Cancro al polmone, ‘Esci dal tunnel non bruciarti il futuro’ riparte da Padova
Iniziativa promossa da Walce col supporto di AstraZeneca negli stessi giorni dell'Open day cittadino
Dopo il successo delle passate edizioni, Walce (Women against lung cancer in europe) Aps rilancia per il biennio 2024-25 la campagna itinerante 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro' . L'associazione, da sempre in prima linea nella lotta contro le neoplasie polmonari, sceglie Padova come punto di partenza per questa nuova fase dell'iniziativa dedicata alla prevenzione e informazione sui rischi legati al fumo e alla sensibilizzazione e conoscenza del tumore del polmone, rivolta a cittadini, operatori sanitari, media e istituzioni, realizzata con il supporto non condizionato di AstraZeneca. La scelta di ripartire da Padova non è casuale: l'occasione è l'Open day che negli stessi giorni coinvolge i dipartimenti dell'Azienda ospedaliera-universitaria e lo Iov, l'Istituto oncologico veneto. L'obiettivo è rafforzare la sinergia tra strutture sanitarie e clinici impegnati su diversi fronti nella prevenzione del fumo e del tumore polmonare.
Domani e domenica 22 settembre, la centrale Piazzetta Sartori - si legge in una nota - ospiterà un imponente stand a forma di sigaretta, lungo 14 metri e alto 3: un vero e proprio tunnel strutturato al suo interno secondo un percorso multimediale di conoscenza per step sui danni da fumo di sigaretta e sul tumore al polmone, con ingresso libero e gratuito dalle 10 alle 18. I visitatori, accolti da oncologi e pneumologi, oltre a informarsi attraverso i pannelli dell'installazione, potranno rivolgere agli specialisti domande sui danni del tabacco e sui percorsi di disassuefazione, sui fattori di rischio legati al tumore del polmone. Potranno inoltre sottoporsi a un test spirometrico e consultare materiale divulgativo realizzato da Walce Aps. Prevenzione e diagnosi precoce del carcinoma polmonare sono anche gli obiettivi del programma pilota attivo da 2 anni coordinato dalla Risp-Rete italiana screening polmonare, rivolto a tutti i cittadini tra i 55 e i 75 anni, forti fumatori o ex forti fumatori che possono accedere gratuitamente alla Tac spirale a basso dosaggio offerta in 18 centri italiani.
"Parliamo tanto di medicina personalizzata, ma anche la prevenzione dovrebbe seguire lo stesso processo di capillarizzazione, arrivare cioè a tutti, perché è solo così che riusciamo a essere efficaci - afferma Silvia Novello, presidente Walce Aps - In questa prospettiva, attraverso questa campagna, dal 2015 abbiamo diffuso in numerose città messaggi e consigli di prevenzione primaria, a volte anche tornando dove eravamo già stati. Il gran numero di persone che hanno visitato il tunnel, un terzo delle quali giovani, il riscontro ottenuto sui media e sui canali social, le esperienze e le risposte che siamo riusciti a dare sono un importante risultato raggiunto, una tappa in un percorso complesso quale è quello di fare educazione in ambito sanitario e di prevenzione".
Il fumo di tabacco - ricorda la nota - è la prima causa di morte in Europa, con 750mila vite perse ogni anno. In Italia fuma una persona su 4 (24%), percentuale che cresce tra i giovani (30,2%) che usano sigarette tradizionali, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica. Circa 1 studente su 3 tra i 14 e i 17 anni ha fatto uso nell'ultimo anno di un prodotto a base di tabacco o nicotina. Consumi lievemente maggiori si riscontrano tra le ragazze. I centri antifumo sul territorio nazionale sono in calo, malgrado nel nostro Paese siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93mila decessi l'anno,con costi diretti e indiretti che superano i 26 miliardi di euro.
