Per la prossima primavera/estate elogio dell’accessorio maschile, lo stilista: "Gesto allora radicale oggi diventa gioco"
La gigantografia in bianco e nero di una modella in completo maschile con la cravatta, capelli raccolti all’indietro, sguardo basso, accoglie gli ospiti della sfilata di Emporio Armani dedicata alla prossima primavera-estate. Un scatto iconico, scelto dal signor Armani per il suo valore simbolico. Risale al 2000 ed è del fotografo Tom Munro, lo stesso che campeggia sull’invito di questa sfilata e che fa da leitmotiv all’intera collezione.“È una foto del mio passato, che rappresenta però anche il futuro - spiega Armani -. Il gesto, che allora fu radicale, oggi diventa un gioco. I tempi sono cambiati e sono consapevole di aver dato un contributo, e un guardaroba, a questo cambiamento”.
Guardare al passato con lo sguardo rivolto al futuro. È questa l’essenza della collezione, un annuncio di quel che verrà dopo. Così la cravatta, indossata dalle donne in modo provocatorio, torna a essere quell’accessorio che ha saputo sempre reinventarsi abbattendo i muri della convenzione e del genere. Armani, tutto questo, lo sa bene e lo trasforma in vezzo, in divertimento. Come nel prezioso top scintillante che spunta sotto al completo nero, una cravatta che ondeggia al movimento. O quella che adagia elegantemente sopra il capospalla, o la trasforma in micro top.
E’ l’equilibrio di maschile e femminile a guidare il racconto: dalle giacche morbide dalle spalle naturali ai pantaloni fluidi, fino ai blouson, parka e trench che si alternano a piccoli abiti dai drappeggi avvolgenti, gonne lunghe, abiti leggerissimi. Una continuità con il passato ma che guarda in avanti, nel più istintivo dei gesti di stile: la camicia bianca e ampia portata con i pantaloni ricamati e, appunto, la cravatta.
Alla fine della sfilata, all’Armani/teatro Giorgio Armani saluta il pubblico insieme a Leo Dell’Orco (responsabile dell’ufficio stile uomo), Silvana Armani (responsabile dell’ufficio stile donna), Nicola Lamorgese (a capo dell’ufficio stile Emporio Armani uomo, storico collaboratore da trent’anni in azienda) e Marco Brunello (a capo dell’ufficio stile Emporio Armani donna, storico collaboratore, in azienda da ventiquattro anni. Applausi e occhi lucidi. Ma oggi da celebrare è anche la riapertura dello storico negozio di via Manzoni, a Milano, una città che da sempre è nel cuore e nella vita del signor Armani.
“Il mio rapporto con questa città non smette di evolversi - spiega -. Milano rimane il centro del mio mondo, un luogo in cui posso osservare i cambiamenti, in cui posso sperimentare. È qui che testo nuove soluzioni, e la città si rivela sempre reattiva, il che mi consente continui miglioramenti” (di Federica Mochi)
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Dalla TV alla moda: la T-shirt di Nunzio Bellino, attore e...
Nunzio Bellino, attore e personaggio televisivo simbolo di resilienza e coraggio, lancia oggi una T-shirt speciale dedicata a chi vive ogni giorno affrontando sfide invisibili, ma enormi. Decorata con i colori che rappresentano le malattie rare e con un ritratto di Bellino, la maglietta che avvia la campagna di sensibilizzazione dal titolo “Un Mondo per Tutti” diventa un messaggio tangibile per chi lotta per essere accettato e vivere con dignità.
Questo progetto si collega al film Elastic Heart, diretto da Giuseppe Cossentino e disponibile su Amazon Prime, che racconta la storia di Bellino e della sua vita con una rara condizione genetica. Il film esplora le difficoltà, ma anche la forza di chi convive con una realtà spesso poco compresa, richiamando il valore dell’inclusione e della solidarietà.
