá-Guarani alla realizzazione di filmati attraverso il progetto Vídeo nas Aldeias. "Abbiamo realizzato questo film - spiegano i registi - con l’intenzione di portare lo spettatore in un viaggio con noi. Il viaggio attraversa le frontiere: Brasile/Argentina, fiction/documentario, umano/animale, persona/personaggio. Il nostro protagonista, vissuto negli anni ’80, fin dall’infanzia ha mostrato i segni della temuta malattia che è la trasformazione in giaguaro, un animale pericoloso. La storia riguarda i rischi di uscire dall’umanità, dai legami che uniscono una comunità e collegano le persone. Troviamo, nell’atto stesso del filmare - proseguono - elementi chiave che ci aiutano a capire cosa significa questa trasformazione. E con ciò ci avviciniamo al dramma di raccontare quella storia, con la forte complicità dell’intera comunità Mbyá-Guarani che ha vissuto gli eventi narrati, decenni fa".
La giuria ufficiale 2024 che ha assegnato l'Award è composta da: Maria Bonsanti, vicedirettrice del Centro Sperimentale di Cinematografia e (dal 2017 al 2022) direttrice di Eurodoc - Programma internazionale di formazione per Produttori di Cinema documentario; Alessandro Rossetto, autore e regista, considerato uno dei maggiori documentaristi europei della sua generazione; Emiliano Morreale, professore di Storia del cinema, Cinema e letteratura, Linguaggio cinematografico e Cinema e scrittura presso l’università Sapienza di Roma, critico cinematografico del quotidiano La Repubblica, ha lavorato come selezionatore per i festival di Torino e di Venezia, e dal 2013 al 2016 ha diretto la Cineteca Nazionale.
I 'numeri' dell'edizione 2024, che hanno visto protagonista la città di Perugia hanno 'contato' 3 sale cinematografiche, 12 location, 11 giorni di programmazione ad ingresso gratuito, 55 titoli nazionali e internazionali, 13 anteprime italiane, uno spettacolo teatrale, un cine-concerto, una retrospettiva, eventi speciali e oltre 50 ospiti in sala negli incontri con il pubblico. Tanti gli ospiti, tra cui: Leonardo Di Costanzo, Moni Ovadia, Luc Merenda e Sergio Martino, Massimo Zamboni, Goffredo Fofi, il regista palestinese Yvann Yagchi, Massimo Cirri e Peppe Dell’Acqua.
'PerSo' è organizzato da Realmente Aps, in collaborazione con Fondazione La Città del Sole Onlus, con il sostegno di Fondazione Perugia, MiC - D.G. Cinema, Regione Umbria, Comune di Perugia e Camera di Commercio dell’Umbria. Tra i numerosi enti collaboratori: Università degli Studi di Perugia, Manu – Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria, A.Di.S.U., Aba – Accademia delle Belle Arti, Fiab Perugia Pedala Aps, Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie.
Spettacolo
Emily in Paris, rabbia Macron: “Non ha senso a Roma,...
La moglie del presidente francese avrà un ruolo nella quinta stagione
Tra i molti argomenti toccati dal presidente Emmanuel Macron, nella sua intervista a Variety, c'è anche 'Emily in Paris'. Il leader dell'Eliseo non sembra aver preso bene infatti la scelta di Netflix di spostare definitivamente l'ambientazione della fortunata serie tv americana, prossima alla sua quinta stagione, dalla capitale transalpina a quella italiana. "Chiederemo che 'Emily in Paris' rimanga a Parigi, andare a Roma non avrebbe senso.
Inoltre Macron ha commentato anche il cameo della moglie Brigitte, presente proprio nella quarta stagione: "Sono molto orgoglioso e lei era molto felice di farlo. Sono solo pochi minuti, ma credo che sia stato un momento molto bello per lei", ha continuato il presidente, "penso che sia positivo per l'immagine della Francia. 'Emily in Paris' ha un effetto molto positivo in termini di attrattiva per il Paese".