Dal suo avvio nel 2015, la campagna 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro' ha raggiunto 11 principali capoluoghi italiani e 2 grandi capitali europee, accogliendo oltre 16mila visitatori e realizzando quasi 4mila spirometrie. I dati anonimi sui visitatori mostrano un interesse trasversale: i fumatori sono il 32,4%, il 30,3% gli ex-fumatori e il 36,8% i non fumatori, con una leggera prevalenza maschile (57%). Le domande più frequenti hanno riguardato i metodi per smettere di fumare, i rischi del fumo passivo e i tempi necessari per ridurre il rischio di tumore dopo aver smesso. Questi interrogativi testimoniano quanto il tema sia attuale e sentito, anche tra chi non ha mai fatto uso di tabacco.
"L'iniziativa Open day ‘Via Salutis', coordinata dai due Dipartimenti Dsctv e Discog dell'Università di Padova, si inserisce in una progettualità più ampia dell'ateneo patavino, focalizzata alla prevenzione delle principali patologie neoplastiche e di altre patologie croniche derivate da uno scorretto stile di vita - dichiara Federico Rea, direttore divisione Chirurgia toracica e Centro trapianto polmone del Policlinico universitario di Padova - L'evento, in sinergia e con il patrocinio di Walce Aps., affronterà diverse tematiche riguardanti il benessere generale della popolazione e offrirà un panorama delle più innovative strategie terapeutiche per le malattie neoplastiche. In particolare, il tumore del polmone, che è sempre stato considerato un 'big killer', oggi è al centro di una rivoluzione terapeutica per i numerosi farmaci innovativi che offrono notevoli risultati in combinazione con la chirurgia. Allo stesso tempo è necessario promuovere una forte azione per smettere di fumare e quindi riteniamo che far coincidere la prima tappa a Padova della VII edizione della campagna 'Esci dal tunnel. Non bruciarti il futuro' con l'Open day rappresenti una perfetta sinergia di intenti". La campagna, tra settembre 2024 e maggio 2025, dopo la tappa iniziale di Padova raggiungerà altre 6 città: Milano (Mind), Pisa, Pescara, Messina, Taranto e Catanzaro.
Cronaca
Passione tartufi, i funghi più pregiati che fanno bene alla...
Il medico-nutrizionista Minelli: "Sono poco calorici e ricchi di sostanze nutritive essenziali. Ideali nelle diete, anche vegetariane e vegane come fonte proteica". Ma in alcuni casi sono controindicati
Comincia la stagione dei tartufi, "dall'inconfondibile aroma e sapore intenso, apprezzati in cucina non solo per questioni di gusto, ma anche per le loro proprietà nutrizionali. Sono un alimento a basso contenuto calorico (circa 30-50 kcal) e ricco di sostanze nutritive essenziali". Parola di Mauro Minelli, medico esperto di immunologia della nutrizione e docente dell'Università Lum (Libera università Mediterranea), che ricorda come i tartufi siano "funghi simbionti che vivono sottoterra - e per questo definiti ‘ipogei’ - appartenenti alla classe degli Ascomiceti, caratterizzati dalla capacità di raccogliere le spore, ossia i piccoli organi riproduttivi, in un sacco denominato asco. Si formano nel terreno ad una profondità di 10-15 cm, in prossimità delle radici della pianta a cui sono legati in un rapporto di simbiosi mutualistica".
Chi li ama, dovrà pazientare ancora un po'. In generale, spiega Minelli all'Adnkronos Salute, "i primi tartufi della stagione, soprattutto nel caso del tartufo bianco, non sono di qualità eccelsa, spesso coperti in superficie da larve e insetti, di consistenza molle e poco profumati. Ma con l’avvento dell’inverno, iniziano a svilupparsi in profondità fino a 15-20 cm potendo raggiungere dimensioni molto importanti, tanto più se il terreno non è argilloso e le condizioni climatiche sono vantaggiose. In particolare, un’elevata piovosità consente loro di svilupparsi in maniera completa poiché, come la maggior parte dei funghi, anche i tartufi sono costituiti in gran parte di acqua, che supera generalmente il 70% del peso".