“La mia storia è quella di molti,” dice Bellino. “Voglio ricordare a tutti che, anche nelle difficoltà, non sono soli. La maglietta e il film sono un sostegno per chi affronta sfide simili, un messaggio di vicinanza e speranza.”
La maglietta e Elastic Heart non sono solo simboli personali, ma rappresentano un impegno verso una società più inclusiva, dove ognuno si senta accolto e rispettato. Bellino conclude: “Spero che con queste iniziative possiamo costruire un mondo dove nessuno sia lasciato indietro.”
Moda
Serata di star a San Vitaliano: l’inaugurazione del Genny...
Una serata indimenticabile ha dato il via all’attesissima inaugurazione del Genny D’Auria Salon Academy, il nuovo centro di eccellenza per la formazione e l’arte dell’hair styling ideato da Genny D’Auria, celebre hair stylist e influencer con migliaia di follower sui social. Situata in Via Nazionale delle Puglie, 7 a San Vitaliano, provincia di Napoli, l’Academy rappresenta il progetto visionario di un professionista che è diventato punto di riferimento nazionale nel settore beauty e hair, grazie alla sua combinazione unica di creatività, tecnica e comunicazione.
L’inaugurazione è stata una celebrazione a tutto tondo: musica, performance, e piatti della tradizione napoletana, insieme a dolci di Poppella, hanno deliziato gli ospiti. La serata ha avuto una cornice scintillante e colorata, grazie anche alla presenza di tanti amici e ospiti vip, accorsi per congratularsi con Genny e sostenere il lancio di questo nuovo centro. Tra le star presenti Valentina Lodovini, celebre attrice italiana amata per il suo talento e il suo fascino, e Gigi Finizio, icona musicale napoletana che ha portato un tocco speciale alla serata. Altri volti noti includevano Gennaro Lillio, Alex Belli e Delia Duran, Maura Paparo, e Giulia Cavaglià, volti noti del piccolo schermo. Direttamente da Temptation Island, Alfonso D’Apice e Titti Scialò hanno completato il parterre d’eccezione, regalando agli ospiti un’atmosfera all’insegna dell’allegria e dello spettacolo.
Ma il Genny D’Auria Salon Academy è molto più di un salone: questo spazio innovativo si pone l’obiettivo di diventare un punto di riferimento formativo per i professionisti del settore hair. La struttura è pensata nei minimi dettagli per offrire un’esperienza completa: comprende una divisione stilistica e una tecnica, aree di lavaggio separate per i clienti e per le modelle, una regia e una sala dimostrazione per visual e workshop dedicati alla crescita professionale. Le tecniche avanzate di colorazione, i trend internazionali e i segreti del mondo hair saranno al centro dell’offerta formativa dell’Academy, un’occasione preziosa per i professionisti desiderosi di perfezionarsi con corsi di altissimo livello.
Con il suo nuovo centro, Genny D’Auria non solo si conferma una delle personalità più influenti e creative nel panorama dell’hair styling, ma offre un’opportunità unica per il territorio napoletano e nazionale di ospitare un’accademia d’eccellenza, in cui tradizione e innovazione si incontrano per formare i talenti del futuro.
Moda
Tributo a Roma a Raniero Gattinoni con cerimonia-défilé in...
Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni: "Con Guillermo Mariotto un'eredità mai tradita, nel ricordo di un poeta che aveva trasformato la moda in opera d'arte"
Tributo allo stilista Raniero Gattinoni domani (ore 18.30) nella Chiesa di San Camillo de Lellis a Roma, a trent’anni dalla sua scomparsa con una serata evento dal titolo 'E sarà che il tempo cancella le immagini'. Sacralità, moda e poesia si incontrano per celebrare il genio creativo che ha scritto importanti pagine della moda italiana, presentando le collezioni come fossero pagine di un copione di un’attenta sceneggiatura. Saranno gli abiti i veri protagonisti di un'insolito défilé per non dimenticare questo couturier geniale e avanguardista, dall'estetica innovativa sempre legata all'arte contemporanea, che aveva saputo guardare oltre gli steccati della moda, infrangendo tradizioni e memorie.