Certo si tratta di un alimento prezioso e, molto spesso, così costoso che viene utilizzato con moderazione, ma "il suo sapore è tanto deciso ed unico che ne bastano piccole quantità per arricchire i piatti ai quali conferisce il suo caratteristico aroma - rimarca - Nel dettaglio, l’analisi nutrizionale di 100 grammi di prodotto fresco evidenzia dai 2 ai 5 g di proteine, dai 5 ai 10 g di carboidrati, massimo 1 g di grassi, da 2 a 3 g di fibra, molte vitamine del gruppo B, in particolare B2, B3 e B6, che supportano il metabolismo energetico e la salute della pelle. Il tartufo contiene importanti minerali come potassio, fosforo, magnesio e calcio, che favoriscono la salute delle ossa, dei muscoli e del sistema nervoso. Infine, è ricco di polifenoli e altri composti con proprietà antiossidanti che aiutano a combattere lo stress ossidativo". Caratteristiche benefiche che "vengono assunte tal quali, visto che il tartufo non subisce processi di cottura prolungata".
'Fare attenzione in caso di allergie, sindrome dell’intestino irritabile e in gravidanza'
"Il pregiatissimo tartufo bianco - spiega Minelli - si consuma solo ed esclusivamente crudo, il nero può anche essere leggermente cotto. Quello bianco va tagliato a fette sottilissime utilizzando uno strumento apposito, l'affetta tartufo, e aggiunto direttamente alla pietanza già cotta, in modo che il calore ne esalti gli aromi senza alterarli. Al contrario, il tartufo nero può essere cucinato, ma solo per un breve periodo e a fuoco moderato - raccomanda - per evitare di comprometterne il sapore". Che sia bianco o nero, il consumo di tartufo "può apportare benefici alla salute. Grazie alla presenza di polifenoli e altre sostanze - rimarca l'esperto - i tartufi possono contribuire a combattere i radicali liberi, riducendo lo stress ossidativo e l'invecchiamento cellulare. I composti bioattivi del tartufo possono avere effetti antinfiammatori e immonomodulanti, potenzialmente utili per contrastare lo stato di infiammazione cronica associato a diverse patologie".
Non solo. "Avendo buona dotazione di proteine di alta qualità, il tartufo può essere considerato come una buona fonte proteica, soprattutto per diete vegetariane o vegane. Inoltre, essendo naturalmente povero di grassi, si pone come supporto ideale per diete ipocaloriche". Fra tante virtù salutari, "ci sono alcune situazioni in cui è opportuno prestare attenzione - avverte Minelli - Alcune persone potrebbero essere allergiche al tartufo o ad alcune sue componenti, e manifestare contestualmente al consumo forme reattive cutanee e respiratorie; altre invece sono del tutto refrattarie al suo odore agliaceo, essendo i suoi effluvi composti da prodotti solforati".
"Altre volte - prosegue - il tartufo può essere responsabile di turbe digestive. In particolare, chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile potrebbe trovarlo difficile da tollerare a causa dei suoi composti fermentabili, che possono accentuare la classica sintomatologia caratterizzata da meteorismo, reflusso, flatulenza, turbe digestive. Benché non ci siano prove conclusive sul fatto che il tartufo sia dannoso in gravidanza, è consigliabile consumarlo con moderazione e solo se proviene da fonti sicure. Infine, essendo un prodotto 'di lusso', la sua autenticità può essere a volte compromessa, per cui occhio alle fonti al fine di evitare prodotti adulterati o falsi".
Cronaca
Salute, Farnetti: “Attenzione a cottura e...
L'esperta al congresso internazionale su longevità sana a Milano: "L’olio evo in cottura riduce l’indice insulinico del pasto"
"La medicina di oggi deve chiedersi 'cosa possiamo fare per far sì che le persone non diventino pazienti?'. Alla risposta a questa domanda può contribuire la medicina di precisione, che presuppone un approccio predittivo e, dunque, di prevenzione. In questo senso, la personalizzazione e la partecipazione del paziente è fondamentale, così come l’anamnesi del paziente e familiare. Bisogna studiare la persona, pensare in modo preciso e funzionale. Avere un approccio funzionale alla nutrizione significa approcciare le funzioni organiche". Così Sara Farnetti, specialista in Medicina interna, nel corso del suo intervento 'Nutrizione precisa e funzionale per investire in salute e longevità sana', all'interno del panel 'Controllo del peso per un invecchiamento di successo' che ha chiuso la seconda giornata del 5° congresso internazionale "Healthy lifespan - positive nutrition, antiinflammation diet, physical activity and sport", organizzato da Fondazione Paolo Sorbini, e promosso da Enervit e Technogym, a Palazzo Mezzanotte a Milano.
"La strategia che funziona è una strategia precisa per la persona - aggiunge Farnetti - e si applica a tutte le diverse tipologie di diete. In questo contesto è cruciale studiare lo stato delle funzioni organiche e cosa si mette nel piatto è secondario. È la funzione che fa l’organo e la funzione va agevolata e stimolata per la salute dell’organismo". Secondo l’esperta "bisogna fare attenzione alla preparazione dei pasti, ai metodi di cottura e all’associazione degli alimenti per avere una nutrizione funzionale".
La cottura in olio, ad esempio, "ha azione coleretica, seleziona il microbiota, regola il sistema immunitario, velocizza i processi digestivi e riduce l’indice glicemico del pasto - assicura Farnetti - Un pasto a base di riso scondito e un mela, invece, costituito di amidi, glucosio e fruttosio che stimolano la secrezione insulinica, favorisce l’infiammazione, il meteorismo e l’accumulo di massa grassa e di sodio, rallenta lo svuotamento intestinale e ha un basso indice di sazietà. Quando si manteca la pasta cotta con olio evo caldo ed erbe aromatiche, il pasto non solo ha un indice insulinico più contenuto, ma anche effetto coleretico, azione antiossidante ed epigenetica". “Se si rende funzionale una dieta ipocalorica inserendo cacao, olio evo, noci e semi, si ottiene una dieta con lo stesso numero di calorie ma con effetto coleretico, un’azione epigenetica, remineralizzante, antiossidante e con controllato indice insulinico" conclude
Cronaca
Escalation in Medio Oriente preoccupa più della vicina...
E' quanto emerge da un'indagine Vis Factor sul dibattito sui social
Nonostante la maggiore vicinanza geografica e il maggior coinvolgimento diretto nel conflitto in Ucraina, gli italiani sono molto più preoccupati dalla guerra in corso in Medio Oriente. Il conflitto in Medio Oriente appare infatti più polarizzante, con una maggiore partecipazione emotiva e un forte dibattito su questioni umanitarie e geopolitiche. È quanto emerge dal nuovo report di Human, la piattaforma di social listening di proprietà di Vis Factor, società leader nel posizionamento strategico, presentato in occasione della seconda edizione di Sorrento d’Autore, rassegna curata da Valentina Fontana e Gianluigi Nuzzi, in corso oggi e domani nella città gioiello della Penisola Sorrentina.
L’analisi, condotta tra il 27 settembre e il 3 ottobre 2024, ha monitorato oltre 33.5 mila post e commenti su piattaforme come X (ex Twitter), Instagram e Facebook, che hanno generato circa 4.5 milioni di interazioni. Di particolare rilievo sono le conversazioni sulla guerra in Medio Oriente, che rappresentano l'83% del volume complessivo delle discussioni, a fronte del 17% relative alla guerra in Ucraina. Mentre la guerra in Medio Oriente ha generato 3.7 milioni di interazioni, quella in Ucraina si ferma a 787 mila. Il sentiment legato al conflitto in Medio Oriente è fortemente negativo (89,79%), con temi dominanti come la critica alla politica israeliana e la percezione di disinformazione mediatica. La rabbia (40%) e la frustrazione (31%) sono le emozioni prevalenti, alimentate dalle accuse di violazioni dei diritti umani e dalla difficoltà di trovare soluzioni diplomatiche. D’altro canto, il conflitto in Ucraina riflette una rassegnazione generalizzata (38%) e preoccupazione (29%), con un limitato 21,33% di sentiment positivo, associato alla speranza di una risoluzione diplomatica.
Il crescente impatto dei conflitti internazionali ha quindi catturato l’attenzione delle conversazioni online in Italia, con un sentiment prevalentemente negativo che riflette la crescente preoccupazione degli utenti. Il report evidenzia un panorama sociale caratterizzato da ansia e tensioni, con i social media che fungono da specchio delle preoccupazioni della popolazione italiana per le tensioni e le guerre globali.