Tra gli ospiti attesi, Luca Barbareschi, Paola Minaccioni, Enrica Bonaccorti, Elisabetta Pellini, Yvonne Sciò, Pino Strabioli, Simonetta Gianfelici, Gloria Guida, Milly Carlucci, Anna Lou Castoldi, accolti, rispettivamente, dal presidente e dal direttore creativo della maison Gattinoni, Stefano Dominella e Guillermo Mariotto. Nel corso della serata sarà celebrata la messa dal parroco Padre Sergio Palumbo. Sfileranno 20 mannequin che indosseranno creazioni 'tra il presente e il passato' tratte dall’Archivio storico della maison Gattinoni con il sapiente styling di Guillermo Mariotto devoto a San Camillo de Lellis e dei suoi assistenti Emiliano Marinelli e Gabriele Melodia.
Giacche in velluto con baschine dagli armonici volumi, maestose camicie in taffetà di seta plissé, simbolo del bello e ben fatto made in Italy, create per la famosa collezione 'Orlando'. Al termine della messa verranno letti alcuni brani tratti dal libro 'E sarà che il tempo cancella le immagini', a cura di Bonizza Giordani Aragno, una raccolta di poesie di Raniero Gattinoni, dal quale emerge la personalità dello stilista, scissa tra poesia e moda.
Un défilé, dunque, tra sacralità, moda e ars poetica in cui emerge la complessa personalità di Raniero Gattinoni. Era il 1982 l’anno in cui il designer lanciò, insieme a Stefano Dominella sulle passerelle milanesi, la linea pret-à-porter della storica casa di alta moda fondata dalla madre, madame Fernanda Gattinoni, celebre couturière nella Roma della Dolce Vita e non solo. Lo stilista-poeta non voleva essere definito figlio d’arte, anzi, era per tutti 'lo stilista del sogno' per la sua particolare haute couture e per l’inclinazione a sviluppare progetti concepiti nel suo vasto universo intellettuale.
"Non si tratta di creare abiti – amava ricordare Raniero Gattinoni – ma di intraprendere una ricerca, una interpretazione storico - culturale della realtà e renderla attuale". Da una parte il lavoro nella moda, in quel mondo che definiva un po’ frivolo ed esclusivo da cui fuggiva, dall’altra la sfera privata in cui coltivava la sua vita intellettuale, la sua casa, i suoi amici artisti e le sue poesie, che rappresentavano il rifugio lontano da quella mondanità ricca di forma, ma così povera di contenuto. Stefano Dominella compagno di indimenticabili avventure artistiche e professionali lo ricorda all'Adnkronos con queste parole: "Intanto sfatiamo una leggenda- dice- Raniero era un vero e proprio innovatore, adorava i giovani couturier giapponesi come Yohij Yamamoto, e decise all'inizio di non lavorare con la madre, signora della Dolce Vita romana, di cui non condivideva lo stile, troppo classico, troppo tradizionale ai suoi occhi. Prendemmo un piccolo atelier, nel cuore di Roma in via Sistina, dedicandoci al pret-à -porter, studiando materiali innovativi e utilizzando per l'epoca tessuti 'out' - continua Dominella - la lana cotta per esempio, la seta effetto bagnato, la pelle".
"Dopo qualche anno - ricorda ancora Stefano Dominella - Raniero Gattinoni ritornò nell'atelier madre per un restyling della griffe. Un male ineluttabile lo colpì. Furono anni dolorosi e difficili, volevamo chiudere l'atelier. La madre Fernanda, scomparsa a 96 anni, mi chiese di continuare a lavorare. Con Guillermo Mariotto, già assistente di Raniero - conclude Stefano Dominella- accettammo la sfida e il passaggio di testimone, quasi un'eredità, mai tradita. Insieme anche nel ricordo di un poeta che aveva trasformato la moda in opera d'arte".